Io ritengo che sia un grave errore comparare le intelligenze. Dire che un polpo abbia l'intelligenza di un bambino di 3 anni e un delfino quello di un bambino di 13 sono errori: il polpo ha l'intelligenza di un polpo, il delfino di un delfino, e il gatto l'intelligenza di un gatto, cose incomparabili tra loro. Tra l'altro un polpo è in grado di risolvere problemi complessi proprio per aver otto tentacoli da poter usare contemporaneamente e indipendentemente, e che un bambino di 3 anni si sogna di risolvere, ma probabilmente neanche uno di 15! Come è un errore paragonare l'intelligenza tra varie specie, è sicuramente un errore paragonare l'intelligenza tra persone in diverse condizioni. Io ad esempio ho un carissimo amico oramai 45enne, con problemi fisici e cerebrali notevoli, il quale dicono che è fermo a un ragazzino di 12 anni, eppure quando sono con lui non mi sembra affatto: ha le rabbie che abbiamo noi quando non riusciamo a fare delle cose, ha i nostri desideri, è in grado di capire perfettamente le prepotenze che gli fanno la nonna e i fedeli della sua religione, come tenerlo lontano da tentazioni sessuali, e che lui risolve nascondendo i giornali di moda sotto il letto, gli tolgono i CD con musiche italiane, che lui adora, perché non possono capire se vengono dette cose non accettate dalla loro religione, il fatto di dover mangiare spesso cose che non vorrebbe mangiare, etc., e poi impara e ricorda dopo anni le cose che io gli insegno in italiano, insomma per nulla mi pare un bambino, anche se indubitabilmente a volte ha atteggiamenti infantili, ma che forse sono solo momenti di disperazione per non riuscire ad essere come gli altri. Forse è vero quello che lei dice: i veri stupidi siamo noi che facciamo paragoni pur avendo capito poco sulla intelligenza.
Molto profondo come discorso io ho un figlio con problemi cognitivo relazionali di 4 anni e non somiglia ad un polpo continuamente testato e valutato con scale cognitive assurde.... chi vivrà vedrà...
Offórse, @@ALENlanciotti, di coerenza e completezza si potrebbe lasciar che s'occupino i bramanti di congruenz'e concordanza e color che si pensano incompiuti. Ch'ammé, presémpio, mipiacedippiù d'esser apprezzato. Per quel che sono, possibilmente. Anche perché, mordere, non mordo quasi mai. PS Ma quando riallòchi laggènte sol pensando... gli trovi sempre un loro santo posticino o ti càpit'anche di doverli lasciar in doppia fila? 🤔
Come guardare uno spettacolo. Una commedia. Rido mentre apprendo e sperimento empatia per il tuo ragionamento. Coinvolgi e trasporti, ogni tuo video lascia qualcosa agli altri. A qualcuno dona piacere di intrattenimento, altri riflettono insieme a te, per un momento. Grazie Roberto.
Caro Rob, che piacere vederti indossare un così straordinario pezzo d'alta moda! Ovviamente è in arrivo il maglione a collo alto (e otto maniche) per polipi. Ad ogni modo, sentire un'intelligenza come la tua parlare d'intelligenza è quasi ricorsivo: tutto sommato, ogni tua narrazione fa intendere benissimo cosa sia l'intelligenza, anche quando parli di tutt'altro. Ti mando un super abbraccio!
Hai fatto una cosa speciale, cercare di sensibilizzare il mondo su un argomento così importante. Ho un fratello disabile e vivo in prima persona quello di cui hai parlato, penso che bisognerebbe dare dignità a tutte le persone, in modo che ognuno possa raggiungere le proprie aspirazioni in base alle proprie possibilità pratiche e intellettive.
Si certo è vero Vedila così : Sinistra :ignoranti Destra : più intelligenti Gli ignoranti hanno i loro fan,il loro gruppo,la LORO GENTE Stessa cosa per le persone più intelligenti. Esempio: Se io la penso come Platone , è perché il mio cervello,la mia intuizione,la mie emozioni,la mia spiritualità mi porta verso quella filosofia di vita,allo studio della conoscenza,poi alcune inclinazioni te le senti dentro. Poi se tu pensi che la teoria di Platone nella caverna è una barzelletta,e che i soldi sono la via d'uscita nella vita E perché è vero,c'è poca intuizione c'è tutto meno di quelle caratteristiche psicologiche di prima che ho elencato,le persone come dire "abbastanza stupide" nella norma" Non sentono ...non intuiscono,non avvertono,ecco queste sono secondo le parole esatte per descrivere un'ignorante a parer mio . Quindi c'è un range,una sfumatura universale dove le persone più"dotate" si posso confrontare e relazionarsi E quelle più ignoranti possono confrontarsi e relazionarsi. Non è il giorno d'oggi, c'è sempre stata questa cosa Oggi nettamente di più perché stiamo entrando nel nuovo ordine mondiale e le persone sono manipolate dalle grinfie dei poteri forti ....social ecc.. Bisogna circondarsi di persone simili e tenersele strette.
Non hai torto, ma questo campo è politico e nella politica non conta essere intelligenti, serve essere furbi e parecchio carogne. Gli esempi si sprecano, ti faccio qualche esempio di persone davvero GENIALI : Fedeli del PD, una che ha raggiunto l'obbiettivo di essere ministro dell'istruzione avendo solo il diploma di terza media inferiore. Ma i giornalisti ci hanno detto che è laureata. Giovanardi : ministro dell'era Berlusconi.Ha detto più cazzate lui sulla marijuana di tutti coloro che nel pianeta ne parlano. Renzi, Italia viva : tipico esempio di approfittatore nonché figlio di ladri cronici...decisamente un furbo nell'accezione peggiore del termine. Gelmini : ministro anche lei dell'istruzione, era quella dei neutrini. Boldrini, ex presidente della camera : quella era li grazie allo zio petroliere , senza averne alcun diritto. Bastava ascoltarla per pochi minuti per capire quanto fosse venduta, a patto di saper leggere fra le righe. Potrei andare avanti per ore con gli esempi. Se per entrare in politica servisse davvero essere intelligenti, i banchi di camera e senato sarebbero deserti. A conferma di ciò che ho scritto, è sufficiente ascoltare qualche passaggio alla tv o alla radio sui temi cari alla politica, tipo lavoro, istruzione, sanità, tasse ecc... L'attuale politica però un merito ce l'ha, e cioè quello di aver creato dei TIFOSI in luogo di persone che ragionano. Da parte mia, per non danneggiare la poca intelligenza che posseggo ho pensato bene di eliminare il televisore dalla mia vita. Preferisco ragionare spremendo i miei neuroni anzichè farmi fottere da quelle capre che alla tv dicono la loro come se fosse la verità assoluta. Spesso gli ascoltatori dimenticano che costoro, i giornalai, mi si consenta la battuta, sono PAGATI ( PA-GA-TI ) per divulgare la versione di chi li paga. Quindi i primi a fare del male alla nostra intelligenza sono i giornalisti venduti. Poi vengono i politici, i quali ci raccontano che loro sono lì per fare del bene alla gente, mentre la realtà è che il bene lo fanno solo a se stessi , ad iniziare dalle loro tasche e dalle loro condizioni di vita. Volete allenare e far progredire il vostro pensiero ? Bene.Allora leggete libri ( di ogni genere,se non altro ne trarrà giovamento la padronanza del vostro italiano ) e cercate di informarvi per vostro conto, senza ascoltare le cazzate della tv. I mezzi ci sono, serve solo la volontà di usarli.
@@chens8688 quanto hai ragione! mi accorgo sempre + di essere solo con la mia visione della vita... provo a farmeli andare bene così, ma quanto vorrei trovare uno/a con una visione più affina alla mia...
@curcuma rosa Non lo so o meglio posso fare le mie supposizioni inutili, ma essendo una caratteristica che dà fierezza nella vita sociale è normale che venga storpiata continuamente dalla società e dal singolo, insomma chi non vorrebbe essere intelligente? Devi avere una autostima pari a -1 per sostenere che sei stupido. Insomma per non sbagliare per l'intelligenza è quando il tuo cervello funziona bene in un certo ambito, quindi non credo che esistano persone intelligenti nel senso assoluto del termine. Tipo mi sento intelligente per quello che ho appena scritto, magari per un altra persona ho scritto una stupidaggine.
Grazie per donarci la tua intelligenza che è soprattutto una grande sensibilità per tutto ciò che ci circonda. Grazie perché ogni volta che ti ascolto o ti leggo sento che un nuovo piccolo seme di conoscenza si è annidato dentro di me e inizia a macinare pensieri...🙏🏼
Francamente dubito che, almeno in ambito scientifico, si utilizzi ancora questa concezione. È davvero vecchia psicometria; attualmente una data performance ti qualifica semplicemente ad un certo percentile rispetto alla popolazione generale. Tale posizione ha poi una serie di correlazioni con il successo futuro, la capacitá di adattamento ecc. Per carità, lo stereotipo purtroppo esiste, e sono d'accordo che vada combattuto.. tuttavia non credo proprio che un test, oggi, ti possa dire che "hai l'età mentale di un bambino di x anni." La concezione di quoziente intellettivo come rapporto tra età mentale e biologica deriva dalla scala binet-simon in cui l'età anagrafica veniva usata come metodo per costruire la distribuzione (rispondeva a domande come: quali item tutti i bambini di 6 anni sanno risolvere in cui invece quasi nessun bimbo di 4 riesce? ) Si parla però dei primi del 900 e tale concezione è stata per fortuna superata, anche per le sue notevoli incompatibilità con l'analisi di persone di età più avanzata (era infatti stata richiesta dal governo francese per individuare i BAMBINI con difficoltà cognitive e non gli adulti). Ciò detto, purtroppo, sull'intelligenza si sente dire di tutto e infatti secondo me è molto meglio parlare di QI come qualcosa di altro dall'intelligenza (anche se le aree di sovrapposizione con la definizione colloquiale sono molteplici). Se farai una serie sull'intelligenza spero ti rimetterai al passo con le attuali conoscenze sul tema. Se invece vuole essere una serie sul pregiudizio; puoi continuare con le vecchie, tanto purtroppo lí siamo rimasti. In questi ultimi video ti stai molto occupando di temi quali la disabilità, il pregiudizio e gli stereotipi.. temi che ho molto a cuore. Ti sono grato di trattarli con tanta intelligenza, sensibilità e passione.
Per quel che mi ha porto il mio studio, ho da fare un'obiezione: intelligenza != coscienza; da canto mio ho l'impressione che tu stia facendo un dualismo, un paragone tra la presa di consapevolezza e la coscienza (in questo caso della piccola agata) e quindi della sua capacità di comunicare il suo stato emotivo, sia esso stupore, stress o risentimento (e più in generale il suo essere sia con la parola che con il disegno), con l'intelligenza che è un altro attributo. Sicuramente, per raggiungere lo stadio di coscienza, per essere consapevole del proprio essere all'interno del proprio corpo e dell'ambiente circostante è fondante esser muniti di un'intelligenza vasta e profonda; ma esser in grado di "ingegnarsi con quel che si ha", essere in grado di far fronte e trovare delle soluzioni a dei problemi ignoti e addirittura competere con un altro "agente intelligente" effettivamente significa esser dotati di intelletto. Non serve possedere la coscienza per apprendere, adattarsi, competere e dedurre. "il mio studio" = reti neurali (anche su paradigmi biologici), apprendimento automatico (in questo caso specifico apprendimento profondo). in virtù di un dibattito "ebraico" ps: non ho mai avuto occasione di sommare i miei complimenti alla moltitudine che già possiedi, ma visto che per edificare servono i singoli mattoni, questo è il mio
@@mantu-_genokill_8594 ciao! Nessun disturbo figurati; la mia considerazione in merito è che queste materie siano ancora molto acerbe e tutt'altro che solide, ma questo non è un male perché significa che c'è spazio per molte menti affamate di scoperte e conoscenza. Se ti piace il campo e vuoi approfondirlo però non puoi limitarti allo studio della singola materia (cosa che comunque è da considerarsi sconsigliata in ogni contesto) e devi quindi studiare un po matematica, un po di neuroscienze e un bel po di algebra lineare e geometria (questa nello specifico non è quella che insegnano alle scuole superiori ma si parla già di studi affrontati di solito in università, ma non è assolutamente vietato iniziare a studiare d'anticipo), oltre ovviamente all'informatica in senso stretto, POI c'è da impratichirsi con gli strumenti (linguaggi di programmazione o scripting, framework ecc). Come letteratura ho da consigliarti invece "Hands-On Machine Learning with Scikit-Learn and TensorFlow: Concepts, Tools, and Techniques to Build Intelligent Systems" è un buon libro e ti fa mettere direttamente le mani in pasta, io stesso ho avuto modo di studiacchiarlo un po.
@@mantu-_genokill_8594 Un altro buon libro ma più specifico sull'apprendimento profondo si chiama "Deep Learning with TensorFlow 2 and Keras: Regression, ConvNets, GANs, RNNs, NLP, and More with TensorFlow 2 and the Keras API, 2nd Edition" Ovviamente devi prima acquisire gli strumenti per comprendere questi scritti, però personalmente posso anche dirti che il metodo "sbattere la testa contro" è uno dei migliori
@@davidestrada1378 oddio, una fallace continua è un po azzardato, soprattutto ai fini della conclusione, il mio appunto è per sostenere l'idea di fondo che intende esprimere andando a "canonizzare" un paio di aspetti
Questi due video, che si soffermano su questa tematica sono molto belli e trovo siano sempre utilissimi. Soprattutto per l'approccio che si tende ad avere verso queste persone, che nonostante le nostre convinzioni capiscono eccome questo aspetto. Grazie!
Questa discriminazione non colpisce solo chi ha una disabilità cognitiva, ma anche i bambini e i ragazzi "normali", magari con un dsa, con un bes o anche solo semplicemente con una strategia di apprendimento o di relazione con la realtà diversi da ciò che è considerato standard. Per alcuni di loro, ad esempio, sono mortificanti i risultati di test e quiz modello INVALSI. Sono un'insegnante di Lettere che per un periodo è stata insegnante di sostegno. Alcuni miei ragazzini, secondo i risultati delle prove INVALSI, avrebbero dovuto avere una capacità di comprensione del testo minima, fortemente deficitaria...invece erano proprio quelli che, alla lettura di un testo ad alta voce, se lasciati liberi di ascoltare per il piacere di farlo, si facevano coinvolgere, capivano, si immedesimavano e si dimostravano capacissimi di fare domande, commenti e riflessioni calzanti. Ho letto sotto questo video diversi commenti che ti rimproverano inesattezze scientifiche o pecche nella scelta della metafora del polipo... Mi sembra che qualcuno ti abbia frainteso e che il tuo discorso avesse un respiro ampio, al di là dell'esempio. Credo il tuo fine fosse dire che l'intelligenza è complessa e non univoca. Umilmente ti do due spunti sul discorso dell'intelligenza. 1 - L'algoritmo di Google che mi mostra alcune inserzioni pubblicitarie rispetto ad altre, è scientifico, è sofisticato, ma non è intelligente. Ad esempio può mostrarmi contenuti che mi irritano, mi offendono o mi disturbano, generando in me un effetto respingente, magari perché sono temi di cui mi sono interessata ma sui quali non desidero leggere altro, o che mi interessano per un aspetto ma non per altri. Es: se cerco su internet delle ricette light non significa che io sia per forza sovrappeso. Se vengo bombardata da spot di diete drastiche o di vestiti con taglie forti, il target è sbagliato. 2 - l'intelligenza naturale, diversamente da quella artificiale, quando ha delle regole da rispettare, può decidere di contravvenire ad esse, magari per un bene maggiore. Io credo esistano situazioni in cui infrangere le regole sia segno di intelligenza. (Visto il periodo, voglio precisare che non mi riferisco neanche lontanamente alle restrizioni dei DPCM, all'utilizzo della mascherina ecc...non sono quelle le regole che contesto). Grazie Merca, sei un mito.
A parte i ragionamenti articolati e critici che fa e che sono il motivo per cui ti seguo, ti volevo ringraziare, anche se due mesi in ritardo, perché mi hai aperto gli occhi sul tema dei “disabili cognitivi” più di qualunque altro esperto o “attivista” di queste tematiche. Grazie
Caro Roberto è tanto il piacere che provo nell'ascoltare i tuoi monologhi che potresti anche intrattenermi discutendo sulla raccolta differenziata... Sei bravissimo.
Grazie Roberto! Nella mia esperienza e nell'esperienza di alcuni miei conoscenti so cosa voglia dire sentirsi meno umani perché meno intelligenti. Mi sono chiesta molte volte che cosa rimane all' uomo se non la sua intelligenza (per intelligenza non intendevo solo il risolvere problemi ma anche l' essere in grado di avere una morale) ed è stata una domanda complessa quanto dolorosa, perché mi faceva pensare a tutte quelle volte in cui qualcuno viene trattato con sufficienza perché non è così capace. È davvero complesso trovare la propria dignità oltre l' intelligenza (intesa in senso meramente pratico) trovare la propria umanità oltre la definizione dell' essere intelligente per eccellenza. La cosa peggiore è l' essere coscienti di non essere come tutti gli altri e che probabilmente non lo si sarà mai (non sono certa che il ritardo mentale incurabile, o comunque non migliori significativamente: in caso lo sappiate ditemelo) questa è una consapevolezza che può portare qualcuno davvero a stare male e a rassegnarsi di fronte alla vita. Un' altra cosa a cui forse nessuno ci ha mai pensato è il 'coming out' cioè il dover dire a qualcuno di avere una disabilità cognitiva (ciò avviene se la disabilità non è così evidente, talvolta succede) : è davvero tosto perché come ogni coming out c'è la paura del rifiuto, il timore che il rapporto cambi oltre alle solite frasi come 'non l' avrei mai detto' e 'per me sei come tutti gli altri' che sono delle frasi che sono assolutamente in buona fede, ma ti fanno rendere conto che sei di fatto invisibile. Spero un giorno di poter scrivere un libro su questo oppure di poter essere un' attivista in questo senso, ma per il momento questo è già espormi molto. Ti ringrazio con tutto il cuore
Prima il discorso sulla demenza ed ora questo video...Spero che tutto vada bene in questo periodo Roberto! Comunque sia restituire dignità ad una certa categoria di persone con logica e narrativa è un bellissimo gesto. L'educazione si dovrebbe plasmare sulla base di questi video.
Faccio il sommozzatore da più di 30 anni, pur non essendo un biologo marino, conosco i polpi; che amo e rispetto. Essi sono curiosi, creano muri di difesa, amano la loro prole fino alla morte, sono delicati nel loro apprendimento, capaci nella comunicazione e soprattutto di curare con chi ha problemi di apprendimento (non guarire ma curare). Quindi, considero quest’animale è un essere molto intelligente, forse più di noi adulti.
15:42 "vorrei viaggiare nello spazio su un'astronave di cioccolata" penso che Adrian Fartade non scarterebbe a priori questa opzione, forse si metterebbe a cercare dati sulla permeabilità della cioccolata alle radiazioni per valutarne la fattibilità XD
Bellissimo video, e i racconti di tua figlia mi hanno fatto sorridere, io ne ho attualmente due, la piccola ha tre anni e in arrivo al traguardo dei quattro, il più grande ha appena superato i cinque anni, ti do perfettamente ragione.
Guarda Roberto secondo me questa volta ti sei superato, questo a mio modesto parere è il video più bello, più importante e più utile che tu abbia mai fatto, l'empatia è a mio avviso il lato più affascinante dell' intelligenza e tu, come molte persone con problemi cognitivi ne hai da vendere! Un saluto
Secondo me sei davvero molto prezioso. A livello di dialettica e capacità oratoria sei un mostro, ed è incredibile come questo aspetto, in cui raggiungi l'eccellenza, sia a parer mio secondario rispetto a una grande umanità che riesci a comunicare con naturalezza, facendo vibrare, come in una risonanza, corde che solitamente nelle persone non suonano mai (o quasi mai). La tua capacità è quella di vedere tra le cose, e di dire tra le cose. Ed è una capacità (mi ripeto) preziosa.
Grazie per la precisazione. In Terapia Occupazionale lottiamo tutti i giorni contro le semplificazioni delle scale di valutazione e l’approssimazione sui nostri pazienti, proponendo attività finalizzate e significative secondo la dignità di ognuno.
Allo stato attuale, la parola "intelligenza" in "intelligenza artificiale" è sopravvalutata, per cui fai bene a trattarla come caso speciale :) è sempre bello seguirti!
Caro Roberto, a mio parere stai facendo un ottimissimo lavoro, il tuo è un canale interessantissimo che seguo con attenzione. Qualche tempo fa hai dedicato una puntata al grandissimo Biglino che seguo ed adoro, In quella puntata hai detto che eri interessato a riprendere gli studi sulle lingue antiche, che avevi abbandonato da tempo. Sarebbe fantastico se anche tu dessi la tua interpretazione delle sacre scritture, fornendo quindi una pluralità, E fornendo conferme a volte a Mauro oppure mettendo in analisi differenti alcuni concetti. Grazie di tutto ciao
Fino a più di metà video, avevo delle perplessità, che infatti altri che probabilmente si sono fermati a guardare, ti hanno già scritto. Poi arriva il succo vero del discorso e se anche l'esempio con gli animali e di difficile collocazione fa capire bene e meglio la relazione che abbiamo per ignoranza nostra o per paura nel porci a chi ha facoltà diverse dal cosiddetto normale. Mi ci metto anch'io che senza cattiveria di sentimenti, ci si trova a comportarsi diversamente dal normale se di fronte abbiamo un ragazzo con la sindrome di Down o uno affetto da nanismo o uno un sedia a rotelle ecc.. bellissimo monologo
Complimenti Roberto, i tuoi video sono sempre molto interessanti e offrono molti spunti di riflessione. Dai l'opportunità di guardare le cose da lati diversi.
Bravo Roberto, lavoro da anni con le persone disabili ed hai toccato un punto essenziale. Aggiungo un tassello: esiste un rapporto diretto tra, la rappresentazione sociale, cioè il modo in cui le persone disabili vengono rappresentate e immaginate e i comportamenti che gli altri adottano nei confronti delle persone con disabilità. E per via di un meccanismo di rispecchiamento se gli altri mi vedono come un bambino io tenderò a comportarmi da bambino...
Grazie Roberto, spero che continuerai la serie sull'intelligenza. Provo spesso a dare una definizione di intelligenza ma è qualcosa di molto difficile. Anche sul fatto dell'intelligenza animale dai quali noi ci eleviamo, credo non sia semplice. Osservando i loro comportamenti sono sempre più convinto che siano in qualche modo senzienti.
Che bello che osservi tua figlia e rifletti ed esamini, non dando per scontato le sue parole e le sue riflessioni, si può comprendere tanto dell'essere umano osservando la formazione dei bambini, purtroppo molti lo danno per scontato. Io sono zio e vedere osservare ed esaminare l'apprendimento e l'elaborazione delle info delle mie nipoti mi fa capire come mi sono formato io.
Bravo Roberto, questo video è molto profondo e interessante, spero che lo vedano in tanti e che piano piano si raddrizzino i vari approcci storti a chi non è dritto come noi pensiamo di essere
Descrivere l'intelligenza è come cercare di descrivere la bellezza, fai prima a dire ciò che non è, cosi da analizzare in seguito cosa vi rimane. Possiamo definirlo un ragionamento spazzino, che tende a ricercare il concetto base, ripulendolo dalle sovrastrutture che lo sovrastano e ne impediscono una visione chiara e ridotta all'osso. Buon lavoro e buone scoperte!
Bellissimo video e stupendo il paragone con la disabilità, tuttavia quando si parla del polpo si specifica che è forse l'unico animale intelligente non sociale (a differenza del cane, dei delfini, etc). Osservarlo ci permette di guardare le forme così diverse che potrebbe avere una intelligenza "aliena": capacità di risolvere problemi, costruire rudimentali strumenti utilizzando ciò che trova e con premeditazione, semplici correlazioni logiche, e anche emozioni e sogni anche se diversi dai nostri. Tuttavia, da solitario, non potrà avere mai la complessità di sentimenti verso l'altro, ovviamente. È intelligenza, quella che manca della parte emotiva e sociale? Anche nell'uomo ci sono sindromi che limitano quegli aspetti.
Ho scoperto solo adesso, per la prima volta, quest'uomo. E l'ho fatto con questo video. Ecco, ora immaginatevi il mio sorriso da ebete e i miei occhi a cuoricino :)
In preda al sacro fuoco dell'empirismo, dopo aver visto il video mi sono velocemente procurato un polpo, un granchio, un barattolo di vetro con tappo a vite e, benché meno disponibile dei primi tre, anche un bimbo di tre anni (che avrei successivamente restituito ai legittimi genitori). Ho quindi dato il via a tutta una serie di esperimenti comparativi rilevando: 1) il polpo riesce effettivamente ad aprire il barattolo ma solo quando c'è dentro il granchio (e non quando c'è il bimbo, in questo caso, come anche a ruoli ribaltati, i due si limitano a guardarsi negli occhi con uno stupore contemplativo privo di azione). 2) quando il polpo è dentro il barattolo e il granchio è fuori, questi non tenta di aprire il tappo ma, dopo aver indirizzato al polpo un inequivocabile gesto con le chele , si allontana di corsa. 3) quando il bimbo è dentro il barattolo e il granchio è fuori, quest'ultimo non si cura tanto del piccolo umano ma si guarda attorno preoccupato chiedendosi dove sia il polpo. 4) quando il granchio è nel barattolo in mano al bimbo, questi, non avendo sufficiente forza per aprire, si ricorda delle doti del polpo viste poco prima e fa aprire il tappo a lui, nonostante le rimostranze del granchio.
Ecco, una volta visto tutto (anche nella parte più seria), il video è bellissimo e condivisibile al 100 per 100. In effetti quello sull'intelligenza è un discorso meravigliosamente interessante (fortunatamente) tra l'altro mai affrontato da Vygotsky.
un tema importantissimo. da paziente (per problemi di ansia e attacchi di panico) in un centro di salute mentale sento che il tuo discorso includa anche i problemi di salute mentale, che, purtroppo, è un argomento che viene trattato sempre con un certo pregiudizio. ho anche notato l'atteggiamento di trattare come bambini i pazienti più gravi di malattie mentali da parte di operatori, cosa che mi ha fatto molto dispiacere. questo dell'intelligenza è veramente un discorso molto vasto che, in una società performativa, ovvero in cui intelligenza significa capacità di produrre, rischia veramente di escludere e discriminare i diversi tipi di uomini e donne che caratterizzano le sfumature di una società sana.
Caro Roberto, questo è un video stupendo che offre molti spunti di ragionamento e di riflessione personale. Intanto mi piacerebbe introdurre anche un'altra "definizione" di intelligenza, più biologica sotto certi aspetti, poichè vede in essa la qualità e la quantità dei rapporti sinaptici tra le cellule neuronali ed altri elementi cellulari di un certo tessuto/organo/sistema. Mi piace prendere sempre questa come definizione forte di Intelligenza, perchè molto spesso la si associa semplicemente al numero di neuroni che possediamo e quindi alla mera grandezza fisica di organi come l'encefalo, dimenticandosi che non è tanto la quantità di elementi isolati in sè che conta, quanto più i rapporti tra questi elementi. Anche le persone con particolari disabilità cognitive, pur non potendo gestire un numero di attività in un dato distretto nervoso, ne potenziano altre in altri distretti, instaurano nuove "strategie" sinaptiche, affrontano la realtà quotidiana in u modo alternativo, diverso da una persona che non manifesta disabilità, ma pervenendo comunque allo stesso risultato. Questa può essere definita intelligenza? Secondo me si! La capacità di risolvere un problema, a maggior ragione con degli impedimenti cognitivi a monte, è una capacità raggiungibile da parte di tutti, se ci sono i presupposti per poterla ottenere. Questo è un argomento molto affascinante per me, la neurologia è una strada battuta da poco e lo spazio su yt è troppo stretto per parlarne. Su PubMed si trovano moltissimi articoli dedicati, sarebbe interessante vagliare argomenti di questo tipo, magari in una rubrica a parte (tra le tante che già mandi avanti ahahahah). Un abbraccio dalla Sicilia! :)
Sempre bello vedere persone che discutono, sfidano, espongo, capovolgono il concetto d’intelligenza. Argomento estremamente complicato, tanto da dover suddividere l’intelligenza in diverse categorie (intelligenza emotiva, funzionale, musicale, intrapersonale, ecc), o da dover utilizzare altre abilità cognitiva per definire la stessa intelligenza. Ad esempio, per alcuni l’intelligenza è strettamente correlata alla memoria. Quindi cosa vuol dire ? Più informazioni ricordi/memorizzi e più sei intelligente ? Io sono giunta, per il momento, ad una conclusione, ovvero che non è possibile dare una definizione definitiva di intelligenza. Le dico questo perché qualche anno fa sono venuta a conoscenza degli “Idiot Savant”, letteralmente idioti sapienti. Quest’ultimi sono, generalmente, persone con Sindrome d’Asperger od Autismo con delle capacità straordinarie, che la stra grande maggioranza delle persone “”””””””normali””””””” non possiede. Malattia mentale o sindrome non sono sinonimo di stupidità o di non intelligenza. Anzi, a mio avviso quelli limitati e poco intelligenti talvolta siamo noi “””””normali”””””. C’è un esperimento che secondo me lo dimostra perfettamente, se lo trovo glielo linko. Se non le dispiace le vorrei consigliare due titoli: “La mente fenomenologica. Filosofia della mente e scienze cognitive.” E “Cervelli che parlano. Il dibattito su mente, coscienza e intelligenza artificiale.” Un libricino piccolo ma la farà intrippare un sacco ! Scusi se ho usato il termine “normali”, l’ho fatto per ragioni sbrigative; come dice Bregović, se non diventi pazzo, non sei normale ! Hahahah
Sono davvero contenta di aver trovato questo canale, molto stimolante. La sola cosa che mi lascia perplessa (in senso propositivo, non polemico) è la metafora attraverso il polpo, perché considero l'intelligenza come la capacità di fare collegamenti e associazioni. Ovviamente non sono nessuno, ma visto l'intento di questo video, se l'ho colto bene, mi incuriosisce molto il discorso sulla definizione di "intelligenza" e trovo intelligente non fermarsi al concetto da vocabolario e mantenere vivo il dibattito, dato che ci sono molti elementi che contribuiscono ad arricchire l'intelletto umano e a creare il mondo che ci circonda. Pienamente d'accordo con la dignità e il valore che si desidera diffondere. Grazie per lo spunto di riflessione.
Mercadini sei veramente uno spasso! Sempre interessante e piacevole, non c'è che dire. E siccome sei davvero una di quelle persone con cui sarebbe bello poter passare una serata investita in birra e cazzeggio intellettuale impegnato, ti offro il pensiero verso cui la tua riflessione mi ha diretto. Solo una premessa: poche cose mi commuovono quanto vedere la gioia sul volto di una persona affetta da sindrome di Down, per cui non posso che ringraziarti per l'attenzione che vi hai dedicato. Cos'è l'intelligenza? Cosa è tecnicamente, intendo. Come funziona e quindi da quale lobo cerebrale è gestita. In passato l'avrei definita come la capacità di elaborare gli input ricevuti, quindi la capacità dell'emisfero dominante di "fare di calcolo". In qualche modo e misura, l'avrei completamente fatta afferire al lobo della razionalità, alla parte maschile del sé. Oggi, non so più se sia vero, e gli aneddoti che hai proposto, assieme al tuo porre enfasi sulla risposta emotiva della tua bambina, mi hanno ricondotto ad un dilemma fondamentale che mi porto dietro da un po': quanto conta l'emisfero NON dominante, quello dell'inconscio e della creatività, dell'emozione più autentica, nel rendere una persona intelligente o meno? E' davvero solo un affare del lobo sinistro, della razionalità, della parte maschile del sé? In fondo, si può essere intelligenti pur senza essere creativi, un po' come a dire che si può avere un emisfero dominante assai capace mentre l'altro emisfero si gratta un po' la pancia. Eppure non ne sono più tanto convinto. Se per un attimo diamo credito alla teoria dell'inconscio collettivo di Jung, la cosa potrebbe essere vista in altro modo. Se esistesse questo inconscio, questa anima mundi, sarebbe come avere una libreria in cui vi si troverebbe l'intero complesso del sapere umano maturato dalla nostra specie, per cui la comprensione di qualsiasi fenomeno si prenda ad esame non dovrebbe necessariamente passare da una soluzione elaborata ed offerta dall'emisfero dominante, ma potrebbe essere il frutto di un lavoro di "ripescaggio dati già scritti" nella libreria di cui sopra, cosa che tecnicamente potrebbe fare l'emisfero destro, quindi quello non dominante, quello inconscio, quello delle emozioni. In buona sostanza, una risposta intelligente ad un dato input potrebbe tanto essere frutto di un calcolo nostro, tanto quanto potrebbe essere, invece, frutto di un "ricordo", la lettura di dati già scritti. Sembrerebbe un ipotesi suggestiva, fantasiosa, bizzarra, per certi versi. Tuttavia Jung non è Leone di Lernia, forse meriterebbe almeno il beneficio del dubbio la sua idea di inconscio collettivo, con quanto a cascata potrebbe discenderne. Insomma Mercadini, tu che dici? Siamo tanto più intelligenti quanto più sappiamo elaborare, o quanto più siamo in grado di connetterci a qualcosa che è noi e nel contempo altro da noi e in cui peschiamo per tirare fuori risposte già elaborate, già pronte, e che poi magari confermiamo soltanto, attraverso i calcoli della nostra parte razionale?
