Una bella lezione, professor Ferretti, molto chiara. Un commento rapido e un suggerimento. Il commento: vale forse la pena ricordare che Dirac e Pauli proposero (rispettivamente) l'antimateria e il neutrino - che sarebbero stati scoperti molto dopo la loro proposta. Il neutrino fu proposto nel 1930 ed empiricamente verificato solo nel 1956. Il suggerimento (una piccola correzione in realtà a riguardo del limite corretto tra Relatività Generale e teoria Newtoniana della gravitazione): non dica, la prego, che la teoria Newtoniana vale "solo sulla Terra". Non è vero, ed infatti (ad esempio) Nettuno fu "scoperto" prima della sua osservazione grazie alla teoria Newtoniana. Il limite corretto è: la Relatività Generale ha come limite la teoria Newtoniana quando 1) la curvatura di spaziotempo non è eccessiva (siamo lontani da un buco nero, da una stella di neutroni), 2) quando le velocità in gioco non sono troppo vicine alla velocità della luce.
Ottima lezione davvero. Mi chiedo solo :se il principio di verificazione pone l’esperienza come criterio per definire sensata una proposizione, perché poi ammette il metodo fondato sulle idee matematiche che non hanno riscontro nell’esperienza stessa?
Studente universitario qui: Si sostiene questo a partire dal fatto che le verità matematiche dipendono esclusivamente dal rispetto della sintassi logica. Ovvero la validità degli enunciati matematici dipende solo dal rispetto delle regole formali della logica. Il problema che lei ha sollevato è fondamentale per il circolo e Carnap stesso vi risponde in questo modo. L’argomento di Carnap unisce: 1- i risultati in logica di Frege e Russell, dove si dimostra che la matematica si fonda sulla logica. 2- la definizione di tautologia di Wittgeinstein, di enunciati sempre veri a prescindere dallo stato di cose (come “fuori piove o non piove”, che è sempre vero a prescindere dal fatto che piova o meno). Per W. Le verità logiche sarebbero tautologie, ovvero vuote. Conclusione: 3- se la matematica si fonda sulla logica, e le verità logiche sono vuote, allora la matematica non produce nuova conoscenza. È valida solo in funzione del rispetto delle sue regole. Attraverso questo argomento l’empirismo sarebbe salvato. Questo è quello che ho studiato (o che ho capito io, sono discorsi complessi haha), spero possa essere utile ma consiglio davvero di non dare per scontato la validità della mia risposta. Ci tenevo a provare a rispondere sperando di essere d’aiuto, ma è sempre importante (come direbbero nel circolo di Vienna) verificare.
Trovo giusto che una teoria scientifica debba avere significato e un riscontro empirico. Ma bisogna considerare anche il pragmatismo che afferma: non importa quanto una teoria, un idea, una credenza, una proposizione, sia vera o falsa. Ma quanto sia utile alla vita.
Credo che il più importante sia stato Popper, nel senso che chi è venuto dopo ha dovuto per forza di cose confrontarsi con lui, al limite correggere il suo pensiero ma sempre partendo dalle premesse di Popper. Non a caso l'epistemologia contemporanea è spesso definita epistemologia post-popperiana.