“Deh dimmi, Amor”, madrigale di Jacques Arcadelt (Liegi, 1504 - Parigi, 1568) su testo di Michelangelo Buonarroti. Soprano: Evelyn Tubb, The Consort of Musicke, dir. Anthony Rooley
“Michelangelo Buonarroti davanti alla salma di Vittoria Colonna” (1880 ca.) olio su tela di Francesco Iacovacci (Roma, 1838 - 1908). Napoli, Gallerie Nazionali di Capodimonte.
Vittoria Colonna (Marino, 1490 - Roma, 1547), discendente dalle importanti famiglie nobiliari dei Colonna, dei Montefeltro e dei Gonzaga, andò in sposa diciannovenne al Principe napoletano Fernando Francesco d’Avalos, valente e stimato uomo d'arme. Donna di vasta e raffinata cultura, autrice di testi poetici e in prosa, crebbe e si formò nel ricercato ambiente umanistico napoletano, in contatto con le più evolute corti italiane del tempo. Fu vicina ad intellettuali e artisti di primissimo piano come Sannazzaro, Tasso, Pontano, l’Aretino, Bembo, Dolce e Ariosto e ad alcune tra le personalità religiose più critiche verso l’operato della Chiesa romana, in odore di eresia, come Valdés e Ochino. Fu legata da profonda amicizia con Michelangelo Buonarroti, col quale intrattenne anche un intenso epistolario; l'artista fiorentino ne fu molto influenzato dedicandole straordinari disegni a carattere religioso, ma soprattutto, anche dopo la morte di lei, toccanti e accorati sonetti.
“Deh dimmi, Amor, se l’alma di costei
fusse pietosa com’ha bell’il volto,
s’alcun saria sì stolto
ch’a sé non si togliessi e dessi a lei?
E io, che più potrei
servirla, amarla, se mi fuss’amica,
che, sendomi nemica,
l’amo più c’allor far non doverrei?”
(dalle "Rime" di Michelangelo Buonarroti)
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7 сен 2024