Da poco ho conosciuto il migliore amico del mio ragazzo che si è stupito dopo aver saputo che io fossi riuscita (più di una volta) ad offrire la cena al mio ragazzo. Io ho spiegato che credo che sia sessista pensare che l'uomo debba pagare ogni volta e lui mi ha risposto: "Ma tu non sarai mica una di quelle femministe?" Allora io ho spiegato il reale significato del termine femminista e, dopo una discussione in cui ho mostrato le prove trovate su internet di ciò che stavo dicendo, lui mi ha detto: "Allora, se è così, anch'io sono femminista!" A volte basta creare cultura insieme!
Io vivo in italia da 3 anni ma vengo dagli USA. In USA il femminismo è visto non come spesso accade in italia cioè un male ma è visto in positivo ma portato avanti da sole donne per le donne. c'è un grosso spaccatura fra maschi e femmine in USA e il femminismo è considerati solo una cosa da donne. se tu sei una donna in USA e se femminista sei considerata una donna alfa che si batte per i propri diritti e you're cool,se sei un uomo e sei femminista sei considerato uno strano,a freak boy,un ragazzo debole o omosessuale e capita spesso che la persone non ti considerano. io sono un ragazzo (divido l'account RU-vid con mia cugina siamo in 2) e non ho detto a nessuno di sentirmi femminista perché sia in italia a che in USA ho timore di essere discriminato che in passato ho subito molto con bullismo etc ed ora che è tutto più calmo non voglio cadere di nuovo e soffrire però allo stesso tempo voglio cercare di trovare la maniera di dare il mio contributo perché ho capito l'importanza del femminismo. io sono anche sul gruppo facebook e a volte commento ma difficile perché anche li ho paura di essere frainteso o preso in giro.
Ti capisco, anch'io ho spesso questo timore ma ti suggerisco di lasciarti andare. Se non sei sicuro di ciò che scrivi o dici metti sempre le mani in avanti, ma a chi ti dovesse attaccare io gli risponderei semplicemente dicendole che sta decisamente esagerando e ci sono modi e modi di dire le cose, e che sta trasformando un confronto sano e civile in un vero e proprio scontro che non ha senso di esistere. Acquista un sacco di fiducia in te stesso quando dici qualcosa ma allo stesso tempo anche umiltà. Con questo non volevo fare la saccente, il mio intento era solo di aiutarti e di darti qualche consiglio, se ho scritto cose ovvie di cui sei già consapevole chiedo perdono.
Sono molto d'accordo con ciò che dice Sophie all' ultima domanda.Più di una volta mi sono ritrovato ad essere letteralmente il guastafeste,ed è estremamente triste pensare a quanto sia ancora arcaica la nostra società,in cui l'opinione onesta di qualcuno riguardo ad una battuta "fastidiosa",poichè contro i principi per cui ci si batte,venga sempre ritenuta quella severa e che rovina le risate del momento.Sono contento che nel mondo ci siano persone come voi!Farò sicuramente vedere questo video ai miei compagni di classe!
rovina-feste? sempre.. sono quella considerata "pesante", quella a cui viene ripetuto "ma fattela una risata". Come dice Sophie, quello che per altri è una stupidata per me è tutto, e non riesco proprio a starmene zitta,anche se il contesto è scherzoso o gogliardico, certe cose sono sbagliate e riderci su alimenta il perpetuare di pensieri o azioni sbaglate. Solo che poi perdo le staffe e passo dalla parte del torto.
Secondo me no, e non concordo nemmeno con Sophie. Posso capire che non dipenda da voi ma la prendete veramente troppo sul personale. Scherzare con le stereotipizzazioni all'interno di un gruppo dove vige il concetto di parità non alimenta proprio niente perché queste stereotipizzazioni hanno fine nel momento in cui si smette di scherzare.
E aggiungerei che scherzare su qualcosa ne diminuisce l'autorevolezza. Per intenderci, se pronuncio una battuta razzista/sessista/omofoba (e faccio capire che scherzo, ovviamente), distruggo l'autorevolezza dell'opinione razzista/sessista/omofoba usata nella battuta. Le tolgo potere.
Benedetto Cosentino Avrebbe senso se la battuta provenisse da entrambe le parti. Per esempio considera un contesto in cui trovi due persone. Una è etero, l'altra è omosessuale. Queste due persone sono grandi amici, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. La persona etero fa una battuta ambigua sulla sessualità del/della suo/a amico/a. Ovviamente dato che entrambi si conoscono bene è evidente che lo scopo della battuta non è quello di offendere, ma solo quello di farsi una risata insieme. Ma cosa succederebbe se la situazione si ribaltasse? Ci sarebbero comunque delle risate? Perché alla fine la battuta è la stessa, lo scopo è lo stesso; far ridere. Ma la reazione non è detto che sia la stessa. Certo se la persona è particolarmente intelligente riderà anche lei. La maggior parte delle volte però non è così. Se un etero fa una battuta su un omosessuale è completamente legittimo, se accade il contrario allora la persona etero potrebbe anche offendersi. E questo ti fa capire che la situazione non è perfettamente la stessa.
"Se un etero fa una battuta su un omosessuale è completamente legittimo, se accade il contrario allora la persona etero potrebbe anche offendersi." Vero, ed è qualcosa che va assolutamente combattuto. All'interno di un contesto come quello descritto in cui ci si ritrova tra amici (dove ognuno conosce le posizioni dell'altro su determinati argomenti), non mi sembra però che si possa prefigurare questa eventualità. In generale, è importante sapere a CHI rivolgere una battuta (sia che riguardi temi di parità oppure no). Per questo, personalmente mi curo di fare determinate battute solo a chi non possa fraintendermi.
Io sono una ragazza italiana di 14 anni che vive a Valencia, Spagna e qui il femminismo viene accettato, però quasi nessuno fa qualcosa per cambiare il modo di pensare di noi ragazzi, io sto avendo la fortuna che la mia professoressa di Castellano (spagnolo) sia femminista e ci faccia sempre leggere libri a livello di femminismo e soprattutto che ci dica sempre che anche gli uomini dovrebbero essere femministi. A volte mi sono ritrovata in situazioni molto scomode, perchè magari io o una delle mie due amiche (anche loro femministe) facciamo notare che qualche commento è sessista o omofobo e mi sento molto come dice Sophie, perchè non posso rimanere ad ascoltare cose che so che sono sbagliate, soprattutto che mi fanno stare male. I miei genitori non si considerano femministi, ma si comportano come tali alla fine perchè rispettano tutti e anche se non apprezzano al 100% che io mi consideri femminista lo acettano, dicono che col fatto che sono piccola ancora non sono pronta per decidere una cosa così importante, io ho semplicemente detto che io voglio solo che tutti possano avere i diritti di tutti perchè è un diritto umano. (scusate se ci sono errori ma è molto tempo che non scrivo italiano)
E' stata davvero una bella discussione sul femminismo. Dovremmo essere tutti, uomini e donne, sempre più uniti e più ribelli, che non ci farebbe male. Spesso si è rivoluzionari solo perchè si dice una cosa che nessuno dice, ma che in molti pensano. Bisogna fregarsene se ti considerano un/una rompipalle, per cambiare l'odio e il bigottismo bisogna cominciare a prendere a picconate il muro che impone la società, e bisogna imparare a capire che certe regole non sono sacre perchè la società le impone. Per essere cittadini e persone civili dobbiamo cominciare assieme a tessere un filo rosso, del dissenso e della solidarietà, che non sono solo parole, ma se vengono dal cuore e dall'azione sono la matassa che cucirà un vero nuovo mondo ... quello che spesso si è sognato. E' forse utopia? Io credo di no, ma l'utopia serve comunque a camminare, nel lungo e tortuoso cammino dell'essere VERI E UMANI
Ciao Irene, in primo luogo vorrei farti i complimenti per i contenuti del tuo canale: i tuoi video sono sempre interessanti, ispirano riflessioni e stimolano il pensiero critico, quindi grazie mille per questi periodici regali che ci elargisci. Lascio un commento sotto questo video perché mi sono trasferita in Australia da un anno e tre mesi e proprio ieri pensavo a quanto qui le cose fossero diverse, a come io mi sentissi trattata non differentemente rispetto a un uomo nella vita di tutti i giorni, facendo il paragone con quanto accadeva in Italia. Mi spiego meglio: trovo che qui ci sia molta più coscienza all'interno della società sul tema della parità e che l'ineguaglianza di genere venga percepita come un'anomalia da sistemare e da combattere. Per farti un esempio concreto, da quando sono qui nessun uomo si è mai permesso di avvicinarmi per strada, di molestarmi verbalmente o di lanciarmi insulti, cosa che in Italia purtroppo mi è sempre accaduta regolarmente. Ho abitato anche in Francia per qualche anno e anche lì le cose sono diverse, gli uomini francesi sono molto intraprendenti, mi è capitato di essere approcciata ma, devo dire, sempre con molta gentilezza ed educazione, è capitato più di qualche volta che un ragazzo mi fermasse per farmi semplicemente un complimento, mentre in Italia la parola più carina che mi sono sentita dire semplicemente camminando per i fatti miei è stata: "mignotta". Qui accade che torni a casa da sola con il bus dopo il lavoro e mi sento tranquilla, non ho paura di essere molestata o aggredita, trovo che la maggior parte degli uomini mi tratti con il dovuto rispetto in quanto essere umano. Poi l'eccezione c'è sempre: qualche mese fa sono andata a far registrare un'auto che avevo appena comprato e quando ho chiesto di cointestarla con il mio fidanzato l'impiegato allo sportello ha dato per scontato che lui fosse il proprietario principale e ha messo me come cointestataria, peccato che me ne sia accorta un paio di giorni dopo, altrimenti avrei segnalato la cosa sul momento. Comunque, ho l'impressione che anche in Italia si stiano facendo dei bei progressi, spero che continui in questo modo e sicuramente i tuoi video aiutano molto!
Grazie mille per aver fatto questo video insieme a Sophie, trovo sia un ottimo spunto di riflessione. Quello che vorrei dire io riguardo al femminismo nella mia vita (ma riguarda la parità in generale, tocca tutti i tipi di discriminazione) è che ultimamente sto notando che le persone confondono il diritto di scherzare e la discriminazione. Si permettono di fare battute razziste, omofobe e sessiste e pensano che vada bene giustificarsi assicurandomi che tanto scherzano, quelle cose non le pensano davvero. Su queste cose non si scherza. No. Se solo vi passa per la testa di fare una battuta del genere, vuol dire che c'è qualcosa che non va. Non ricordo l'ultima volta che ho sentito una battuta sessista che discriminasse gli uomini rispetto alle donne o un'osservazione che mettesse gli omosessuali sopra gli eterosessuali. Sono idee sbagliate, nessuno pensa che sia giusto, eppure non ci pensano a fare battute del genere. Nel verso opposto, quello che segue la tendenza discriminatoria presente nella società, sì. Però lasciamoli, non sono sessisti, stanno SOLO scherzando.
i totally relate to anything you said! In regards of the last question... i think that the person who ruined the mood, the car trip, the launch or whatever, is the person who said the racist/sexist/offensive comment, and not you pointing it out. That's the thing i repeat to myself when i become the "killjoy" myself. It's worst to say something bad than to point it out and say something about it. I always feel so bad, for days even, when i hear or overhear something and dont say a word. I feel like i'm letting the offendend people down.
io pur essendo un maschio sono femminista e si, certe volte sento delle cose palesemente sessiste, razziste ed omofobe... io ci provo a dire qualcosa ma come avete detto in pratica per gli altri è ''tutto fumo e niente arrosto '', insomma nessuno da retta a ciò che dico perché vengo preso per il ''buonista'' della situazione e far cambiare idea agl'altri è difficile.
Io sono italiana ma non ti racconterò della mia esperienza qui in Italia, perché sai già come la viviamo qui. La mia esperienza è "nella norma", ovvero molto simile alla maggior parte delle descrizioni che le altre italiane ti hanno fatto. Ti racconto invece delle cose positive che ho visto in Cina, dove ho vissuto per un po' e dove penso di tornare ancora (studio lingue orientali). Da premettere che io ho vissuto in campus universitari, quindi parliamo di un contesto più "alto", un contesto in cui le persone attorno a me avevano una certa cultura. Un giorno ero insieme a dei compagni di studio, il mio gruppo era costituito da ragazzi cinesi più un ragazzo indonesiano ed una ragazza vietnamita. Stavamo andando a studiare a casa di lei, io le ho detto timidamente "scusa è meglio se prima passo da camera mia...perché ho le mie cose". Lei non ha nemmeno capito di cosa stessi parlando, dato che dava per scontato poter dire "mestruazioni" senza alcun problema. I ragazzi hanno intuito cosa stesse accadendo e hanno detto "davvero ti vergogni a dire a noi che hai il ciclo? E che lei si farebbe problemi a farti usare il suo bagno?" Io ho risposto che sono abituata a non essere tanto esplicita poiché "in fondo sono cose da donne e quindi non so se gli uomini davanti a me reagiranno bene all'argomento". Il ragazzo cinese ha detto "ma scherzi? Io devo sapere queste cose, altrimenti se la mia ragazza ha bisogno di assorbenti o sta male, io come la aiuto?" Idem il ragazzo indonesiano, ha detto "io VOGLIO sapere queste cose. Se avessi una figlia femmina, che padre sarei a non conoscere il funzionamento del suo corpo?" Invece in un secondo momento scoprii che la vietnamita aveva più anni di quanti ne dimostrasse (32) e aveva una figlia, lasciata in Vietnam col padre poiché lei era in Cina grazie ad una sorta di borsa di studio (ricevuta dalla sua stessa azienda per farle migliorare lo studio della lingua cinese), e certo non poteva portarsi la figlia appresso. Le dissi con leggerezza che da me non s'è mai sentita una cosa simile, se una mia amica lasciasse la figlia col padre e andasse all'estero sai quante gliene direbbero! Ma di certo non la disprezzavo per questo, io penso che ogni coppia si deve gestire di comune accordo. Fui anche invitata a cena da lei e dai suoi amici, vidi uomini cucinare e lavare i piatti e dissi "beh oddio, è la prima volta che non mi tocca nè cucinare nè lavare!". In quel momento mi disse che secondo lei nel mio vissuto qualcosa non andava, che non ha senso che una donna non possa partire e studiare un anno fuori, solo perché sposata e che non ha senso che una donna debba per forza lavare e cucinare, se quella sera a noi non toccava farlo, pace! Ovviamente io non avevo alcun interesse nè a difendere per forza il mio Paese nè a farlo per forza apparire negativo, quindi ci confrontammo con tranquillità. Devo dire che, sebbene si parli tanto dell'Asia come di una nazione mentalmente "indietro", a me i loro ragionamenti piacquero eccome.
Umiko1993 Il punto è che a volte alcune cose si dicono automaticamente senza davvero riflettere... poi magari se ci pensi per due secondi tu stesso ti senti a disagio con quello che hai detto. A volte capita anche a me di dire o pensare cose del genere, poi mi fermo un attimo a pensare e resto sempre perplessa: come è possibile che mi vengano in mente cose che non penso minimamente? L'abitudine e il qualunquismo sono davvero potenti
Sono assolutamente d'accordo. Ma proprio per questo talvolta è utile avere qualcuno che ti faccia notare gentilmente le cose, in modo da migliorarci sempre di più. :)
Credevo di essere femminista, poi ho creduto di non esserlo più. Credevo che del femminismo non ci fosse più bisogno, che fossero le donne a relegarsi in una sfera di inferiorità presunta da cui cercare di uscire. Poi ho visto un video di CMDRP, circa un anno fa e nella testa è scattato un interruttore. Non ho cambiato subito atteggiamento su ogni cosa, è un percorso graduale e non sempre lineare, ma abbracciare la consapevolezza di quanto alcune cose apparentemente normali, come usare "troia" anziché "stronza" (nonostante io abbia sempre combattuto per l'emancipazione sessuale femminile), come l'aspettarmi che un uomo abbia sempre voglia e lamentarmi quando non è così, come il dire "è carina, se solo fosse più femminile", come il ridere di fronte a certi stereotipi, come il considerare il cat calling un apprezzamento... fa male, fa arrabbiare, fa sentire stupidi. Mi sono detta "Ehi, ma in che mondo credevo di vivere?" e mi sono arrabbiata, incazzata come una bestia. Da quello scatto la riflessione si è allargata su un mondo vastissimo, fatto di tante battaglie ancora da combattere. Sono fiera di essere tornata la ragazzina di 14 anni che litigava con tutti perché il principio era più forte del desiderio di integrarsi. Chi mi stima mi ascolta, magari si litiga, ma recepisce e assimila. Ed io a mia volta. Grazie per il lavoro che fate, mi ha salvata e mi sta salvando. Stay strong. Peace & Love.
So di essere Off Topic,ma,perdonatemi,non riesco a trattenermi! -Australiana -Capelli biondi -Occhi azzurri -Giacca di jeans ... Cavolo,ma quella è LYLA di"Mako Mermaids"!!!:-O @______@ OK,I know I'm being Off Topic but,pardon me,I can't help myself! -Australian -Blonde hair -Blue eyes -Jeans jacket ... Geez,that's LYLA from"Mako Mermaids"!!!:-O @_____@ 10:41 - 10:58 SAME HERE!!!(Raises hand) IDEM!!!(Alza la mano)
Sì(anche se Lyla alcune cose stupide le ha fatte durante la serie ;-P)...e anche femminista(anche se,di nuovo,Lyla all'inizio era,come le altre sirene,femminista nel senso di maschilista-all'-incontrario,cioè discriminava i maschi...ma poi fortunatamente è migliorata...).
Vivo a Parigi da ormai 4 anni e i francesi in generale sono molto combattivi quando si tratta di difendere i propri diritti o sostenere cause sociali. Parigi è peró una città in cui si trovano molte realtà culturali diverse (molte più che a Milano per esempio) e in molti casi il femminismo non è accettatto allo stesso modo. Per esempio, la questione del velo ha diviso le femministe francesi: alcune ritengono giusto il divieto di indossare il velo in luoghi pubblici, altre invece ritengono che sia un'imposizione. Insomma, anche qui la questione è complicata. Off Topic: ho sentito parlare di "The Handmaid’s Tale", una serie che immagina un mondo in cui le donne sono completamente prive di diritti. Facci sapere :)
Sull'off topic: la serie è ispirata al romanzo "Il racconto dell'ancella" (appunto "The Handmaid's Tale") di Margaret Atwood. Io l'ho letto e l'ho trovato molto bello...Te lo consiglio :)
Premetto che sono cresciuto in una famiglia di militari del sud, E ciononostante in casa mia, mio padre è mia madre avevano gli stessi compiti e la stessa autorità e hanno sempre trattato me e mia sorella perfettamente allo stesso modo. Sono favorevole alla parità tra tutti i tipi di sessuali,al matrimonio,a l'adozione ecc. Ma credo nella virilità (nel senso maschile del termine) sia negli uomini che nelle donne. Io personalmente,ho avuto l'impressione che sophie odi il modo di essere degli uomini e questo non è giusto!!! Mi sono sentito attaccato dal suo disprezzo non dell'uomo, ma dell'essere uomo, perdonami ma sono dell'idea che per rendere un uomo femminista non si debba cercare farlo diventare una donna o annullare il suo essere uomo. O no? cosa ne pensi? ps sei la migliore femminist-youtuber di RU-vid italia e grazie per quello che fai, un bacione da taranto:))
Ciaoo Irene!!! 😊 Da quando ti seguo su RU-vid ho iniziato ad avvicinarmi molto al femminismo. Mi piacciono tantissimo i tuoi video . Quest'anno ho la maturità e per la tesina avevo pensato proprio al tema del femminismo. Studio in un liceo classico e temi da collegare con autori greci e latini ce ne sono molti.Storia potrei parlare delle suffragette e il diritto di voto concesso alle donne .Riguardo inglese avrei pensato a Virginia Woolf. Mi piacerebbe avere qualche consiglio da una persona competente in questo,te ne sarei molto grata. Ti ammiro molto per quello che fai !!! Grazie in anticipo , buona serata😊
Ciao! Questo video è stato molto interessante. Al momento mi trovo in Cina per studio e da quello che ho potuto notare in questi mesi credo che il femminismo qui praticamente non esiste. Gli studenti (a parte noi internazionali) all'interno dei campus sono divisi tra dormitori maschili e dormitori femminili. In genere la donna non può esprimere troppo il proprio parere e non ha cariche molto importanti. Ora però vorrei raccontarvi di un episodio che è capitato ad una ragazza italiana che si trova qui a studiare come me. Nell'università in cui mi trovo si ha la possibilità di giocare a pallavolo con diversi ragazzi internazionali (con questo intendo non cinesi, non so perché, ma i cinesi non li ho mai visti giocare a pallavolo in questo campus). La ragazza è andata a giocare con un altro ragazzo italiano e altri ragazzi (che mi ha detto essere pakistani). Lei è finita in squadra con i pakistani e questi ragazzi praticamente non la facevano giocare, non le lasciavano toccare la palla. Ad un certo punto lei si altera e inizia a chiedere spiegazioni sul perché non possa prendere parte alla partita e loro nemmeno le rispondo e fanno finta che non abbia nemmeno parlato. La cosa che mi sconvolge di più è che nemmeno l'altro ragazzo italiano hanno provato a dire qualcosa, a far notare che non funziona così. Spero che le persone aprano presto gli occhi su questi argomenti...
cimdrp Io quest'anno farò la tesina di terza media sul femminismo. Mi mancano motoria e tecnica e quando su Bossy avete fatto quell' articolo non avete aggiunto queste due materie. Puoi consigliarmi degli argomenti? Secondo te in musica potrei portare Björk??
cimdrp infatti ho pensato a Björk perché avevo visto un articolo su Bossy ma non riesco a trovare niente di tecnica. Comunque ti volevo ringraziare, é grazie a te e al tuo canale che sono diventata femminista e credo che tu stia veramente contribuendo a cambiare la mentalità delle persone e ad abbattere gli stereotipi e i pregiudizi. Continua così!
Eh io purtroppo ancora non sono riuscita impormi e a diventare una "rovina-feste"... con parenti e amici sento di poter parlare un po' più liberamente, ma ci sono delle situazioni in cui non riesco a dire niente e mi capita soprattutto a lavoro... ho molti colleghi che sono più anziani di me e che spesso fanno battute che non vorrei sentire....
davvero molto interessante, ma, nonostante questo si riavvicini molto al tuo video sulle barzellette, credo sia importante fare una distinzione: è giusto reagire a commenti e battute che portano dietro un certo tipo di mentalità, ma bisogna fare molta attenzione al contesto. io stessa faccio moltissime battute sessiste, razziste ed omofobe, ma mi permetto solo con persone che so pensarla come me, ossia ridere dell'assurdità di un certo tipo di stereotipi. Quindi credo che la "pesantezza" possa anche dipendere dal contesto, non so se sia stata chiara
Bisognerebbe proprio non farle..a prescindere dalla persona con cui ne stai parlando Da qualche parte nel mondo stai offendendo o deridendo qualcuno E poi perché farle se si crede in altri principi
Però forse il punto è proprio quello...se una persona femminista fa una battutaccia e un'altra persona femminista si offende,la persona che ha fatto la battuta dovrebbe essere SUBITO in grado di capire e quindi dovrebbe rassicurare l'altra persona senza farla sentire in colpa per la sua reazione. Se invece qualcuno fa una battutaccia ed è CONVINTO di quello che sta dicendo(o comunque REALMENTE non dà peso alla cosa)è ovvio che la reazione sarà indispettita...credo.
serena giordani sono d'accordo con te!l'umorismo politicamente scorretto é divertente,non bisogna negarlo! è uno dei tanti modi di essere ironici/autoironici, e chiaramente puó essere fatto solo tra persone in grado di capirlo.
"Bisognerebbe proprio non farle..a prescindere dalla persona con cui ne stai parlando Da qualche parte nel mondo stai offendendo o deridendo qualcuno" Sta cosa non ha alcun senso. Qualsiasi cosa io dica o faccia può offendere qualcuno, che devo fare quindi? Starmi zitto e non parlare perché quello che dico potrebbe in linea teorica offendere qualcuno in una zona X del mondo? Si chiama censura, porco diavolo. La cosa sensata da fare non è stare zitti, ma stare attenti al contesto in cui si parla. tutto ciò che diciamo ha un peso diverso in base al contesto, e vi posso assicurare che fare battute sessiste o razziste in un gruppo protetto non è la stessa cosa che farle a caso davanti a una platea vasta.
First of all i have to say that i don't define openly myself a feminist yet because i'm not as informed as i want, so i prefer to 'study' first. So... i have been in Australia to study in high school and i saw that group behaviour between girls and guys at school like Sophie said. I feel like here it's the same for most of the people... and it's incredibly sad. Anyway in my school (i don't know if this happens in other school too in Aus) ther was a 'safe place' for lgbt+ ppl and feminists where we could discuss over these topics sometimes with teachers and also propose meetings or events to spead the message and 'create culture' as Cimdrp says ;P. this is something that here, at least in my little world, simply doesn't happen. actually once our older pals rejected a project... uff e non ho voglia di riscriverlo in italiano hahah
assolutamente d'accordo con voi e capisco la situazione in cui tutti ridono a battute sessiste omofobe o altro e io faccio la figura della bacchettona che deve per forza dire qualcosa
Delle volte quando gli altri dicono qualcosa che non mi proprio va e se ne accorgono fanno "eccola che mo inizia " E mi infastidisce un sacco il fatto di passare per la rompiscatole ma non ce la faccio, devo dire qualcosa.
Ciao! Mi chiedevo se esistesse già o se ti andasse di fare un video riguardo un fenomeno che purtroppo si sta diffondendo sempre di più: quello dei ragazzi che si sfilano il preservativo durante il rapporto all'insaputa della partner. Ho letto che per ora, solamente in Svizzera un uomo è stato condannato per stupro per questo, ma ci sono testimonianze di ragazze che o non hanno denunciato per non passare come "esagerate" o hanno pensato che fosse impossibile provare che il ragazzo si fosse sfilato il preservativo a loro insaputa visto che il rapporto (protetto) era consenziente. Se esiste già un video che tratta l'argomento qualcuno potrebbe linkarmelo? Grazie!
Un'ospite proveniente dall'altra parte del mondo: La nostra Irene sta diventando international. Tutto il mondo è paese, sinceramente non mi aspettavo una situazione diversa in Australia e infatti avevo ragione. A guest from the other side of the world: our dear Irene is becoming international. Wherever you go the world is the same, and actually i didn't expect the situation was different in Australia... and i was right indeed.
per quanto riguarda l'ultima domanda mi è capitato un episodio simile, mio zio se ne usci col dire le donne con i capelli corti non sono femminili e io lo risposi affermando il mio punto di vista sul femminismo, sull' equality etc. facendolo ragionare e lui fermo come un cavallo con i paraocchi. volevo risponderlo male e mi sono trattenuta perchè non volevo risultare scortese o maleducata dato che è un mio familiare, avendo sentito l'opinione di sophie mi sono data coraggio e da questa volta in poi farò come lei ha detto
molti ragazzi della mia età, soprattutto quelli con i quali ho più confidenza, quando esprimo il mio disaccordo o fastidio verso un certo tipo di battute me ne rivolgono ancora di più. Maturo, vero?
e sì, passo spessissimo per quella pesante. Perchè a 15 l'unica cosa che ti deve importare è spassartela, se cerci di parlare di argomenti seri con i tuoi coetanei (che nessuno ha voglia di trattare) rompi soltanto. Per gli adulti, sono solo un'adolescente ribelle. A quest'età essere presi sul serio è seriamente molto difficile. Ma la verità è che è proprio in questa fase della vita che bisognerebbe iniziare a farsi delle proprie idee su temi attuali! Abbiamo bisogno delle voci dei giovani, non ci rendiamo nemmeno conto di quanto siano preziose!
itsyouswan quanto ti capisco! Ho quasi 17 anni ormai, e la situazione non è molto cambiata. Ogni tanto trovo qualcuno però con cui discuterne seriamente, e che ragiona su questi argomenti. È davvero frustrante come gli adulti non ti degnino di interesse solo perché sei un'adolescente.
Molto interessante ma non capisco perche dici :quando ti sei definite femminista o come hanno reagito i tuoi amici . Sinceramente non trovo necessario fare una sorta di coming out , come se vovessi dire di essere gay . Non ho capito questo ,comunque bellissimo video come al solito ❤️
Ary 17 non penso che lo intendesse come un coming out, ma è chiaro che, nel momento in cui con gli amici si parla di un certo argomento, può saltare fuori una frase come "da femminista penso..".
Ary 17 esatto, l'essere femministi non dovrebbe essere una sorta di stato da dichiarare, ma semplicemente un modo di pensare riconducibile talvolta a certe posizioni.
Ho trovato un documentario molto interessante sui movimenti a favore dei diritti degli uomini. Mi chiedo come mai così spesso si confonda il desiderio di uguaglianza con una lotta di un sesso contro l'altro... itunes.apple.com/us/movie/the-red-pill/id1195401070 streaming: putlocker.ac/watch-the-red-pill-online-free-2016-putlocker.html
Anch'io e mia moglie siamo femministi, ma attenzione a non confondere il femminismo con il fare carriera, come succede nei paesi anglosassoni. Se una donna (o un uomo, è lo stesso) sono costretti a lavorare tutto il giorno, magari anche il weekend per mantenere la propria famiglia, o non fanno figli o non si sposano perchè lavorano troppo per mantenersi, non lo vedo come un vero progresso, ma solo come uscire da una prigione per entrare in un'altra. Ognuno dovrebbe avere la possibilità di perseguire la vita più adatta per lui o lei, ma non sarà mai possibile finchè non ci liberiamo dalle catene che ci opprimono che sono per la maggior parte economiche e non politiche. Spero che tutti la smettano di giudicare cosa va bene e cosa no e si girino a vedere quali sono i problemi che pendono su di noi come esseri umani.
il femminismo intersezionale al limite sarebbe quello portato avanti dalle minoranze, quella nera o delle donne delle zone rurali per esempio. questa ottica bianca infatti ha sempre un problema che è quello di godere del white privilege che impedisce di vedere i femminismi minoritari (Francesca,afrofemminista)
veronica brizzi 1) È facile... veramente. Troppo facile. 2) ci sono i sottotitoli. Prendi il russo: quello è una mazzata in testa (per non dire altri punti).
l'approccio di questa ragazza non mi piace , nonostante sia d'accordo con molte cose che dice. ha cominciato a descrivere la sua esperienza come femminista dichiarando che tutto è partito dalla rabbia. la rabbia non può mai portare a qualcosa di buono...la rabbia è il principio su cui è nato il femminismo separatista, il naziveganesimo e cose anche peggiori. il problema è che se si ha un approccio emozionale a questi temi non si riesce ib alcun modo a dire e fare cose sensate e soprattutto si da un'impressione ostile a chi non è appassionato di questi temi, con la spiacevole conseguenza che ci si rinchiude tra propone che hanno le stesse emozioni (non idee, perché nessuno ha esattamente la stessa idea di un altro, è per questo che si discute), si fa la guerra e non si ottiene niente. questo riguarda anche la questione battute: è ovvio che sia tutta una questione di contesto. se si è tutti ubriachi e ci si sta divrtendo, e qualcuno fa una battuta sessista o omofoba (o anche sui napoletani - lo specifico perché sono napoletano, eessendo ne donna ne gay sembra che faccia questo discorso perché la cosa non mi coinvolge) e fa ridere turti a crepapelle, se tu ti offendi, non è che ti senti pesante, SEI pesante, e anche arrogante, perché monopolizzi tutta la socialità dwl momento riportandola alle tue idee, concentrando l'attenzione su te stessa, senza alcun motivo, perché il fatto che uno faccia una battuta non significa che pensi quella cosa. diverso è se uno sostiene tali idee in una discussione, oppure le propaganda in contesti ufficiali (ad esempio un mio maestro al conservatorio a lezione ha dichiarato una volta che le donne non sono adatte a fare le compositrici perché sono meno creative e lho trovato trovato tremendamente sessista). la nuova ondata di femminismo, per essere efficace secondo me, deve avere un approccio più razionale e inclusivo. detto questo sono d'accordo sul fatto che gli uomini ttarrwbbero giovamento da una visione di generw paritaria della società, proprio perché come dicevate voi subiscono le stesse pressioni che subiscono le donne, da un'altra angolazione.
Non sono del tutto concorde con te sul fattore rabbia, perchè la rabbia a volte può essere costruttiva, può essere l'input da cui partire per costruire qualcosa. Una situazione del genere mi fa arrabbiare? perfetto, allora faccio di tutto per cambiarla. Non tutta la rabbia è distruttiva. Certo, poi dalla rabbia del momento bisogna evolversi e pensare, razionalizzare un percorso, ma la rabbia può essere un ottimo punto di partenza, può farci arrivare alla disobbedienza, che è a sua volta l'input per ribaltare uno status quo. Spesso dietro troppa calma si cela l'indifferenza... Per il resto del discorso (battute in primis ma anche l'ostilità estrema che spesso ci si porta appresso) mi hai tolto le parole di bocca!
MinoAnnunziata Mi inserisco qui perché trovo ben equilibrata la tua proposta di prospettiva. Come vegana non posso che condividere, ed è uno sguardo che ci si trova ad abbracciare con gran fatica, per quello che mi riguarda. Tuttavia se ci ho messo diciotto anni per esternare e comprendermi come vegetariana e poi altri sei per giungere alla natura vegana, non posso che rendermi conto che purtroppo adesso come adesso ognuno ha i propri tempi per liberarsi dai condizionamenti e siamo comunque un divenire. Altrimenti poi rischiamo di danneggiare la ricerca di sensibilità ed empatia degli altri, lo vediamo anche qui: quando l'ospite si è riscaldata è caduta in una espressione gergale sessista passando praticamente inosservata. Sono equilibri fluidi che richiedono attenzione costante anche su di sé, per questo conviene probabilmente lasciare uscire le nostre reazioni di pancia e osservarle, tuttavia non usarle nel parlare con gli altri, bensì farlo successivamente, magari dopo un respiro profondo :) (a me è servito molto leggere il libro Guarire coi perché. Ciao!
MinoAnnunziata secondo me non è vero. Mi spiego meglio. La rabbia può portare a qualcosa di buono se è rabbia costruttiva. Se io mi arrabbio e spacco tutto non ho risolto un bel nulla. Ma se io sono giustamente arrabbiata per una situazione e decido di cambiare le cose che non vanno, le cose che mi fanno arrabbiare, allora la mia rabbia è costruttiva. Anche io ho iniziato ad interessarmi al femminismo (in particolar e a tutta la questione relativa agli stupri e alle violenze sessuali) dopo che ho scoperto che una mia cara amica era stata stuprata. Quando ho scoperto della sua tragedia ero profondamente addolorata ma anche furibonda: furibonda con l'uomo che le ha fatto del male e furibonda anche con gli altri compaesani (abitava in un piccolo paesino della Calabria) che non la hanno sostenuta ma anzi isolata. Però ho trasformato questa mia rabbia in qualcosa di costruttivo: ho iniziato ad interessarmi al femminismo, alla psicologia post-trauma, ai diritti delle donne, all'educazione all'affettività e alla sessualità, proponendo dibattiti da tenere a scuola per sensibilizzare gli studenti su Questo tema (essendo ancora una liceale, posso solo proporre di intrattenere i dibattiti). Sono anche molto interessata al rispetto dei diritti delle persone lgbt+ perché io stessa sto mettendo in discussione la mia sessualità e avverto come fortemente umilianti e fastidiose certe considerazione che la gente si permette di fare sugli omosessuali. Quindi sì, sono arrabbiata quando sento dire frasi come "le lesbiche sono solo camioniste" perché non è così: io amo una ragazza ma non sono una camionista (a parte che non ho preso la patente... No ok era una battuta straziante). Io credo insomma che dalla rabbia possa provenire qualcosa di buono se quella rabbia non diventa una rabbia distruttiva ma si tramuta in coraggio e in voglia di cambiare ciò che ci sta stretto. Comunque anche io frequento il conservatorio (pianoforte): pensa che il mio maestro è schifato dalle persone omosessuali ahah
