Mi è sempre sembrato un brav’uomo, un uomo onesto, che ha lottato per ciò in cui credeva, e che è stato sbranato dai lupi che aveva intorno, Eltsin per primo.
Si, ma un pirla fondamentalmente , in confronto al quale perfino gli altri pirla (mi viene in mente un esempio piccolo Gianfranco Fini ) appaiono dei marziani
Io direi che ha fatto l'errore di credere di poter cambiare le cose da solo, se non sei Stalin, ti devi costruire una squadra di fedelissimi intelligenti con i quali devi avere anche l'umiltà di scendere a compromessi affinché ti siano leali.
Gorbaciov è stato il salvatore della nazione tedesca, rimane pur sempre un uomo pragmatico e disposto al dialogo a differenza del "menefreghismo muscolare" dell'occidente. Se la Thatcher, Reagan e Bush fossero stati pragmatici, non necessariamente filosofi platonicamente, ma disposti semplicemente al dialogo, sono convinto che la guerra sul confine ucraino non sarebbe combattuta in questo momento storico.
Io credo che l'insegnamento per ogni amante della storia, e per chi fa questo di professione, sia di capire attraverso questa vicenda quanto differiscono i vari punti di vista. Il relativismo non va mai confuso con il revisionismo, ma è sempre importante per capire come pensa una determinata collettività. In Russia hanno un'idea sua totalmente diversa dalla nostra. Ma lo storico deve essere abile ad analizzare i fatti oggettivi del suo operato che sono oltremodo complessi. No, non è stato un eroe ma nemmeno un traditore al soldo della CIA. È stato l'uomo giusto forse ma al momento sbagliato. Grazie per i suoi contributi professore.
Gorbaciov voleva insegnare la civiltà alle scimmie e ai collusi fino al midollo osseo. Non è stato un fallito secondo me e neanche un ingenuo, ma un incompreso, che alla fine ha perso le redini del gioco,per paura di essere fatto a pezzettini.
Si, in Russia lo pensano in modo assolutamente diverso solamente perché hanno vissuto sulla propria pelle delle conseguenze del suo operato. Non lo sanno solo dai libri o da gli storici
@@ellinamovchan6380 Non era solo colpa sua. Eltsin i russi li ha fatti morire di fame peggio che Gorbachev, eppure non è visto male come l'ultimo "First man" dell'unione sovietica
Com'era bella la nostra giovinezza, quando distrattamente guardavi il telegiornale e vedevi Gorbaciov e Reagan che si davano la mano e parlavano di disarmo...
E a scuola e in tv si parlava tutti i giorni di politica, del futuro del mondo, dei rischi dell'uso della plastica, dei danni del consumismo... ora solo fazioni e slogan vuoti
"Gli era stato detto di ricomporre e di riportare ordine nel Paese, non di rompere la verticale del potere. Ma non ha ascoltato. Ed ecco il risultato: abbiamo perso il Paese e quante migliaia di persone sono morte a causa sua! E ciò che sta accadendo ora in Ucraina è anche una conseguenza delle sue azioni". Questa opinione è stata espressa dall'ex vicepresidente russo Aleksandr Rutskoy in risposta alla notizia della morte dell'ex presidente dell'Urss Mikhail Gorbaciov. p.s. il problema è che la seconda Guerra Mondiale non è mai finita ed ora, dopo l'intermezzo della guerra fredda, si è iniziata a combattere la terza guerra mondiale
Me lo ricordo sempre accompagnato dalla Moglie, nelle varie visite ufficiali, sempre attento e gentile con Lei che, tragicamente, si ammalò e G cambiò.....evidentemente il Loro, era un Grande Amore .....
Fu davvero una occasione mancata per una via democratica e un un'argine allo spolpamento dell' URSS. Fu scongiurato da Tatcher e Regan ma rifiutato dai russi. Grazie Grazie Grazie della bella analisi! ❤
ti ammiro per le verità che trasmetti Matteo e per come le trasmetti! La tua grande umanità, nel condividere cultura e opinioni, ti distingue sempre dagli altri "sapienti"🌹😘
Salve Professore, grazie davvero di questa ennesima interessantissima analisi. Vorrei consigliarle un’idea, che mi è venuta ascoltando diversi suoi contenuti: ha mai pensato di renderli fruibili come podcast? Su varie piattaforme, da Google o Apple Podcast a Spotify, Deezer. Personalmente ritengo potrebbe essere positivo per lei in termini di “audience” cioè di utenti raggiungibili ma soprattutto per noi utenti stessi, avendo un modo nuovo, spesso più comodo rispetto ad un video, di fruire i suoi contenuti. Spero possa accogliere questa proposta, buona giornata.
Tante buone intenzioni, pessimi risultati purtroppo. Questo dovrebbe farci riflettere sul fatto che non sempre a buone intenzioni seguono buoni risultati.
Questi sono i video che tutti vorrebbero vedere ogni giorno. Grazie Matteo per essere, a livello informativo oltre che umanamente, sempre un punto di riferimento
Grazie di aver ricordato questo uomo coraggioso, che ha creduto nella pace, nella vera collaborazione tra i popoli e ha saputo battersi per i suoi ideali. È vero, è stato sconfitto, ma con lui è caduta anche la speranza in un mondo migliore. Resta per tutti noi il suo esempio, che è bello ricordare e tenere presente, soprattutto ora.
@@ellinamovchan6380 ma lui le poteva prevedere? Potremmo immaginare che il Kansas volesse essere indipendente dagli USA? E se succedesse? Purtroppo non era immaginabile, o forse si pensava in modo indolore, con un trattato. Ero molto giovane, seguivo ma mi stupivo, non capivo, perché la Cortina di ferro ci aveva impedito di essere al corrente. Sapevamo dei gulag. Ci facevano paura.
Pochi giorni fa ho letto sul suo ultimo libro il pensiero di Etienne de la Boetie e il fatto che il popolo russo non abbia capito l’opportunità della libertà che Gorbaciov voleva creare mi ha fatto associare le due cose
Ho ancora negli occhi lo sguardo sgomento e il malore che Gorbaciov avvertì dopo la visita al mausoleo di Berlusconi in cui si vocifera ci sarebbe un impianto di ibernazione per conservare il cavaliere nei secoli dei secoli…
Era un sistema irriformabile, e più di quello non poteva fare, a meno di una svolta simil cinese - ma che sarebbe stata contraria a quello che, ingenuamente, aveva in mente. Non mi sarei mai voluto trovare nei suoi panni in quell'epoca.
"ma in fondo sappiamo che è tutta colpa di Reagan e della Thatcher, che brucino all'inferno" - Il saggio Barbero nell'intervista di Diego Bianchi, 2021
Hai ragione. Viva la russia che ci ha dato progresso e civiltà. Che ci ha emancipato dall’ignoranza, che ci ha dato progresso scienza e letteratura. Viva Ty Tubosky dove il grande dissidente Bianchi fa video anti occidentali e monetizza gli idioti che lo ascoltano. Ce la meritiamo un’Italietta sovranista alleata dei regimi. È anche divertente vedervi fallire, dall’estero.
@@russiamerda Comunista libertario: "La Thatcher era un'infame" Liberale: "ah quindi sei Marco Rizzo" Comunista libertario: "No, Stalin era uno schifoso dittatore " Stalinista: "ah quindi sei dalla LORO parte" Comunista libertario: "no, sono dalla parte della libertà, dell'uguaglianza e della fratellanza" Tutti: "utopista" Le idee rivoluzionarie sono sempre considerate scellerate, impossibili. Intanto da un sistema feudale con servi della gleba e monarchi assoluti siamo passati a una democrazia dove almeno sulla carta siamo tutti uguali. E se ce l'ho con la Thatcher e Reagan è perché sono quelli che hanno completato la distruzione dei moti rivoluzionari (nel senso ampio del termine) che dal 1789 al 1989 avevano fatto tremare l'ordine costutuito. E gli orrori del '900 sono la diretta conseguenza dello scontro tra questi moti, in tutte le forme che hanno preso, contro il sistema capitalistico.
fu un personaggio dalle indiscutibili doti umane, ma come dice Tony Judt (il suo Postwar è altra lettura consigliatissima oltre il secolo breve per approfondire l'argomento) Gorbachev fu "scavalcato" dalla storia.
Io vengo dalla "Repubblica Socialista Romena", anche se (per motivi anagrafici soprattutto) ci ho vissuto poco; non posso parlare per i russi, ma nella mia famiglia e tra i miei conoscenti posso solo testimoniare affetto nei confronti di Tovarisch Gorbachev
“La storia di tutti i Paesi attesta che la classe operaia colle sue sole forze è in grado di elaborare soltanto una coscienza tradunionista, cioè la convinzione della necessità di unirsi in sindacati, di condurre la lotta contro i padroni, di reclamare dal governo questa o quella legge necessaria agli operai, ecc.” VLADIMIR LENIN
La storia di Gorbaciov doveva insegnarci qualcosa. Ma come spesso capita la storia non insegna niente perché non ha scolari. Io credo che non potrà mai esserci spazio per uomini di pace come Gorbaciov , ci saranno sempre degli imperialismi a fronteggiarsi . Lui da questa logica è stato sconfitto una volta noi per sempre.
Una bellissima coppia. Io penso che la morte della moglie lo abbia distrutto. Di lui comunque rimarra' quel senso di vera signorilita' e bonta' che lo ha caratterizzato. Bello il suo commento prof....
PROFESSORE UNA PROPOSTA: A proposito di secolo breve, penso che purtroppo nessuno di noi giovani ha potuto comprenderlo bene, parlo del periodo che va dagli anni ‘70 ai primi anni 2000, in quanto siamo troppo giovani per averlo vissuto, ma neanche la scuola ci è stata d’aiuto visto che i programmi scolastici si fermano ben prima. Personalmente ho sempre voluto capire alcune cose di questo periodo, so che negli anni ‘80 ci fu una new wave neoliberista a seguito di una forte crisi della socialdemocrazia, e in quel contesto si iniziò a delineare un nuovo sistema socioeconomico globale, che poi si è concretizzato a partire dalla caduta del muro di Berlino. Più praticamente, so che nel contesto europeo ci fu un particolare evento, una riunione sulla nave Britannia in cui era presente lo stesso Mario Draghi insieme a vari capi di Stato europei, occasione in cui si dettarono le linee per lo sviluppo della globalizzazione selvaggia, e per l’attuale sistema neoliberista. Questo piano in teoria avrebbe dovuto portare più ricchezza e prosperità all’Occidente, e avrebbe dovuto incentivare una “democratizzazione” spontanea dei regimi autoritari o comunisti, e aggiungerei, probabilmente far avverare il sogno degli USA di avere una piena egemonia sul mondo. Su questi presupposti si è basato anche l’ideale e il sistema di integrazione dell’Unione Europea, essenzialmente nata dal Trattato di Maastricht, con una serie di norme affini al sistema rigidamente neoliberista. Anche in questo caso le dichiarazioni e le aspettative erano altisonanti, una famosissima frase di Romano Prodi recitava: “Con l'euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più". Tra l’altro ho scoperto, cosa che non sapevo assolutamente, che ai tempi del Trattato di Maastricht e poi dell’entrata in vigore dell’euro, c’erano già diversi malumori e aspettative negative da diversi politici e analisti, tra i politici italiani c’erano ad esempio Craxi e i socialisti fortemente contrari, anche la Tatcher aveva aspettative negative, e vari economisti americani. Resta il fatto che la parte fiduciosa nel modello europeo neoliberista ebbe la meglio e si fece… In pratica negli anni ‘90 si presero due scelte storiche: un modello di globalizzazione deregolamentata è lasciata totalmente al libero mercato, è un modello europeo integrato basato su un’economia prettamente neoliberista. Come detto, queste scelte erano state sponsorizzate al pubblico in un certo modo, tra aspettative altissime di prosperità, sviluppo, aumento delle ricchezze, più lavoro, più uguaglianza, democratizzazione dei Paesi asiatici ecc… Poi il resto è storia, oggi penso possiamo dire tranquillamente che gli effetti sono stati disastrosi, la globalizzazione ha favorito soprattutto la Cina e alcune economie emergenti asiatiche e sudamericane, rafforzando i loro regimi autoritari, mentre in Occidente è stata sventrata la classe media e sono aumentate a dismisura le disuguaglianze, con un piccolo aumento dei ricchi che però sono diventati sempre più ricchi fino a livelli inimmaginabili, e un aumento esponenziale dei poveri dovuti essenzialmente al tracollo della classe media nella povertà, oltre che ad un aumento del precariato e alla disgregazione dei diritti del lavoro. Situazione portata avanti dal modello globale e da quello dell’UE, entrambi neoliberisti. Ora, non so in base a che proiezioni nell’UE avremmo lavorato un giorno in meno e guadagnato il doppio, ma sappiamo che i cosiddetti Paesi PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) hanno avuto un tracollo economico e sociale senza precedenti, dovuto essenzialmente ad un rapido cambio di sistema socioeconomico che semplicemente ha creato scompensi e non si è adattato all’economia del nostro Paese, da lì arrivano poi gli eventi del 2011, dal colpo di Stato con l’arrivo del Governo Monti e l’inizio dell’austerity, fino alla terrificante crisi greca, tra l’altro, entrambe causate dal beatificato Mario Draghi (lo stesso della nave Britannia…). In generale, mi sembra che viviamo in un contesto ben lontano da quello prospettato negli anni ‘90, in cui globalizzazione e Europa erano sinonimo di sviluppo, benessere e ricchezza. Ora arriviamo al punto focale: la “filosofia dal fallimento”… mi chiedo, in una società arriva prima o poi la consapevolezza di aver fallito? Oggi, anche lei in questo video, ha parlato del fallimento di Gorbaciov, altri casi famosi di fallimento possono essere ad esempio quello di Mao in Cina, o il nazifascismo nel ‘900, o il liberismo classico pre-keynes che portò alla Grande Depressione… C’è da dire però che questi fallimenti li consideriamo tali perché non ci riguardano personalmente, o/e in generale perché sono avvenuti moltissimo tempo fa e quindi a mente fredda li riconosciamo come fallimenti. Oppure nel caso del nazifascismo, essenzialmente perché li abbiamo sconfitti, se avessero vinto probabilmente la storia sarebbe stata scritta diversamente e li avremmo considerati in modo positivo. Ecco, invece quando un fallimento accade ora, quindi è un fallimento ancora in atto, e che ci riguarda personalmente, riguarda la classe dirigente che è ancora al potere e che in quanto essere umani ha anche i suoi bias, ecco, supponiamo di star parlando concretamente di un fallimento, lo si riconoscerebbe? La classe politica/dirigente sarebbe disposta a dire alla massa “Cari cittadini, negli ultimi 20 anni abbiamo combinato una marea di guai, i nostri piani sono falliti, avevamo aspettative che poi si sono rivelate sbagliate, e ciò ci ha creato enormi danno sociali ed economici, ci dispiace, ora dobbiamo tornare indietro e creare un modello di sviluppo socioeconomico diverso”. Ecco, sempre supponendo di star parlando davvero di un fallimento, un politico farebbe mai un discorso del genere? È mai successo nella storia? E in caso di fallimenti, bisogna necessariamente aspettare che passino 50 anni e muoia tutta la classe dirigente attuale per arrivare a mente fredda alla consapevolezza di aver sbagliato? Ad oggi, il declino dell’Occidente, in particolare della classe media, che negli USA ha generato anche fenomeni come Trump, e soprattutto il declino estremo dell’Italia che dura da 20 anni e che negli ultimi 10 anni si è acuito estremamente, nonostante abbiamo avuto solo commissariamenti tecnici con governi europei e governi PD che seguivano indicazioni europee, la situazione socioeconomica del Paese è crollata, e l’unica realtà incontestabile di questi ultimi 20 anni è costituita dall’ascesa della Cina, e dalla disgregazione della classe media occidentale con un aumento estremo delle disuguaglianze. Le proposte che le vorrei fare, sarebbero di parlare di questi due temi: -A livello storico, spiegarci il periodo che va dagli anni ‘70 agli anni 2000 che vede il passaggio da un modello socialdemocratico a quello globalizzato neoliberista, inclusa l’integrazione europea. -Spiegare la vostra opinione riguardo il fatto che queste siano state strade fallimentari o meno, e in generale, spiegare la vostra opinione sulla filosofia del fallimento, come è stato trattato storicamente, e cosa accade quando siamo noi, ora, a fallire, se è necessariamente qualcosa che si divulga dopo decenni.
Salve professore...(sembra sempre dì più Odino in verità)si un grande Uomo un grande politico...un Grande personaggio della Storia di fine 900!(ps perdoni la lunga assenza...ma molto ho avuto da Fare qui ad Asgard 😉)
Buonasera professore, grazie per la spiegazione, esaustivo e chiaro come sempre. Potrebbe fare un video di spiegazione anche rispetto alla situazione in Iraq? Grazie mille.
gorbaciov e stato una persona di pace , aveva tanti nemici ,loccidente la pugnialato alla schiena ,anche da parte di personaggi russi .e stato fradito.
Reagan abbasso' moltissimo le tasse ai ricchi, asserendo che, come in una tavola, non avrebbero potuto "mangiare" tutto e qualche briciola sarebbe caduta dal tavolo per "sfamare" i poveri
Sempre grandi pensieri prof!!! Potrebbe fare un video sul concetto di vendetta dal punto di vista filosofico anche riprendendo il pensiero di Nietzsche? La ringrazio e buona giornata prof.
Magari farò un'osservazione/domanda stupida: gli apparati degli Stati Uniti (Dipartimento della Difesa, Dipartimento di Stato ed agenzie di intelligence) avevano ed hanno tuttora una visione differente della Russia e del trattamento da riservarle Può essere che Gorbaciov fosse sostenuto da alcuni apparati e meno da altri? Spunti di riflessione?
@@pao5567 Si, però ci sono alcuni apparati che cercano di mantenere "buoni" rapporti con la Russia, altri che spingono affinché la Russia venga isolata...economicamete e politicamente. Guardando la storia, anche recente, si capisce quali siano più influenti nei vari periodi. Anche se poi la direzione USA in politica estera è sostanzialmente una sola. La politica estera di Reagan fu cruciale e più disinvolta rispetto al suo successore, se non sbaglio
@@enricapelliciari9726 speriamo che venga ricordato l'accordo che prevedeva all'Ucraina di consegnare le testate nucleari alla Russia e a quest'ultima di riconoscere l'indipendenza ucraina. L''intero mio commento è una mia opinione personale, non sono un esperto in materia.
"L'obiettivo della mia vita è stato annientare il comunismo.Per raggiungere tale finalità ho approfittato della mia posizione nel Partito e nel paese." Mikhail Gorbacëv [Sovetskaja Rossija, 19 agosto 2000] Uomo mite e sconfitto dalla storia, sì, ma solo dopo aver compiuto un Grande Assassinio.
L’assassinio del comunismo? Detto da uno che ha come nick name: artists? E dove è la rivoluzione artistica nel comunismo? L’arte di stato e di propaganda? 🤡🇷🇺🤡🇷🇺
Salve professore. Apprezzo il Suo lavoro. Se ne ha voglia posso chiederle di rispondere pubblicamente alle obiezioni (argomentate) che le hanno fatto gli anarco-capitalisti al seguente link: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-dXzO-XD9gis.html Le obiezioni riguardano il video sull'anarchia fatto insieme a Mortebianca. La ringrazio.
È partito da delle frasi del tutto decontestualizzate per il solo fatto di voler arrivare alla conclusione che piace a lui, senza di fatto rispondere né a Mortebianca né a Barbasophia. Facci caso: ha riprodotto le registrazioni delle frasi e poi si è messo a spiegare con parole sue quello che avrebbero detto mortebianca e Matteo Saudino, per poi smontare quello che lui stesso ha spiegato.. Ma non si fa così, chi ti garantisce che quello che ha spiegato è la stessa cosa detta da loro in un discorso molto più lungo e complesso presente nel video in questione? Ora, io quel video mi sembra di averlo visto molto tempo fa, ma non mi pare proprio che la sua spiegazione e ciò che veniva veramente detto coincidano. La parte finale in cui spiega l'idea di anarco-capitalismo è più lunga da smontare, non si riesce con un commento solo, ma comunque, di nuovo, non è una vera risposta, visto che il video a cui voleva rispondere era bello lungo e lui risponde a una frase che dura si e no un totale di 10 secondi.
@@antonioangelo4492 Sì. A me interessa più che altro capire meglio la questione dell'etimo della parola "anarchia", non conoscendo il greco antico. Ho comunque notato che Mortebianca gli ha risposto nei commenti, anche su questo argomento.
@@toniocartonio1866 premetto che non conosco il greco antico, ma io dico che l'etimologia non è tutto, è più importante il significato attuale della parola, che può anche distaccarsi da quello della radice etimolgica. In seconda istanza, anarchia è una parola troppo vasta, ci sono troppi modi per intenderla (due di questi sono appunto anarco capitalismo e anarco collettivismo, ma ce ne sono molti altri), e nessuno è più o meno vero, sono semplicemente idee diverse. Poi vorrei far notare che una frase tipicamente associata all'anarchia è "non esistono poteri buoni", quindi sì, anarchia si riferirsce in molti casi all'assenza di poteri e gerarchie.
@@antonioangelo4492 Ecco come ho risposto a Movimento Libertario in un commento: "La parola "anarchia" ha una tale varietà di significati che è difficile attribuirgliene uno in modo univoco e oggettivo. Basti pensare che fino a Proudhon ha sempre avuto il significato di "caos" e non si può dire che tale interpretazione sia sbagliata, in quanto gli antichi parlavano sempre di anarchia come caos. In effetti "senza principio" può essere interpretato come "senza regola"(anomia), ma anche "senza primo elemento" e quindi "senza capo", o ancora "senza centro". Dal momento che Proudhon è stato il primo nella storia della filosofia a parlare di "anarchia" con un'accezione positiva ed è stato molto chiaro nel definirla come "assenza della dominazione dell'uomo sull'uomo", è più corretto interpretare "anarchia" come "assenza di gerarchie", intendendo le gerarchie con il loro significato attuale. Inoltre, se anche ci riferissimo a "senza governante", non è specificato cosa governa l'arconte e se tale governo è accettato volontariamente o meno. Un imprenditore governa la sua azienda, non è corretto? Potrei fare ulteriori considerazioni sulle gerarchie "volontarie" di cui parla...forse confondendo l'autorità con l'autorevolezza. L'unica cosa su cui ha ragione è la necessità di certe forme di proprietà personale (non "privata") per difendersi dalla dittatura della maggioranza. Questo lo dicevano anche Proudhon e Tucker senza bisogno di essere capitalisti. Infine persino gli anarco-comunisti non sono mai stati favorevoli alla "dittatura della maggioranza", ma in linea teorica preferiscono la separazione consensuale (anche dei beni) in caso di disaccordo, cosa spesso resa difficile dalla mancanza di separazione tra la sfera collettiva e quella individuale."
L'unica cosa che mi ricordo di sto poveraccio (e non in senso positivo) è il suo spot commerciale del Pizza Hutt. Dal Manifesto al Menu di un fast food....complimenti.
Ripensando a ciò che ha fatto il mite Gorbachov e considerando la reazione di Marco Rizzo alla sua morte, valuto felicemente che ho fatto bene a essere stato e a essere tuttora fieramente anticomunista. E ora sono orgogliosamente atlantista. Tra due mali preferisco il minore.
Ma un comunista convinto secondo te può avere a cuore colui che ha fatto cadere il comunismo? Mi sembra ovvio, tant'è che anche in Russia non è ricordato con affetto.
Se sei anticomunista perché ti contrapponi a Rizzo ti avviso che Rizzo è stalinista... Stalin, come tutti sanno, è il più anticomunista di tutti i tempi.😉
@@antoniogiudice427 Qualche libro di storia potevi anche aprirlo nella vita. Comunque prova a dirlo a Rizzo, capo del partito comunista in Italia, che non è comunista e ti sganascia in faccia una sonora risata. Come stanno facendo tutti quelli che leggono il tuo commento.