I ROBOT ci ruberanno il LAVORO? Intelligenza Artificiale, Competenze e Futuro 

Tenete presente che trasformare masse di contadini in operai era realistico. Trasformare masse di operai e lavoratori generici in ingegneri informatici è molto meno realistico. Un conto è dire a milioni di persone : "La società sta evolvendo tecnologicamente, mollate la zappa e prendete il martello". Un conto è dire : "La società sta ulteriormente evolvendo tecnologicamente, mollate il martello, laureatevi in massa e diventate tutti chirurghi, avvocati, ingegneri". E' come pensare che se il latte di pecora va fuori mercato a causa, che ne so, della concorrenza delle grandi multinazionali, non c'è problema! I pastori sardi con la terza media, che rimangono senza lavoro a 50 anni possono prendere la laurea in informatica nel giro di un paio di settimane e fondare la silicon valley italiana a Sassari. C'è un limite antropologico quando si alza l'asticella in massa.

Il discorso fila... Ma quello che mi chiedo è: E chi non ce la fa? Chi non ha strumenti emotivi e caratteriali per sostenere una velocità e una dinamicità fuori dalla sua specifica misura? Chi non ha sufficiente flessibilità mentale o vuole vivere umilmente, senza grandi ambizioni lavorative puntando il suo "sbattimento" legittimamente su altro ? Chi non ha risorse contestuali ( sociali, familiari, culturali, economiche e ambientali) per investire sulla propria formazione? Mi sembra una riflessione che presuppone una società di adulti vincenti, strutturati, motivati, flessibili e intraprendenti... Ma la fuori ci sono solo esseri umani!!! ... E questo ovviamente non è un modo per vittimizzare di fronte a un sistema brutto e cattivo né per deresponsabilizzare il singolo ( la comodità è un vizio si sa!)... È solo che io desidererei un modello più a misura d uomo dove il lavoro possa essere per qualcuno una scelta di realizzazione personale ( ben venga l' investimento!) e per altri possa limitarsi ad essere un mero strumento di soddisfacimento dei bisogni basilari ( riuscire a campare, nulla di più). Dove spendere la mia intraprendenza vorrei sceglierlo io in base alle mie condizioni di partenza... Il tema ha molto a che fare con la relazione tra benessere e lavoro e in una società di stress e perenni burn out forse vale la pena interrogarsi

Scusami Rik ma mi sembra che si stia perdendo il quadro generale, la media delle persone non è così produttiva e mentalmente “avanti” da evolversi dal punto di vista lavorativo in maniera costante . La media delle persone non ha capacità particolari, ho cambiato diverse aziende multinazionali e il classico Pareto da una buona stima. 80% lavoratore mediocre, 20% eccellenza. Bene , ora a quell’80% di persone che inevitabilmente verranno rimpiazzate da chat gpt 6/7/8 cosa gli fai fare? Pensare di andare a formare il signor Gianni , 50 enne che ha sempre fatto lo stesso lavoro , e renderlo competitivo contro una IA sempre più “intelligente “ É utopia. Non siamo tutti Picasso, forse il nuovo Picasso avrà un lavoro nel mondo della IA , ma le masse “mediocri “ tra cui probabilmente ricado pure io verranno soppiantate da una IA “good and cheap enough “ Personalmente credo che ci saranno grandi problemi all’orizzonte.

Rick, le competenze non sono nulla se non sei socialmente inserito. E considera che l'inserimento sociale è in genere determinato da fattori di carattere emotivo, e non razionale. Ciò è da tenere a mente.

Mi sa che stiamo sopravvalutando grandemente la "creatività umana", raccontarci che le macchine siano "stupide" o almeno più di quanto lo sia l'essere umano medio è una speranza che accarezziamo ma con la consapevolezza che è una quetione di tempo, l'unica soluzione forse sarà rifugiarsi nella specificità, nell'artigianalità, nella nicchia dove il gigante dell'industria e della grande distribuzione non riuscirà ad infilare la mano, già oggi buona parte di quelli che chiamimo lavori sono parzialmente sostituibili, quel che vedo difficilmente sostituibile è la volontà, fornire uno scopo alla macchina non è affatto scontato perché è l'unica cosa davvero indispensabile, siamo abituati a dare le giuste risposte ma il futuro lo immagino nelle mani di chi saprà fare le giuste domande

I robot non vogliono lo stipendio sicché è ovvio che tra qualche anno noi verremo sostituiti dalla I.A. Mi chiedo di cosa vivremo noi esseri umani ...Uno scenario futuro davvero inquietante lavorativamente parlando.

Non so Rick..per una IA acquisire competenze è questione di giorni/ settimane di addestramento, per una persona sevono anni di studio e pratica sul campo. Senza contare che ha un accesso istantaneo ad un database sterminato che include tutte le migliori metodologie e gli errori da evitare, il tutto elaborabile in pochi secondi.. Non vedo quali possano essere le skills che rendono un lavorare indispensabile, specialmente quando ci saranno delle IA create e addestrate ad addestrare. Quali professioni possono essere escluse? Forse qualche branca della ricerca, ma altro non vedo.. Spero di essere troppo pessimista

Questo non spiega in che modo l'operaio di 45-50 anni molto volenteroso trova tempo e risorse valide per aggiornarsi e formasri sulle nuove tecnologie.

Il "culto della comodità"...interessante...qualche giorno fa pensavo ad uno strano cortocircuito che si è creato nella comunicazione dei nostri genitori, ultimi depositari del "culto del lavoro e della fatica", che a noi figli hanno instillato il pensiero che NON dovevamo soffrire come avevano sofferto loro...mi ricordo mio padre persuadermi del fatto che avrei dovuto studiare così non avrei faticato come lui, mia madre che non mi ha mai fatto lavare i piatti o pulire casa che se no mi stancavo...boh...certo ad un ragazzino come me la cosa sembrava molto allettante, ma credo che abbia portato in termini generali nella società una cultura dell'ozio molto pericolosa

per me non capisci nulla, le AI rubano le competenze, puoi cambiare e fare quello che vuoi, il tuo know how di anni ti verrà sempre portato via

Quando la lampadina cominciò ad illuminare il mondo, chi accendeva i lampioni a gas perse il lavoro. Molti non sono sopravvissuti al cambiamento, la maggior parte delle persone ha cominciato a lavorare per le aziende produttrici di elettricità. Le macchine ci apriranno un mondo magnifico ma esattamente uguale a quello in cui viviamo

quando le AI faranno tutto e magari ci sarà solo un azienda a fare tutto, visto che è tutto facilmente replicabile, soprattutto le ciacole da filosofo, tu cosa farai?

Io odio le aziende ( soprattutto le assistenze ) con le quali devo parlare e invece che l' operatore umano devo parlare con una voce elettronica...ma belin, vorrei parlare con un operatore perché devo spiegare le problematiche 😂

Ciao Rick, sto cominciando a studiare il tema del RPA (Robotic Process Automation) legato ad AI, e uno dei problemi più grandi è l'accettazione da parte dei dipendenti. Il valore dello strumento è massimo solo se utilizzato, ma c'è questa paura di perdere il lavoro se si utilizza il nuovo strumento. Volevo chiederti se nella preparazione della puntata hai trovato letteratura a riguardo, qualche consiglio di lettura insomma:)

Grazie Rick per essere uno sprone quotidiano a fare meglio. Proprio in questo periodo mi sto sforzando di lavorare sulla scrittura per migliorare un punto sul quale sono debole.

Carissimo il discorso è leggermente più complesso....non ti devo dire io che AI ha enfatizzato ancora di più che vi è un accanimento terapeutico proprio nel paradigma vigente! Il valore effettivo della forza lavoro,il plus valore è completamente scollegato dall'economia del consume! Il problema non è AI,essa è la mazzata finale... piuttosto vedo la solita fiducia quasi religiosa sull'innovazione tecnologia del momento e l'enorme spauracchio quando poi la storia ci ha insegnato che alla fine il gigante ha partorito un nano...nel senso che dovremmo concentrarci su cos'è che non cambierà se non sappiamo cos'è che cambierà

Contesto umilmente il tuo ragionamento. Ragionamento esatto sull'esempio di cui tratti ma profondamente sbagliato su un piano generale: le IA evolvono con tempi ridottissimi, esponenzialmente. Questo vuol dire che da un giorno all'altro l'intera tipologia di (un certo tipo di) lavoro non esisterà più. La tempistica sarà dettata più dalle leggi che dalla tecnologia ed evolverà ulteriormente quando le IA saranno inserite all'interno dei robot (esistono già anche quelli). A quel punto con una accellerazione spaventosa interi lavori scompariranno. Non esisterà più (faccio per dire) l'operaio edile, come può riciclarsi un operaio edile? Mica può diventare ingegnere. E poi a cosa potrebbe servire un ingegnere edile? A quel punto ti basta una IA nazionale che crea ogni progetto edile esistente nel paese. Tenete presente che tutte le volte che una tecnologia diventa (circa) il 10% più redditizia sostituisce di botto il vecchio modo di fare le cose. Smonto subito l'obiezione ovvia che viene fatta: "saranno necessari nuovi lavori che oggi non esistono..." NO. Per la prima volta nella storia stiamo mettendo assieme una (tipologia di) macchina che ha sia un corpo che una mente e che evolve da sola, che impara da sola, che può ripararsi da sola (o attraverso i suoi colleghi robotici). Dobbiamo davvero ripensare un modo di vivere su questo pianeta per l'uomo perchè a me non viene in mente nessun lavoro che non possa essere sostituito da una IA nel corpo di un automa, non dico questa generazione di robot ma quella del prossimo anno solare farà spavento. E tenete presente che a differenza nostra potrebbero già essere integrati nell'ecosistema elettrico che andremo a costruire. Ultima notiziola, già ora che siamo agli albori di questa tecnologia una IA all'interno di un robot sarebbe - su base annuale - più efficiente di un uomo di circa il 110% . Mi aspetto a breve che i cloni digitali degli youtuber producano video più interessanti e soprattutto più basati sui dati rispetto alla singola riflessione di nicchia che sposta poco o niente.

Discorso non comprimibile in un commento, magari una postilla la lascio. Probabilmente il lavoratore in ambito digital è sotto pressione da troppe fonti e la cosa alla lunga sfiacca e alcuni gettano la spugna. Così esce un tam tam lato business su chatgpt che dopo pochi mesi ammazza quel poco di autostima che lavori routinari erodono in modo silenzioso. Le persone possono anche valutare male 5 mesi di lavoro parcheggiato, a volte dipende dall'età dal contesto etc..., e quello che ho imparato è che ogni fallimento va analizzato da "fuori" e non lamentarsi che sono SOLO gli altri a metterci i bastoni tra le ruote. Rimane il fatto che è un mondo complicato; se sei un animo semplice che cerca giusto il minimo per essere felice, e per alcuni si realizza con una indolenza atavica, rischi di perdere il treno sempre, ma non per questo devi deprimerti o "cadere dal pero" come dici nel video. And then one day you find Ten years have got behind you No one told you when to run You missed the starting gun Time, Pink Floyd

Bisogna capire la velocità di evoluzione di questi sistemi, sarà impossibile competere tra un decennio... Consiglio il libro "Un mondo senza lavoro: come sopravvivere alla disoccupazione tecnologica" dell'economista Daniel Susskind.

Giusto per correttezza, il tizio dice che solo negli ultimi 3 mesi stava lavorando due ore al giorno e veniva pagato per 7/8 ore, e che in quest'azienda ci lavorava da 6 anni (il concetto non cambia, era giusto per puntualizzare.)

Probabilmente, una volta, i contadini si sentivano allo stesso modo nei confronti degli operai. Il mondo cambia, su questo non c’è dubbio, e sta a noi adattarci ad esso. Penso che questa sia la strada giusta da prendere, perché, non so voi, ma io, come essere umano, spero in un futuro in cui potremo guardarci allo specchio o negli occhi ed essere consciamente e razionalmente fieri sia di noi stessi che degli altri. È triste pensarlo, ma purtroppo ci saranno sempre individui che resteranno indietro, sia per scelta volontaria che a causa del loro stato sociale, economico o genetico. Tuttavia, per queste persone ci saranno sempre modi per guadagnarsi da vivere, se questo rientra nel loro interesse. Il problema è che ci sono persone tra queste che si aspettano che le cose cadano dal cielo, come il ragazzo di cui ha parlato Rick: fanno A ma si aspettano B, vittimizzando la propria condizione, quando in realtà è evidente che il problema sta nella loro percezione delle cose. Viviamo in una società molto inclusiva che ci fa pensare che il mondo sia giusto e che ci sarà sempre qualcuno a risolvere i problemi al nostro posto, quando in realtà la verità è che la vita è una sfida costante, e per alcuni ancora più ardua che per altri. Certo, non è facile e forse non so nemmeno di cosa parlo riguardo a persone che non hanno avuto la mia stessa fortuna, ma quello che invito tutti a fare è di non smettere mai di imparare in ogni momento o situazione, di rivalutare e dubitare di se stessi così da rispondere nel modo migliore possibile alle difficoltà che ognuno affronterà nel corso della vita. Non datevi mai per vinti, perché siamo noi i portatori responsabili delle nostre redini. Tengo ad aggiungere che ci sono molteplici sezioni del mio discorso che potrebbero essere approfondite ulteriormente. Ad esempio, il ruolo del contesto sociale ed economico e l'importanza dell'empatia. Detto ciò, spero comunque che il messaggio principale sia stato benomale compreso.

Fortunatamente viviamo tutti in un solo mondo reale. Al netto dell'interpretazione del concetto di lavoro, a questa domanda darà risposta soltanto il tempo, quello necessario affinché persone reali possano fare il loro gioco davanti all'utilizzo dell' IA e poter osservare i risultati delle loro scelte. Certamente il mondo del lavoro in Italia è il prodotto di generazione di stipendiati che si sollazzavano sul loro posto fisso (e nel privato e nel pubblico), ma anche di generazioni di imprenditori (più o meno piccoli) che si trastullavano sul fatturato senza saperlo distinguere dall'utile e senza aver avuto la minima idea di come funziona il mercato (credendosi, alla fine, un pò tutti dei piccoli Berlusconi). Considerando l'eterogeneità del mercato, dovremmo definire un universo di discorso all'interno del quale l'utilizzo dell'IA possa essere determinante alla variazione dell'offerta di lavoro, universo definito da capacità più o meno creative piuttosto che ripetitive e convenzionali. Altrimenti, potremmo immaginarci un mondo in cui tutte le filiere produttive possano utilizzare l'IA, e dove attori economici come Unilever, P&G, Henkel, General Motors, Esselunga, lo stato italiano o altri (vedete voi quello più simpatico e che comprate di più), offrano merci e servizi a prezzi ridotti dell'x% (e forse gran parte della confusione dovuta al tema deriva dal fatto che quella x sia una variabile troppo "umana" per essere certamente definibile). Forse in futuro si parlerà di una seconda rivoluzione industriale, forse qualcuno già sta concependo filosoficamente (o scegliete voi l'ambito) un pensiero critico più strutturato intorno al tema (emblematici sono i pipponi sulla "singolarità tecnologica"), ma siamo riusciti a falsificare le aspettative che avevano molti "menti brillanti" della prima illuminata rivoluzione industriale, vedasi il celebre trattato "The Philosophy of Manifactures" di Andrew Ure dove si prevedeva per il nostro presente una manodopera destinata alla semplice sorveglianza e controllo. Il tema è scottante, di certezze ce ne sono ben poche, l'irrazionalità è sempre in agguato, ma siamo nelle condizioni di evitare un anacronistico luddismo del terzo millennio e di evitare di sacrificare le energie di molti idioti per il profitto di pochi stolti. Modifico e aggiungo: interessante la tua opinione sulle capacità creative dell'uomo, ti sento fare spesso riferimenti a questa sorta di "evoluzionismo creativo", una sorta di neo-bergsoniana filosofia contemporanea. Ma non di sola creazione vive l'uomo, avremmo altrimenti un mondo abitato da soli artisti e sadici. Grazie mille per il video e buon lavoro!

Grazie Rick per averci ricordato che l'art 4 della Costituzione ha anche un secondo comma.

Praticamente non hai fatto altro che trasformare in video un’opinione che porto avanti da quando ho finito di giocare a Detroit: Become Human e ho scoperto che a parlare di arte sono sempre più attivisti disoccupati che giornalisti laureati.

Secondo me il "peccato originale" sta tutto nei 6 mesi in cui il graphic designer non ha oggettivamente capito quello che stesse succedendo. Non ha capito il "valore aggiunto" che avrebbe potuto dare al suo stesso lavoro. Oggi c'è tanta attenzione sugli LLM (già il termine Ia generativa è una marketttata). Ma non è che i sistemi automatici per generare template o altro sono nati oggi. Questo per dire che il suo lavoro di base era già sostituibile. Gli LLM per quanto addestrati non hanno la percezione del contesto e la capacità di collegare competenze appartenente ad ambiti differenti che hanno gli esseri umani. Inoltre da quello che si evince lavorava in un azienda con un reparto It che sviluppa ed adatta software quindi anche banalmente parlando con i colleghi poteva capire in che direzione stava andando l'azienda. Di campanelli d'allarme ne avrà visti più di uno. Lavoro come senior business anaylist e se c'è una cosa che "rompo l'anima" è far fare le attività ripetive alle macchine e che aggiornare ed inviare un excel non è un lavoro che dovremmo fare. Quello che dovremmo fare è trovare correlazioni tra dati, contestualizzare i dati in base al momento in cui si trova l'azienda, confontarsi( si parlare con i colleghi togliendo gli occhi dal pc) con i colleghi che si occupano sul campo per capire i loro punti di vista e feedback. In sintesi se fai un lavoro da tempo dovresti non solo conoscerlo a menadito ma dovresti sempre porti la domanda "come posso migliorarlo portando ulteriore valore" la maggior parte delle persone non lo fa per 1)comodità (come riporta rick) 2) falsa sensazione si sicurezza che da il fare un attività ripetitiva( come se dicessi a te stesso oggi ho fatto qualcosa, quando occupare il proprio tempo lavorativo con attività ripetitive significa già in partenza essere sostituibili se non da una macchina anche solo da un altro essere umano più veloce di te). Sono convinto che maggior parte di esseri umani se assunta in azienda con una formula del tipo "osserva l'azienda parla con i colleghi e decidi le mansioni da svolgere" tenderà a scegliere quelle più semplici e ripetitive 😅. Il lavoro viene percepito come una scocciatura necessaria che non fa parte del proprio percorso perché la propria vita è fuori e tutto qui il problema credo.

L'altro giorno sono stato un'ora per far capire a Gemini un passaggio fondamentale rispetto ad una cosa che essa (o esso?) valutava in maniera lineare. L'ho ripresa più volte, nel tentativo di avere l'informazione o il servizio che volevo, come lo volevo. Alla fine, quando ottenni un risultato soddisfacente, senza andare ad accanirmi oltre, le scrissi: "così va meglio, ma da ora devi impostare gli output in questo modo quando ti si danno degli input". In un certo senso ho fatto la mia piccola parte di addestramento. Però se l'ho fatto io che a malapena quasi so accendere un pc, figuriamoci a quali capacità non binarie possono addestrarla gli addetti ai lavori. Io credo che l'AI e la robotica con Ai potrà e saprà fare tutto ben presto, anche elaborare e suggerire soluzioni complesse e articolate se le si insegnano i metodi e le scorciatoie per imparare in due minuti quello che per noi sono serviti secoli. E anche i nostri "lampi di genio", saranno codificati e trattati immediatamente da queste macchine. Non ci sarà nulla che rimarrà fuori dal campo della Ai, se non per brevissimo tempo. Se un'invenzione, una scoperta o una "genialità" vorrai tenerla fuori dal coinvolgimento della Ai (di modo che sia solo tua per sempre), semplicemente dovrai portartela nella tomba senza comunicarla a nessuno. Allora, in quel caso, si che potrai dire: "eh, nemmeno l'intelligenza artificiale è arrivata a queste conclusioni". Quindi no, non credo che ci saranno, in futuro, lavori stabili esclusi dall'intervento della Ai. Si tratterà solo di progettare un sistema di automazione globale di tutti i processi di tutti i settori economici (primario, secondario, terziario e avanzati), previa sostenibilità energetica, ma questo non c'entra nulla con la capacità o meno della IA di sostituirsi nel lavoro. L'IA ci ha già sostituiti, ma non abbiamo le infrastrutture per realizzare tale sostituzione.

❤

Mi appare un po’ superficiale Rick…..si affronta un discorso molto complesso partendo dal presupposto che siamo in una società capitalistica e da lì si sviluppa tutta una riflessione sul lavoro…andando a monte, a ritroso, ci sarebbe da parlare di come si può quantificare il prezzo di un ora di tempo di un essere umano (cfr. Sul tema: Marx, kenyes e compagnia cantante), nonché del significato odierno del concetto di lavoro (cfr. Sul tema: Colamedico e gancitano), e poi per fare una prognosi futura sul futuro del mondo del lavoro si potrebbe provocatoriamente dire che al momento è molto molto molto difficile ipotizzare tre lavori (non trenta, ma tre….) che non possono in astratto essere sostituiti dall’AI (cfr. Sul tema: Montemagno, Elon Musk ecc…) si potrebbe quindi ipotizzare di una società in cui tra un secolo (o prima) il lavoro perde la connotazione di “diritto” (art. 1 costituzione) e diventa un concetto obsoleto, in quanto è tutto “fattibile” delegando all’AI e ai robot e ciò che rimane all’umanita è di essere retribuita con una distribuzione di ricchezza creata da AI/robot lasciando all’essere umano tempo da spendere in creatività, socialità, sport ecc…. E bada bene Rick, quanto scritto sopra, allo stesso modo che quanto ascoltato nel tuo video, mi appare molto superficiale, in parte provocatorio, e non basterebbero diverse (tante) ore di confronto, approfondimento ed analisi per riuscire davvero a comunicare con competenza e una dignitosa esaustivita (o quantomeno non superficialita su un tema così ampio e complesso). Poi per carità, ogni opinione è super lecita e funzionale al dibattito, la tua inclusa avendo tu una cassa di risonanza che ti sei creato con passione e impegno…tuttavia, a mio umilissimo parere, in questo video non ci si avvicina ad una analisi utile per dare una visione arricchente su questo tema a chi ascolta. Serve tanto tanto più impegno unito ad una estrema capacità di sintesi.

Tu dai per certo che il lavoro di un dipendente possa essere usato per addestrare un' IA, io non ne sono così sicuro. Ti invito a rifletterci e a pensare bene a cosa uno venda con il lavoro.

Io al suo posto avrei fatto tutti i corsi di formazione possibili (tecniche, lingue straniere, etc). Mi dispiace tantissimo ma questo ragazzo ha sprecato davvero il suo tempo

Difficilmente commento un video per esprimere un parere negativo, ma qui a mio avviso siamo veramente di fronte alla fiera delle banalità e alla mancanza di visione sulle potenzialità delle AI (nel bene e nel male)

Si deve imparare a lavorare più su se stessi oltre che per se stessi! Essendo un artista sto sviluppando progetti personali per distinguermi dalla banalità!

Pensi che il robot umanoide Optimus di Tesla sarà in grado di leggere, scrivere, ragionare, pensare, simulare emozioni, sentimenti, di avere riflessi, sensi ecc ecc

Rick mi dispiace ma tutto questo e una giga super Cazzola... Il 99% della gente non interessa il lavoro basta lo stipendio! Da come la metti tu faremo tutti i filosofi e gli artisti! Ma non credo ci sia spazio per tutti...

Salvezza.

Dopo aver utilizzato chatgpt come strumento ulteriore per scrivere la tesi della laurea magistrale, posso affermare con sicurezza che NON ruberà il lavoro ai creativi. L'AI sa scrivere ma nulla di più. Il lavoro vero di ricerca delle fonti, direzione del discorso, struttura della tesi devi farlo tu con la tua intelligenza umana che ha dovuto leggere libri su libri per capire come impostare suddetto lavoro. Diverso è se di mestiere scrivi anonimi biglietti di auguri o, come nel caso riportato nel video di Rick, fai semplici template. Lì sei sostituibilissimo, ma perché il lavoro che facevi in primo luogo era abbastanza automatico. Possiamo chiederci come faranno le persone meno dotate o che non hanno avuto la fortuna di studiare a navigare nel mondo di domani, questo sì, e non ho risposte da dare.

Sì ok tutto bello ma chi è semplicemente... normale? Una persona normale, non eccezionale, che fa fatica a studiare perchè noioso e genuinamente sfiancante cosa dovrebbe fare? Non tutti possono diventare dottori e ingenieri. Io capisco sia divertente fare le battutine sulla gente stupida e pigra, ma un agricoltore ad esempio non è né stupido né pigro e tu pretendi che lui dopo 30 anni di lavoro nei capi diventi in 6 mesi un ingeniere perchè "ci si deve reinventare"? La soluzione, oltre le battute e gli scherni non l'ho sentita, un lavoro non è che lo si vuole perchè ci si annoia, ma perchè serve.

Basta secondo me pensare una cosa: Siamo noi umani a dare gli input alle macchine, no il contrario. La macchina non può e mai potrà riprodurre l'input umano, un computer nn si accende da solo.

Ho la fortuna di vivere di rendita e fare qualche piccolo investimento ogni tanto. Nulla di assurdo: ho delle entrate di poco più di 2000€ in modo passivo. Ammetto che però questa situazione di privilegio mi piace. Preferisco essere servito da un umano che da un robot. Oggettivamente non è meritocratico permettere a tutti di non lavorare.

Uno dei discorsi più belli su questo canale

La gente non ha voglia di lavorare

Non sono d'accordo con il tuo pensiero, e vedendo nei commenti non sono nemmeno l'unico. Credo che stare dietro a tutto questo non è per tutti, assolutamente.

1. L’intelligenza artificiale NON E' REALE! 2. Ciò che la gente chiama IA, non è IA 3. In futuro penseranno che siamo davvero stupidi. Non si può avere l'intelligenza artificiale: se è intelligente, non può essere artificiale. Se è artificiale, non può essere intelligente. Ciò che abbiamo è l'apprendimento algoritmico, non è IA. IA è cercare le cose su Google molto velocemente. I computer non sono intelligenti, sono veloci. Chiedi a IA di scrivere la sceneggiatura di un film di cowboy... può farlo solo perché può cercare su Google tutte le sceneggiature di film di cowboy e poi metterle tutte insieme molto velocemente e darti qualcosa che ti sembra è stata lei. NON POTREBBE REALIZZARE UNA SCENEGGIATURA DA COWBOY SE NESSUN ALTRO L'HA FATTO PRIMA. L’intelligenza artificiale non metterà fine al mondo, l’intelligenza artificiale non salverà il mondo. L'intelligenza artificiale si estinguerà lentamente perche è una IDIOZIA

Dalle sue parole deduco che lei non ha ben presente la portata del fenomeno chiamato Ia. Invece di fare un analisi lavorativa basata su teorie anni 30. Prima cercherei di studiare la portata e la reale capacità delle neo nate Ia. I chat bot che lei fa riferimento dono solo la punta di un fenomeno che minera le fondamenta di tutta la nostra struttura sociale.

Evidente che la filosofia ti sta confondendo, stai dicendo una barca di stronzate. Il lavoro e' vitale per l'uomo indipendentemente da tutta la modernità che annuncia. Senza lavoro e' guerra civile, e senza pace e diritto il mondo diventa una tragedia, il tuo pensiero e' in perfetta sintonia ai padroni del denaro.

"Intelligenza Artificiale" e' un ossimoro: se e' intelligenza non puo' essere artificiale! 🤗