FILOSOFIA - ATTUALITÀ - PENSIERO CRITICO Per qualsiasi informazione: www.dailycogito.com/rick-dufer/ Riccardo Dal Ferro (in arte Rick DuFer) è filosofo, autore e performer teatrale. Ha creato il podcast filosofico “Daily Cogito” che raccoglie quasi due milioni di ascoltatori mensili sul web. Gira i teatri d’Italia con i suoi monologhi “Seneca nel Traffico”, “Quanti GIGA pesa Dio?” e “Le Vite di Spinoza” che mettono insieme filosofia e satira. I suoi libri pubblicati sono “I pianeti impossibili” (2014), “Elogio dell’idiozia” (2018), “Spinoza & Popcorn”(De Agostini 2019), “I racconti della vera nuova carne” (2020), “Seneca tra gli zombie” (Feltrinelli 2022) e “La parola a don Chisciotte” (Feltrinelli 2023). È autore dei podcast originali “A Mente Libera” e “Cose Serie” per Storytel e del podcast esclusivo di Audible “Parole Preziose”. Dirige la rivista filosofica “Endoxa”, dell’Università di Trieste.
mah. è come cercare di dimostrare che o la madre o il padre è il grande creatore. Eraclito era paradossale, non è "o" "o". Il problema politico è l'ipercontemporaneo aut-aut. Non siamo capaci di vedere e leggere et-et e questo podcast lo dimostra. Se non è pace, è guerra il fondamento di tutte le cose. Tutta la filosofia moderna che passa dalla padella alla brace. Senza innovazioni
La questione è che questi vecchi appartengono a una realtà che non esiste più e non possono rappresentare gli interessi e i sogni di generazioni che loro nemmeno conoscono.
Sulla cultura del lamento non sono d'accordo. C'è chi vuole cambiare ma non è possibile poiché la burocraticizzazione di qualsiasi cosa ti spezza. Abbiamo creato un sistema che salva il vecchio. L'impotenza genera il lamento Rick.
Hey Rick, complimenti come sempre. Volevo solo aggiungere che verso il minuto 17/18 quando inizi a dire che ovviamente non siamo tutti di egual bravura nei vari settori, questo non vuol dire che si possa essere complementari.. nel senso, cerchiamo di passare oltre a questa vecchia retorica del leader che è più competente degli altri. In genere dall'esperienza che ho avuto il leader è solo chi finanziariamente o caratterialmente sopprime in qualche modo gli altri. Questo crea questa competizione che solo in pochi casi si rivela essere sana, nella maggior parte è malsana e nuoce l'intera società. Ecco perché non dovremmo più parlare di leader e del proprio seguito ma di gruppi ben coesi, dove chi spicca invece di portarsi sopra gli altri aiuti l'ultimo arrivato a integrarsi. È quasi un'utopia, ma per quanto queste realtà esistono e sono più vincenti. Ma non prendono troppo piede.. Boh, dimmi te se dico cazzate o anche te condividi che il sistema meritocratico non debba per forza essere anche eccessivamente competitivo. Sennò, come si dice: "Ci stiamo a fare la guerra tra poveri".
Il ringiovanimento delle leadership europee non è legato ad una "fiducia" verso i giovani ma ad una sfiducia verso il futuro. Parte dal basso, dai comuni per arrivare ai piani alti. Ovvero, le vecchie generazioni non hanno ceduto il passo a candidati giovani perché ne riconoscevano il valore, il dinamismo e la competenza ma perché si sono detti "ragazzi, qui la coperta è sempre più corta, la possibilità di azione è minima, soldi non ce ne sono e i tagli sono continui: qui non c'è più nulla da fare, largo ai giovani!"
In fin dei conti, la colpa è solo di quelli che tu qualifichi come giovani, che sono mediamente troppo deboli e incompetenti: lo dicono loro stessi con il loro voto. Infatti, tralasciando le autocrazie varie, i vecchi al potere nei paesi democratici sono stati eletti anche con il voto dei giovani e con il loro astensionismo.
La crisi della competenza potrebbe essere dovuta ad una crisi della valutazione della stessa? Mi spiego meglio: Thomas Piketty in 'Capitale e ideologia' faceva notare come i laureati nelle migliori universita' americane (ma non solo) siano, in gran parte, figli di benestanti e ultra-benestanti, ovviamente e' impossibile che siano gli unici bravi siano solo i figli di ricchi.
Non Il potere degli anziani, ma della gerontocrazia. Lei che dovrebbe essere un filosofo e conoscere il linguaggio deve essere preciso nel linguaggio. Lei si informa e blatera di tutto, un tuttologo, ma non ha idee rivoluzionare né proposte innovative, si sta omologando a Fusaro. Lei propone i soliti clichè, le pseudo guerre intergenerazionali, le concause che lei elenca sono delle banalità che semplifica. Lei come filosofo (autodidatta), propositore, visionario, ideatore..., io non lo vedo granché, al massimo un divulgatore didattico Forse farebbe meglio a fare filosofia nel boudoir (Marchese de Sade) sarebbe più interessante.
La butto là: la gioventù è sempre stata "all'opposizione". lo spirito dei giovani è per sua natura "estremista", poco incline al compromesso, romantico, idealista... il potere invece è adattamento, concertazione, cinismo...
Ricordo che una ventina di anni fa eravamo noi italiani a lamantarci che avevamo capi di governo vecchi (Berlusconi e Prodi) mentre gli altri erano giovani. Come godo adesso.
Perché dici che vediamo le sfide come un insulto? Scusami ma mi sfugge cosa intendi. Non ho ancora mai osservato questo sentimento in me o nei miei coetanei
Secondo me il fatto che gli studi medici abbiano aumentato le aspettative di vita è più un danno che altro. Dopo i 70 anni la gente dovrebbe contare per legge come i minorenni, dato che a conti fatti è così
Non ho mai utilizzato il cambly ma imparare una nuova lingua è davvero gratificante e tutti dovrebbero provare. Imparare l'italiano mi ha permesso di guardare questo interessantissimo canale. Grazie rick per il tuo lavoro
l’ idraulico di Canicattì vale almeno 20 volte l economista di harvard , semplicemente perché l’ economia e’ un’allucinazione sociale, il cesso una vera tecnologia.. ma ecco la meritocrazia di oggi, se arrivi da harvard conti se aggiusti cessi.. onore agli idraulici , e tutti gli artigiani che oggi grazie agli economisti sono diventati i piu’ grandi nemici del fisco.. chi sa fa chi non fa insegna.
La vedo dura per noi giovani cambiare le cose senza tagliare teste, perché in democrazia vince la maggioranza e chi ha la ricchezza. Noi giovani non abbiamo ne l'una ne l'altra.
In realtà, il potere, non è mai stato giovane. Fin dalla più tenera età ho visto solo vecchiacci al potere in quasi tutte le nazioni del mondo. Ora anche io ho superato i cinquant'anni e inizio a capire perché il potere è "vecchio" e i privilegi fanno egoisticamente e schifosamente comodo. A ogni modo, spero solo che le cose cambino nei prossimi anni e si possa avere nazioni con amministrazioni più giovani, meno vanesie e paranoiche. Vedere ancora oggi anziani al potere mette ansia e senso di fallimento e lo dico da quasi boomer che vuole rimanere giovane dentro.
@@asellandrofacchio7263 No, forse non mi sono fatto capire. Nel mio commento, perchè parlavo della mia epoca. Conosco abbastanza la storia e so che in passato, inteso come epoche storiche, sono esistiti papi giovani, condottieri re e regine giovani ma guarda che il potere anche acquisito dai "giovani" era nient'altro che il prosieguo del potere delle generazioni precedenti. Ad esempio Benedetto IX era il papa più giovane della storia che voleva rendersi indipendente da Roma e dalla Franconia; in realtà, aveva buoni rapporti con l'imperatore, se non erro, Corrado di Franconia (non ricordo se secondo o primo). Il suo pontificato sembrava rivoluzionario ma non si è rivelato affatto tale. Questo è un esempio. Come sai, non posso dilungarmi negli esempi ma il mio commento voleva solo dire che il potere, anche se in mano di persone innovatrici, si e poi sempre dimostrato vecchio.
@@deepblue188 ah ok, ho capito che intendi. A questo punto si potrebbe benissimo ricondurre il tutto alla natura umana: egoismo, avarizia, avidità. Soprattutto oggi che viviamo nell'epoca dell'ipocrisia e dell'individualismo più sfrenato di sempre.
@@asellandrofacchio7263 Infatti, era quello che volevo dire. Certo, ricordiamo che, quasi sempre, i commenti in calce ai video di RU-vid sono spesso troppo collegati, ad esempio, al titolo o a una frase ad effetto.
Io sono tutto fuorché comunista ma io metterei un tetto di 3000€ a tutte le pensioni indipendentemente da quello che uno ha versato. Il resto in un fondo per arginare il debito pubblico. Ho 74 anni e, a suo tempo, ho passato il testimone molto volentieri
Salve, io sono un 32enne onestamente penso che il problema sia che oggi non esiste un futuro. Tu avresti voglia di costruire una famiglia con donne inaffidabili, nessun futuro, sapendo che morirai lavorando, che la vita di 90enni viene considerata più importante della tua ecc?
Guardando Biden la prima domanda che mi viene in mente è: "ma alla fine, quanto contano i presidenti? Sono veramente le persone che detengono più potere all'interno di uno Stato"? La risposta è evidentemente no, anzi mi viene da dire che se rischia di diventare presidente una persona che letteralmente non ci sta più con la testa, allora non conta un c*.
Questa cosa la avevo notata da un pochetto, è da un po di tempo che nutro dubbi per il futuro, potrebbbe accadere che i pesi più ricchi crollino, se li vediamo come organismi, essi crescono, invecchiano e muoiono. Potrebbe accade che i paesi adesso sovrappopolati e in via di sviluppo in futuro diventino potenze economiche. Penso che per me giovane (ho 20 anni) dia conveniente ragionare e intuire i paesi che in futuro si evolveranno e andarci per costruirvi un furturo.
Il senso del fatto che non vanno a votare è che non si riconoscono nel chi votare. Tutto li, il resto no. Solo non sei rappresentato dalle opzioni disponibili. Si può solo gestire se si avessero dei candidati rappresentativi.
Certo che se la competenza dell' economista sta nel parlare d'agricoltura non da un punto di vista economico, allora li è l' altra faccia della moneta. Se chi professa "l' uno non vale uno" e poi diventa lui stesso portatore di quella retorica....
Ci pensavo l' altro giorno, come diresti tu Rick è il dimenticarsi il Memento Mori unito al non voler mollare il potere acquisito coi soldi e il tempo...porterà all'auto distruzione.
La gerontocrazia è favorita dai giovani che non votano per i giovani ma ha un grosso svantaggio, i vecchi muoiono, statisticamente chi è nato nel baby boom nel prossimo decennio comincerà a salutarci