Pezzi unici n. 14 Alla scoperta del valore fondamentale dell'inno nazionale che deve essere eseguito nel rispetto del Risorgimento, di chi lo scrisse e lo compose nel 1847: Goffredo Mameli e Michele Novaro.
In realtà il testo dell’inno nazionale fu scritto dal padre scolopio Atanasio Canata, elegante scrittore e dotto insegnante nelle scuole pie di Carcare (Savona), frequentate dal mediocre e svogliato studente dicianovenne Mameli.
Encomiabile impegno dell'Archivio in promozione dell'Amore e della Storia Patria. Tuttavia mi sembra che ben difficilmente Dante avrebbe incoronato poeta chi si ispirasse alla brutalità imperialista di Roma. Anche altre affermazioni in merito all'adesione popolare spontanea nell'Unità d'Italia sembrano più dettate da una retorica nazionale che da fondate basi storiche. Del resto, a lei sembra che davvero gli Italiani si siano uniti? Lo stato di democrazia in cui versiamo sembrerebbe smentire questa possibilità.
Dante amava l'antica Roma tant'è che chiama come guida nel suo poema il più grande poeta di tutta la storia romana ovvero Virgilio. Riguardo all'unità nazionale furono fatti dei plebisciti riguardo all'unificazione dell'Italia e tutti risultarono favorevoli.
Dante ama Virgilio poeta, non perche' romano. Lo pone nel limbo e non fra gli Spiriti Eletti. Dante e' altresi' abolitore del Latino... Quanto ai plebisciti consiglierei di osservarli alla luce di Fonti Primarie documentali e letterarie, magari cominciando da Tomasi di Lampedusa e Daniele Manin. Le Insurrezioni del cosiddetto risorgimento furono poche, di ordine locale ovvero cittadino e tutte rigorosamente repubblicane. L'unita' italiana fu creazione dei grandi Stati europei e per loro convenienza. Le popolazioni della penisola non furono in alcun modo protagoniste della creazione di un sentimento di unita' nazionale. Lo si volle imporre per tenere l'Italia in perenne stato di debolezza per i conflitti interni che a tutt'oggi la affliggono.
Virgilio del resto non e' particolarmente celebrativo dell'espansionismo romano. Racconta invece con Enea l'epopea della vittima Di un altro imperialismo, quello acheo.