Io soffro di depressione a causa dell'iper-razionalità. Sono d'accordo sul fatto che lo scopo della vita sia la sopravvivenza della specie, ma oggi questa non è realmente minacciata da niente se non da essa stessa, inoltre la mia vita nello specifico è priva di senso poiché non ho alcuna intenzione di procreare né alcun talento o capacità particolare che potrebbe essere utile a qualcun altro. La mia vita non è brutta ma è semplicemente priva di uno scopo, non ho mai neanche trovato qualcosa che mi piaccia così tanto da contrastare l'abbassamento del tono dell'umore. L'unica cosa che posso fare è assumere farmaci per innalzare artificialmente il tono dell'umore, con tutti gli effetti collaterali del caso. Le uniche cose che mi tengono in vita sono la consapevolezza del dolore che provocherei in chi mi vuole bene se morissi e la paura di morire (che comunque potrei superare). Detto ciò e dato che la morale è soggettiva e mutevole, perché è considerato sbagliato che io mi uccida? Perché devo essere "curato" dalla mia depressione? P.s. so che può sembrare un commento preoccupante ma non sono a rischio suicidio, è più che altro una riflessione filosofica sul suicidio.
Matteo R Ciao Matteo, so che avevi chiesto a Marco però ci terrei a dare un’opinione anche io. Secondo me, filosoficamente il suicidio è da contrastare (non da proibire, anche perché se uno si vuole suicidare lo fa e basta, c’è poco da proibire) innanzitutto perché è contro natura, abbiamo l’istinto di sopravvivenza, quindi significa che biologicamente siamo fatti per sopravvivere. E anche la natura stessa spinge l’uomo a sopravvivere. Ovviamente ciò non va contro al discorso eutanasia, quella è un’altra cosa su cui sono a favore, e i motivi sono anche abbastanza scontati. Seconda cosa, chiedi perché dovresti continuare a vivere se sei depresso, non hai uno scopo, non hai talenti ecc... E io ti rispondo: beh, proprio perché sei depresso magari non hai piacere di vivere e non hai azioni piacevoli da fare no? Il tuo pensiero non è lucido. E proprio per questo dovresti provare ad uscirne dalla depressione, come hanno già fatto milioni di persone... La tua situazione attuale non è definitiva, è una fase, la depressione si può superare o almeno migliorare, i talenti e le passioni possono nascere sempre (ma vanno iniziati e coltivati, non è che ti sveglia la mattina e di botto hai un nuovo talento), le relazioni sociali nuove nascono e si coltivano, così come le emozioni, i sentimenti, le idee... Secondo me il tuo limite è che guardi la tua situazione attuale come definitiva ed immutabile. So che è difficile cambiare una linea di vita, soprattutto per chi è depresso e quindi apatico, in quanto gli mancano le motivazioni e la forza per cambiare rotta, è difficile ma non impossibile, basta fare il primo passo. E parlo con cognizione di causa perché anche io ho vissuto nei periodi bui, anzi direi neri, tetri, ma ne sono uscito e ogni volta sono diventato una persona diversa, in quanto non accettavo quella condizione e volevo rinascere. Buona fortuna per tutto!
Sono domande che denotano una mancanza di conoscenza della storia dell'uomo. Ti manca ancora la cultura e i Valori fondamentali per affrontare questi temi e trovare le risposte. Ti consiglio di studiare e di cercare la tua strada, hai le capacità per farlo, rispetta te stesso, apprezza ciò che hai.
Boh io non credo che si debba avere chissà quale talento o scopo nella vita. Prima lo pensavo e mi frustrava anche non avere una passione particolare. Ora dopo tre anni di cure grazie alle quali sono da due anni fuori dalla mia dipendenza( 10 anni da eroina fumata), ho iniziato ad avere una passione per la vita, per la mia vita. Non mi giudico più, ho imparato a stare da sola e a divertirmi, rilassarmi e anche annoiarmi da sola. Ho imparato a usare il mio tempo libero e quando sono da sola a fare piccole cose, come passeggiate, pranzo fuori, aperitivo. Ho amici e ho una vita sociale, ma la mia soddisfazione è amare il tempo che passo con me stessa, accorgermi che c'è il sole e gioirne, il vivere una vita semplice e gradevole. Mi sono ovviamente curata il corpo e la mente (3 anni completi). Non è stato ne veloce ne semplice e soprattutto non è stato un percorso privo di errori e ricadute nel mentre. Ma ora da due anni sto sempre bene direi benissimo ( non parlo solo di astinenza), anche se posso avere momenti meno up, ma fa niente li accetto e li gestisco ( prima era impensabile). La quarantena x me, che ho fatto due comunità è stata una passeggiata. Uso un termine ormai inflazionato: resilienza. Si, sono una persona estremamente resiliente, forte e con un'autostima marcata. Se mi avessero detto due anni fa che avrei scritto questo, li avrei presi x pazzi. Dirò anche altro, credo che il dolore e tutti gli sforzi che ho fatto, mi hanno dato una marcia in più. Sono il mio punto di forza, ho imparato a essere pratica e non solo mentale e stra razionale, ho sgombrato la mente da pensieri inutili e ossessivi. Ho praticamente regolarizzato tutto. Se ce l'ho fatta io ragazzi, credetemi...si può fare o migliorare almeno. Ma bisogna chiedere aiuto e farlo con professionisti giusti e bravi. Io mi sono servita del servizio pubblico grandioso.
tante persone incontrate negli anni passati mi hanno accusato di essere troppo seria, di non ridere mai . . il problema è che determinate problematiche nella vita non sono molto esilaranti e quando sento certe battute sarcastiche stile black-humor mi sento moralmente ferita, perché c'è differenza tra chi ha senso dell'umorismo e chi invece deride le difficoltà altrui . . sono dell'idea che comunque ridere aiuti tantissimo ad affrontare in modo sereno ogni tempesta, il problema è quando hai bisogno di sostegno concreto di comprensione profonda da parte degli altri ma trovi solo chi vuole divertirsi, trovi solo persone che appena vedono che non sei figo non sei divertente non sei sereno ti abbandonano etichettandoti come troppo noioso troppo serio è qui che nasce il vero senso di solitudine . . se non hai nessuno con cui parlare in modo serio sentendoti supportato in modo concreto smetti anche di essere capace di ridere divertirti con gli altri perché inizi a renderti conto che è tutto falso, ipocrita . . . rapporti sociali che definirei "incompleti "
Interessantissimo come al solito, condivido il concetto di iperazionalità anche se il termine in sé forse non lo condivido, la razionalità non è mai troppa per me, in quanto io posso anche pensare “razionalmente” che dovrei concentrarmi di più sui miei istinti. Però si il concetto lo condivido. Inoltre questo approfondimento sugli istinti mi mancava, è una visione in più sulla società attuale, che va ad integrarsi con altre visioni di cui abbiamo parlato (La piramide di Maslow, per cui siamo più tristi in quanto i nostri bisogni si sono spostati verso l’autorealizzazione e la socialità, che oggi risultano molto difficili; e soprattutto la crescente concorrenza e individualismo che hanno abbattuto il bisogno di socialità di ognuno di noi). Poi, concordo con chi ha scritto che la vita è un mistero che non va spiegato, ma vissuto, la tua risposta sul fatto che lo scopo sia di procreare è giusta ma ovviamente riduttiva, la vera risposta è che non si può sapere e dovremmo semplicemente goderci quello che abbiamo anziché starci a rimuginare. Io semplicemente ho degli scopi, degli obiettivi nella mia vita che mi tengono talmente impegnato e concentrato che non sento il bisogno di farmi queste grandi domande. Poi si, il concetto di soppressione degli istinti si ricollega anche alla difficoltà sociale, faccio un esempio che mi è capitato proprio oggi: Per caso mi sono messo a chattare con una ragazza carina, visto che canta, e io suono, ci siamo trovati a parlare su alcune cose; lei mi piaceva e ci siamo subito trovati in sintonia, poco dopo mi ha anche detto che le piacevo d’aspetto e mi trovava interessante come ragazzo. Fin qui sembra tutto bello no? Se non fosse per il fatto che stamattina, dopo averlo chiesto di vederci, non risponde più, e dopo parecchie ore mi dice “Scusami, ma ho troppe chat, troppi ragazzi che mi vogliono vedere, mi scoccio di rispondere a tutti e di uscire, magari ti contatterò io quando vorrò uscire con qualcuno”. Ecco, questo è un po’ il simbolo della società odierna, concorrenza, mancanza di legami veri, quasi un “mercato” della socialità e del sesso dove la spunta il “capitalista” più dotato. Si perde il senso di comunità, anche di un semplice “tu canti e io suono, andiamoci a fare una suonata allora, andiamo a cazzeggiare un po’, o, prendiamoci un caffè”. Cose comuni che dovrebbero essere alla base di una comunità, ma diventano un mercato. E secondo me questo accusa la gente, ora il mio era un esempio stupido, ma questo concetto si applica a tutto ormai, non vedo naturalezza e armonia tra le persone, solo molta concorrenza e individualismo. Questo causa la caduta degli istinti, che dovrebbero essere anche istinti sociali, oltre che sessuali, ma le persone sono sempre più distanti e sole.
Quest'ultima cosa che hai detto è l'emblema di come moltissime ragazze oggi pensando di scegliere il partner (anche inconsapevolmente) tipo prodotto su uno scaffale del supermercato, e poi di fatto si perdano potenziali situazioni di compatibilità VERA. Auto sabotaggio ne abbiamo? Mi spiace molto constatare questa totale mancanza di leggerezza e di consapevolezza in quello che si vuole.
@@mariotortorella3142beh c'è anche da dire, secondo me, che su quello scaffale non possiamo pensare vi siano solamente dei tipi che al 100% saranno con quella ragazza incompatibili... purtroppo è diventato molto difficile perché l'offerta si è alzata e, di conseguenza, la possibilità (soprattutto per le ragazze) di scegliere tra i migliori (che ormai, nel mondo attuale, possono davvero coltivare 'qualsiasi' interesse...quindi mettici che c'è chi ha dalla sua anche la genetica ed ecco che la gara è ìmpari). E ho nominato la genetica perché, prendendo come esempio sempre la musica, ormai tra uno molto bravo a suonare uno strumento/a cantare ma distante da ciò che piace esteticamente ed uno mediocre nel suonare e a cantare ma che è molto molto vicino agli standard estetici attuali, spesso il secondo l'ha vinta. Mi viene da pensare all'attore Michele Morrone...spesso ho beccato suoi video in cui suonava la chitarra in un modo a dir poco terribile...dovresti vedere i commenti sotto i suoi video mentre suona, da parte delle donne O.o
Sei credo l'unico che fa video così importanti ed interessanti su questa piattaforma, ancora complimenti. Io sono favorevolissimo al +live sul canale a discapito, magari, di qualche video "classico".
Ci ho riflettuto a lungo e sono arrivato alla conclusione che il senso della vita per chi non vuole procreare è quello di mettersi in sicurezza dagli altri e dal Sistema.
Bravo Marco, come al solito hai spiegato in maniera semplice ed esaustiva la piaga che affligge moltissime famiglie, io ti ho ascoltato volentieri e mi ha fatto bene. Grazie
Io avevo sofferto di depressione solo perché non avevo rapporti sociali con nessuno,avevo difficoltà a relazionarmi con gli altri. Passavo tutti i week end a casa da solo. Gli odiavo i week end come l'estati quando andavo a scuola. La noia era una tortura. Poi col tempo forse perché nei rapporti sociali sono un po' migliorato e sono stato circondato anche da persone. Mi era passata, non so se del tutto, poiché alcune volte quando sono immerso da pensieri negativi mi prende una tristezza enorme(però non la definirei depressione) soprattutto se ascolto musica triste😅. Però non ho mai avuto difficoltà esistenziali che mi hanno portato alla depressione, una volta ero credende, poi ero stato un periodo ateo e poi sono divenuto deista, ovvero credo in qualche entità o in qualche specie di Dio diverso da quello di cui parlano le religioni che sia che esista o meno non fa alcuna differenza. In sostanza ritengo che la vita sia un mistero punto e basta. Non un mistero da risolvere ma da vivere (come diceva una scienziato..). Comunque, ultimamente sforzandomi un passo alla volta di parlare di più con le persone riesco a parlare disinvolto con loro. Questo fatto, ovvero di riuscire a parlare con le persone mi da un enorme soddisfazione. E mi ha fatto venire in mente questa riflessione. Ovvero che se uno ha una vita che non lo soddisfa, deve migliorare se stesso per poter migliorare la propria vita. Se miglioriamo noi stessi, migliorerà anche la nostra vita. Se miglioriamo nei nostri atteggiamenti, nel nostro modo di vedere alla vita e nel sentirci più sicuri, di conseguenza prima o poi migliorerà anche la nostra vita. Recentemente ho avuto questa riflessione, che l'ambiente esterno influenza il nostro benessere interiore, ma il nostro interno ha influenza sul nostro ambiente esterno che a sua volta ha influenza sul nostro ambiente interno,sono interconnessi. Comunque sia, ritengo sia davvero difficile uscirne dalla depressione, e ovviamente non tutte le depressioni sono uguali. Però per come me la ricordo io avevo sofferto di depressione per via di mancanza di relazioni umane per via della mia timidezza e del mio sentirmi inadeguato e per via del non avere niente da fare che mi motivasse(mi sentivo come in prigione, ovunque andassi stavo male perché portavo il mio male sempre con me in quanto stava in me) . Di recente queste mie caratteristiche sto riuscendo a correggerle, spero di continuare così e migliorare sempre più senza farmi chissà che aspettative, pur sapendo che alcuni dolori della vita non andranno mai via.
Hai scritto un insieme notevole di banalità. Tuttavia, il fulcro della questione è proprio questo. Nonostante tu abbia descritto i soliti cliché, dal passare all'essere credente / ateo / deista a tutto il discorso sul "migliorare sé stessi per migliorare la percezione del mondo e di conseguenza la propria qualità di vita", ciò che si può trarre come insegnamento è che ognuno ha effettivamente il suo percorso e il benessere personale è solo nelle proprie mani. Non importa quindi se il tuo percorso sia stato cliché, noiosamente scontato, miserabile, banale e visto e rivisto, l'importante è che sembri unico a te.
Ho passato un anno che non dimenticherò mai dove ero completamente indifeso di fronte a questo tipo depressione, diciamo che ora riesco a tenerla a bada con delle strategie che mi tengono occupato E mi rendono più forte, so che da un lato quando si è immersi completamente ci si sente senza speranza E quindi come se fosse una cosa molto improbabile provare a uscirne, ma il mio messaggio si riferisce al fatto di dover cercare di resistere e provare ad abituarsi fino a quando non riuscirete a intravedere un po' di luce nel fondo di questo "tunnel buio", penso che quando si riesca a fare ciò se ne esce piu forti di prima ma allo stesso tempo più sensibili, io mi sento come sul filo del rasoio tra il sentirmi forte ed energico e il sentirmi debole e senza speranza, ma una cosa è certa, tutto ciò può essere superato solo accrescendo la consapevolezza di se stessi, di ciò che ci circonda e dell'immaginazione
La vita frenetica di oggi porta ansia, se penso ai miei nonni in oltrepo, avevano terreni e quando era ik momento del.grano o dell'erba mio nonno .che in quella occassione assumeva braccianti .aveva qzella specie di esaltazione lavorativa del voler fare, ma non era ansia, l'ansia l'abbiamo oggi per la vita che faccoamo sempre di corsa sempre a migliorarci...sempre non sentirsi mai abbastanza......
Per quanto mi riguarda il senso che ho dato alla vita è toccare il fondo (già fatto) e fregarmene di tutto e tutti, e diffondere tale consapevolezza. Dal momento in cui non sono religioso ho accettato di buon grado che siamo frutto di una coincidenza cosmica che ha garantito la nascita e la profilazione della vita su questo pianeta chiamato Terra. A sua volta la vita si fonda su dinamiche naturali che non hanno nulla di democratico e non esiste nessun giustizia divina che giudichi le nostre azioni. L'unica giustizia che esiste è quella sociale creata dall'uomo, ma è comunque fallace ed incompleta per molti aspetti.
non sono completamente d'accordo con la tua visione, è vero, lo scopo ultimo della vita è la procreazione,ma a cosa serve la procreazione? A cosa serve la sopravvivenza della specie e, in ultimo, acosa serve la vita? sono domande che ad oggi l'uomo non è riuscito ancora a dare risposta, fino ad adesso non siamo neanche riusciti a creare vita artificiale e non sappiamo come sia nata sulla terra o nell'universo, il nostro bisogno di dare un senso a tutto questo è dato dal fat5tto che non sappiamo quasi niente di queste tematiche, ci sono sempre molte cose che ci sfuggono, e rifuggarsi nel riduzionismo non solo ci porta a stati d'animo non molto felici,ma in fondo non risponde alla nostra domanda, non si puo' dimostrare che lo scpo della vita in generale sia la procreazione e la sopravvivenza della vita stessa, penso che la risposta più ovvia a questi quesiti sia "non lo so" , è questa la dura realtà,quindi conviene vivere la vita senza pensare troppo a queste cose , per quel tanto che si riesce
Bravo hai centrato il punto, non è tanto la vita umana o del singolo ma qual'é il vero significato della vita stessa? E la cosa più affascinante per me è la potenza della vita su questo pianeta, ci sono state 4/5 estinzioni di massa ma la vita è sempre tornata, più forte, con nuove e diverse forme e creature....noi abbiamo la razionalità e arriviamo a chiederci il perché della nostra esistenza ma il comprendere la forza vitale stessa è purtroppo impossibile per noi umani, cosa siamo rispetto ai miliardi di esseri viventi che stanno vivendo, che sono morti o che ancora devono nascere.... vabbè ho divagato 😁
Ottimo video. Mi ci rivedo. Spero che mi darai degli spunti interessanti su come uscire dall'iper-razionalità. Anche io mio sento iper razionale. Però la razionalità non credo possa spiegare Perche siamo vivi. La voglia di vivere dovrebbe derivare dalle passioni che a loro volta derivano dall' istinto. Nonostante abbia capito questo mi sento ancora bloccato e non riesco a eliminare tutti i blocchi razionali. Infatti ho iniziato a informarmi dell'inconscio e sui sogni, per provare a capire cosa vuole il mio inconscio quando non è limitato dalla ragione 😃. Aspetto il video. Grazie mille
Comunque volevo dire se avete qualche problema,andate in palestra.La palestra ti salva,trovi qualcosa da fare il pomeriggio,aiuta la tua autostima ecc.....La prima settimana é solo di paura perché pensi a cosa pensano gli altri mentre ti alleni,ma dopo vi assicuro che cambia tutto.Mi sono iscritto in palestra per uno scopo,per una ragazza,mi sto lavorando penso che fra 3/4 mesi saró abbastanza sicuro di me(avendo un bel fisico)e parlarci.Per ora facciamo solo giochi di sguardi:ad esempio ci guardiamo per 6 secondi stando zitti e basta
Comunque io ho iniziato a fare palestra non per una ragazza. Ma vedendo Gue pequeno, che ha un fisico bestiale. Non so mi è venuta la voglia di prenderlo ad esempio, lo stimo per il fatto che ha fatto un sacco di figuracce come quello della sega, ma se ne sbatte i maroni. Anche se non è affatto un buon esempio, io lo stimo. Ho iniziato a fare palestra per assomigliargli un minimo. Ovvero per assomigliargli nel fatto che è così estremamente sicuro di sé come qualsiasi altro rapper sinceramente. In ogni caso non faccio chissà che palestra, quindi non ho chissà che muscoli o fisico. Però ho perso 20 kg, ovviamente mangiando anche di meno e mi va benissimo così :-)
L'ipermoralità oggi é un paradosso considerando che é autoindotta e non c'é piú un'istituzione religiosa a capo di questa, anzi oggi é molto piú permissiva rispetto alla propria ipermoralità e all'iperrazionalità che ti porta a non agire e non rischiare
Casualità ed assenza di scopo sono caratteristiche dell’evoluzione stessa, dunque affermare che i motivi per cui siamo su questa terra sono sopravvivenza e riproduzione va in diretto contrasto con i principi della teoria
qualcuno parla di questa epoca del presente come "era della tecnica" il fine sembra diventare la perfezione... mentre noi umani entriamo in contrasto con noi stessi.
audio non proprio ottimo, non è una lamentela, il video è comunque interessante e godibile, solo un consiglio ,visto che delle volte chiedi consigli per migliorare
Ma come è possibile che fai solo video interessanti e pieni di spunti, scusa la ruffianeria ma avendo vissuto in passato esperienze simili a quelle che tu racconti ed essendo giunto alle tue stesse conclusioni, per mio ISTINTO non posso che empatizzare e apprezzare il lavoro che fai su yt e i temi che porti sul tuo canale, sempre grande, aspetto il tuo prossimo video NOTA: due libri che perosnalmente mi hanno illuminato tanto sul senso della vita e sulla storia dell'uomo e che consiglio sono IL GENE EGOISTA di R.Dawkins e ARMI, ACCIAIO E MALATTIE di J.Diamond (sono due visioni molto ciniche ma chiare e indispensabili per fare chiarezza su molti dubbi che accomunano tante persone ovvero il senso dell'uomo e il senso, o meglio la storia, della nostra civiltà/società, due letture imprescindibili in un mondo ipermorale e poco istintivo come il nostro)
Trovi interessanti i miei contenuti perché probabilmente siamo affini come modalità di pensiero. Il libro di Dawkins l'ho già citato in un video e, come detto, credo sia stato il testo che mi ha turbato più di tutti nella mia vita, anche se credo sia un po' speculativo e riduzionista.
Masturbarsi guardando video porno durante una relazione di coppia, secondo te può avere delle conseguenze negative? Oppure é solo ipermoralità. Apprezzo tanto il tuo lavoro. GRAZIE!
L'eterno dilemma: come specie ,siamo più felici dando sfogo ai nostri istinti o al nostro lobo frontale? Osservazione esattissima e aggiungo una cosa....la depressione è causata non solo dalla iper razionalità e iper moralità, ma da dei modelli sociali di riferimento completamente irraggiungibili. Mi spiego meglio. Una volta il mondo era più piccolo si viveva in villaggi e i modelli sociali di riferimento a cui un uomo o una donna aspiravano erano molto più modesti (penso al capo villaggio , la matrona , il signorottto del luogo al massimo..) oggi i vari justin bieber, madonna ecc. Sono personaggi a cui nessuno di noi razionalmente parlando può mai aspirare di raggiungere, e questo ci porta ad avere un senso di fallimento e inadeguatezza ,da qui la trappola cognitiva che ci porta a pensare di essere incapaci...semplicemente abbiamo creato una società talmente complessa che la nostra biologia non riesce a tenere più il passo. Ergo o ci evolviamo in una specie migliore e controlliamo la nostra biologia ibridandoci con la tecnologia(penso a neuralink ecc.) O ritorniamo a creare un mondo più adeguato alla ns. Natura .....ma la prima opzione è molto più probabile.
Però questo tuo video non lo condivido moltissimo. Sì è vero tutti subiamo la moralità dei nostri tempi MA se la paragoni al passato siamo molto più liberi rispetto a una volta, pensiamo ai padri pellegrini, all'Inghilterra vittoriana, penso solo alla rigidità educativa dei miei nonni. Anzi oggi proprio nei più giovani si scopre come la mancanza di regole porta a una mancanza di regole che porta a comportamenti antisociali, come un maggior bullismo, minore empatia e così via. Per me la depressione è più dovuta alla mancanza di veri rapporti umani, al consumismo che ci dice cosa è la felicità. Conosco persone che non fanno figli perché non hanno soldi e poi si comprano due moto e vanno in vacanza tutti gli anni. Una volta si facevano figli come forza lavoro, oggi sono solo una spesa e siamo troppo incentrati su noi stessi per volerne.conosco donne che non vogliono figli per paura del dolore o solo perché non vogliono perdere la loro forma fisica di ragazze e trasformarsi in madri (altro problema della società moderna, la bellezza prima di tutto). Non credo che sopprimiano l'istinto di riproduzione per la moralità ma solo ed esclusivamente perché non si integra nella socialità capitalistica di oggi. Poi ci saranno alcuni che soffrono a non poter fare figli (alcune donne koreane magari li vorrebbero ma a causa del lavoro non possono), ma per il resto credo che noi millenials siamo troppo pigri ed egocentrici. Aggiungo anche il fatto che la città/metropoli è il luogo meno indicato per fare figli, nel villaggio gruppi di anziani o donne incinte aiutavano le madri badando ai piccoli, così che potessero anche dedicarsi ad altro, senza contare che i bambini a 10 anni erano già utili alla società. Oggi i figli sono una spesa immane, io che sento le mie amiche madri mi parlano solo di quanto gli costi avere figli. Aggiungo che un tempo si viveva in molto per le strade, oggi siamo tutti chiusi nelle nostre belle case e sempre più depressi. I vantaggi della vita moderna stanno in parte decidendo la fine della procreazione unana.
In più non è proprio per il dar ascolto ai nostri bassi istinti che le relazioni durano sempre meno e quindi sonk meno funzionali alcreare una famiglia? In tutti i paesi occidentalizzati i single stanno diventando il nucleo familiare più diffuso e spesso non vogliono cambiare, eserciti di donne che non vogliono un compagno perché troppo impegnativo. Insomma io credo che stiamo scegliendo volontariamente di non procreare perché è meglio nella società consumistica, il che è un controsenso perché senza masse di consumatori il consumismo non funziona, ma questa è un'altra storia.
Depressione: 1) Aumento consistente della sonnolenza diurna a fase continua (di prassi non individuata come sonnolenza) 2) Diminuzione a riflesso della veglia (ubicata nel lobo frontale) che incide negativamente a riflesso: Sulla vista in primis, sull'udito ecc. e quindi sulla felicità (sulla grazia) La causa è esclusivamente affettiva (Genesi 2.17): Sono un artista metafisico. Indro Montanelli su YOU Tube la descrive benissimo: Compreso come vincerla.
