Secondo si arriverà che "l'effetto Mandela" sarà più difficile da individuare con tutte queste AI ^_^ ! E poi secondo me sarà si altre app che si auto "scrutano" ...🦇
Anche io sto facendo queste riflessioni, sono molto entusiasta di questa tecnologia ma anche un po' preoccupata per tutte le fake che saranno sempre più presenti. Si riusciranno ad arginare le conseguenze negative? Boh, spero di sì, voglio pensare che si risolveranno queste problematiche con l'aiuto della stessa tecnologia, speriamo! Anche se c'è un po' di preoccupazione, rimane l'entusiasmo per questa nuova era che sta incombendo e che cambierà e sta cambiando le nostre vite
Sono Nicola, ho 60 anni, sono un ex programmatore di quando c'era il DOS, il Basic ed il C, ho passato intere notti sveglio a trovare algoritmo per risolvere un problema. Non avrei mai immaginato che i computer sarebbero arrivati a tanto. All'epoca avrei detto: è una cosa impossibile. Oggi invece ho paura.
"La verità: che cos'è la verit?" (Pilato) 2000 anni ma stiamo sempre dietro a questa domanda. Troppo vere e troppo belle queste riflessioni Raf. Con Black Mirror dietro l'angolo la domanda fondamentale rimane: ma alla fine le persone la vogliono la verità o preferiscono sollazzarsi con i fake? Guarda che non è una domanda da poco. Forse sarà proprio la AI a farci aprire gli occhi?❤
Se ci pensi, i fondamenti della teoria dell’informazione affermano che la verità non esiste. L’informazione, da qualsiasi fonte venga, viene sporcata dal rumore. Magari stiamo solo rendendo questo mondo più rumoroso 😂
@@LucaGiovanniGuelfo secondo me rimane solo un problema di fonti autorevoli. Ci sono certe "verità" scientifiche che probabilmente non potrò mai verificare di persona ma cui credo perché uscite da un processo di selezione dalla comunità scientifica. Cosa cambia ora? Dovrò essere ancora più attento alla fonte perché quello che prima era difficile da contraffare ora lo possono fare tutti. PS quelli che vorranno credere alle verità comode esisteranno sempre
Mi ero fatto la stessa domanda quando hanno inserito la fotografia nei cellulari... La fine della privacy, in realtà la maggior parte delle persone si fà i selfie e li pubblica, non viene paparazzata dal vicino, collega ecc.... Quindi penso che la maggior parte delle persone utilizzerà l'AI in maniera consona a comportamenti costruttivi. Ciao
Caro Raffaele, anni fa stavamo guardando un film di fantascienza Starship Troopers con mia figlia che aveva quattro anni. Alla scena in cui un soldato lancia un coltello che si conficca nella mano del protagonista è scoppiata a pinagere. Abbiamo stoppato il film e le abbiamo spiegato che quella non era la realtà, era fiction, e l'attore non si è fatto male. Tutta contenta a continuato a vedere il film. Noi, adulti, fatichiamo ad adattarci ai cambiamenti, ma per chi nasce adesso sarà normale percepire la realtà in modo diverso... ed aggiungo molto ma molto più approfondito. 😃
Ciao Raffa, sono contento che porti questi temi nel tuo canale e volevo darti il mio parere... Assodato che il genere umano, in questo momento, non è pronto ai cambiamenti che l'AI porterà nella società ed in generale a tutti gli aspetti della vita per come la conosciamo, credo che la soluzione a tutto ciò sia semplice, ma non facile. Bisogna lavorare sui valori, sull'etica, su ciò che definiamo "Umanità". Dobbiamo rivoluzionare la vita degli esseri umani, dando valore proprio a ciò che ci rende "Umani". Il problema relativo alle informazioni false che siano immagini, audio o video, hanno tutte la stessa radice. Non dobbiamo potare i rami dell'albero, ma piantarne uno nuovo. Ti ringrazio per l'attenzione, un saluto💪
Potremmo arrivare al progressivo screditamento della comunicazione digitale, riconoscendo nel web quello che non abbiamo completamente ancora riconosciuto nei vecchi media, cioè la manipolabilità, dunque manipolazione, dell'informazione mediata. Nulla è credibile se non quello di cui fai esperienza. Ci riconosceremo sempre più creatori della realtà, cercando meno all'esterno e aumentando il livello di consapevolezza, quindi lo scenario etico, collettivo.
Concordo. Photoshop è sempre esistito, come giustamente detto nel video quello che cambia è solo l'accessibilità, quindi il problema c'era già, ora evolverà solo più rapidamente. Però tutte queste sono considerazioni che facciamo valutando l'IA di oggi e proiettandola in un futuro a lungo termine. Grosso errore, basta guardare cos'era l'IA 6 mesi fa e cosa è oggi per capirne il motivo. Tra 2 anni forse l'IA riprodurrà anche emozioni umane. A quel punto l'argomento sarà un po' differente e più complesso da affrontare.
@@falconamx destrutturazione dell'umano, sicuramente... probabilmente il percorso obbligato per una presa di consapevolezza sul senso della nostra esistenza. Staremo a vedere. Intanto quello che può aiutarci nel presente è aggiungere ogni giorno un po' più di umanità nel mondo :)
A tal proposito consiglio di leggere il libro "Nexus. Breve storia delle reti di informazione dall'età della pietra all'IA" di Yuval Noah Harari. In parte affronta proprio la questione dell'informazione. Prendilo come uno dei tanti spunti di riflessione proprio perchè è difficile rispondere a questa tua domanda che un po' tutti ci facciamo. 🦇
Bravo Raffaele, grande stima. La consapevolezza è alla base di ogni scelta intelligente. Tu puoi contribuire, anche con la tua esperienza e creatività, a dare un contributo molto importante affichè queste tecnologie possano essere potenze usate a fini benefici anzichè malefici.
Dopo 1,34 minuti di video commento e, poi, chiaramente, lo guarderò con calma. Mi informo sull'IA prevalentemente sul canale RU-vid di Raffaele Gaito perché è un ottimo divulgatore e poi perché mi è simpatico come persona. Penso che sia anche un esaltatore dell'Intelligenza Artificiale. Il dibattito sull'IA è vivace in tutto il mondo e, ormai, anche il più semplice dei cittadini ha una idea, anche se ancora un po' confusa, dell'Intelligenza Artificiale. La riflessione, in tutto il mondo, si sofferma anche sui lati negativi che, come in tutte le tecnologie, è presente nell'intelligenza artificiale. Ora vedere che Raffaele G, uno dei più bravi divulgatori, esprime delle riflessioni sui possibili effetti collaterali dell'applicazione di questa nuova e potente tecnologia, mi fa molto piacere perché vengono, queste considerazioni, da un grande conoscitore, ma anche esaltatore, dell'Intelligenza Artificiale. Oltre a informare, un buon divulgatore potrebbe essere anche un buon educatore nel senso di stimolare in chi lo segue sui social un pensiero critico su questa nuova tecnologia. Saluti
Ho un'ipotesi che in realtà è una mia speranza. Tutti questi artifici e dubbi connessi a loro, ci porteranno sempre di più a verificare e incontrarci nella vita reale.
Di giorno sono ottimista e mi lascio entusiasmare da queste nuove tecnologie immaginando scenari utopici per il futuro. Se invece ci penso di notte, quando non riesco a dormire, mi vengono in mente innumerevoli modi in cui le cose potrebbero prendere una piega sinistra. E ho paura. Ma è comunque un treno lanciato a una velocità pazzesca e non possiamo pensare di fermarlo né sperare di governarne più di tanto il percorso. Mi torna in mente il libro più interessante di Piero Angela, "La Vasca di Archimede", molto vecchio ma sempre attuale. Il sottotitolo diceva "L'Immersione di nuove tecnologie nella Società provoca spinte che la cultura non riesce più a controbilanciare". A quei tempi ancora si poteva pensare che una qualche forma di rivoluzione culturale e di grandi investimenti nell'educazione e nella scuola potessero renderci in grado di porre obiettivi e imprimere un percoso all'evoluzione tecnologica, orientato al bene comune. Ora è tutto troppo veloce e i soggetti che guidano (o pensano di guidare) questi cambiamenti epocali, sono troppo pochi e poco inclini e poco portati per loro formazione a porsi domande etiche e filosofiche. Ma magari una qualche forma di etica emergerà dalle AI stesse... chissà. Ma ci credo solo se ci penso di giorno.
Ottimo video, Raffaele: Ho lavorato anni in un mc Donald ed ho visto il cambio della politica aziendale (locale) avvenuta nell'azienda nel momento in cui gli amministratori delegati di quella sede sono stati sostituiti con le reti neurali addestrate dai server google: le reti gestivano prezzi di prodotto sul territorio di Malta, e posizionamento di prodotti per es. il gelato vicino alla coca light, etc, le premialità sono aumentate (irrisoriamente) quel tanto che basta per dire "hai visto?" l'azienda funziona meglio, se le decisioni le prende un AI. Ora, dobbiamo capire che gli stati sono amministrati proprio come delle grosse aziende, non a caso l'italia è quotata in borsa come Italia S.P.A. per privatizzazione. Basta prepararsi, quindi: Quando i partiti anzi che dire "ce lo chiede l'Europa" diranno "Ce lo chiede L'IA", avremo tutti i nodi al pettine. PRO AI: sono game developer, e - nonostante sono consapevole di quello che sta succedendo- sono allettato dall'idea delle IA generative che stanno migliorando nella produzione di asset 3D, rigging, animazione, e codici, perchè da solo, NON RIESCO a portare a termine il mio progetto. Bisogna considerare cosa tiene in vita questa tecnologia: La delega di responsabilità decisionale.
Partendo dal presupposto che i primi a nasconderci la verità delle cose, per la maggioranza dei casi, siamo noi stessi verso noi stessi e dovremmo già avere sviluppato un modello di pensiero critico di Default ancora prima di pensare. In soldoni, se non riconosci quali pensieri o comportamento è il "falso" travestito dal "vero" va da se che non puoi ~riconoscere~ il "falso" intorno a te, ma lo devi cercare. Poi come dici tu sicuramente in futuro ci sarà un "Find my Fake" in stile evolutivo da Chapta a ReChapta.. Grazie per gli spunti, ottimo lavoro 🦇🦇
Condivido Raffaele...da tempo non mi fido di nessuna info che vedo...seppur o anche da quelle fonti che dovrebbero essere attendibili.....cerco l l'ottimismo anche in tutto quello che sarà un prossimo futuro del genere umano e del pianeta....e credo che molte soluzioni saranno poi riunite per offrire l uscita da questo caos che altera moltissimo non solo le percezioni del mondo ma anche le coscienze. . È un argomento fondamentale e credo nell intelligenza di persone che come te si pongono proprio le domande Giuste al Momento giusto offrendo le sinergie e le dinamiche da perseguire nel riordino del Matrix che ci stiamo inventando e confondendo con la Realtà. Complimenti a te x questo impegno nel trasmettere conoscenze che altrimenti e per i più...magari lontani dalla sfera tecnologica....sono non raggiungibili facilmente. Sei un Grande!
Video molto costruttivo e che mette in chiaro problemi che abbiamo sotto il naso e di cui nessuno vuole discutere perché la scelta migliore sembra sempre quella di rimanere un po’ nella bolla dell’’ignoranza non preoccupandosi di un topic così importante. Personalmente quello che più spaventa è il gap generazionale che si sta formando sempre di più tra vecchie e nuove generazioni. Mi spiego meglio, al giorno d’oggi vi è una discrepanza a mio avviso dal punto di vista sociale sull’avanzamento tecnologico, vi sono persone che con l’internet saprebbero fare di tutto o che quantomeno sono specializzate e lo utilizzano tutti i giorni e persone che invece non sarebbero capaci di prenotare un appuntamento alle poste, ciò però non accade solo alla “vecchia guardia”, ma anche a giovani che crescono in contesti in cui l’internet e le nuove scoperte sono poste in secondo piano. Sono proprio queste le persone che sono più a rischio da attacchi del genere, un po’ come accadeva con gli anziani e le false telefonate così potrebbe accadere in futuro a questa categoria di persone non informate sulle nuove frontiere tecnologiche.
Il vantaggio che queste tecnologie danno è così elevato che ogni limitazione è destinata ad essere superata se non si vuole rimanere indietro rispetto a chi queste limitazioni non le pone ..
Bel video Professore grazie🎉🎉🎉 Il punto saranno queste tecnologie all'interno di "corpi" strutture mobili autodifensive con i relativi rischi per noi umani. Esiste anche un concetto di "materializzare mentalmente" la realtá, con foto ed oggi con " l'aiuto" della IA. Ho visto e mi sono complimentato per le nuove enormi imbarcazioni create con macchinari in UAE. Ma ad oggi pensare ad una versione "malefica" dove l'odio non ha confini, mi lascia senza parole: mi svuota... E quando in un modo o in un altro questa nuova realtá sará imposta e senza remore? "come una vera regola?". Questo scenario da lei qui superbamente descritto (che mi mette i brividi e non solo), non sia piú reversibile ❤
@@RaffaeleGaitoCaro Professore, ho lavorato fin da bambino con le tecnologie, ma non ritengo equo pensare che una tecnologia ne distrugga un altra per proteggerci. Noi umani a fronte del pericolo dato dalle macchine, non abbiamo nell'immediato, possibilitá di una reale protezione: non tutti comunque. Giá si riscontra che IA si stia creando e giustamente, una sua realtá piú o meno segreta. Ma l'Uomo pensa a sé stesso in un limite di confini ristretto. Intendo come ben sa quanti stanno a leggere quello che lei qui ha detto con lungimiranza? Lo vede dai messaggi come si illudono anche i suoi followers, che una tecnologia si possa opporre alla IA? Chi la dovrebbe costruire questa tecnologia e sopratutto perchè dovrebbe concederla, magari a gratis? No Professore caro io ad oggi rimanendo neutro e guardandomi e osservando quella realtá che ci sfreccia di continuo attorno e che io stesso uso e sto studiando seriamente (VR e vieppiú) non credo che nell'immediato ci potremo difendere, quando verremo sommersi... Una domanda: sentito parlare di "Malla"?
A parte la domanda sulla realtà, che ha bisogno soprattutto anche di psicologia e neuroscienza per una risposta completa ma non esaustiva, al momento abbiamo un problema importante: personalmente vedo tanto business con tanta AI gestita a singhiozzo. Fondamentalmente ed ovviamente alla base, nelle fondamenta, c'è sempre la programmazione, vuoi con Python, vuoi con Java o C#, ecc. Questo per dire che non dobbiamo perdere di vista tale apprendimento, altrimenti restiamo ancorati a far diventare ricchi i vari Altman e Amodei con i logo ingegneri. Comunque apprezzo molto il tuo canale e mi sono iscritto. ;)
🦇 Non siamo pronti a "livello umano" per affrontare queste nuove tecnologie, gli essere umani non pensano al solo progresso ma a diventare più ricchi. Dovremmo un po' tutti cambiare mentalità, un modo di ragionare per il Collettivo e non per se stessi. Fino ad allora, la soluzione sarebbe di non rendere queste tecnologie alla portata di tutti; un po' come è successo con gli smartphone o prima ancora con "internet". Si dovrebbe inventare un patentino per poter usare queste tecnologie perché possono far male. Grazie Raffaele per portere anche questi temi sul tuo canale.
L'ipotesi di vivere partendo dall'assunzione che sia tutto falso è devastante... già oggi vi è il sospetto che ci possano essere dei falsi ed è già disturbante😢
La domanda “sarà vero o falso” è la prima domanda, ovvero la domanda per eccellenza. Torniamo all’era della comunicazione orale dove la conoscenza è trasmessa attraverso la sola narrazione: chi narra racconta la verità così com’è? Oppure la arricchisce di qualcosa? La altera? Come faccio a fidarmi? Come faccio a sapere se quello che mi viene detto è vero o falso se non ho vissuto in prima persona quell’esperienza, se non ho visto con i miei occhi? L’era della informazione digitale multicanale accessibile a tutti non è diversa, e non dipende dalla iA che uno dei tanti strumenti a disposizione. Il discorso è ampio e non è conclusivo. Capisco molto bene ed in parte condivido la tua preoccupazione. Personalmente ritengo il dubbio la base dell’evoluzione del pensiero cognitivo. Dopo il “cogito” forse siamo entrati nell’era del “dubito ergo sum”.
Ciao Raffaele, condivido le tue perplessità e senza dubbio si renderà necessario avere la possibilità di discriminare contenuti generati da AI da contenuti "umani". In primis credo che soprattuto gli enti preposti a legiferare in merito dovranno accelerare i tempi di adeguamento normativo (privacy, copyrigth, ecc...). Sono un analista informatico e quello che rilevo (paradossalmente) è che al momento "tutto tace", non un solo cliente (tra cui anche multinazionali) si sta occupando in modo concreto di AI o si pone tale problema. Credo si possa paragonare al magma di un vulcano, finchè non raggiunge una soglia critica nessuno se ne accorge. Un caro saluto.
🦇 Prossime traiettorie possibili: 1) accessibilità -> model shrinking: riuscire a tirare fuori dai modelli più "piccoli" performance sempre migliori (percorso aperto da "synthetic data generation" e "model distillation" 2) certificazione della provenienza dei contenuti (AI o human?) -> data watermarking (o si arriva a questo oppure si arriva al sorgere dei vari "Ministeri della Verità" che sarebbe pericoloso...3) usabilità -> comandi vocali all'AI + visori AR con modelli "piccoli" onboard 4) ritorno al nucleare per generare sempre più energia per i datacenter sempre più grandi per l'AI .. Viviamo in tempi terribili ma anche ultra interessanti.
Penso che la nostra mente non sia per niente preparata ad un cambiamento del genere. Ma penso anche, come hai detto tu, che la soluzione non potrà che essere nella tecnologia. Non è ipotizzabile, almeno nel breve periodo, una diversa “lettura” della realtà, sarebbe il caos sociale. Credo (e spero!) che la maggioranza della società non voglia questo, e che quindi una soluzione tecnologica, largamente condivisa, per riconosce i contenuti “sintetici” o quelli “veri” sia l’unica auspicabile direzione. Ps: Ho chiesto a Batman, anche lui la pensa così! 🦇
Pensiamo però anche al fatto che l'IA riproduce sempre di più l'essere umano. Quindi più l'IA sarà brava a fare contenuti "umani" più sarà lei stessa incapace di distinguerli dai nostri.
🦇 Raffaele, mi aspettavo che presto o tardi avresti affrontato questo argomento! A proposito di innovazioni che "fixano" i problemi aperti dalla tecnologia faccio presente che c'è già un progetto come Wordlcoin (tra l'altro sostenuto da Sam Altman...) che si propone di risolvere, tra gli obiettivi, il problema dell'identità digitale in un mondo in cui arriveremo inevitabilmente al dilemma "blade runner" (come lo chiamo io) ossia se chi o cosa abbiamo davanti sia frutto di un prodotto IA o no. Potremmo pensare che in futuro avremo bisogno di tale identità digitale che comprova se quello che stiamo vedendo, ascoltando o leggendo sia un prodotto o contenuto frutto di una operazione fake AI o di un essere umano. Sarebbe interessante se approfondissi o facessi un accenno a questo progetto perché ritengo sia quello che più di tutti, insieme ad una sana facoltà critica che dovremmo sempre allenare, può aiutarci ad affrontare in modo etico ed efficace tale questione che hai giustamente posto.
Tranquilli! Dubito sarà un problema per chi comunque, a livello umano, è persona valida perché quella è la direzione che si sta intraprendendo. L'umanità presente su questo pianeta avrà sempre meno segreti nei confronti di un'entità superiore o, quantomeno, onnisciente. Credo di debba dominare la paura con la calma , radicarsi più che mai in quei concetti basilari che i vari filosofi nelle epoche precedenti ci hanno lasciato e continuare a credere come agiamo nel presente perché il premio sarà in un futuro molto prossimo. Siamo all'alba di una nuova era: babilonesi, egizi, greci e romani, cristiani e musulmani e mondo moderno e , per il processo che si è ormai innescato, la prossima svolta epocale dove conterrà molto di più come si è di principio piuttosto di cosa si pensa di sapere. Continuiamo il più possibile a studiare come funzionano questi "strumenti" ma concentriamoci sul ripulire il nostro animo perché credo seriamente che verrà "giudicato" ma non secondo i paradigmi delle"pecorelle smarrite". Siate belli e piacerete. Il mondo sta cambiando Raffaele, va bene così . Siate nel giusto e l'intelligenza artificiale sarà un aiuto; siate gretti, avidi, cattivi, invidiosi, curiosi in senso negativo, siate senza remore in generale e i tempi che verranno saranno un incubo. Saranno cento anni molto interessanti, siamo fortunati a vivere quest'epoca. La paura sembra tanta, Voi non abbiatene, siate nel giusto, godetene le semplificazioni. Osservate. Grande Raffaele, grazie per i tuoi video sempre interessantissimi. Continua così!!
È una novità rivoluzionaria. Siamo all'inizio e dunque già in ritardo. Proviamo a pensare a tutte quelle cose che sembravano obsoleto e invece ritornano. Io credo che quanto più avanzano le tecnologie tanto più torneremo ai voti umani. Non trovo impossibile ad esempio a un ritorno alla filosofia. Sicuramente la politica metterà le mani e le contromisure.
È questo il bello di questo canale, non è il solito flippato a prescindere per un argomento o tecnologia e tutto è top e fino, ma appunto perché Raffaele pensa criticamente a ciò che dice fa e vede..per questo se devo cercare qualcosa sulla ai,io che non ne sono un appassionato benché comunque interessato, passo sempre qui. Grazie mille a te per contenuti sempre e sereno proseguimento:)
Condivido quello che hai detto, in parte è già così, i video e le foto che vedo le metto sempre in dubbio, il problema è che se faranno delle App per accertare l autenticità dei video,foto, audio , ci sarà qualcuno che creerà un software per ingannare quelle App, e di difficile soluzione, la cosa preoccupante è l evoluzione esponenziale, non siamo pronti, detto da uno che lavora da 30 anni nell’informatica
Ottima riflessione che consente di confermare che la deformazione della realtà che percepiamo esiste da quando esiste l uomo. Ancora oggi il potere religioso modifica la percezione non solo della realtà ma anche del futuro ,portando a guerre atroci che durano da millenni. Come anche il potere imperiale è quello commerciale ci sottopongono da secoli a informazioni che travisano le nostre percezioni. In famiglia riceviamo visioni alterate del mondo da quando nasciamo.La risposta è nella cultura che ci consente continue revisioni e dubbi e nei "rimedi" tecnologici che oggi sono determinanti, vista la velocità di sviluppo che il sapere sta avendo. Bisogna che ci si impegni altrimenti la soluzione la darà la natura che ,non avendo problemi di tempo, svilupperà il pianeta in altro modo.Grazie sempre per le tue riflessioni.
Io sono ottimista, ma non solo per la fiducia nell'innovazione, per l'umanità: in futuro sarà per tutti fondamentale impegnarsi ad essere autentici. Esporre la nostra unicità, emotività, empatia, sarà l'unico modo per tenere alta la nostra reputazione e credibilità. Quindi immagino un mondo nel quale le persone finiranno per condividere davvero se stessi e la propria personale esperienza, senza "prendere in prestito" contenuti e format degli altri... perché ci saranno le IA che lo sapranno fare sempre meglio, sarà inutile copiare. Anche per quanto riguarda le fonti di informazione (i media) credo che rimarranno in piedi solo quelle che faranno della reputazione, della correttezza, dell'autenticità, i valori fondamentali della loro attività. Tutto ciò ovviamente passerà per una fase di rivoluzione che causerà parecchi danni, soprattutto negli strati più deboli della società... ma, come per un bosco, dopo l'incendio verrà un rigoglioso rinnovamento.
Concordo con te Raffaele. Non se ne parla perché le aziende (e i governi dietro di loro) sono focalizzati sulla corsa all'oro dall'enorme valore geopolitico (di cui non si parla). Mi permetto di aggiungere: i rischi secondo me, paradossalmente, sono ben altri.
Ciao Raffaele. Il problema della perdita del contatto con la realtà a causa dell’AI è caratteristico di un mondo basato sulla multimedialità. Si tratta di una perdita del senso di realtà specifica di quel contesto, non in senso assoluto. Nella realtà vera, le persone si incontrano di persona e, al massimo, ciò che potrebbe mettere in dubbio la percezione della realtà è un comportamento menzognero o eccentrico, che però viene subito confrontato con la realtà tangibile e, quindi, smascherato. Tuttavia, in questo momento storico, non possiamo sottrarci al mondo multimediale. Ciò che è davvero importante è mantenere consapevolezza e, come hai detto tu, valutare ogni situazione di volta in volta, senza accettare la realtà multimediale in modo acritico, come spesso è accaduto finora. Dopotutto, l’AI è semplicemente uno strumento: non è né buono né cattivo di per sé, tutto dipende dall’uso che ne viene fatto. La migliore prevenzione contro un uso improprio è quindi la cultura e la consapevolezza di chi lo utilizza. Per questo è fondamentale lo sviluppo di una cultura etica, sia a livello individuale che sociale. Ti ringrazio molto per tutto ciò che fai; sei davvero bravo e originale.
🦇🦇🦇 A ben rifletterci siamo già pieni di spazzatura: sui social, sui blog, su RU-vid, etc. Anche per immagini e audio c'erano già sistemi per creare fake... Cosa succederà non lo so, ma di certo fino a quando manterremo un sano scetticismo ed un'intelligenza critica, avremo gli strumenti per cogliere le differenze. Ho sintetizzato al massimo, ma questo è un discorso lunghissimo per non basterebbero ore e ore. Come al solito la profondità dei contenuti di Raf è estremamente stimolante e coinvolgente.
Penso che la tecnologia blockchain avrà un ruolo chiave in questo e potrebbe essere utilizzata per certificare e tracciare l'origine e l'autenticità dei contenuti digitali. È sempre molto interessante ascoltare le tue riflessioni!
C'è bisogno di una rivoluzione del pensiero, da sempre ho visto persone ragionare con la propria testa mentre altre semplicemente credono senza porsi troppe domande. Oggi questa realtà creerà una grandissima disparità tra questi due modi di approcciarsi all'informazione. Mi auguro che possa essere un incentivo per andare nella giusta direzione. Quando è uscito chat gpt mi ricordo di aver pensato alla politica, quanto tempo passerà prima che saranno le ia a prendere le decisioni migliori?
Grazie Raffaele per queste riflessioni; poche persone "normali" hanno cognizione di quello che sta succedendo attorno a loro e non vogliono approfondire per pigrizia e paura. Il cambiamento alla fine non sarà così travolgente, ma Noè quando ha costruito l'arca (cit.)?
Per millenni abbiamo fatto a meno di immagini e video per informarci , per conoscere fatti reali ed anche per essere ingannati con menzogne. Se ora non possiamo più prendere o meno per vero ciò che vediamo in un'immagine o in un filmato, significa soltanto che è finito un periodo tutto sommato breve di circa un secolo e mezzo ad occhio e croce, in cui tali documenti erano (speso a torto) ritenuti inconfutabili in ciò che rappresentavano. Senza contare il fatto che andando oltre la nostra esperienza diretta dobbiamo sempre valutare ciò che ci viene raccontato (o volutamente taciuto), enfatizzato o sminuito, da altri. Potrebbe darsi che, al contrario, l'AI ponendoci di fronte alle sue capacità di raffigurazione di realtà inesistenti o falsificate, ci rende positivamente più scettici e meno inclini al "l'hanno detto in televisione, perciò è vero". Pensando al futuro ho semmai la sensazione che l'AI modificherà la realtà in sé, molto più che la sua rappresentazione
Bisogna sperare di avere sempre la possibilità di cercare fonti e veridicità delle cose in autonomia perché da quello che ho a capito e percepisco ci saranno sempre di più sistemi che controlleranno le ricerche in rete
Grazie per aver condiviso questo video! L’inserimento di tecnologie come i DeepFake sta scardinando una falsa certezza: quella che i media ci offrissero una finestra sulla realtà. Stiamo tornando indietro nel tempo, quasi come gli uomini del Trecento che, di fronte a dipinti e racconti, dovevano decidere se crederci o investigare più a fondo. La sfida oggi è la stessa: capire se accettare ciecamente ciò che vediamo o affinare il nostro senso critico. Forse, semplicemente, torneremo a un approccio più scettico e riflessivo, proprio come allora. Secondo te, quali strumenti saranno necessari per affrontare questa nuova epoca di incertezza visiva?
Ciao Raffa ho tanta paura...dico così perche insegno a persone non vedenti e noto molto isolamento da parte loro e temo che andrà sempre peggio. Grazie di tutto
Non dobbiamo cercare di cambiare la nostra percezione della realtà, dobbiamo modificare la nostra percezione della fotografia (e affini), che è ciò che accadrà
Che strano, io in realtà sono da un po' di anni che vivo col meccanismo mentale del sospettare della veridicità delle cose: in automatico quando sui social vedo qualcuno che ha postato una foto, magari una propria foto, la prima cosa che mi viene da fare è guardare mani, cercare scritte, per identificare se è una foto generata da un IA, poi dopo realizzo che è una foto del figlio di una mia cugina ad esempio. Ma questo anche precedentemente all'arrivo delle IA su vasta scala, quando sentivo qualche notizia raccontata da qualcuno in automatico mi veniva da pensare: "chissà dove l'ha letta questa cosa?" 🦇
Non sono né hater né troll ma sono libertario e ti do la mia modesta opinione. La soluzione l'hai accennata, non è censura né tecnologia, ma crescita culturale. Non si potrà fare a meno di partire dal fatto che foto, video e audio siano falsi fino a prova contraria. È questa è una buona cosa. Perché il problema vero infatti non è degli haters ma proprio nella manipolazione culturale dei governi e dei media mainstream. Oggi si ritiene che la soluzione sia nel controllo, il fatto che non ci potrà essere alcun possibile controllo sposta il discernimento sull'individuo. Come peraltro è già nella realtà dove non si crede al primo che dice che un asino vola. Dubitare di tutto farà più che bene perché porterà a dubitare anche dei governi, il che è ottima cosa.
Ci vuole tanta educazione, Raf. Tanti strumenti e imparare gli algoritmi, visto che ci serve “riconoscere” il falso o manipolato. Forse anche trasparenza, perché le minacce le ho sentite già con i primi deepfake e fake news (la vera spazzatura di Signor Internet). Solitamente sono monotematico. Io penso ai rapporti umani, la sovrabbondanza di contenuti così impoveriti della qualità umana, potrebbe impoverire anche le nostre relazioni, tra persone, tra società. Ho paura che saremo sempre meno empatici. Credo che sviluppare un pensiero critico (di cambiamento) possa essere un buon inizio.
Credo che per evitare i rischi dell'intelligenza artificiale, come decisioni ingiuste o violazioni della privacy, siano necessarie soluzioni tangibili: prima di tutto creare leggi chiare (condivise a livello internazionale), poi controllare i dati usati dagli algoritmi (magari con l'obbligo di citare le fonti), informare le persone sull'uso dei loro dati (qui credo sia ormai un'utopia) e monitorare costantemente gli algoritmi per correggere errori o abusi. Ho sempre visto internet, da quando avevo il famoso modem a 56k, come uno strumento di libertà, ma allo stesso tempo sorge il dilemma di qualsiasi luogo democratico: "Chi controlla i controllori?". Raffaele, speriamo bene! Ci vediamo nell'Academy. Ciao. Massimo
Al giorno d oggi è difficile distinguere la realta dalla non realtà e quando subentreranno gli ologrammi sara ancora peggio.... quello che ci vorebbe un ai in continuo aggiornamento che distingue falso da non falso
Un assistente che ti consigli all orecchio ma un po isola dalle persone.... e per quanto riguarda la vista abbiamo già tecnologie avanzate per esempio la realtà mista
Per la vista abbiamo due concorrenti. Google glasses e dall altra parte oculus vr... uno usa gli ologrammi sullo schermo e ne identifica i restanti dal qrcoode AR invece l ooculus ha la realtà mista e virtuale però tramite un dispositivo più pesante e ingombrante con dei joypad
Ciao Raffaele, la questione che poni è molto interessante, ma se ci pensi il problema non è diverso da quelli che abbiamo già superato. Quando è nato il web su http il problema delle fakenew o dell'informazione ingannevole lo abbiamo risolto con HTTPS e la certificazione della fonte, abbiamo cominciato a usare la crittografia per la firma digitale dei documenti, stiamo utilizzando i watermark digitali e la blockchain per certificare le transazioni. Insomma, anche per il deepfake con video e audio digitale dovremo utilizzare strumenti che verificano i certificati associati alla fonte, quindi mi aspetto che i prossimi protocolli multimediali incorporino la firma digitale così che il browser o altro tools di riproduzione possa verificare la fonte. Rimane invece il problema della scarsa o incompleta formazione digitale, ossia la capacità di usare consapevolmente gli strumenti informatici per proteggersi anche da fakenew e deepfake.
Facevo la stessa riflessione con un collega. In un periodo dove vedo i ragazzi leggere e studiare con superficialità dai supporti analogici, imparando a fidarsi invece del supporto tecnologico dal quale sviluppano una vera dipendenza. Ci porterà a un futuro dove la verità sarà quella che raccontano e non quella che deriva dalla conoscenza. Sì il mio pensiero è quello che dalla conoscenza parte una prima capacità di discernere la verità. I sensi possono ingannarci. Poi possiamo perderci nella filosofia della verità..
@@RaffaeleGaito nel cambiamento c è quell evoluzione che forse ci porterà a evolvere.. speriamo non a estinguerci. Quello di cui sono preoccupato è l impatto sulle mente che sono ormai dipendenti dalla tecnologia. Quelli che sono nati senza vedono le cose , altri non le vedono perché ormai sono immersi in essa.
🦇 ciao Raffaele ti seguo sempre, la sera torno a casa e cerco un tuo update sul mondo dell’AI Da quello che tu stesso ci riporti siamo nella fase esplosiva delle ai generative, e forse il meglio e il peggio di queste tecnologie deve ancora arrivare. Però secondo me dobbiamo iniziarci ad abituare all’idea che la nostra realtà cambierà sempre più rapidamente fino al punto in cui ci abitueremo anche alla velocità con la quale cambia la nostra percezione delle cose. Quindi la nostra società si stratificherà sempre più in base alla voglia del singolo di rimanere dentro i cambiamenti. Ci saranno persone che si accorgeranno di voler comprare un robot per casa solo quando uscirà all’unieuro e altri (sopratutto chi guarda i tuoi video) che lo immaginano già adesso, a distanza di anni dalla loro produzione di massa. Non ci sarà una realtà comune per tutti ma tante piccole realtà personali. Le bolle estese. Il macrocambiamento che vedo all’orizzonte nei paesi ricchi è quindi l’individualismo; già lo stiamo sperimentando con i social e gli studi longitudinali che escono riguardo il loro impatto sulla società ce lo confermano. Se poi penso anche ai visori che tra qualche anno avremo, combinati con l’ai come un assistente personale, non sarà difficile costruirci un mondo all’interno della realtà che non ci piace. Quindi qui la faccenda diventa squisitamente politica, politica nel senso di operare delle scelte in base a cosa decidiamo di non volerci perdere per strada. Quali sono i valori umani emergenti che non sappiamo di avere ma che rischieremmo di perdere. Questo è un problema che mi sto ponendo spesso, sopratutto da quando uso le ai. Ma vedo che me lo pongo solo io e poche altre persone, che quindi condividono la mia bolla. Poi le persone nascono, crescono, imparano e muoio e ad ogni generazione che va via ne subentra un’altra con una coscienza molto più fittante allo spirito del tempo. In base alle scelte comunitarie che faremo capiremo se le future generazioni vivranno nell’Eden o in Matrix. Nel dubbio con la vecchiaia spero di rimbambirmi e di non pormi più queste domande 😂. Un grandissimo saluto e continua cosi, spero che questo commento tattico valga per tutti gli altri che non ti ho lasciato 😂
Interessanti spunti di pensiero. Ho una domanda però e mi piacerebbe che tutti voi "influencer sull'AI" affrontaste l'argomento. L'AI ACT. Cosa ne pensate? Quali test vengono fatti per capire se l'AI è idonea al rilascio o no? I recenti aggiornamenti di OpenAI sono straordinari ma noto un certo "freno", come a voler dosare le novità in arrivo. Lo stanno facendo effettivamente per testare meglio il tutto o per non sconvolgere troppo le persone? Per quanto riguarda il capire se ciò che vediamo è reale o no, io penso che per ora passeremo un periodo in cui regnerà il caos e forse questo periodo permetterà alla tecnologia BLOCKCHAIN di standardizzarsi. Se ogni prodotto mediatico passasse sotto il controllo della blockchain, probabilmente si semplificherebbe il tutto. Dalla tracciabilità al riconoscere se un video è fatto tramite AI o no.
Se la tecnologia fosse sufficiente a controllare se stessa, oggi non ci sarebbero problemi di cybersecurity: per ogni nuova innovazione che contrasta, qualcuno sviluppa una tecnologia che aggira. Anche se, per assurdo, ad oggi il punto debole della cybersecurity è l'essere umano, gli attacchi più subdoli e difficili da contrastare sono quelli di ingegneria sociale che la si contrasta solo con cultura, buone prassi e conoscenza. Penso che varrà lo stesso anche per i deep fake AI gen... la tecnologia non potrà prevenire tutto, serve divulgazione. Raffaele continua così!
Credo che poche persone abbiano la reale percezione dell'entità del cambiamento che ci sarà nei prossimi anni. L'unico modo per difendersi è dubitare di tutto e maturare una capacità critica. In ogni caso il tema principale di cui preoccuparsi non è questo ma il lavoro o meglio la transizione verso una società dove la parola lavoro avrà un significato diverso rispetto a quello attuale.
La soluzione è (sarà) nella stessa tecnologia.. il problema reale non è tanto la tecnologia ma sono (siamo) noi persone. Già oggi l'ignoranza tecnologica riguarda la stragrande maggioranza della popolazione e nei prossimi mesi/anni non potrà che aumentare.
La soluzione *a lungo termine* non credo sia nella tecnologia, è in noi che dobbiamo fare ulteriori passi in avanti per "migliorarci" come persone e non avere più la necessità di usare in maniera non "etica" la tecnologia a disposizione. Non sarà una cosa che come Umanità raggiungeremo domani, e forse neanche tra un decennio, perciò come soluzione più *a breve termine* si, non vedo altro modo che metterci una "pezza" tecnologica con un riconoscimento algoritmo delle informazioni generate tramite AI. Mi scuserai se nei miei commenti non metto mai pipistrelli, ma garantisco che i tuoi video li guardo sempre dall'inizio alla fine. 🙂
questa paura (legittima) era già esplosa all'alba della cgi, e della possibilità di manipolazione di audio video e foto tramite strumenti accessibili dalla massa. paura che in parte venne mitigata da pratiche specifiche di analisi dei file originali alla ricerca di incongruenze, o della scrittura stessa del file (quindi probabilmente salteranno fuori tool specifici per riconoscere un prodotto dell'AI). pero... però bisogna considerare che finchè non arriveranno questi ipotetici tool, è vero che bisognerebbe affrontare le cose partendo dall'assunto che possano di base essere fasulle (personalmente già lo faccio a priori, e per le cose che mi interessano vado a scavare per capire meglio), il che è molto problematico visto che la pigrizia sta sempre più prendendo il controllo (soglia d'attenzione sempre più bassa, voglia di fare factchecking approfondito sempre più complessa...) quindi che l'AI possa per un certo lasso di tempo in futuro generare confusione di massa è un problema reale. basti pensare a telegiornali che mandarono in onda spezzoni di videogiochi spacciandoli per riprese di guerra, nemmeno era un prodotto dell'AI eppure quanti ci sono cascati "in buona fede"? ecco, datemi del cinico, ma per me la "buona fede" è un concetto morto da decenni
🦇 . Penso che sarà difficile trovare una soluzione, anche se da una parte usciranno i tool che riconosceranno le cose fatte dalle IA dall'altra parte le IA continueranno a migliorare sempre più velocemente e si renderanno meno "sgamabili". Per me la cultura e l'educazione sono l'unica "arma" contro il fake. Alla fine del video dici "internet sta morendo" e hai ragione, soprattutto i social, almeno come sono strutturati ad oggi.
In realtà siamo già messi male oggi, basta pensare alla informazione politica quasi mai basata sui fatti, ma soprattutto su opinioni e distorsioni che si basano sui bias di conferma e tutti quelli che citi spesso, sono seriamente preoccupato nel pensare cosa potrà succedere manipolando chi già si lascia manipolare alla grande adesso! Certamente l’utilizzo del nostro cervello potrà aiutarci, ma oggi vince ancora la linea “panem et circensi”
Ciao, Raffaele. Penso di avere qualcosa che può aiutarti a mettere insieme il tuo entusiasmo per il potenziale dell'intelligenza artificiale e il timore per i rischi che senti crescere. Ed è qualcosa che puoi scoprire tramite la filosofia antica, sia tramite Platone che tramite Democrito. Platone, nel Fedro, racconta il mito di Teut, in cui la nascita della scrittura fu vista con un misto di fascino e terrore, simile ai sentimenti che oggi proviamo verso l'intelligenza artificiale. Questo mito ci mostra come ogni grande innovazione porti con sé promesse e paure. 1/3 continua...
Tuttavia, è Democrito, che Platone non apprezzava molto per le sue idee materialiste e relativiste, a offrire un’immagine potente per conciliare le tensioni che senti. In un frammento poco conosciuto, Democrito dice: «La sorgente da cui ci giungono i beni è la stessa da cui ci possono giungere anche i mali: ma possiamo evitare questi ultimi senza dover rinunciare pure ai beni. Allo stesso modo, le acque profonde sono di grande utilità e, nel contempo, sono fonte di possibile danno: infatti, vi è il rischio concreto di affogare in esse; eppure esiste un mezzo per sfruttarne i benefici, mettendosi al riparo dal pericolo: imparare a nuotare.» (Democrito, Fr. 172). 2/3 continua...
Questa frase mi sembra rappresentare perfettamente il bilanciamento tra rischio e potenziale che stai cercando. Quello che manca oggi è come si deve imparare a nuotare in questo mare. Mi piacerebbe iniziare a lavorare su problemi come questi per creare servizi da offrire ad aziende o altri enti, in modo da affrontare saggiamente sia i rischi che le potenzialità di questa nuova tecnologia così promettente. Forse al momento non è quello di cui senti la necessità o magari hai altro da fare e lo capirei, ma se ti volessi confrontare con me mi farebbe molto piacere. Sono anche io partenopeo e appassionato di AI. Qui non posso lasciare il mio contatto, ma nella descrizione dei miei video più recenti sicuramente lo trovi. Spero di avere l'opportunità di fare una chiacchierata. Anche perché, a prescindere, mi farebbe estremamente piacere. 😊 3/3 fine? 🦇
🦇 io ultimamente mi trovo incastrato in diverse domande: con tutta questa tecnologia (ai e robotica) in arrivo che succederà ai nostri figli? Come faranno ad essere pronti? Si metteranno mai d’accordo per il famoso UBI i governi? Più che essere preoccupato per la mia situazione ho preoccupazioni per loro
Dovremmo rallentare l’innovazione tecnologica, perché delle due l’una: o essa è al servizio dell’umanità e dunque l’umanità ha diritto di modularla (anche limitandola) a seconda delle esigenze, oppure non ha questo diritto e allora vuol dire che l’IA non è al servizio dell’umanità, bensì è funzionale solo agli interessi speculativi delle imprese e dei loro investitori. Tra l’altro, se è vera la seconda ipotesi, l’importanza del servizio potrebbe essere subordinata a quella del profitto, e questo non sarebbe uno scenario promettente per l’uomo.
Lavoro tanto sul tema AI con le scuole. Domanda che ci poniamo spesso: che tipo di esseri umani stiamo crescendo nel momento in cui reale e artificiale si fonderanno? A chi daranno fiducia? In cosa crederanno? Abbiamo già devastato una generazione con i social e la dipendenza da schermi, con che responsabilità carichiamo su di loro questa nuova 'peppatencia'?
