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La più grande raffineria di oli minerali del Mediterraneo e la sua storia, 35 anni dopo la chiusura 

Lost Structures
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Cosa rimane di quella che fu la più grande raffineria del Mediterraneo? Quali sono i reperti che possono avere ancora una certa importanza dal punto di vista storico-tecnico, a 35 anni dalla chiusura? Siamo riusciti a recuperare alcuni vecchi filmati registrati nel corso una visita speciale organizzata alcuni anni fa nell'area, la quale attualmente risulta interdetta in quanto recentemente acquistata da una società estera che dovrebbe avviare a breve importanti lavori di riqualificazione.
Poiché tali interventi distruggeranno inevitabilmente gran parte di quel poco che rimane dei vecchi edifici, questo documentario si pone lo scopo di mantenere viva una testimonianza, in particolare per quanto riguarda l'architettura e la tecnologia in uso nel grande complesso di raffinazione, preservandone almeno il ricordo delle infrastrutture superstiti che rimarrà per sempre a disposizione di tutte le persone interessate. L'argomento è di interesse storico nell'ambito dell'archeologia industriale, ma anche dal punto di vista culturale, in quanto coinvolge un importante capitolo di storia di questa terra di confine, nonché uno stabilimento dai numerosi primati.
Nel video abbiamo cercato di riassumere la lunga storia della raffineria in tutte le sue fasi, ripercorrendone le tappe a volte tristi e dolorose, dall'inaugurazione del 1937 fino alla chiusura, avvenuta nel 1987 anche grazie alle immagini di archivio dell'Istituto Luce e di quelle tratte dal film “Aquila”, girato nel 1950 da Jacopo Erbi, direttore americano di Radio Trieste. La pellicola, prodotta dall’Eca, l’agenzia per l’erogazione degli aiuti del Piano Marshall, aveva lo scopo di sottolineare il riavvio, con quasi tre miliardi di lire, della raffineria Aquila bombardata durante la guerra, contribuendo così al rilancio dell’economia cittadina e creando nuovi posti di lavoro.
La Società Anonima Tecnico Industriale Aquila venne fondata a Trieste il 29 agosto 1934, con investimenti di imprenditori locali, ma soprattutto tedeschi e italiani, tra i quali quello della Fiat, dal petroliere viennese Franz Kind. La costruzione della raffineria iniziò nel febbraio 1936 e si concluse nel gennaio 1937, in soli 11 mesi e con sei mesi di anticipo sui tempi previsti. Il complesso si estendeva su un'area di 400.000 metri quadrati, e oltre alla produzione di gasolio e oli combustibili, nella nuova raffineria venivano lavorati lubrificanti raffinati, acquaragia minerale, benzine solventi, paraffine. Il petrolio affluiva alla raffineria attraverso un pontile d'attracco, una darsena e cisterne ferroviarie, per essere poi immagazzinato in serbatoi e sottoposto a tre cicli lavorativi: distillazione, raffinazione, lavorazione speciale. Lo stabilimento era strutturato in settori: un reparto bottai, un laboratorio artieri, un laboratorio chimico, diverse officine manutenzione e un impianto anti incendio. La produzione era destinata sia al mercato estero che al mercato interno.
Lo stabilimento aumentò rapidamente la propria produzione arrivando già nel 1938, l'anno successivo alla sua messa in funzione, a trattare il 25% del greggio italiano.
Durante la Seconda guerra mondiale gran parte delle strutture produttive vennero ripetutamente e gravemente danneggiate, ad esempio il bombardamento del 10 giugno del 1944 causò tre morti e un incendio devastante, bloccando la produzione per 3 anni. Al termine del conflitto infatti iniziò la ricostruzione, finanziato in parte con i fondi E.c.a. del Governo Militare Alleato e in parte dal Comitato Italiano Petroli (Cip); così nel maggio del 1947 riprese l'attività ritornando quasi ai livelli produttivi prebellici e nel 1949 il greggio scaricato al pontile superò il traguardo del milione di tonnellate.
Nel 1951 venne progettato un nuovo laboratorio dove lavoravano 70 tecnici specializzati, lo stesso anno segnò anche il decollo della produzione, complice anche la motorizzazione di massa seguita al boom economico degli anni Cinquanta, iniziarono così a produrre anche oli lubrificanti per i mezzi più diversi utilizzati anche dalle Ferrovie e da aziende di trasporto, bitumi stradali utilizzati ad esempio per asfaltare il tratto Bologna-Parma dell'Autostrada del Sole.
Gli effetti delle gravi crisi petrolifere del 1973-74 e del 1979-80, portarono ad un declino irreversibile la raffineria, costringendo la società alla chiusura. Nonostante anni di scioperi, proteste e tentativi di salvataggio, il 19 settembre 1987 fu decretata la chiusura da parte della Monteshell, nuova proprietaria dell'impianto.
Per chi fosse interessato all'argomento, consigliamo l'ottimo libro di Fabio Zubini "La Raffineria AQUILA" (ed. Ass.Cult. Fameia Muiesana).
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7 ноя 2022

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Комментарии : 152   
@albertoguella
@albertoguella Год назад
La possibilità di reperire informazioni, foto e filmati su questa fabbrica e il buono stato di conservazione delle strutture ancora presenti fanno di questo video uno dei migliori reportage che avete portato sul canale. Complimenti ancora per l'ottimo lavoro di narrazione di questa struttura che, forse, avrebbe potuto avere un diverso destino se qualcuno non avesse attentato alla vita dell'ing. Mattei negli anni '60.
@maurotomelli4964
@maurotomelli4964 Год назад
Una Raffineria che nei tempi di gloria era un vanto per la nostra Industria petrolifera, un vero peccato che fece la fine di innumerevoli industrie che chiusero per la crisi che affliggeva in quegli anni il nostro Paese. Colgo l'occasione per darvi il ben tornati e come sempre un grazie per il vostro lavoro di divulgatori di queste importanti testimonianze del passato.
@tesmabetri
@tesmabetri Год назад
Come sempre siete immensi! Io ci passo ogni giorno davanti a quella raffineria, ma da domani la guarderò con occhi diversi. Complimenti, avanti così!!!! ❤
@andreadelmoretto5485
@andreadelmoretto5485 Год назад
Siete bravissimi, unici: tra decenni i vostri documentari saranno considerati di valore inestimabile per raccontare la storia industriale del nostro Paese! Vi auguro di essere seguiti da sempre più persone 👏👏👏
@vittoriospagnolo2978
@vittoriospagnolo2978 Год назад
meno male che ci siete voi che mostrate il passato industriale in Italia. Certamente erano impianti inquinanti ma testimoniano la complessità e l'inventiva della meccanica e della tecnica. Purtroppo oggi si è deciso di abbandonare la complessità per entrare nel mondo delle cazzate semplicistiche. E i ragazzi oggi crescono in questa società fasulla senza imparare a produrre niente.
@marcocardone7848
Grazie ragazzi vi seguo volentieri nel vostri video dove si vede una Italia orgogliosa e autonoma è gente capace di creare, naturalmente prima dello oscurantismo dove i nostri politici ma per lo più uno in particolare che nel 1972 iniziò a svendere l'Italia ha bordo di una nave insieme ad altri potenti del mondo!
@lucianocastelli913
@lucianocastelli913 Год назад
Qualche settimana fa mi sono imbattuto casualmente in un tuo video, da allora non sono più riuscito a smettere.
@RadioNostalgia
@RadioNostalgia Год назад
Signori, lavoro FANTASTICO !! GRAZIE !!! D'accordo la bonifica, ci mancherebbe altro, ma chi è il proprietario oggi ? C'è un'INFINITÀ di materiale recuperabile di enorme valore per musei (l'IBM in quello stato è un crimine !!!!!!!), collezionisti e restauratori. Perfino strumenti analogici superati, ma che possono essere revisionati e venduti !!! Se potessi, porterei via tutto io !!
@anoressico
@anoressico Год назад
Vedere queste strutture ancora piene di componenti, oltre che sinonimo di degrado, sono pure un insulto allo spreco di territorio inutilizzato. Ottimo documentario come sempre.
@stefanopremori5065
@stefanopremori5065 Год назад
UN SOLO AGGETTIVO: S T U P E N D O !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! la bellezza questa volta è anche nella ricostruzione storica, il parallelismo tra vecchie riprese e nuove è semplicemente da brivido. B R A V I, vi siete superati!
@chiaraarrighetti7318
Mi aggiungo agli apprezzamenti per l'ennesimo splendido reportage. Come sempre documentatissimo, estremamente chiaro e con un ricco corpo di immagini dell'epoca, che permette comparazioni importanti. Strepitose perfino le riprese realizzate con un gran senso artistico. Si imparano valanghe di cose. Grazie !!!!!!!!!!!!
@parakito67
@parakito67 Год назад
Una chicca ogni vostro documentario .
@angus428
@angus428 Год назад
Avanti cosi.....
@cristianoromano7936
Un'ora e mezza di applausi!!!
@danilomolteni2284
@danilomolteni2284 Год назад
Meritereste di andare su Discovery Channel... ricerca minuziosa dei particolari e delle fonti storiche, unite a particolari unici rilevati sul campo, il tutto montato con maestria e descritto con una dialettica eccellente e mai noiosa.
@francescogaruzzo9624
@francescogaruzzo9624 Год назад
Non mi stanco mai di complimentarmi con voi. I vostri video sono l'esempio di come si fanno i report ad elevato contenuto culturale. Accendete la luce sulla nostra storia industriale e tecnologica che purtroppo ancora in tanti non conoscono. L'augurio è che le nuove generazioni ne prendano atto, ad esempio mio figlio 28 enne che peraltro mostra grande interesse per queste realtà
@marioferrario8852
@marioferrario8852 Год назад
Come sempre bravissimi. Complimenti!!
@sergiodalbruntm8372
@sergiodalbruntm8372 Год назад
Grazie per questo video.
@marcobitti
@marcobitti Год назад
veramente notevole e come sempre emozionante vedere quanto tra l'inizii del 900 fino ai primi anni 70 l'impegno degli ingenieri del nostro bel paese davano il loro massimo
@antonioganesio7730
@antonioganesio7730 Год назад
I migliori ,passione e professionalità fanno di questo canale un esempio per tutti. Grazie!
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