Ciao scusami ma quando dici il tasso di persone che parlavano l'italiano che lo conoscevano oppure quando parli dell'italiano dei giornali ti riferisci all'italiano promosso da Manzoni cioè il fiorentino medio d'uso? Inoltre la lingua italiana deriva dal fiorentino trecentesco o dal fiorentino dell''800? Alla fine accade che l'idea di Manzoni prende piede e si scriverà fino ai nostri giorni e si parlerà il fiorentino di registro medio ottocentesco?
Ciao, rispondo nell'ordine: 1) non necessariamente: già prima del Manzoni, c'era un certo nucleo di persone che parlavano un italiano che era influenzato non solo dai grandi letterati del passato, ma anche dalle lingue straniere e dalle parlate locali: una sorta di "koiné" italiana, che tuttavia non era molto ricca (pensa, ad esempio, all'italiano del Goldoni o del Caffé). Chi parlava questa lingua, ad ogni modo, era in grado di intendere l'italiano promosso da Manzoni, che gradualmente si afferma come riferimento culturale. 2 e 3) la lingua italiana attuale non deriva, in senso stretto, né dal fiorentino trecentesco, né dal fiorentino dell'800, anche se la proposta di Manzoni diviene dominante nelle scuole a fine Ottocento e quindi è un riferimento importante per tutti coloro che studiano (ma si continuano a studiare anche gli autori precedenti, che costituiscono ancora un modello linguistico, come è provato dai vari dizionari). Tuttavia, l'italiano diventa una lingua viva col crearsi di una vera comunità nazionale nel corso del Novecento e ha dunque apporti diversissimi (oltre al fiorentino, molto importanti sono le varianti romana e milanese): questo è l'italiano di oggi.