www.raiplay.it/programmi/ital... - Sul podio di ItaliaSì! Lino Patruno, uno dei più grandi jazzisti italiani e grande amico di Luigi Tenco, ha raccontato una nuova e sconvolgente verità sulla morte del cantautore genovese
All'epoca dei fatti ebbi l'impressione che le indagini furono frettolose per non gettare ombre inquietanti sul Festival, che proseguì e non venne sospeso. Se oggi ci sono elementi per asserire che le cose andarono diversamente e che quindi Luigi Tenco non si sia suicidato, è giusto a mio avviso fare di tutto per dimostrarlo. Sono arciconvinto che non si deve mai rinunciare alla ricerca della verità.
Alla fine, possiamo fare tutte le supposizioni di questo mondo. Solo con una rivalutazione atenta se riapriranno questo caso si verrà a capo della verità. E spero che lo facciano.
@@tizianadipietro4254 Molto, quando si scrive di disagio in anni in cui tutto veniva rimesso in discussione e si tentava di mantenere nella canzone un cliché di leggerezza a tutti i costi. I cantanti francesi, gli "esistenzialisti delle Cave", cantavano poesie sulla vita reale, quindi anche la sofferenza derivante da un disagio sociale. La canzone quindi diventava anche Denuncia(vedi poi De André ad es) .Tenco si sentiva profondamente vicino a questa corrente di pensiero, e volle dare voce a un grave disagio sociale :esser costretti ad emigrare per farsi una.. vita. Poco? MOLTO per Sanremo, per quegli anni.! Ed è stato boicottato, non si capiva nulla dell'esibizione, lui aveva capito ed era affranto per aver accettato di partecipare! A Dalida, straniera, é stato permesso di dare la giusta carica drammatica. Lui pieno di indignazione voleva svelare, e mollare tutto il baraccone! E non gli è stato permesso...Anni in cui certe cose non dovevano passare dalla Rai TV, difficili da capire per chi vive tempi in cui si dice TUTTO .. MA non serve a NIENTE !!!!!
È stato ucciso perché voleva fare una conferenza stampa nella quale avrebbe detto a tutti che il festival era truccato e che dietro c'era un giro di scommesse gestito dalle case discografiche e la malavita.
Fuoco.Basta fare un indagine su chi organizzava il festival e chi era lo SPONSOR per cominciare a tracciare una via da seguire. Chi doveva vincere quell'anno? Ha poi vinto? Chi c'era dietro la casa discografica dell'ipotetico eletto? Stiamo parlando anche di un periodo storico in piena guerra fredda, non lo dimentichiamo! Dove gente di sinistra come Tenco non era ben vista in quel periodo.Luigi faceva canzoni di PRESA DI COSCIENZA, e questo genere non era ammesso negli ambienti pubblici e sopratutto nel festival di Sanremo che aveva allora un audience da super vertice fra la massa. FIN CHE LA BARCA VA' LASCIALA ANDARE....questo era il genere ammesso a Sanremo.
Ma se lo diceva anche il fratello Valentino che Luigi non si sarebbe mai ucciso ma che è stato ucciso. Ma di che stiamo parlando? Poi sempre detto dal fratello non era nemmeno depresso
La cosa che mi disgusta altamente è che dopo quell'orribile serata fecero continuare il festival nei giorni successivi ,senza pensar minimamente al benché minimo rispetto nei confronti di Tenco ...complimenti ! Ma cosa si fumavano in quei 67 dico io ?! Che Schifo !
Peccato che Valentino Tenco abbia raggiunto Luigi da diversi anni, si è battuto fino all'ultimo perchè venisse riconosciuto che Luigi NON si è ucciso..
Trent'anni di rimpianto. Per una giovane vita spezzata, per un astro nascente della canzone d'autore spentasi troppo presto, per il vuoto che è rimasta nella musica italiana. Tre decenni sono passati dalla morte di Luigi Tenco, avvenuta il 27 gennaio 1967 a Sanremo dopo l'esclusione dal Festival. In questa occasione abbiamo chiesto un ricordo al fratello Valentino, tenace "custode" della memoria del cantautore genovese. Valentino Tenco è un signore che sa essere severo e gentile al tempo stesso. Vive a Ruta di Camogli, nella splendida casa dove ha vissuto insieme a Luigi "e che ho comprato grazie a lui". È sposato con Graziella e ha due figli, Patrizia e Giuseppe. - Com'era Luigi da bambino? "Era un bambino particolare, intelligente, vivace, allegro. A tre anni sapeva leggere e scrivere senza che nessuno gliel'avesse insegnato. Ha sempre avuto una memoria prodigiosa, imparava qualsiasi cosa, era un matematico nato. Alle elementari si dilettava con le equazioni differenziali, poi ha imparato a meraviglia latino e greco". - Lei ha rappresentato per Luigi una figura paterna? "No. Ma io avevo dieci anni più di Luigi, e quando c'è così tanta differenza il più grande cerca di proteggere il più piccolo. Anche quando una persona non avrebbe bisogno di protezione, quando in realtà non la si capisce". - E lei non ha capito suo fratello? "No, non l'ho capito per niente, quando era in vita". - Forse perché Luigi aveva un carattere difficile? "No, assolutamente, non era una persona difficile. Aveva un carattere allegro, si divertiva con poco, quando veniva da me amava pescare e giocare a carte. Era di un'intelligenza fuori dal comune, era molto più maturo della sua età. Ma nonostante tutto era un ragazzo molto modesto. Pensi, non rilasciava autografi. A chi glielo chiedeva rispondeva: "Chi sono io per farti un autografo? Piuttosto dammi il tuo". - Lei ha ostacolato la passione di suo fratello per la musica? "Questo no. Luigi da piccolino è stato mandato a studiare musica. Ma io e mia madre avremmo preferito che prima finisse gli studi, che avesse, come si diceva, un pezzo di carta in mano". - Luigi ha dedicato a vostra madre "Vedrai vedrai". Che rapporto aveva con lei? "Ah, quella canzone. Per anni se ne è parlato come di una canzone d'amore. Ma io sapevo che era per la mamma. Ogni volta che tornava a casa lei gli diceva: "Quando la fai finita con quel mondo di buffoni", perché questo per lei era la musica, e lui rispondeva: "Vedrai, vedrai". Luigi e la mamma avevano un bellissimo rapporto. Lei era una donna dolcissima, affettuosa, ci prendeva in braccio anche da grandi. A un certo punto lei si ammalò, questo influì molto anche su Luigi. Pensi, quando era militare chiese il permesso di accompagnare nostra madre in Svizzera, dove doveva essere operata. Il suo ufficiale glielo negò. Lui rimase sconvolto". - Chi erano i veri amici di Luigi? "Era amico di tutti, quanto gli altri fossero amici suoi è da vedersi". - Qualche cantautore si è mai fatto vivo con lei in questi anni? "Ho avuto solo contatti occasionali. L'unico che mi ha commosso è stato De Andrè. Anni fa ricevette un premio musicale, e volle consegnarlo a me, che ero in platea, in memoria di mio fratello. Luigi nel '62, quando interpretò il film di Luciano Salce "La cuccagna", aveva inserito nella colonna sonora "La ballata dell'eroe", firmata da Fabrizio che allora era ancora sconosciuto. Del resto, al funerale di Luigi, a Ricaldone, sa chi c'era di musicisti? De Andrè e Michele". - Perché suo fratello si presentò al Festival? "I motivi esatti non li so, li posso immaginare. Luigi era sempre stato molto critico verso il Festival, diceva che quello era un mondo di gente poco colta. Credo che Dalida abbia insistito molto per avere Luigi al suo fianco a Sanremo. E poi a mio fratello interessava molto parlare ai giovani attraverso le canzoni. "Ciao amore", che presentò a Sanremo, era una canzone sociale. Ricordo un particolare: prima del Festival io riuscii a convincerlo ad andare da un sarto affinché si facesse un bel vestito. Lui non teneva per niente a queste cose e disse: "Vado a cantare una canzone che rispecchia il mondo dei campi vestito così?"". - Che cosa ricorda di più di tutto quello che è venuto dopo il suicidio di suo fratello? "All'inizio non mi sono reso conto di niente. Non ho capito che non erano state fatte indagini. Prima mi hanno detto che per 48 ore non potevo toccare mio fratello, poi che potevo andare via subito, e io ho ringraziato! Solo dopo ho capito... chissà quali pressioni ci sono state per portare avanti il Festival, per concludere tutta la vicenda in fretta. Ho letto ora che il dottor Molinari, allora funzionario di polizia a Sanremo, avrebbe salvato il Festival del '59. Avrebbe fatto meglio a fare le indagini, per togliere ogni dubbio". - Ci sono molti particolari oscuri. "Sì. Sulla rivoltella non è stato fatto l'esame del guanto di paraffina per sapere se aveva sparato o no. La rivoltella mi è stata mandata per posta un mese dopo, in un bel pacchetto giallo con scritto "Suicidio". Era perfettamente pulita. Una cosa strana E quando ho visto la pistola ho capito come era arrivata a Sanremo". - Come? "La pistola era in una scatola dove c'erano alcuni nastri da registrare. Mia madre non lo sapeva e ha infilato questa scatola nella valigia che Luigi ha portato a Sanremo, per via dei nastri". - Un terribile scherzo del destino. "Sì. Quando ho scoperto la verità mi sono ben guardato dal dirlo a mia madre. Non l'ha mai saputo. Ma ora lei non c'è più. È morta 10 anni dopo Luigi". - Lei crede al suicidio di suo fratello? "Non lo escludo. Ognuno di noi può attraversare un momento particolare. Luigi era timido, per salire sul palco ha certo dovuto prendere dei calmanti. Credo inoltre che qualcuno l'abbia fatto bere e non c'è niente di peggio che mescolare alcool e calmanti. Ma Luigi era la persona più distante possibile dal suicidio. Io una idea ce l'ho, ma non gliela dico. Perché non la posso provare. Ma è veramente interessante per voi parlare sempre del suicidio? Io preferirei parlare di quello che ci ha lasciato Luigi, di lui come persona". - Parliamone. "Luigi era innanzitutto una persona onesta, limpida, che diceva sempre ciò che pensava. Aveva un talento musicale enorme, era coltissimo, ma non si vantava mai, le canzoni spesso le regalava, all'inizio della carriera usava degli pseudonimi. Sapeva guardare con distacco il mondo di cui faceva parte e anche se stesso. Era sempre in anticipo sui tempi. Era antimilitarista, antirazzista, e cantava questi temi quando nessuno in Italia lo faceva, in brani come "Cara maestra" o "Il disertore", ispirata a Vian. Le sue canzoni le ascoltano i giovanissimi. Sa cosa mi colpisce? Fra le persone che mi scrivono, e sono molte, ci sono tanti ragazzi di quindici, sedici anni. Dimostrano di avere capito l'essenza della personalità di Luigi attraverso le sue canzoni".
Questo si sapeva che Luigi Tenco era stato ucciso non si sà di chi .. A San Remo si possono accadere anche dei cattivi episodi , anche alrtri e tantissimo hanno litigato frà di loro .. Spero che non arrivi mai più ua brutta storia come quella del povero Luigi Tenco .. Che R.I.P. Sempre .!!!
Da 54 anni a questa parte a Sanremo si è sempre parlato di omicidio e non di suicidio. Evidentemente già da allora c'era qualcuno che sapeva ma chissà per quale motivo ( che non è sicuramente legato al mondo della musica ) l'inchiesta venne chiusa rapidamente e archiviata come suicidio. Ma se siamo ancor oggi a parlare di questo fatto evidentemente c'era e c'è qualcosa che non tornava e che non torna... Anzi, sono molte, troppe le cose che non tornano
@@dustyroad3483Anche questa ipotesi è stata presa in considerazione; ma c'è un aspetto importante che mancherebbe : la detonazione dello sparo.... Nessuno udì il colpo della rivoltella
@@dustyroad3483 il problema per cui si parla di omicidio,è che l’arma con cui si sarebbe tolto la vita non era la sua (non ti compri un’arma per ammazzarti,se ne hai già una),in più Dalla,che era nella stanza accanto non sentì nulla,(niente sparo,come se fosse stato usato un silenziatore o qualcosa avente funzione ),Dalida ha trovato lei sia il cadavere che il “testamento “di Tenco,(strano visto che la relazione tra i due ,era già al termine,ammesso che fosse vera),aveva anche una relazione con una certa Teresa,poi interrotta,è appena ricominciata
@Mirco Bronda su Mccartney è vivo le foto se comparate combaciano,può essere che abbia usato un sosia per qualche servizio fotografico e poi ci marcia su super pubblicità e a costo zero,Elvis era aime,alcolizzato e drogato,oggi stai bene basta un trombo o un’infarto ,magari si stava disintossicando,ma era già tardi per lui
Esiste un intervista fatta da Bonolis anni fa,guardatela,pare che Tenco fosse coinvolto in conoscenze di servizi segreti, che sia stato ucciso su una spiaggia e portato successivamente in camera, tant'è che sul corpo c'era sabbia, mai messo a verbale, e la posizione del corpo a testa in giù sotto al letto..come potrebbe essere suicidio?E cmq Tenco era una persona molto simpatica e allegra non avrebbe mai commesso quel gesto.
nel momento in cui Pasquale Ragone stava per dire chi potevano essere i mandanti, il presentatore gli toglie la parola per darla ad una serie di personaggi che fanno solo cagnara e dicono cose insulse tipo "non sapremo mai la verita".
Non era lui quella sera, sarà stato drogato per ammazzare più facilmente. Per me Dalila sapeva e sooto minaccia ha taciuto. Al sconto teatino di suicidio ci riuscì. Pure il fratello di lei sapeva e il marito era un malvivente riconosciuto da tempo. Scommesse? Sarebbe una strage tutti gli anni. Corna e vendette
Pienamente d'accordo con te, la stessa cosa successe in una trasmissione dove Bonolis intervistava il commissario Molinari, quando Molinari stava per dire cose interessanti, riguardanti anche personaggi politici, Bonolis, mentre il pubblico mormorava il suo dissenso, le tolse la parola e finì l'intervista, mandando la pubblicità.
E se qualcuno, prima che Luigi Tenco cantasse, lo avesse "leggermente drogato", per prepararlo al dopo? Al festival di San Remo, vi sono sempre stati MOLTI INTERESSI! Rossella Pezzullo Roma
Lucio Dalla, con tutto il rispetto per la sua musica e le sue scelte personali ed intime, non ha mai aperto chiaramente di questa storia... Solo due parole tempo prima di morire.Non hanno mai indagato bene su questa giovane morte. Di suicidio non se ne parla proprio!
@@tizianadipietro4254 Lucio Dalla logicamente si e' tenuto le sue idee per se, e puoi ben capirlo. Se solo avesse osato dire che non credeva al suicidio e secondo lui poteva essere omicidio per varie ragioni, gli avrebbero stroncato la carriera. E cosi come a lui a tanti altri, puoi immaginare no? Quindi ognuno si e' tenuto il suo bavaglio ovviamente, sulla morte di Tenco regnava e doveva regnare la censura: suicidio e basta, il resto cioe' forse omicidio anche col beneficio del dubbio, nemmeno si poteva pronunciare o pensarlo e guai a parlarne: troppo scandaloso per il contesto
@@tizianadipietro4254 potrebbero essere state sia politiche,sia passionali. Essere veramente di sinistra in quegli anni in Italia era piuttosto pericoloso e c'era un triangolo mai chiarito tra Dalida,il suo ex e Tenco. Purtroppo le indagini andavano fatte allora.
In realtà si suo fratello la sapeva la verità e lo ha detto in un'intervista cioè che suo fratello era lontano dall'idea del suicidio siete voi che non siete informati.
Per parlare di suicidio andrebbero tolte tutte le incongruenze verificatesi dal momento in cui LUIGI TENCO apprende dell’eliminazione della sua canzone dalla classifica finale del FESTIVAL di SAN REMO e i fatti strani e ambigui che si sono svolti nelle ore successive alla sua morte: le Indagini eseguite in modo a dir poco superficiale e la contaminazione della camera del cantante per l’ingresso di molte persone sinceramente farebbero pensare ad un tentativo di DEPISTAGGIO. Il trasporto frettoloso della salma all’obitorio, il riportarla nuovamente in albergo posizionandola per terra nella posa in cui era stato trovato il cantante e successivamente adagiarlo irrispettosamente sul letto, trascurando ogni particolare che sarebbe stato utile alle indagini, unitamente alla presenza sulla scena del delitto di due fantomatiche pistole è la conferma che si voleva coprire qualcuno o qualcosa. Comunque non ho mai creduto al suicidio di LUIGI TENCO nella misura in cui, ancora oggi, non credo che RINO GAETANO sia morto per un incidente stradale provocato dall’alcol. Alcuni particolari accomunano i due cantanti e tutto ciò appare molto strano: TENCO e RINO GAETANO furono scritturati dalla RCA su richiesta della stessa casa discografica; sui testi di ambedue i cantautori è intervenuta "come una mannaia" più volte la CENSURA; ad ambedue furono posti dei veti sulla canzone che avrebbero portato a SAN REMO: LUIGI TENCO fu costretto a cambiare il testo della sua canzone (1967); mentre a RINO GAETANO fu imposto dalla casa discografica di portare il brano GIANNA (1978) in sostituzione della canzone NUNTEREGGAE PIU' perché, quest'ultima, appariva pesantemente politicizzata nonostante fosse proposta in un contesto di palese ironia (!). Un altro fatto strano da non trascurare riguarda la stampa del disco “ Ciao Amore, ciao” di LUIGI TENCO: erroneamente la tiratura iniziale sarà di 80.000 copie anziché delle 40.000 previste: anche questo può essere considerato l'ennesimo errore, oppure un "indizio" che nasconde altre scomode VERITA'...?
Mi chiedo come ancora oggi ci sia gente che pensa che Tenco si sia suicidato... per un'esclusione a Sanremo.. Oltre dei punti oscuri nelle indagini, non si può pensare che un cantautore impegnato è di altissimo livello come lui, potesse togliersi la vita per una stupida gara di canzonette
l'ho detto in un post precedente, nell'Ottocento il tenore Nourrit si uccise,a Napoli, sentendosi tradito dal pubblico perso dietro il nuovo idolo Duprez... In realtà non si tratta di "quella occasione","quella" gara, è il senso di emarginazione, il sentirsi appunto tradito da qualcosa che aveva illuso
Per me Luigi Tenco non si è suicidato. Dava fastidio e l hanno fatto fuori. Mi sono sempre meravigliata che BUONGIORNO FECE CONTINUARE IL FESTIVAL DI SANREMO 67 . UNA VERGOGNA X ME
Domanda: "Per quali motivi sarebbe stato ucciso?" - Risposta: "Interessi privati". Se questa è una risposta! Tutto può essere "Interessi privati", da una lite di condominio, alla gelosia, a una rivalità di qualsiasi tipo.
Potrebbe essere stato ucciso perché lui ha scoperto che il festival era tutto truccato voleva denunciare però le persone per non fargli fare i nomi e cognomi credo che l'abbiano ucciso
Povero Luigi, povera Dalida...vite distrutte. Ricordo vagamente che però a parte Dalida e pochissimi altri ( Caterina Caselli chiese con insistenza che venisse interrotto il Festival), le proteste emersero dopo 50 anni. Come Iva Zanicchi, che poi vinse...che schifo. Di situazione, e anche che schifo ( scusate) di comportamento da parte di molte persone. Che forse sono state anche ricattate, chissà...ma qualcuno è rimasto dignitoso ( vedi Orietta Berti), altri sono stati solo squallidi. Compreso, peccato, Zanicchi e Mike Bongiorno.
Leggendo i vari commenti anche su altri video inerenti al caso trovo davvero ridicolo sentir dire: "era depresso" per me si è suicidato oppure "non era depresso lo dipingevano così" e quindi è stato ucciso... Come ci si può basare su questi elementi quando sulla psiche di ogni essere umano ci si potrebbe scrivere un enciclopedia senza riuscire a trarne conclusioni? Ogni persona passa fasi, periodi momenti alterni non potremo mai sapere cosa gli passasse nella testa quel giorno nemmeno se parlassimo con il suo psicologo. Detto ciò i dati oggettivi parlano di prove indizi e misteri legati dietro la vicenda troppo sospetti per classificarlo come suicidio (cito solo la "comunicazione" al pubblico di Mike Bongiorno è una delle cose più agghiaccianti mai viste in televisione). Ma ciò non toglie che le varie ipotesi costruite negli anni sono prive di fondamento e alcune ridicole. Vincitore non voluto del festival, futuro esponente della sinistra, possibile testimone degli imbrogli del festival, gelosia del marito mafioso di Dalida ecc tutte quante per me sono ipotesi tirate per i capelli in quanto per ottenere l'effetto voluto altre potevano essere le strade da intraprendere e ben più sicure del commettere un omicidio in un albergo durante la manifestazione più importante d'italia... è la strada più tortuosa e meno furba di tutte quindi di certo non architettata ma forse e unicamente un vero e proprio imprevisto insabbiato alla meno peggio... Non sapremo mai cosa realmente è successo a meno che qualcuno dell'epoca presente ai fatti presentando prove non fornisca la propria testimonianza, tutte queste nuove supposizioni, ospitate in tv servono solo a dare voce a qualche personaggio in cerca di perduta fama. L' unica persona che davvero apprezzo in questi 50 anni è propro Orietta Berti, se intervistata in merito non ha mai dato una "soluzione" al caso ma ha sempre dichiarato di essere convinta che il biglietto non sia stato scritto da Tenco in quanto conoscendolo, anche se non bene, non riteneva Luigi una persona capace di concepire il contenuto del biglietto nemmeno da ubriaco... Di Tenco mi rimane scolpito in testa un qualcuno che ebbe il coraggio di andare controcorrente in un epoca in cui di certo non era di moda ed era pure pericoloso, non come oggi dove è stato snaturato essere controcorrente e anzi è diventato l'unico mezzo per essere notati.
mah... il maestro Gian Franco Reverberi, che come il fratello Gian Piero fu compositore, direttore, organizzatore musicale, fu in stretta amicizia con molti cantanti fra cui appunto Luigi Tenco, per cui scrisse alcune canzoni e nel suo interessantissimo libro di memorie "La testa nel secchio" (ed. Iacobelli 2017) si dichiara sicuro trattarsi di suicidio. Si sofferma comunque sulle varie ipotesi relative a un delitto, ricusandole, e fra queste in particolare quella del movente politico ideologico, collegato fra l'altro a un viaggio-tournè di Tenco in America Latina dove egli lo accompagnò. L'America Latina, i suoi fermenti, certe canzoni di Tenco censurate, testi troppo "impegnati"... (ma meno di quelli di tanti altri cantautori negli anni a seguire) . Reverberi, dicevo, esclude tale ipotesi, oltretutto qualche ipotetico esaltato fanatico proprio quell'occasione avrebbe scelto?nonc'erano momenti più" comodi"? La tragedia avvenne 1 anno prima del Sessantotto; a Tenco almeno cio' ha risparmiato di diventare un'icona ideologica, cioè che lo dicessero "ucciso dai fxxxisti" come fu detto arbitrariamente di vari personaggi in tempi successivi, accostati con molta "fantasia" a Matteotti, a Che Guevara (già,a proposito di America Latina, pochi mesi dopo...)ecc. Giustamente Reverberi chiede rispetto. E come scrisserodue poeti entrambi certamente suicidi (molto diversi fra loro, eppure...) "non facciamo pettegolezzi"
@@paoladatodi8626 Non so cosa pensare sinceramente dei colleghi che poi nei vari anni hanno esposto le loro ipotesi. Iva Zanicchi parla di "gioco con la pistola" ma allora il biglietto per quale motivo sarebbe stato scritto, anche quello per scherzo? E' evidente che non può essere: ammettendo che sia stato scritto da altri o da lui stesso sotto minaccia oppure si tratta di suoi appunti da cui è stata estratta una pagina ciò implicherebbe che cmq non si tratta di un "gioco". Ma questo per citarne una... nei vari anni ho sentito varie ipotesi più o meno chiaramente non plausibili, come se si volesse confondere ancora di più le acque... Guardando vari video è ben più che evidente che ci sono incongruenze, indagini svolte in un modo chiaramente superficiale ed evidentemente a inquinare una scena del crimine che chiaramente poteva portare a qualche altro indizio. Ora a me quello che sconvolge è che nonostante mille e più indizi, stranezze, omissioni ancora ci si parli di suicidio... Certo avanzo profondi dubbi in merito alle presunte "motivazioni" ma che si tratti di omicidio anche se non risolve e non rende giustizia, questo glielo dobbiamo tutti... E dovremmo anche vergognarci di quella pagina della nostra storia in cui un festival è proseguito come niente fosse, questo glielo dobbiamo
@@paoladatodi8626 Io non avanzo ipotesi, dico che sono discutibili quelle avanzate negli anni. A essere onesti anzi per me elementi determinanti per avanzarne non ce ne sono, potrei fantasticare anch'io cercare di dare spiegazioni ma farei lo stesso gioco del signore intervistato o dei vari "detective" che negli anni si sono presentati in tv. Certo potrei pensare che per motivi televisivi e di credibilità siano stati costretti a fare ciò, inutile presupporre un omicidio senza poi chiedersi il perchè e il mandante ma ciò non giustifica la campagna di fango gettato addosso in questi anni a Tenco che in modo evidente e non giustificabile non ha mai avuto una "vera" indagine sul suo caso nè all'epoca nè dopo. Se ne potrebbe scrivere un libro sulle mancanze sui dettagli discordanti. La invito a visualizzare su youtube la puntata di Rebus Tube o di cercare la pagina internet dedicata al caso, ovviamente senza prendere in considerazione poi le varie "supposizioni" ma considerando solo le stranezze e gli elementi discordanti del caso.
da anni seguo sta storia e tra tante incongruenze una cosa è certa e son sicuro che nessuno mi potrà smentire: quando fu trovato il cadavere, Tenco era giù morto
@@aremisiokonannsy6083 si, casi di morte apparente infatti. In passato han seppellito gente che pensavano morta e invece era ancora viva!! Per questo si faceva la veglia al morto
...Baccini, hai ragione che Tenco debba essere ricordato anche per il musicista che è stato e per le sua arte e sentimento che ha donato... ma mai arrendersi nella ricerca della Verità di cosa sia successo...proprio perchè c'è una bella differenza tra suicidio ed omicidio...
bisogna anche dire però che siamo nel periodo che da lì a poco portarono ai cosiddetti "conflitti sociali" con il '68 e le successive stragi di cui non si sa poco o nulla
e se è per questo, lui era stato in America Latina, qualche mese dopo di lui viene ucciso Che Guevara... si potrebbe continuare a lungo, volendo, ho già parlato prima di quanto ricorda il M° Reverberi, che lo accompagnò in quel viaggio
@@paoladatodi8626 io ho dato solo un mio giudizio storico-sociale di quel periodo in Italia. Premetto che non conoscevo il caso Tenco ma da quello che ho sentito, mi sembra (a mio parere) che la polizia centra qualcosa con la morte del cantautore (e anche la rai)
caro Patruno il sottoscritto modestamente lo sapevo che era un bravissimo saxofonista per il semplice motivo me l ha detto nino Pirito i n una manifestazione dedicata a Luigi , detto questo ricordiamo luigi per quello che era sia come ragazzo allegro e le sue canzoni e smettiamola di fare ipotesi di qualsiasi tipo ciao Davide
@@pippo9591 uno onesto e trasparente come Pantani in un contesto marcio e corrotto non poteva dare altro che fastidio.Hanno cominciato ad affossarlo da Campiglio truccando gli esami dell'ematocrito e buttandolo fuori da un giro che aveva praticamente vinto.Col tempo si è capito veramente il giro di doping che c'era e che non riguardava assolutamente Pantani che anzi era per un ciclismo pulito ma quelli che dopo di lui spadroneggiarono illegalmente (Armstrong su tutti).Poi c'erano le scommesse e tra la malavita si era deciso che Pantani non doveva vincere.
@@pippo9591 a chi secondo te? A chi voleva vincere al posto suo e rovinargli la reputazione. E anche se Pantani ha fatto i suoi sbagli... Allora che vogliamo dimenticare MARADONA? VASCO ROSSI? JIM MORRISON? AMY WITHNEYHOUSE... TUTTI ROVINATI DA GENTE INVIDIOSA... E DOVE LO METTI IL RICORDO DI UN AMORE DI RAGAZZO... JOHN LENNON...!??? NEL MONDO CI STA TROPPOA GENTE SENZA SCRUPOLI E SENZA ANIMA
Vedendo Sanremo ieri non tutto, (chi c’è la può fare ?) ho capito che Tenco è un eroe Greco , forse è Ettore, che cerca di difendere la sua identità. Il suo amore la sua vita per se è i suoi , è forte e temibile ma ha suoi valori , pertanto è ucciso da Achille . Achille lo abbiamo visto ieri nello scenario di SanRemo è il vero eroe greco che per la gloria dona la sua vita fino alla morte , ma a differenza di Ettore non muore per un visione umana del mondo ma per fare la volontà del fato ,infatti nel suo cuore c ‘è una rosa rossa . Questo è il quadro di Sanremo e questo è il senso della morte di Tenco. Io da spettatrice posso solo dire che entrambi sono esseri umani che hanno donato la vita al mondo che siamo noi incoscienti ,spettatori , ma che i demoni che agitano SanRemo non vinceranno sulla nostra appartenenza a Dio ,Ettore è morto ma per i troiani Enea compirà il viaggio della speranza e come i tanti migranti della terra donerà nuova vita allo spirito umano libero , perchè per volontà divina noi siamo liberi e non schiavi del fato , come questo mostro agonizzante che ci parla attraverso i media , ci vorrebbe far credere , e quindi interporti dell ‘arte. Non esiste un padrone dell’ arte e Tenco con il suo sacrificio c’è lo ricorda ogni anno nonostante le bugie i lustrini e gli abiti scintillanti quello che si trasmette è L amore e la difesa di questa attitudine umana , la vera grande bellezza umana che permette a tutti noi di identificarci in una moltitudine, si , ma di esseri unici e tutti eroi della vita.
lo conoscevo personalmente, Molinari,ero a scuola con il figlio. È vero, entrò in gladio e anche nella P2,ma per "Motivi di servizio". Non credo che lei voglia infangare la memoria di un grande dirigente della DIGOS.
Ci hanno privati di un grande cantautore. Soprattutto hanno buttato nella disperazione i famigliari e non c'è giustizia in Terra. Uno scandalo da subito che ricordo come ora, anche se ero solo una bambina. Vorrei che abolissero questo festival diventato vergognoso e imbarazzante. Ma credo che tutto implodera' comunque è spero di essere viva e godermi la fine. Pensare c'è gente che ancora lo guarda. Ricordo la foto di Luigi sdraiato con i piedi incastrati sotto l'armadio. Ma chi si uccide in quella posizione assurda? Dalla non era solo in camera, tutti se ne accorsero. Altro particolare da nascondere all'epoca. Un gran pasticciaccio in cui tutti convennero di pensare a se stessi, alla carriera e proseguire, tacere o dire scemenze. I miei si sorpresero quando continuarono la gara, auspicando che fosse meglio evitare la premiazione, ed invece neanche crollasse il teatro smetterebbero. Anche ad ascolti zero questo festival stramaledetto, puntualmente manipolato esisterebbe.
certo all'epoca sarebbe stata inconcepibile anche per un decimo la pornografia e la blasfemia dell'ultma edizione, non era dunque quello il problema al momento: voglio dire manipolato sì, interessi di mercato figuriamoci, ma i retroscena di sesso e politica restavano appunto nel retroscena, ce ne volle prima che fossero ostentati.
Il festival non sarà mai abolito, troppi enormi interessi attorno, anche dal punto di vista dell' economia della città di S. Remo, parlo di albergatori ecc. Viviana (Alias Valeria) stessa, in un intervista a Fegatelli Colonna disse che non accompagnò Luigi in quanto in utta S. Remo non si trovava una stanza, neanche a pagarla oro. E' vero Dalla non era solo in camera, e dalla lettura di tanti libri, si deduce che venne attratto da voci e rumori sospetti provenienti dalla camera di Tenco, una persona era sicuramente straniera, uscì nel corridoio e vide ciò che non doveva, venne minacciato pesantemente e non parlò più. E' incredibile come le uniche fotografie allegate al fascicolo della polizia ritraggano Tenco in quella posizione impossibile; i testimoni che entrarono per primi lo videro a terra accanto al letto seppur in posizioni leggermente diverse; nessuno parlò di un grosso posacenere i cui frantumi erano sparsi sul pavimento tra Tenco ed il bagno, eppure esiste almeno una fotografia. Sì ognuno pensò a sè stesso. Aldo Fegatelli Colonna ha affermato di sapere chi uccise Tenco, seguito a ruota da Pasquale Ragone, ma per dirlo pubblicamente ci vogliono delle prove inconfutabili "La pistola fumante" come le chiama lui, ci sono infatti delle querele da parte di famigliari di persone ormai defunte pronte a partire nei suoi confronti e queste non sono cose da poco. Speriamo che trovi la strada giusta.
Purtroppo in Italia le novità musicali vengono sempre poco apprezzate soprattutto nei cantanti che hanno canzoni introspettive come Luigi Tenco che hanno fatto di tutto x farlo ammalare, la grandissima Mimì a cui dicevano che porta iella e stessa cosa all'immenso Masini eppure queste canzoni a distanza di tantissimi anni hanno lasciato il segno
Luigi Tenco fu ucciso dal marito della Dalida, (laucienn Maurice) che nonostante la separazione e la relazione tra Luigi Tenco e Dalida, lui oltre ad essere l'impresario discografico della moglie, era anche un uomo geloso che non aveva digerito la relazione della moglie con il cantante.. Sembra che dopo la interpretazione canora di Luigi , il marito della Dalida andò in camera di Tenco e ci fu una discussione sfociata in un colpo di pistola al silenziatore da parte del rivale..tanto è vero che la pistola trovata vicino al cadavere non era la stessa detenuta da Luigi Tenco ma un'altra.. Dai su non ci vuole tanto per svelare il mistero.. Lo stesso Lucio Dalla fu un testimone, e per evitare ogni coinvolgimento e i rischio della sua carriera appena iniziata preferì non dire nulla.. Si è sempre preferito far passare x un suicidio per renderlo un mito, che un omicido e farlo passare per un martire. Io nella mia Autorità di Sovrana del Web, elevo a gran Cantante Venerabile Luigi Tenco.. Da Sua Maestà la Regina Tana T Royal..
In quel periodo i cantautori erano mal visti, le nuove generazioni canore venivano definiti urlatori. È chiaro che dei bulli sono entrati nel suo camerino ed hanno ricostruito una scena di suicidio con un'arma che non è quella dalla quale è partito il colpo. Qualcuno ha voluto modificare la classifica a proprio vantaggio e a vantaggio della Ricordi che Tenco aveva abbandonato a favore della Rca?
Tenco non era triste e non era depresso era un vero cantautore che ha fatto scuola a tutti quelli dopo, grande autore la sua morte un mistero, del resto stiamo in Italia tanti episodi ed eventi e drammi infangati 🤬🤬🤬🤬
Questo giovincello ci vuol fare credere di aver scoperto l'acqua calda dopo 54 anni e il vecchietto dopo 54 tira fuori queste stronzate senza senso, senza considerare le vergognose e incivili offese, che questo vecchietto (Patruno) ha detto su DALIDA al settimanale OGGI. Offese da denuncia.Spero che da PARIGI qualcuno si faccia vivo, per sistemare questo brutto individuo.
Gentile Signore, se approfondisce il caso Tenco, risulta che Dalila non ha aiutato assolutamente le indagini, anzi peggio le ha depistate. A lei non le risulta?
@@op-vn4mj Assolutamente no.Dalida fu fatta mandare via da Sanremo, dagli organizzatori del festival, che volevano sbarazzarsi di lei, perché preoccupati che facesse qualcosa per impedire che Sanremo proseguisse.Gentile signora questo e' quanto riportato dalla stampa di allora Tutte le altre storie per me non hanno fondamento.E per quale motivo valido avrebbe depistato? Mi sembra comunque che DALIDA abbia pagato a caro prezzo.Ancora oggi che non c'è più si offende la sua memoria in maniera vergognosa e indecente, come ha fatto quello squallido individuo di Patruno su Oggi.Non si capisce questo accanimento a distanza di 54 anni.Per arrivare poi a che cosa? Non ci sono più, hanno sofferto tutti e due, lasciateli riposare in pace.
@@francescoippolito1818 buonasera signor Francesco. Sulla rivista OGGI il signor Patruno ha definito Dalida un brutto e ambiguo individuo. A parte che per me era una bellissima donna e un'artista unica, ma offendere un defunto in questi termini e' veramente ignobile, da vigliacchi.
Anche secondo me ,non ho mai creduto al fatto che si era ucciso perché non aveva vinto, sta qualcosa di strano .così come al caso si Jackson come al caso recente di Maradona e altri casi.c é troppa cattiveria in giro
La morte è sospetta, ma se in base alla perizia calligrafica non ci sono dubbi non saprei. Comunque azzardo un po' di voti: 9 all'arte di Tenco, 6 al tentativo di ricostruzione della vicenda, 3 ai promo del libro di Ragone e del futuro documentario di Baccini, 0 (ZERO) ai tecnici audio del programma...
Come in un paese come l Italia un talento musicale immenso viene ridotto a un depresso perche' qualcuno vuole che sia cosi' nei piani alti del capitalismo consumista italico.
Se si è suicidato per fragilità sua caratteriale altrimenti è stato ucciso per la storia che ha avuto con Dalida' oppure per debiti però finiamola la leggenda che lui è stato depresso fragile casomai
Io non ci crederò mai e poi mai al suicidio di Luigi era troppo intelligente per fare una cosa così. In realtà ho letto che era ferito e pieno di sabbia.
non saprei che dire, ha visto i miei commenti precedenti... Ragone ha accennato alla vita privata ma in altre sedi si sofferma di più su aspetti ideologici. E' vero, molte canzoni furono censurate, la stessa canzone di Sanremo aveva prima un testo e titolo diverso, ("Li vidi tornare") lui la modificò molte volte prima della versione definitiva, in origine, ispirandosi pare a suoi ricordi d'infanzia,a congedarsi dalle loro ragazze non dovevano essere emigranti ma soldati (o forse partigiani? agli inizi della guerra lui era troppo piccolo per ricordare, e "Ciao amore ciao"...."Bella ciao" siamo lì...), in polemica ci fu diverse volte (cambiò ripetutamente casa discografica). D.'altronde non amava l'ambiente e il movimento beat...
Non credo neanche io al suicidio di Tenco ma, credimi, la stragrande maggioranza delle persone che si tolgono la vita sono più intelligenti/sensibili della media
@@SynthesisMusic certamente! "Niente pettegolezzi", lasciò scritto Cesare Pavese, e che il suo fosse suicidio non ci sono dubbi. Per lui, come fece capire in un altro scritto, non si trattava solo della delusione amorosa, anche dal suo partito era deluso e fatto sentire a disagio, e forse anche aver appreso quanto avveniva in Unione Sovietica... anche Majakovskij del resto aveva lasciato scritto di non fare pettegolezzi
Ho conosciuto Pasquale Ragone in chat molti anni fa...lui con altri due stavano formando un gruppo di allora ragazzi per indagare su Tenco...chiedevano la mia partecipazione, io facevo domande per capire meglio ma Ragone non ci mise molto a mandarmi a quel paese....
Era forse un anno prima della riapertura del processo in seguito all'esposto dei giornalisti Andrea Pomati, Marco Buttazzi e Aldo Fegatelli Colonna, che si concluse affrettatamente confermando la tesi del primo processo. Da allora Ragone continua a rimestare gli stessi elementi, ogni tanto scrive un libro, un articolo ma mai niente di nuovo. Credo si sia proposto di basare la sua carriera su Tenco ma è solo un incapace.
CON AMORE X LUIGI TENCO!È STATA LA DELUSIONE UN OFFESA HAI SUOI SENTIMENTI IN MEZZO HA GENTE DA VETRINA! LUI ERA DIVERSO ! HE IN IMPETO D IRA! LO CAPISCO!!LUI DI VALORI CHE I PIÙ! NON CONOSCONO!AMEN PACE!X UN GRANDE SENTIMENTO D'UOMO SENSIBILE VERO!!!❤❤❤❤❤🌹🌹🌹🌹🌹🌹🔔💥🦜
Cosa vuole saperne questo giornalista che nel '67 non era neppure nato?! Patruno, poi, è patetico: altro che amico, credo che non abbia neanche mai preso un caffè con Tenco. Cosa non si fa per un quarto d'ora di pubblicità...
@@renzopecchioli3271 Renzo Minchioli si informi meglio, fu pubblicato anche in una sua intervista su un quotidiano milanese negli anni '70, è lei che è disinformato...
So di essere fuori tema ma il maestro Patruno in Rai mi stupisce, nella sua pagina facebook molto spesso parla male della Rai, qualsiasi programma faccia la Rai fa sempre schifo, ma quando lo chiamano corre, secondo me questo astio nei confronti della Rai lo si deve al fatto che sono anni che non viene più chiamato, almeno dai tempi di Portobello, e credo che questo lo porti un po' a rosicare, quindi caro maestro quando riceve un invito da parte della Rai non vada sia coerente. Poi per il resto tanto di cappello come musicista jazz. Un caro saluto a lei.
Ma Tenco non era una star, era una figura scomoda perché denunciava cose che gli altri preferivano nascondere. Il suo nome per questo è finito nella lista nera dei servizi segreti
"LA VERITA' VIENE SEMPRE A GALLA, ANCHE SE A VOLTE PUO' PASSARE DEL TEMPO" (Gesù in Evangelo Valtorta). / FORZA RAGONE. AVANTI COSI'. Ti affianco con la fervente preghiera, volta a far emergere la Verità.
Non se ne viene fuori dopo 54 anni, recentemente un quotidiano gli ha fatto una lunga intervista dove si parla di Jazz. Tenco suonava il sax alto come Paul Desmond e da lì poi si è parlato della morte del cantante...