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Luoghi | ROMA | camminata sotto casa natale di mia madre 

LUOGHI Diario
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La "Palazzina Furmanik" a Lungotevere Flaminio la conoscono tutti essendo stata anche sede di Equitalia (oggi di DoValue) ma per me rimarrà sempre casa natale di mamma, Cecilia Adorni, che ci ha vissuto fino ai dieci anni per poi abitare ai Parioli col padre bitly.ws/ZPUY continuando a venire qui fin che ci vivevano la madre e la nonna, prima di trasferirsi anch'esse a Via Archimede e poi Via Civinini fino agli Anni '80.
Mi racconta ancor oggi mia madre che fin dall'infanzia trascorreva ore nell'assolata terrazza, talmente lunga e spaziosa che imparò ad andar in bicicletta e da dove ricorda aver assistito al passaggio dei soldati tedeschi in ritirata e l'arrivo di quelli americani sulle jeep lanciando cioccolata e caramelle ai bambini. Appartamento enorme affittato da mio bisnonno conte Ginanni per abitarci con moglie, figlia e genero e tutta la servitù venduta la Villa di Via Sella.
Questa avveniristica palazzina, ancor oggi moderna, è annoverata tra i capolavori del Razionalismo. Prese il nome dal committente, l'ingegnere e dirigente Giuseppe Furmanik (amico dei miei bisnonni materni) progettista geniale (ad es. collaborò alla versione moderna del paracadute) creatore di prototipi automobilistici aerodinamici da lui stesso guidati e collaudati negli anni '30; a bordo di Maserati stabilì numerosi record mondiali di velocità: da fermo e sul km lanciato.
Furmanik nel 1935 incaricò i famosi architetti De Renzi e Calza Bini (figlio) di progettargli una palazzina lussuosa al nascente Quartiere Flaminio da destinare a ricche famiglie, 4 piani esterni oltre attico ed 1 seminterrato coi garage, cantine e abitazione portiere.
La palazzina venne completata nel 1940, l'anno che Furmanik divenne anche Presidente dell'antistante Circolo Canottieri Lazio. I nonni e i genitori di mia madre, giovani sposini, furono i primi ad abitarci! Al Primo piano (quello nobile! erano pur sempre i conti Ginanni Fantuzzi) in quello sopra venne Saragat, futuro Presidente della Repubblica, mentre all'attico, con solarium e giardino pensile, ci andò Furmanik con la moglie.
Gli appartamenti erano uguali e simmetrici, disposti a ferro di cavallo rispetto al corpo centrale col grande ascensore e la scala padronale, ma c'erano due scale di servizio laterali. Essendoci due soli appartamenti a piano misuravano ciascuno diverse centinaia di metri quadri. A inizi 2000 con la trasformazione ad uso uffici (tra polemiche per mancato rispetto dei vincoli) la planimetria interna è stata stravolta. Ci sono stato a dare un'occhiata: open-space per impiegati e nuove stanze per dirigenti. Racconta mia madre che tutti gli appartamenti, pavimentati a marmo, avevano la zona giorno rivolta verso il Lungotevere, con veduta che spaziava dalla cupola di San Pietro alle pendici di Monte Mario. Ampio Ingresso, tre saloni (separabili da porte scorrevoli) con ampie porte-vetrate; due corridoi con file di comodi armadi a muro, 3 camere da letto matrimoniali, tre bagni lussuosi in marmo nero e cristalli (..innovati per l'epoca i lavandini doppi e tubature scalda-asciugamani), stanza studio, grande cucina con moderni impianti e infine stanze/ambienti per i domestici.
Questa Palazzina Furmanik è ormai entrata nei testi universitari di Architettura quale esempio di stile Razionalista anni '30, caratterizzata dai terrazzi ricavati "scavando" all'interno della facciata e abbelliti da caratteristiche persiane scorrevoli frangisole che creavano verande spostabili e tipizzavano la facciata. Purtroppo sono state eliminate dalla scellerata ristrutturazione ad uso uffici, ma restano quelle fisse ai lati dei terrazzi.
Per fortuna si vedono bene quelle originali grazie nelle varie foto dell'epoca di mia madre (inserite nel video) che pertanto rappresentano, oltre al personale ricordo familiare, anche una prova documentale per tutti.
Da vari testi di Architettura riporto che: nella facciata principale predomina l’orizzontalità con l’alternarsi di fasce piene e di zone d’ombra dovute alle grandi aperture che formano i terrazzi: un modo per conferire uno svuotamento del volume del blocco edificio. I prospetti laterali, uno ben visibile da Via Canina, presentano una parete con file di finestre quadrate. Il procedimento logico degli architetti è l'alternarsi di pieni e vuoti, di sbalzi e rientranze riportato anche nel conglomerato cementizio tinteggiato che simula un rivestimento marmoreo.
Annoto, infine, che il Progetto originale prevedeva la realizzazione di due palazzine, simmetriche rispetto Via Canina, ma la seconda non venne mai costruita a causa dello scoppio del conflitto mondiale; Guerra che del resto finì per cambiare i progetti di vita in questa casa dei genitori di mia madre che si separarono come i nonni, e lasceranno questa casa per i Parioli, pur sempre zona elegante dove vivevano già i parenti Peragallo, mentre mio bisnonno andrà a Rimini: bitly.ws/Y28H
Location: Lungotevere Flaminio 18 (casa natale di mamma!) Settembre 2022

Опубликовано:

 

8 сен 2022

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