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"Cara pallacanestro, sin dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzettoni di mio papà e a immaginare tiri decisivi per la vittoria al Great Western Forum, mi è subito stata chiara una cosa: mi ero innamorato di te. Un amore così grande che ti ho dato tutto me stesso, dalla mia mente, al mio corpo, al mio spirito e alla mia anima. Nelle vesti di un bambino di 6 anni innamorato non ho mai visto la luce in fondo al tunnel. Mi vedevo soltanto correre al di fuori. E così ho corso. Ho corso su e giù per ogni campo, rincorrendo ogni pallone per te. Mi hai chiesto il massimo sforzo, io ti ho dato il mio cuore. Ho giocato quando ero stanco e dolorante, non perché fossero state le sfide a chiamarmi, ma perché TU mi hai chiamato. Ho fatto qualsiasi cosa per TE, perché questo è ciò che fanno le persone quando qualcuno le fa sentire vive come hai fatto tu con me. Hai dato a un bimbo di 6 anni il sogno di essere un giocatore dei Lakers e ti amerò sempre per questo. Ma non posso amarti in maniera ossessiva per molto tempo ancora. Questa stagione è tutto quel che mi rimane da darti. Il mio cuore può reggere il peso, la mia mente pure, ma il mio corpo sa che è giunto il momento di salutarci. Ma va bene così. Sono pronto a lasciarti andare. Volevo che tu lo sapessi, cosicché potremo assaporare meglio ogni momento che ci rimarrà da gustare assieme. Le cose belle e quelle meno belle. Ci siamo dati l’un l’altra tutto quello che avevamo. Ed entrambi sappiamo che, qualsiasi cosa io farò, sarà sempre quel bambino con i calzettoni, il cestino della spazzatura nell’angolo e 5 secondi ancora sul cronometro, palla in mano. 5… 4… 3… 2… 1. Ti amerò sempre. Kobe" (Kobe Bryant, Novembre 2015) E' incredibile come questa lettera d'addio al Basket si tramuti in un testamento adesso che è morto.
Ho iniziato a seguire NBA grazie a lui, se penso all'agonismo penso a lui... Le notti insonni a vedere i play off. E oggi non riesco a lavorare, grazie mamba, siamo stati testimoni.
@@gianlugian5350 ho chiesto scusa ai miei colleghi oggi, veramente non riuscivo a fare nulla. Sembrava di vedere un ragazzino che viene lasciato dalla tipa
Video stupendo, non un retorico tributo ma la vera analisi di un mito e delle tante riflessioni che ci può lasciare in eredità. Complimenti Wesa, un contenuto e contributo splendido.
Credo che Kobe si distinguesse ed emergesse su tutti (oltre a quello già detto da Wesa) anche per il fatto di essere un americano atipico, non il classico ragazzo USAcentrico...... essere cresciuto in Italia, amare cose diverse dal tipico ragazzo americano come il calcio, conoscere altre lingue e abitudini l'aveva in qualche modo preparato ad essere una persona incredibilmente curiosa, aperta e ricettiva......di un'intelligenza fuori dal comune.
e questa intelligenza fuori dal comune non dovrebbe suggerire di non usare un elicottero come se fosse un taxi ? le origini umile e culturali "all'italiana" non ti fanno disprezzare i viaggi in elicottero non strettamente necessari ?
Una delle persone che ha più influito nella mia crescita personale. Ho avuto l'onore di vederlo dal vivo alla Kobe Academy, sentirlo parlare della Mamba Mentality e mi ha lasciato dentro qualcosa che non sono nemmeno in grado di spiegare a parole. È una tragedia, è ingiusto, ma resterà per sempre la sua mentalità. L'ha lasciata in eredità a tutti noi
Non ho mai visto un tuo video, questo è il mio primo e devo dire che non ho mai sentito un video così bello ed “avvolgente” su ciò che lasciamo quando non ci saremo più. Il discorso che fai a 15:40 è semplice e perfetto, davvero bello
18:42 Questa cosa mi fa ricordare una delle frasi più belle di Doctor Who, "We are all stories in the end. (Just make it a good one)". Ti ringrazio per questo video, non seguo il basket ma lo hai reso comunque godibilissimo e si percepisce l'attaccamento che avevi alla sua figura.
Una notizia drammatica. Io sarei quello che oltre oceano verrebbe definito un "bronsexual", eppure venire a sapere della morte di Kobe Bryant è stato un fulmine a ciel sereno: ho faticato a prendere sonno. Vedere il trasporto emotivo con cui gli USA hanno vissuto la morte del Black Mamba rende l'idea del famoso "this is more than basketball"
@@Matteo-pc9gt Uno che tifa per qualsiasi squadra in cui giochi Lebron James, è come se invece di tifare Real o Juve tifassi la squadra in cui gioca in quel momento Ronaldo
il primo video che guardo su questo canale. Complimenti per lo spessore dei contenuti, hai fatto una descrizione da BRIVIDI, mi hai emozionato, grazie;)
Questo video l’ho condiviso con mio figlio, non per l’aspetto sportivo della vicenda , ma per quanto hai qui rappresentato del valore morale del leggendario campione del basket. Le tue parole così profondamente vibranti hanno fatto vibrare tutte le corde della mia sensibilità e della commozione. Anche tu sei un grande! Riccardo. Un abbraccio riconoscente.
Wesa ti faccio i complimenti sinceri per questo video che mi è piaciuto tantissimo e anche per la passione con cui hai parlato proprio del senso della vita delle persone
Grazie Wesa, avevo bisogno di un video come questo. Appena ho letto la notizia ho provato esattamente ciò che hai descritto: morto Kobe? Che significa morto? Credo sia perché Kobe, con l’aura mitologica che aveva intorno, era di fatto già immortale. Per questo in quell’istante non riuscivamo a star dietro a quel pensiero. Ancora adesso faccio fatica a crederci. Non ho mai seguito molto l’NBA, ma se c’era Kobe non cambiavo canale. Non dimenticherò mai l’addio coi 61 punti e il suo discorso “Mamba Out”. Immenso
Caro Wesa. Ti ringrazio veramente per questo video e penso che tu abbia capito quello che Kobe nei sui anni ai Lakers ha costruito, una dinastia sicuramente, ma sopratutto una leggenda.
se Jordan nel suo periodo di attività era un dio sceso in terra, Kobe era un uomo. Un semplice uomo con l'ossessione di raggiungere la perfezione ed elevarsi. Un uomo spinto da un amore incondizionato verso questo meraviglioso sport. Ottimo video Wesa!
Complimenti per il monologo, pregno di significato, filosofia e riflessioni. Chi, come me, ha subito la perdita dei genitori ha una sensibilità diversa e una capacità di comprendere maggiormente le tue parole e il messaggio che volevi mandare. Perdiamo e sprechiamo il nostro tempo per troppo a lungo, pensando che le tragedie e disgrazie capitino solo agli altri, mai a noi. Non è mai troppo tardi per rendersene conto, mai troppo tardi per ripartire, mai troppo tardi per iniziare o ricominciare a vivere. Un sincero abbraccio. RIP Kobe.
Non ho mai seguito l'NBA e il nome di Kobe era solo un nome di uno degli infiniti giganti di un ambito in cui non mi sono mai immerso. Ma leggendo la notizia, seppur probabilmente in maniera estremamente minore rispetto ad appassionati e ammiratori, anch'io ho provato un po' quella sensazione di stranezza e di incredulità di cui accenni, sensazione che mi ha leggermente ricordato un mio grave lutto risalente ad alcuni anni fa, il che è tutto dire in merito a quanto grande fosse come figura di riferimento, anche tra i non appassionati.
Grazie per il tuo video. Io non sono un super appassionato di Basket ma ho sempre ammirato Kobe (forse per il suo essere solare, perchè parlava italiano, non lo so). Dal giorno della sua scomparsa non faccio altro che pensare a questa mancanza, mi ha colpito profondamente. Un momento sicuramente di gioia assieme a sua figlia e le altre persone presenti, si è trasformato in quello che sappiamo. Grazie per il tuo video...
Paragone con Senna azzeccatissimo. Ieri, chiedendomi quale altra morte illustre abbia avuto la stessa rilevanza, la prima che mi veniva in mente era quella di Senna. Sebbene non abbia vissuto personalmente quella tragedia, ma soltanto scoperto la storia del mito nel suo insieme, nel mio immaginario quella reazione del mondo è stata la più simile a quella di queste ore
Mah. Secondo me Senna ha avuto molta più rilevanza, nel senso di eco, risonanza. Perchè morto sul lavoro. Morto nel nostro paese, quindi la tv (ai tempi unico mezzo di info di massa) ne ha parlato due settimane di continuo. Il Brasile distrutto, letteralmente distrutto. Sono anche cambiati i tempi. Ha ragione Wesa. L'incessantismo porta a ridimensionare qualsiasi evento.
Ci sono stati, e sempre ci saranno, fuoriclasse in ogni sport o ambito. Quando però la statura e dimensione della persona supera la sua figura sportiva, questi sono anche persone eccezionali, modelli di riferimento ed esempio, fonte di ispirazione ed aspirazione per gli altri; che incutono timore ma che vengono rispettati ed ammirati anche dai più acerrimi avversari; li la loro rarità unica travalica le normali definizioni ed il mito diventa leggenda. E quando sei leggenda non muori mai davvero. Però manchi già ed io ancora stento a crederci. Ciao Mamba
Grazie Wesa. Davvero un bel video. Quando succedono cose del genere è chiaro che tornano in mente dei pensieri, dei quali un po' ci dimentichiamo e sui quali è bene riflettere. Per rispondere alla tua domamda, forse la morte può servire a dar vita a qualcosa negli altri, può servire a far parlare di lui, di ritoccare le cose di buono e gli insegnamenti lasciati da lui, che trascendono il tempo. Continuo ad avere incredulità sull'accaduto. Alla fine era comunque una persona a me cara, mi ha regalato emozioni ed è proprio questo motivo, oltre alla leggenda che si è creato intorno, a rendermelo caro
Aspetto da ieri questo video. Conoscendo la tua passione per l'NBA è da ieri che sapevo, che in realtà è "speravo" in un certo senso, che avresti pubblicato questo video e volevo sapere che spunti sarebbero usciti fuori. Ieri anche per me è stato incredibile, e personalmente ho avuto la stessa reazione quando ho ricevuto la notizia. Non ci credevo, e pensavo mi stessero prendendo in giro, stavo anche rispondendo direttamente a chi mi aveva scritto dicendo che aveva scritto c@zz@te. Poi così per scrupolo quasi, mi sono fermato ho controllato e non ci potevo credere, ho pensato al fake, ma erano troppi. E mi sono ritrovato a dire no, non è possibile, perchè proprio lui. Quest'ultima mi ha fatto pensare a un video che ho visto ora non ricordo di chi ma se dovessi sparare direi di Buffa, mentre parlava di quando lui(e con lui il resto del mondo) ha scoperto la sieropositività di Magic. Questo lui del mio ricordo, ha detto la stessa frase, lo stesso perchè proprio lui, e continuando dice che si è un pensiero orribile in realtà perchè queste cose succedono nel mondo continuamente, anche di peggio, a persone senza nome, ma noi non ci dispiaciamo per loro. Mi sono ritrovato nella stessa situazione, ma è proprio vero che nella morte, le persone non sono tutte uguali, alcuni hanno lasciato un segno nella vita di tanttissime persone, anche solo nel loro immaginario. Certe cose lasciano ancora più il segno. Io non sono mai stato un fan sfegatato di Kobe, non come chi lo idolatra, per intenderci nella sfida tra lui o LeBron, io sono sempre stato per Bron, ma mi ha colpito molto più di quanto mi sarei aspettato, anche e specialmente a livello emotivo, è strano sapere che certe icono se ne vanno così bruscamente da questo piano, forse, io penso sicuramente, questo evento lo farà entrare ancora più nella leggenda. Menzione per il riferimento a Taleb, non avevo colto inizialmente ed essendo un fan sfegatato ho sentito pure l'impulso di stoppare il video per cercare il riferimento, con esiti scarsi, cercando sommariamente su google, a fine video mi è venuta alla mente la morte di Nero Tulip e mi è salito un brivido lungo tutta la schiena.
Sostieni e spieghi in maniera esemplare quello che ho sempre sostenuto: Kobe a livello puramente cestistico può tranquillamente andare fuori dai top 5 ,ma ciò è opinabile; la cosa non opinabile è che a livello mediatico è stato il secondo più grande (non forte) di sempre dopo mj (aspettando lbj) e il più significativo del decennio in cui l'nba è esplosa.
Secondo il mio più modestissimo parere, quando si parla di "miti" dovrebbe essere menzionato Marco Pantani, non per quanto ha vinto ma per come ha vinto, la gente nn amava il ciclismo amava le sue imprese, ma imprese nn nel senso stucchevole e vuoto del termine, no no lui faceva veramente delle imprese che ad oggi non esistono più. Magari nn centra nulla con quanto hai detto e sto andando fuori tema, però Pantani è il ciclismo è ancora impresso sull'asfalto delle varie tappe del giro malgrado siano passati molti anni, nessuno può dimenticare. Vorrei solo ricordare una tappa per me emblema di Pantani. Tour 2000, Pantani tenta di ribaltare il Tour con un'azione ai limiti della fantascienza, parte a pochi Km dal via seguito da Escartin che gli dava una minima mano e Herve' che nn tirava un cm perché aveva Virenque dietro, e lui che faceva lavorare duro la squadra di Armstrong (che poi pagò lo sforzo), nel corso della tappa si era alimentato male e fu costretto a non terminare quella che a mio modo di vedere non era un impresa ma meritava un aggettivo tutto suo, doveva essere coniato un nuovo termine per cercare di capire e contenere cosa stesse facendo in quel momento Pantani. La Courchevel-Morzine nom verrà ricordata da molti perché l'azione di Pantani non è stata portata a termine, però solo aver pensato di scattare a una marea di km dall'arrivo......
15:20 è stata la mia esatta reazione Al messaggio del mio amico con la notizia gli ho risposto esattamente "ma che cazzo stai a di', non è possibile" Sono dovuto andare a cercare su google quanto non ci credevo, e ho cercato la notizia tra le testate più "autorevoli" perché continuavo a non crederci. Non sono un appassionato di Basket, ma da sportivo(da poco ex) mi è sempre stato fatto lui come esempio di dedizione e massimo impegno da tutti allenatori che ho avuto.
Ní, non te lo aspetti in realtà, proprio per quel concetto mitologico espresso da Wesa, l'atleta ti sembra indistruttibile e ti sembra normale vederlo correre a tali velocità, il riconoscere il rischio è solo successivo alla sua morte per metabolizzarla, il problema è che in questo caso non avviene nemmeno proprio perché è un atleta che non ha mai rischiato nell'effettivo e perché avviene lontano da telecamere, di sorpresa senza preavviso o visione. Un altro esempio simile è Schumacher, è vero non è morto ma per i fan di F1 e non è stato un dramma ciò successo, uno che rischiava la vita ogni giorno nel momento del riposo, di un rischio controllato finisce in tali condizioni, no... Non è possibile, ma di casi in cui chi scherza col destino finisce fregato nel momento più inaspettato ne esistono molti, tutti amari, ultimo esempio é quello di Hayden, meno famoso, meno "celebre" ma comunque duro come avvenimento perché anche quello fuori pista, in un momento di pace
Video meraviglioso. Sono certo che il Mamba avrebbe decisamente apprezzato questo tuo modo per narrare ed omaggiare la sua legacy. Grazie, e che Kobe non muoia mai nei nostri ricordi.
è una delle sfumature che pensavo anche io, Kobe avrebbe avuto ancora tanto da dire e dare, ma come personaggio inspiring ha lasciato così tanto che non ti rimane l'amaro in bocca il dispiacere di cosa avrebbe potuto dare, come un Senna, Petrovic, Pantani..rimane lo shock ed il dispiacere, ma la sua Legacy sarà ancora più profonda.
18:24 Hai detto una cazzo di verità! E' roba profonda! Scherzi a parte, trovo davvero che questo sia un ragionamento molto interessante. Oggi siamo tutti ossessionati dalla genuinità e trasparenza delle persone, quando in realtà non ci rendiamo conto che tutte le interazioni (soprattutto per un personaggio pubblico) definiscono in qualche modo la persona. Il resto è solo ammasso informe di pensieri, sentimenti, desideri e pulsioni che, salvo una particolare intimità, non si può anelare di conoscere. Scusa per il disordine espressivo.
"È morto Kobe Bryant? Kobe Bryant? Ma che vuol dire?" Esattamente. E in quanti speravano fosse una fake news, nonostante le fonti dicevano tutte la stessa cosa e la notizia aveva creato un'onda troppo enorme per non essere reale. Il mito Kobe non poteva essere morto. E non lo sarà.
Fulmine a ciel sereno, una Figura pubblica esemplare, era capace di rimanere umile e pur guadagnando millioni andare nei campetti L.A. a giocare coi ragazzini, per molti rimarrà una leggenda dello sport, giustamente, Ma, per fortuna o putroppo a me resterà proprio questo ricordo di Lui, quando da ragazzo, giocava in Italia e passava da Milano, per amicizie, e veniva al campetto di Parco Sempione a chiacchierare come Uno di Noi ... ciao Kobe, ci mancherai.
Il patteggiamento sia in Italia che negli USA non si fa per evitare la condanna, ma per evitare il processo e quindi il rischio di condanna. E a volte solo per evitare il processo.
Un bellissimo tributo. Ed è anche giusto ed azzeccato il paragone con Ayrton. Sono stati davvero due Prometeo moderni. Odiati o amati non fa differenza. Quando due talenti del genere aggiungono la dimensione della fatica e del perenne miglioramento di sé a quella del talento puro e semplice crei qualcosa di più del semplice campione. Ayrton e Kobe rimangono due icone perché aggiungevano emozione. Non ti negavano la loro fatica, al contrario ne facevano un vanto. Così come Senna negli anni del kart quando pioveva e gli altri andavano a casa lui continuava a girare per regalarci poi perle come Donington 93, Kobe lavorava senza tregua per fare quel leggendario Quarto contro Boston nella finale 2010. Mettete il vostro Senna o il vostro Bryant preferito cambia nulla. Entrambi hanno dipinto la loro Sistina partendo da lontano, forse più da lontano di tutti gli altri. Sono stati dei visionari e lo sarebbero stati entrambi nella seconda parte della loro vita perché queste persone erano esseri umani speciali che si distaccano da noi comuni mortali. riescono a vedere oltre, a stabilire un obiettivo e raggiungere. Cercherò nuova forza nel vostro esempio e rimarrete per sempre due Maestri.
A mio parere, uno dei tuoi video più sentiti e più pregni di significato. Ho apprezzato molto il titolo del video: "Perché Kobe resta" non è una domanda perché chiunque sa chi è Kobe, dal fan suo fan più accanito alla persona che non sa nemmeno come è fatto un pallone. Kobe è un modo di intendere la vita e ce l'ha dimostrato fino all'ultimo. Grazie Wesa
Brividi. Brividi per la vicenda e per il parallelismo con giocati dal caso di Taleb. Anche da assoluto non fan dell'Nba, posso trarre molto su cui riflettere dalle vicenda della vita di Kobe...
Per me questo è il tuo miglior video, e probabilmente anche quello meno "studiato". Contenuti ed emotività, da appassionatissimo della palla a spicchi non posso che apprezzare questa perla. (PS: spero di sentire anche i pensieri dei vari Buffa e Tranquillo al più presto)
Quando ho letto la notizia ieri sera, dopo l’incredulità e lo sconforto, mi è tornato alla mente quello che è uno dei ricordi che più mi legano a Kobe: era estate, avevo 12 anni. Insieme ai miei compagni di squadra avevamo deciso di fare una partitella tutti noi per “festeggiare” il fine stagione. Quella mattina mi accompagnò mia madre, che per l’occasione mi comprò una canotta nuova. La canotta di Kobe, bianca e viola. Tenni quella maglia per anni, anche dopo molto tempo che non mi andava neanche più, ma per me era sacra (soprattutto perché, in seguito, me la feci autografare dal Bullo Bulleri, nel mio paese, a Cecina, lui è un idolo). Kobe è stato un idolo immenso, un mito sportivo che mi ha fatto sognare come pochi, forse nessuno. Kobe resterà sempre nel mio cuore, non se ne andrà mai.
Video azzeccatissimo che ha colto in pieno la grandezza di Kobe Bryant. Io non ho mai seguito l'NBA nella mia vita, mai tifato una squadra, avrò visto si e no qualche partita, ma Kobe era un'icona anche per me, che a malapena sapevo le regole del suo sport. Quando ero bambino, ogni volta che provavo a fare canestro con qualcosa, finivo sempre per esclamare : "KOBEEEEE" e poi tiravo. Avrei potuto scegliere "Michael", piuttosto che "Lebron", ma sceglievo sempre "Kobe", questa è la dimostrazione di ciò che è stato per me e per molti di noi...
Bellissimo video che da ottimi spunti di ragionamento. Confesso che tu, in quanto Bolognese, avresti accennato alla sua infanzia in Italia e all'impatto caratteriale che ha avuto anche postumo al trasferimento negli States. Bellissimo pensare che periodicamente tornasse a Reggio Emilia per ritrovare i suoi vecchi amici.
Complimenti per IL video, bellissime parole dette col cuore per parlare di una vera leggende dentro e fuori dal campo. Per capire il Suo mito basta vedere una partita qualsiasi di basket,intendo prima della tragedia e non dei Lakers, e vedere quante maglie di kobe ci sono! La maglia #24 è ovunque. Rip kobe
Uno dei pochissimi giocatori, o meglio uomini, in grado di essere incredibilmente polarizzanti e divisivi ma allo stesso tempo impossibili da non ammirare sia che tu sia stato: un fan, un ammiratore, un "hater", un avversario, un detrattore, ecc... Mentalità, dedizione, sacrificio portati all'estremo massimo. Il manifesto vivente di dare la vita per il raggiungimento del proprio sogno, scopo, ossessione. Un mantra vivente, quasi uno stile di vita. Personalmente ho detestato alcune sue scelte in campo dovute ad un ego smisurato nel bene e nel male, ma è forse in parte rasserenante e contemporaneamente incredibilmente beffardo pensare che per l'ultima volta ieri Kobe abbia trovato il modo di riportare il centro dell'attenzione mediatica solo su di sé, per un'ultima iconica volta, proprio a poche ore di distanza dal l'ideale sorpasso da parte di LeBron. Quasi a dire che oltre a quel podio nella sua vita non ci fosse altro, anche se purtroppo, tutti noi lo sappiamo bene, c'era MOLTO altro nella sua legacy e nel suo modo di vivere. Fai buon viaggio Mamba💔 P. S. Ovviamente un pensiero va d'obbligo alla famiglia, distrutta in un attimo da un "banale" volo di elicottero e a tutte le altre vittime dell'accaduto
Ciao io ho fatto lo stesso paragone con Senna sotto un post su Facebook perché il percorso sulla cura della propria immagine è analoga anche se quel che li accomuna in maniera davvero viscerale per me è una caratteristica che non si allena è quella determinazione oltre il ragionevole che dona quello sguardo fiero e mistico che ti fa capire che Kobe come Senna veniva da un altro pianeta! E lo percepisci perché al netto dei soldi e del successo mantenevano quell’area mistica di chi va oltre e di chi resta tremendamente umano come paradosso divino! Certo è che MJ aveva già scritto ogni pagina di miti cestistici che superano numeri e statistiche, quello che manca a MJ è proprio quel modo di essere ancora in grado di condividere semplicità e un’etica quasi primordiale che Ayrton è Kobe hanno avuto... molto prima di morire... 💛💜 #24 #8
Hai espresso benissimo quello che ho provato domenica sera, non può essere davvero morto. Per riprendere Coco. Chi muore nn muore davvero finché vive nei nostri ricordi
La morte per persone superiori e' consacrarle alla storia e al mito poi. I piu' grandi della storia I piu' ricordati hanno consacrato la loro vita per darla al mito al momento della dipartita attraverso il loro credo,mentalita' e soprattutto nella ricerca di quello per cui erano nati. Quando muori in qualsiasi eta' del tuo tempo avverra' e' perche' la ricerca di te stesso compiuta negli atti in cui hai vissuto e' giunta al termine. Onore a loro e ai loro insegnamenti.
Anche per me la prima reazione alla notizia ieri sera ho pensato "che cazzo vuol dire è morto Kobe..." ... credo di averci messo quasi un'ora a realizzare davvero il fatto. Bellissimo video comunque.
Bellissimo video, con il quale sono tremendamente d'accordo. Per capire l'importanza del mito Kobe, racconto la mia esperienza. Avrò visto 4-5 partite di pallcanestro in vita mia, ma decisi di restare sveglio quel 14 aprile 2016 per guardare l'ultima partita della carriera di Kobe. E fu come un film, come se fosse tutto studiato, curato nei minimi dettagli. Il trionfo del campione. L'uomo che diventa leggenda, entra a far parte della mitologia, quasi accostandosi ad una divinità.
Tutto vero. Per la mia generazione non c'era altro giocatore che Kobe. MJ era già passato, LeBron è venuto dopo: Kobe assoluto mito della mia infanzia.
Ci hai mai pensato Wesa? Tu hai iniziato l'attività nel tuo canale il 24 Novembre 2015. Il 2015 anno in cui Kobe annunciò il suo ritiro, il giorno 24 come il numero di maglia di Kobe e Novembre mese in cui pubblicò la lettera "Dear Basketball". Un segno del destino direi...
Grazie Wesa, le ultime parole sono state veramente pungenti. In fin dei conti per chi ha apprezzato Kobe sin dall'inizio egli è stato un mito, ma non ci siamo mai chiesti forse cosa volesse dire per una persona costruirsi narrativamente come tale. Lasciare un segno è un atto che, volenti o nolenti, vivendo facciamo in continuazione, ma ci FACCIAMO CASO? Il mito di Kobe ci dice (o non dice) qualcosa di noi poiché, segnandoci nell'immaginario, ci rende coscienti della responsabilità nei confronti della nostra narrazione immersa nel caso.
Mi ha fatto seguire il basket, è stato un rapporto di amore ed odio durato quasi 10 anni. Negli ultimi anni più odio che altro, causa la fan base troppo fanatica penso. Ma ora sono distrutto, prima di ieri non realizzavo quanto fosse stato influente nella mia vita: ho alzato la testa, la mia camera piena di poster di Kobe e dei Lakers, mini canestro e svariate maglie sempre di la, libri di Phil Jackson. Non mi sono mai sentito così triste e impotente come in questo momento. Senza menzionare il fattore puramente umano dell’incidente, una morte atroce con la consapevolezza del destino della figlia, sono veramente devastato e non riesco a controllarlo.
Da grandissimo fan di kobe, se dovessimo classificarlo puramente per il suo livello di gioco entra a fatica nella top 10,è più un top 15. Ma proprio per quello che ha dato alla pallacanestro,la popolarità raggiunta, la narrazione creata di se e tutto quello che hai detto;kobe per me come contributo a questo sport è dietro solo mj, con la sua morte è venuta ancora più alla luce la sua grandezza, senza di lui il livello attuale dell'nba sarebbe molto più basso sia a livello di popolarità che livello in campo, a detto di molti campioni attuali,è grazie a kobe se hanno cominciato a giocare a basket.