Before “the mystery”, the essence of being human is to belief. The object of belief may vary, but the mode of existence and the mystery remain constant. Roberto, very rarely you fail to win my mind, but you always win my heart and my respect.... Well done!
Non sapevo di essere un metacredente, l'ho saputo da questo tuo video e prometto smetterla, mi è bastato che tu mi qualificassi come tale per darmi conto che la mia condizione "era" un stupidaggine. Grazie
Anche io abbastanza. Il fatto è che si fa sempre molta fatica a trovare ragionevolezza in opinioni diverse dalle nostre e quando ci mettiamo nei panni degli altri non ragioniamo davvero con la loro testa ma con la nostra.
@@lorisducly6567 da un lato ciò che hai detto può risultare assolutamente esatto. Ma allo stesso tempo un altro motivo per cui, talvolta, poter comprendere il pensiero di un un'altra persona possa risultare così difficle, è che magari quel pensiero potrebbe essere effettivamente ed oggettivamente basato su delle fondamenta errate o quantomeno poco solide.
@@gufostanco220 È verissimo anche questo. Penso però che su questioni esistenziali non abbiamo nessuna garanzia, né che quel che crediamo noi sia vero, né che quel che sappiamo su di noi sia vero anche per gli altri. Poi ritengo che comunque una scelta la si debba fare ("bisogna scommettere" direbbe Pascal) però non si deve mai avere la presunta certezza che le opinioni altrui siano false.
A livello logico/razionale possiamo credere di essere atei, ma a livello inconscio siamo tutti credenti, almeno nel senso che ci comportiamo come se la morte non fosse la fine di tutto. Se cosí non fosse l'uomo non si sarebbe evoluto, sarebbe ancora scimmia sugli alberi
Son contento di aver recuperato per caso questo video e ho voglia di rivederli tutti quelli vecchi adesso, anche se non ha tanto senso dopo tanto tempo dall uscita ma bravo, bel video.
Sei apparso nella mia vita solo oggi, praticamente non ti conosco, ma mi sto recuperando tutti i tuoi video e soprattutto spero di riuscire a vederti dal vivo, se è ancora una pratica tua. La tua cultura, sensibilità, eloquenza, capacità comunicativa e simpatia sono ammalianti, in pochissimi video affascini irrimediabilmente. Complimenti
Sì, vero, ecco, la scienza è logica, è ragionamento, mentre la religione è fede, è credenza, si può stare da una parte o dall'altra, non in entrambe, come diceva Schopenhauer "o si crede o si pensa"
Non ho preso Isaac Newton come esempio dello scetticismo. Ho preso la costante di accelerazione gravitazionale terrestre come esempio di una dato che anche uno scettico non sente il bisogno di verificare.
Questo video è grandioso è la prima volta che vado così indietro coi tuoi video. Secondo me però avresti dovuto parlare della fede nelle giornate comuni. Se ad esempio prendo un aereo ho fede che il pilota non si sia scolato una bottiglia, fede e fiducia sono la stessa parola e io non credo di essere né credente né tantomeno metacredente, però ho notato questa cosa: la fede o fiducia è un elemento costante nella vita di tutti i giorni, quando si compra della carne dal macellaio, quando si prende un appuntamento e in tanti altri contesti.
@@asburgocattoanarcofascista5673 negli esempi che hai fatto entra in gioco la probabilità. abbiamo "fede" che il pilota non sia ubriaco perché gli incidenti aerei sono molto rari. è una fede che viene confermata dai fatti ogni giorno
@@pistacchio Be' certo ma va detto che quando credi a una persona qualsiasi o a un amico c'è sempre una buona percentuale di fede, lo stesso quando si presta del denaro. Anche alcuna osservazioni scientifiche tipo "tutti i pinguini vivono sotto l'equatore" si credono ovviamente grazie alla ricerca scientifica, ma ovviamente anche per fede (non potrò mai controllarli tutti).
@@asburgocattoanarcofascista5673 certo, ma la differenza è la stessa che c'è fra il dilemma del prigioniero di un solo round e lo stesso dilemma ripetuto un numero indefinito di volte. nei due problemi la soluzione è opposta. avere un feedback e sapere se hai fatto bene a riporre la tua fiducia cambia completamente il problema
@@pistacchio Dipende anche dalla prospettiva e dal senso di "ottimismo". Già il fatto di alzarsi dal letto la mattina ed essere vivo per alcuni è abbastanza per dire "Dio esiste". Comunque apprezzo molto il tono pacato di questa nostra piccola disquisizione su fede\fiducia. Mi viene in mente uno straordinario film italiano ("Bianca" di Nanni Moretti) in cui a una certa si dice: "sono gli amici che tradiscono, non le persone che non conosci". Insomma per alcuni Dio non ti tradisce proprio perché non lo conosci, quindi in questo caso l'esperienza sulla conoscenza delle persone è come se venisse "annullata". Atei e credenti fanno spesso dei grossi errori, il primo errore di molti credenti bigotti è proprio quello di affermare "anche tu credi a qualcosa", come ha ben spiegato Mercadini. Il primo errore di molti atei bigotti invece è quel pensiero estremamente supponente che consiste nel dire "un ateo è più razionale di un credente". Questo vuol dire fare di una parte il tutto. Non si può prendere un aspetto della vita quotidiana, vedere che su quell'aspetto lì si è più razionali, e quindi affermare che si è più razionali su tutti gli aspetti della vita. Nella mia vita ho conosciuto atei sognatori e credenti razionali.
Finalmente un ateo che non cerca di convincere i credenti, ma ci convive tranquillamente. Non so se il mio gatto sia credente o ateo, so che mi fa le fusa e io lo accarezzo.
Io osservo con un certo stupore che sono moltissimi i credenti che non gradiscono discutere dell'esistenza di un dio. Hannno paura ad affrontare la questione.
@bimbo bello commenti assurdi 😅 Nel 2020 non so come si possa mettere in discussione l'esistenza di Dio, che è l'amore infinito e infinitissimo dell'universo, il cui amore è così grande e così trascendente che supera i confini dell'immaginabile, dell'intellegibile e della comprensione di tutte le forme di intelligenza sommate e moltiplicate all'infinito fra di loro, che sono esistite ed esistono e esisteranno in futuro, macchinari di calcolo compresi Ho usato una frase molto lunga ma non basterebbero parole e termini per descrivere l'infinitá presente nell'amore del Signore, che è lo Spirito Santo e Santissimo all'infinito assieme alla sua perfezione, onnipotenza e all'amore. Il tutto va oltre la comprensione e l'infinitá! ❤️
@@laurarenzi2024 io invece non capisco come nel 2020 si possa ancora credere in un Dio cristiano, musulmano o simile. Posso ancora arrivare a concepire il credere in un'entità sovrannaturale e misteriosa che governi l'universo, per quanto bizzarro possa ancora sembrarmi...ma credere in un Dio che si dice abbia creato la terra in 7 giorni...oppure che abbia creato l'uomo dal fango...non ce la posso proprio fare ahahah
@@gufostanco220 è soggettivo caro mio. Io nemmeno posso capire che nel 2020 si possa dar credito alle sciocchezze di stampo ateistiche eppure hanno fondato addirittura l'unione atei agnostici razionali .. figurati un po' 😂 Detto ciò rispetto le idee altrui, ma continuo a sostenere l'esistenza di un Dio di amore infinito e misericordioso, cui l' amore è così grande e infinito che morirebbe e soffrirebbe all'infinito nel dolore più grande infinte volte per riscattare anche la probabilità infinitesimale che l'essere più piccolo potesse soffrire anche solo un capello di dolore, di cui tutto ciò che è bello e positivo è generato e che ci ama più che infinitamente, e il cui amore verso di te , nei tuoi confronti, è immenso, più che infinito, viscerale, la cui passione è infinita e il bene è più puro, sommo che ti è dedicato; che ti pensa sempre, ti pensa sempre solo costantemente e incessantemente senza fine, e dall'eternità ti ha pensato e creato, ti ama sempre, più che innamorato come sua creatura, ti vuol bene sempre nella misura infinita e spropositata che non si puó l'immaginare 😚❤️ Se tu non credi poco importa, non cambia nulla.
Ciao Roberto, dopo un bel po' di tempo passato a considerarmi ateo ho preferito abbracciare l'agnosticismo. Credo che affermando nettamente l'inesistenza di tutto ciò che va oltre la nostra percezione fisica si rischia di macchiarsi della medesima presunzione che porta il credente ad affermare l'esistenza dell'ultraterreno con estrema sicurezza.
Come Roberto ben dice, non c'è maniera di convincere qualcuno a credere con le parole. Solo esperienze dirette e costanti negli anni possono farti cambiare radicalmente idea... al principio la paura è molta, ma dopo hai davanti una scelta: o paura, o curiosità e solo quest'ultima ti permette di andare avanti e abbandonare, non con poco dolore, tutte le credenze scettiche che hai coltivato per tutta la vita e che facevano letteralmente parte di te. Abbandoni non solo quelle credenze, bensì un pezzo di personaggio in cui ti identificavi. Questa è solo una mia testimonianza, da ex ateo a credente di un Qualcosa che non può essere rappresentato da nessuna religione.
Uau Thomas, mi farebbe un sacco piacere parlare con te. Sono in un periodo in cui sto questionando il mio ateismo scala 6,5 per varie ragioni. Non sono credente, sono ancora a inizio di un processo che non so se mi riporterà sui miei passi iniziali o mi farà scoprire qualcosa di nuovo. Però purtroppo ho iniziato a percepire una cosa triste: pensare a me stessa con l'attributo di credente o spiritiale mi disgusta, perché io mi vergogno della mia irrazionalità e temo di poter essere giudicata come sciocca da chi mi sta intorno. Questo mi ha fatto riflettere molto anche sulle dinamiche sociali della non fede, che mi hanno spaventata non poco. La tua chiusa mi sembra molto interessante. Grazie per il commento. (Ah poi il video è stupendo, ma questo è scontato ♡)
@@ybris1629 essere credente o non esserlo non è una scelta secondo me, ma una conseguenza riguardo al fatto di avere esperienze dirette interiori o non averne affatto. Mi farebbe piacere raccontarti e rispondere alle tue domande, se ne avrai. Non credo sia importante "credere" ma "scoprire" ed è questo che fa la differenza alla fine. Il tuo percorso che stai per iniziare è stupendo, l'ho vissuto anche io...meraviglioso. Alcune cose che mi dici tu coincidono con quello che ho vissuto io. Su Facebook mi trovi come O.E.Cibrario e mi puoi scrivere quando vuoi
Già, io ti posso dire che sono ateo, e ti capisco, io so le strategie psicologiche messe in atto dai credenti per indurti a credere, cono tutte tecniche provate e verificate, ci sono molti studi su questi, perché il credente crede e perché l'ateo non crede, semplicemente, l'ateo non crede perché non c'è bisogno di credere, anzi ti posso dire di più la fede religiosa è analoga alla fede calcistica, e io ti posso dire che sono di fede juventina, non cristiana, e sì, sono juventino, anzi... sono di 2 squadre, una è una squadra di calcio, mentre la mia 2ª squadra è una squadra di scacchi il Fiuggiscacchi, ci ho giocato col Fiuggiscacchi, ho pattato di nero in 4ª scacchiera al CIS dell'anno scorso e quest'anno rigioco il CIS, sono in Serie Promozione e mi auguro, insieme e tutta la squadra, di essere promosso in Serie C
Caro Roberto, video gustosissimo come sempre! Strabiliante l’esistenza dei “meta-atei”! Conoscevo l’esistenza di coloro che definisci “meta-credenti”, ma il contrario non l’avevo mai sentito! Due parole sulla cosiddetta fede. Esiste la Fede, e la fede. La Fede e’ quella strettamente attenente al mondo mistico soprannaturale, mentre la fede e’ quella dei comuni mortali. Nessuno ha mai visto Dio, e’ scritto da qualche parte, quindi il crederci e’ un atto di Fede. Ma se due persone sono in una stanza e l’uno chiede all’altro che ore sono, e l’amico gli risponde, se il primo ci crede ha appena compiuto un atto di fede nell’amico, perche’ ha creduto in quello che gli ha detto. In questo senso tutte le vite di ogni essere umano sono permeate di atti di fede (non Fede, ma fede). Puo’ la fede essere trasferita nel mondo soprannaturale? Certo che no! Sono due mondi diversi. Ho fatto l’esempio banale dei due amici nella stanza ma in generale, qualsiasi informazione che riceviamo in un modo o nell’altro nella quale crediamo, implica che abbiamo compiuto un atto di fede, essendo quella notizia non verificabile (anche se forse neppure ci interessa verificare, compiamo questo atto di fede e basta). Credo che l’affermazione di quel tuo amico che tu dovresti verificare ogni singola teoria scientifica fosse basata su un ragionamento di questo tipo, se e’ cosi’ e’ certo che tu fai continuamente atti di fede nella scienza, ma lo fai anche dal tuo salumiere quando chiedi se la tale mortadella e’ buona oppure no! Se supponiamo che non lo assaggi devi stare alla sua parola, e credere per... fede!... salvo poi smentite a tavola, o conferme. Ciao Roberto e grazie!
Comunque ho voluto scriverti perché ti seguo spesso e volentieri e penso che pur essendo ateo e magari scientista sia una persona aperta mentalmente come ha dimostrato il tuo video sullo schwa ed il plurale maschile. Buona serata
E' vero, ma c'è anche da aggiungere che paradossalmente ognuno è convinto di sapere perchè l'altro crede o non crede, mentre nessuno dei due sa effettivamente perchè crede o non crede.
Condivido ogni parola....credere nel nulla è un espressione senza senso...aggiungo solo che la sofferenza interiore di cui parli prende anche i credenti (gli Apostoli ne sono un esempio.. figurati noi tutti,credenti ed atei,a distanza di 2000 anni) Da credente (almeno credo) ho avuto un confronto con un vicino ateo ma durante la conversazione maturava in me la convinzione che è un confronto privo di senso:non esistono argomenti dirompenti a sostegno delle reciproche tesi.: ciò che siamo è frutto di intime adesioni.. possiamo comunque convivere tutti assieme 😊
Comunque l'accelerazione terrestre l'ha misurata Galilei per primo! Newton ha fornito una fantastica legge. Galileo è stato incredibile: con un piano di legno e una sfera lubrificata dal grasso si è dovuto inventare un modo per misurare il tempo, dato che al tempo non c'erano i cronometri. La cosa più pazzesca è che gli è venuto un valore molto buono...Io da studente di fisica al primo anno, con cronometri elettronici ho misurato 9,5....
[2] Non ce l'ho affatto con chi tenta di farmi diventare credente (ci mancherebbe! Io stesso -come dicevo- ho tentato disperatamente di "farmi diventare credente" per molto tempo). Ce l'ho, semmai, con chi tenta di convincermi che io SONO GIA' credente.
Ma è così. Il cristiano non è colui che crede che esista Dio, ma colui che crede in Dio.. Dio è il bene e l'amore.. perciò, se credi nel bene e nell'amore (tutti credono nel bene, e chi non crede nel bene, prima o POI crederà nel bene..) credi in Dio.
@@mazewaxie ah perché secondo te quelle cose le ha scritte Dio? Non è più fattibile che le ha scritte l'uomo oltre 4000 anni fa? Ma come state... È così difficile capire che è l'uomo che non è il bene e che il compito di Gesù fu venire a mostrarci il vero volto di Dio, che l'uomo ha frainteso? Questo insegna il vangelo. Dio è amore ASSOLUTO, INFINITO solo ed esclusivamente AMORE, non è altro. Egli vi ama infinitamente e molto più di quanto meritiamo. Egli morirebbe e soffrirebbe nell'inferno (anche se non esiste, l'inferno) per l'eternità pur di evitare alla più piccola delle sue creature la più piccola probabilità che potesse soffrire del più piccolo disagio impercettibile ♥️ perché Dio è amore infinito ♥️
@@laurarenzi2024 Quindi tutto ciò che è scritto nella bibbia è falso, perché l'ha scritta interamente l'uomo, incluse le parti con Gesù, il quale ha detto esplicitamente che è venuto per dare compimento delle Leggi che Dio dettò a Mose, le quali giustificano schiavitù e omicidi.
Il discorso che vale per Newton ,vale anche per la chiesa.. non penserai che un giorno un uomo si è alzato , ha detto le cose stanno così , e tutti gli abbian creduto... non prendere questa osservazione come una critica .. secondo me sei veramente un grande !
Caro Giampiro, probabilmente non sono stato bravo come avrei voluto nell'esporre la mia opinione. Tento di procedere con ordine almeno nelle precisazioni: [1] Non avevo affatto l'intenzione di "paragonare la fede con la scienza"; bensì il contrario: ho attaccato chi sostiene che anche chi accetta le "verità scientifiche" pratichi una forma di fede: dico appunto "in questo caso non si tratta di fede,m di scetticismo".
Io credo nell'agnosticismo, ossia credo che l'essere umano non abbia trovato, almeno fino a oggi, nessun modo concreto e affidabile per dare una risposta alla grande domanda se esista o meno un dio. E soprattutto, nel caso dell'esistenza di un dio (o di diversi dèi, perché no), è arduo stabilire quali possano essere le caratteristiche di questo dio. Certo, pensare a un dio fatto a nostra immagine e somiglianza (ovviamente perché è stato lui a farci a sua immagine e somiglianza) mi sembra una cosa leggermente assurda, soprattuto oggi che siamo arrivati a farci un'idea dell'immensità dell'universo, di quanto siamo piccoli e insignificanti al suo confronto, di quante milioni e miliardi di civiltà come la nostra potrebbero vagare sparse al suo interno. E' abbastanza chiaro che la religione è nata come un sostegno che l'essere umano si è costruito per non crollare di fronte ai misteri della vita, della morte, della natura che lo circondava, dal momento in cui è diventato consapevole della loro esistenza, e che, molto probabilmente, l'ateismo è stata una reazione all'irrazionalità di questa risposta arbitraria. E' però altrettanto chiaro che, per quanti passi avanti siamo riusciti a fare nel corso dei millenni, siamo andati avanti ben poco nella comprensione dei grandi misteri fondamentali, perciò dire che essere atei equivale a credere nel nulla è vero, da un certo punto di vista: non abbiamo nessuna prova incontrovertibile che dopo la morte non ci sia nulla e che all'origine dell'universo e della vita ci sia il caso, così come non l'abbiamo del contrario. Perciò chi è fermamente ateo si basa anch'egli su una fede, la fede nel fatto (di per sé indimostrabile) che non esista nessun dio e nessuna vita dopo la morte.
Permettimi di dissentire: essere ateo vuol semplicemente dire che, se qualcuno ti chiede "Credi in Dio?" tu rispondi "No". Non c'è nient'altro in più di quello. Chi anche crede nel dio cristiano, è ateo rispetto a zeus, manitù, allah e shiva. Agnostico invece ha a che vedere con la conoscenza. Quindi si configurano 4 grandi gruppi: -Ateo Gnostico "Non credo negli dei e gli dei non esistono" -Ateo Agnostico "Non credo negli dei ma sono aperto alla possibilità che esistano se presentato con prove sufficienti" -Teista Gnostico "Esiste dio ed è quello cristiano" -Teista Agnostico "Esiste una qualche forza superiore ma non ne conosco la natura"
Non conoscevo questa sottigliezza. Comunque, in questo caso, credo che la definizione di "Ateo Agnostico" sia quella che più si avvicina alla mia idea e al mio discorso. Il problema però rimane sempre lo stesso: qui si fa riferimento a divinità "ufficiali". Non credo in nessuna divinità ufficiale, perché non credo che l'uomo sia mai stato in grado (e ho forti dubbi anche sul futuro) di conoscere la "Verità".
Wanax89 Consentitemi di fate un'appunto, magari sbagliando: un ateo agnostisco è una persona che non crede in dio, basandosi sul fatto che l'esistenza del divino non può essere provata perché impossibile da dimostrare da parte dell'intelletto umano; un teista agnostico è una persona che, pur considerando che l'esistenza del divino sia impossibile da dimostrare da parte dell'intelletto umano, crede ad un'entità superiore. Quindi, siccome tu dici che non avendo prove non te la senti di credere, così come non te la senti di non credere, sei... ... agnostico.
+ Kregorov il Lupo per favore asteniamoci dal dire fesserie: Chi anche crede nel dio cristiano, è ateo rispetto a zeus, manitù, allah e shiva. questo è un concetto forzato, non nuovo, ma forzato. l'etimologia di dio è zeus, giove, deus, theos, deva.....come può dunque un fedele essere ateo nei confronti delle altre religioni? questo errore lo commettevano anche nel passato, ma è un errore, il sincretismo religioso ci ha insegnato che gli uomini hanno considerato i propri dei alla stregua degli altri, vuoi per scelta politica o teologica, ma così è stato, gli stessi filosofi comparano le varie teologie per trovare le similitudini fra dei, i loro attributi o racconti analoghi alle proprie storie mitopoetiche. detto questo l'ateismo è una forma moderna del pensiero, da non mettere in relazione con l'ateismo dell'antichità, due cose completamente distinte, che sorge per contrasto ai dogmi cristiani, nello specifico di tutte le religioni monoteiste, un rifiuto costante delle dottrine. e mi chiedo come può un filosofo esser ateo, è un controsenso a tutti gli effetti.
+ Master Shanks se tu dovessi creare un vaso a quale immagine e somiglianza ti rifaresti? la tua. prima condensi l'immagine nel mondo delle idee, questa viene incanalata per mezzo del pensiero e dell'azione, il risultato sarà a immagine e somiglianza di ciò che fu un pensiero. quindi il creato rispecchia l'idea del creatore, dunque dio non è solo immagine e somiglianza dell'uomo, ma di tutte le cose create visibili ed invisibili. le divinità sono delle potenze, intelligenze che noi analizziamo attraverso il metodo scientifico, essi sono numeri, corpi celesti, entità oltre l'esistenza tangibile, fisica, materiale....sono i numeri segreti della scienza iniziatica. sono gli eroi umani divinizzati attraverso imprese in cui traspare l'analogia con cosmogenesi e mitopoetica, quindi l'uomo che emula dei concetti astratti, ma che vengono condensati con imprese; il culto dell'avo fu l'origine dei miti degli eroi.
Ciao Robero.. Sono rimasto quasi folgorato dal tuo canale, riguardo le varie tematiche affrontate... talvolta esilaranti e illuminanti al tempo stesso. :D Mi permetto di fare un preambolo con il rischio di andare (OT) off topic, ma in conpenso, alla fine rientrerò sinteticamente nell'argomento per condividere il mio pensiero a riguardo. Detto ciò, credo che il tuo modo di esporre tali argomenti sia estremamente chiaro ed evidente, in quanto supportato da evidenze scientifiche, per tanto metterle in discussione potrebbe diventare quasi frustrante e imbarazzante... Cioè.. come non essere daccordo? E' così evidente che non diventa più opinabile; almeno fino a quando non viene data una controprova che sconfermi quanto detto. ; ) Detto questo mi diverte tantissimo il genere umano, la sua caparbietà nel continuare a fare certe insinuazioni, anche dopo aver avuto prove diciamo inconfutabili che dimostrano il contrario. Ma poi.. mi rendo conto dei vari meccanismi difensivi (consci o inconsci) funzionali che scattano automaticamente nel cervello per non smentire o per preservare certe convinzioni radicate, magari dall'infanzia e "pericolose" da sradicare come i propri credo. Me ne rendo conto, perchè conosco quei meccanismi di difesa inconsci chiamati "blocchi neurali" che impediscono alla logica di elaborare e prendere consapevolezza riguardo a convinzioni errate inculcate e accettate quasi per "fede" come verità. Cioè, quando si ha paura che una data certezza (ritenuta importante come l'orientamento religioso, o politico ad esempio) ti si possa frantumare sotto i piedi ecco che il nostro cervello limbico, e ancor più in profondità il cervello rettile prendono il sopravvento. Quindi, le emozioni prendono il sopravvento sulla razionalità. D'altra parte, le emozioni sono molto potenti, e la paura credo sia tra le emozioni più potenzi assieme all'amore affinchè la si possa mettere a freno o in discussione con la logica. Chiuso questo preambolo, ritengo personalmente che tra i due estremi: Credende VS non credente, vi sia una visione come dire.. dicotomica. Nel senso che, credo anche che possa coesistere una terza possibilità. Tra il bianco e il nero esiste una infinita varietà di grigi :D e non mi riferisco agli alieni. Si, credo di aver trovato la soluziona all'amletico dubbio che inevitabilmente separa le parti, crea schieramenti e divisioni. Io, semplicemente "mi riservo il beneficio del dubbio". Lascio aperte "le porte" alle infinite possibilità quantistiche che possa esistere, come che non possa esistere. Il mio ragionamento è: visto che credo nessuno fino ad ora, possa dimostrare il contrario, qualunque sia lo schieramento, nella mia più profonda umiltà come ignorante dico: "può essere come non può essere" su questo concetto prende il nome di "agnostico". Concludo, citando magari per chi non lo sapesse la definizione tra: ateismo e agnosticismo: "Con il termine ateismo si suole indicare la negazione esplicita dell'esistenza di Dio mentre, con agnosticismo, si intende una sospensione del giudizio in merito all'esistenza o inesistenza del divino in quanto, qualsiasi pronunciamento in merito, non è passibile di verifica".
cacchio, forse lo sono anch'io. ci provo, ma proprio non riesco a capire come una persona, non ignorante, che conosca il metodo scientifico, riesca a credere. son proprio lì: "ma dai, ma guarda, ma non lo vedi questo? come fai a non vedere che tutti i tasselli si incastrano? che è paslese che se dio non esistesse, lo averbbero creato... e allora ;)"
Ho scoperto questo canale solo da qualche giorno e sto recuperando moltissimi tuoi video (come potrai immaginare sono molto affascinato dal modo in cui divulghi e racconti). Ho deciso di rispondere, anche se è un video di diversi anni fa, perché guardando questo video mi sono sentito un po' come te ma dall'altra parte: io sono credente (cattolico) e ritengo molto inconcludenti gli atteggiamenti di quelli che tu definisci meta(credenti/atei). Sono anche un giovane ingegnere e quindi trovo divertente ed adeguato l'argomento della costante gravitazionale. Anche se può avere un senso "accademico" discutere della questione filosofica e logica dell'affermazione "tu credi nel nulla", io preferisco di gran lunga non pronunciarmi su ciò che tu credi. Credere (o non farlo) è qualcosa di così personale e delicato che non mi sono mai sentito di ridurre ciò ad una gara di argomentazioni... Cosa che purtroppo succede spesso, o ancor peggio si entra nel dibattito a simpatia, quasi come tifare una squadra di calcio (cosa che purtroppo vedo anche nei commenti a questo video). Ciò di cui mi è sempre piaciuto parlare con miei amici atei è della nostra visione delle cose, del modo in cui il nostro credere (o non credere) cambia il modo in cui affrontiamo la vita, cercare punti di contatto anche lì dove sembrano esserci solo distanze. Non è mai questione di intelligenza, quella come credo io il buon Dio l'ha donata a tutti (anche se talvolta anche a me non sembra hahaha), è questione di interiorità: la fede è un mistero e saper accettare i misteri è una delle più grandi ricchezze secondo me. Sono felice che tu come me sappia accettare il mistero che esistono atei e credenti, e concludo come faccio sempre quando parlo di questo argomento con miei amici atei: pregherò volentieri anche per te!
Già, io credo che, non importa che tu sei ateo, cristiano, buddista, ecc., ma ad un certo punto della propria vita OGNUNO deve credere in qualcosa, nessuno escluso. (Assistendo all'ora di religione alle superiori, si scopre che ognuno ha un sentimento religioso, anche se sei ateo, il solo chiedersi "perché" è una domanda religiosa.)
Multi Energy interrogarsi e basta non vuol dire che tu sia credente. A parer mio il credente crede appunto nelle risposte dettate da una narrazione onnisciente.
@Calamari in the net si può quindi dire di vedere Dio come l’internet delle religioni? L’accesso a qualsiasi tipo di informazione in qualsiasi momento, indipendentemente da chi sei, cosa fai e per cosa cerchi risposte?
@Calamari in the net condivido appieno l’ultima parte del tuo discorso, ma hai frainteso la mia prima parte! Ho solo fatto una domanda rivolta a chi crede di trovare le risposte nella fede e non attraverso la fede
Inoltre le teorie scientifiche sono verificate e verificabili in ogni momento e in ogni luogo e in effetti lo sono da altri scienziati e basta un solo dato contraddittorio a far cadere una teoria. Ciò credo sia una garanzia sufficiente per tutti. Il metodo scientifico è una delle più grandi conquiste del genere umano.
Aggiungerei che c'è una bella differenza tra "fede" e "fiducia". La fiducia la si ha in cose che sono controllabili: quando leggo un libro di divulgazione scientifica mi fido dell'autore perchè conosco le sue credenziali, ma, se non mi fidassi, poteri, almeno in teoria, controllare le sue fonti e, magari, ripetere gli esperimenti. La fede, invece, implica il credere in qualcosa di non dimostrato o, se vogliamo essere più ristrettivi, di non dimostrabile (come l'esistenza di Dio).
La fede è sentire Dio nel quí e ora, per questo prescinde da qualsiasi dimostrazione. E' come il piacere o il dolore: se hai il mal di denti, sai di averlo, non hai bisogno che qualcuno te lo dimostri. Per questo la ricerca della fede è una scelta, ma la fede è un dono.
Io in laboratorio di fisica al mio secondo anno di universita` (a Pisa, peraltro), misurai un`altra costante, quella di Boltzmann, fondamentale per la fisica statistica. Mi venne sbagliata di un fattore 100. Niente, chissa` se non ho scoperto la costante vera e la congiura di fisici internazionale di cui oramai dovrei far parte non me l`ha mai detto! Per ora, vado avanti pensando di aver sbagliato qualche cosa nel mio esperimento!
Hahaha, grandissimo. Ogni società ha creato il suo dio ad immagine e somiglianza. La gente dovrebbe leggersi un qualsiasi testo universitario che parli dell' origine delle religioni per chiudere la questione. Il problema è che la gente legge poco.
@@asburgocattoanarcofascista5673 leggi bene, non ho scritto che dio non esiste, ho scritto che ogni società ha creato il suo dio. Quindi, per chi ci crede, dio esiste . Solo che così rischiamo di addentrarci in una riflessione difficile da sviscerare su YT. Riconsiglio quanto sopra in merito alla lettura di testi specializzati.
Sono un meta-credente. Dio esiste in quanto la sua non esistenza è delle sue caratteristiche. Peraltro io non sono un credente. Sono solo un meta-credente. Io non credo di credere ma alla fine credo proprio per questo.
Mi sono appena iscritto al tuo canale. I tuoi discorsi sono molto stimolanti e mi vien proprio voglia di chiamarti e chiacchierare. Sarebbe bello un giorno fare una diretta youtube (in cui invitiamo anche altri magari) e fare una bella ciarlata attorno a questi argomenti. Comunque bravo, grandi doti oratorie (che io non ho), complimenti!
Io ho imparato finalmente a rispondere ai credenti. Loro dicono io credo ! Io dico : io dubito ! loro dicono : io sono credente ! io invece : io sono dubitante ! p. s. Essendo sempre stato un curioso di natura, non mi piace essere del tutto persuaso. A me da molto fastidio quando alcuni credenti fanno l''equazione ateo uguale criminale e anti religioso. Da anche molto fastidio che ci ascrivino ad un unica uniforme categoria che sta distruggendo il pianeta in nome del progresso scientifico, che ci scambiano per coloro che hanno fede indefessa nella scienza . Insomma dietro questa modalità di pensiero c'è soltanto un astio cieco ed un atteggiamento di chiusura che non ritengo mai opportuno, né dalla parte di chi è credente e chi no. Come se io uniformassi tutti i credenti nello stesso calderone degli anti scientifici. Nel clero esiste chi si occupa di astronomia e non ha nessun astio contro la scienza. Coloro che si chiudono nell'astio dovrebbero imparare che l'odio non serve a nulla se non ad alzare muri e a rinchiudersi nelle pareti delle proprie convinzioni. Io amo i credenti che hanno i dubbi e ne ho conosciuti, come ho conosciuto anche persone fanatiche in guerra con un nemico immaginario che esiste soltanto nella loro mente. Evidentemente hanno bisogno di qualcuno da odiare per riempire il tempo che non occupano in cose più belle che organizzare una guerra. A mio avviso si può essere non credenti ma persone sensibili come si può essere credenti e appassionati di scienza.
conosco atei che dimostrano tutte le caratteristiche dei fedeli.. credere di avere un'idea chiara di qualcosa di ignoto è fede, sia che sia "fede" o ateismo.. conosco atei che sono più fideistici verso l'ateismo di quanto non lo siano molti credenti verso le loro percezioni divine. Abbiamo tutti bisogno di credere in qualcosa, anche gli atei .. Parlando di negazionismo in generale, con un "amico" molto caro, molto ateo, molto scettico e molto intelligente, io gli dicevo che secondo me, se di una cosa non possiamo conoscere la verità, bisognerebbe astenersi dal dare per vera una versione qualsiasi di essa... mi ha risposto che certe cose sono vere punto e basta e che sono io che devo "dimostrare i dubbi".. dimostrare i dubbi? capite di cosa stiamo parlando? io affermo che la tal cosa non si sa se è vera o no, tu ne vuoi credere vera a tutti i costi una tua versione e dici a me che devo dimostrare i dubbi???!!! se non è fede questa.... mi chiedo dove sia l'intelligenza quando dentro una mente accade che ci sia questo a interferire
Per fare proprio i puntigliosi, l'accelerazione gravitazionale, variando anche in base all'altitudine, se uno dovesse andare sotto al livello del mare potrebbe anche raggiungere i 9,82 m/s^2.
Ammetto che ti seguo e che ammiro tutte le tue posizioni ma questa mi risulta difficile da ammirare per questo fatto: io sono cristiana ma allo stesso tempo mi interfaccio tutti i giorni con la scienza e la equiparo alla religione, nei dovuti campi ovviamente. Lo scetticismo con cui tu ti approcci alle verità scientifiche è lo stesso con cui un credente si approccia alle dottrine ecclesiastiche nel senso che: com'è possibile che nei mille anni di patristica, eresie, concili nessuno si sia accorto che Dio non esiste? Posso accettare l'autorità di alcuni padri della chiesa senza consultarli tutti, o consultarne solo alcuni oppure potrei accettare la cosa come fede. Anche quando sali sull'autobus tu stai facendo un atto di fede: non puoi ogni volta fare il quiz della patente e verificare se l'autista in questione sia un pazzo che ha appena preso un autobus in mano e sia lì solo per schiantarlo contro un albero. Si pensa che la fede sia una cosa molto astrusa, che solo alcuni possono avere (perché probabilmente dementi) ma in realtà ogni giorno uno la sperimenta senza pensarci troppo. E allo stesso modo un uomo è così per una serie di cause che lo hanno portato ad essere ciò che è: tu non hai mai sperimentato la fede perché nella tua storia non hai mai avuto modo di farlo magari, oppure l'hai sperimentato in altro modo inconsapevolmente. Ma questo non cambia il fatto che io spero che un giorno tu possa sperimentarla ed esserne cosciente. Sarò una metacristiana patetica ma come tu hai la tua opinione e come tale deve essere accettata anche io ho la mia: nella mia fede spero che tu possa scoprire cos'è veramente la religione.
Ciao Roberto. Scrivo perché voglio spiegarti non solo perché secondo me Dio Esiste ma anche perché è impossibile che non esista e che questo può essere spiegato razionalmente (e non sto andando contro la Chiesa poiché è vero che la fede è una virtù teologale, ma essa riguarda le verità divine non tanto l'esistenza di Dio riguardo alla quale la Chiesa ritiene dogma che possa essere dimostrata razionalmente. La prima considerazione è che Dio è il puro Essere (è così che si presenta nella Bibbia ed è così che è considerato presso altre dottrine tradizionali) ed in quanto tale non può non essere: quindi Dio è definibile come quell'ente in cui esistenza ed essenza coincidono. Da questa poi derivano tutti gli altri suoi attributi. La seconda considerazione, ricollegabile comunque alla prima, è che, da un punto di vista strettamente logico ed in particolare di calcolo delle probabilità, bisogna considerare che la probabilità di avere un enunciato di essere vero è direttamente proporzionale alla sua generalità: più l'enunciato è generale, cioè meno dice, meno entra nel dettaglio, e più è probabile che sia vero e cioè la sua probabilità si avvicina al valore 1. Consideriamo ad esempio lo spazio campionario di tutti gli individui che sono uomo; in tale spazio un enunciato come "tutti gli uomini sono mortali" ha probabilità se non massima molto vicina ad 1 perché in tale spazio è fra le più generali
Normalmente quando si parla di un "dio" si fa riferimento ad una particolare fra le tre religioni monoteiste e non ad uno degli dei o ad una dea fra tante dee. Ecco allora giungere un sentimento che va oltre la credenza o meno, ma spesso che riaffiora dalle viscere. Ma Dio no si scrive con la maiuscola? Non è più corretto per la grammatica? Ma questa diatriba fra posizioni politiche e religiose, con corrette e giustificate questioni determinate dagli eventi che la storia ricorda, avrà mai una visione lucida ed imparziale dei fatti accaduti dall'antichità ad oggi? Certo per in credente Dio è maiuscolo per rispetto, per onnipotenza, per maestosità. Certo per un non credente è dio..... sempre, per ovvi motivi: non esiste! Ma la storia si mischia alla cultura e la religione, che volente o nolente ha impregnato pesantemente la nostra cultura è cosa differente dalla fede, che si differenzia a sua volta dalla spiritualità. Allora la grammatica consiglia, a quei signori che scrivono dio anziché Dio, di scriverlo senza disprezzo e con la maiuscola. Allora il buon senso invita i credenti a studiare la storia ed avvicinarsi alla spiritualità più che alla ritualità. 👋👋👋
La religione si fonda sulla fede, cioè sul credere in qualcosa pur in assenza di prove che giustifichino quella credenza. O, per meglio dire: convincersi di qualcosa pur in assenza di buone ragioni (e vantarsene). Se qualcuno ti chiedesse, qual é la radice di tutti i mali del mondo? Non credi che la risposta migliore sarebbe proprio la fede così definita? E allora perché tutta questa pretesa di rispetto per ciò che è l'origine di tutti i mali?
Non è così. Io credo ma sono iscritto al tuo canale perchè lo trovo davvero interessante. Detto questo cosa non è vero? Che non puoi scegliere se credere o meno. Io ho scelto di credere quando mi sono avvicinato alla Fede! E ora credo! Nonostante a volte ho dubbi sulla mia fede io riesco sempre a superarli grazie alla mia Volontà e Grazia Divina. Scegliere si può ma costa carissimo, uno sforzo sovrumano, inoltre bisogna molto pregare per farlo. Pregate lo Spirito Santo e il Rosario che vi aiutano molto. Anche la Confessione e Comunione sono ottimi con i Sacramentali per giungere alla Grazia Divina. Basta Volerlo! Inoltre più vado avanti e più mi rendo conto di come gli atei in realtà, anche se non hanno Fede e quindi non credono, hanno nella Coscienza la percezione di Dio. Il Cardinal San John Henry Newman chiamava ciò il Primato della Coscienza. Che poi intendiamoci Roberto, quando dici che non è vero che tutti gli atei credono in realtà è vero. I credenti che dicono ciò sbagliano, ma la Coscienza però sempre ti informa e ti rimanda a Dio! Vi lascio con una nota frase della letteratura italiana di Alfieri: "Io Volli, sempre Volli, fortissimamente Volli!"
@@lilianasorrentino37 ho esplicitamente scritto di aver fatto un errore nella lettura, quindi so leggere. ho riportato la cosa perché mi ha fatto pensare a quello che mi sembra un fatto di un secolo fa
Però c’è una questione molto semplice : anche se il Papa non credesse davvero non potrebbe non credere e dovrebbe mentire perfino a se stesso data la posizione che ricopre (in piccolo potrebbe valere anche per un prete qualunque). Un ateo sinceramente non vedo perché debba mentire, non essendoci una “chiesa atea” da rappresentare o dei “fedeli atei” da guidare. Si potrebbe parlare dei leader dei paesi comunicati, sì; il problema però li non era tanto la religione, quanto il capitalismo . Ecco se vogliamo estremizzare , i leader che aderiscono al comunismo potrebbero essere nella stessa condizione di un Papa ateo, nei riguardi del capitalismo, ovvero se pensassero dentro di loro che quello del consumismo liberal-capitalista sia il miglior metodo politico-economico.
video vecchio ok, ma mi è capitato di vederlo quindi commento lo stesso. Fondamentalmente ognuno ha le sue idee e fa le sue valutazioni a seconda della propria esperienza di vita... in ogni caso, non è detto che le nostre 'idee', od 'opinioni', o 'nozioni', siano nostre davvero, nel senso noi non dovremmo mai identificarci in un'opinione, ma piuttosto lasciare andare ogni concetto per capire chi veramente siamo... più si accumulano nozioni nella mente e più è probabile che la nostra vera identità venga meno e venga sostituita da queste nozioni, al punto che a vivere la nostra vita potrebbero essere le nostre nozioni e non più noi stessi. Ad ogni modo credo che ci sia un ordine, e credo che qualcuno abbia dato il Là a tutto questo, ma credo che la questione sia anche molto diversa da come ci viene presentata ad esempio nella bibbia. Sono infatti molto più vicino alla spiritualità orientale (pratico la meditazione), ho trovato che per me fornisce una chiave di lettura migliore; vedo la vita come la possibilità di una continua ricerca interiore, una possibilità di capire appunto chi sono veramente. Ma rispetto chi ha comprensioni diverse dalle mie, penso che ognuno sia in un processo di comprensione e di conoscenza in una maniera o in un'altra del mistero dell'esistenza, e a nessuno piace essere 'forzato' in una direzione piuttosto che in un'altra.
Ma soprattutto... Se per caso ti ricordarsi come farlo, potresti verificare il dato. Con la religione no. Anche volendo non potresti verificare nulla. E' una bella differenza...
Se la fede non è una credenza, ma "tensione all'Assoluto" (Marco Vannini) allora si può concordare con Blaise Pascal: "il n'y a que deux sortes de personnes: ceux qui cherchent Dieux de tout leur coeur parce qu'ils le connaissent et ceux qui le cherchent parce qu'ils ne le connaissent pas".
Come sempre, complimenti per il video, però ci tengo ad esporti una mia perplessità. Mi sono sempre chiesto come una persona possa ritenersi fermamente credente o fermamente atea. A meno che una persona non abbia fatto esperienza diretta di ciò in cui crede, non può dire a se stesso, come a nessun'altro, di essere totalmente certo in ciò che crede. Stesso discorso per l'ateo, come si fa ad essere certi che un qualcosa di superiore non esista, pur non avendo prove concrete. Per quanto mi riguarda mi sono interrogato molte volte, e continuo a farlo, sull'esistenza o meno di una qualche divinità o entità superiore, ma non conoscendo la verità assoluta e non trovando alcun metodo logico anche solo per intravvederla, ritengo che l'agnosticismo sia la più razionale delle posizioni da prendere. La mia domanda ,quindi, è perché non sei agnostico? Come fai ad essere certo che un Dio non esista?
Posso risponderti da ateo, io da ateo non sono fermamente convinto ma fermamente dubitante quindi non sono paradossalmente fermamente. Sarebbe paradossale esserlo. Un atro vuol dire privo di credenze ferme. Non è fermamente credente ma dubitante. Un agnostico è una parola di mediazione ulteriore ma è un'evoluzione della semantica per mediare quelle che le persone nei secoli trasformano in fazioni. Se sei agnostico sei anche ateo, perché se non credi in nessuna religione (credere vuol dire essere convinti), allora sei anche ateo.
L'idea di Dio esiste fin da quando due scimmie guardarono il sole e non sapendo cosa fosse, l'una disse: non so cosa sia, ma voglio scoprirlo. La seconda disse: Non so cosa sai cosa sia, perciò è Dio! Quando si discute con un credente solo una cosa sa dirti per supportare la sua tesi, ti fa l'elenco di ciò che non sappiamo. Dio risiede là nell'ignoranza umana. E mano a mano che scopriamo i misteri in cui prima risiedeva Dio, lui si è appena spostato un pò più in là, nelle nuove domande che le nostre ultime scoperte ci pongono. Dio è il nome che gli imbecilli danno alla limitatezza umana, all'ignoranza umana. Dio è il simbolo dell'incapacità umana di accettare la propria limitatezza o il duro lavoro che ddobbiamo fare per espandere i nostri limiti. Dio quindi, è soprattutto arroganza che deriva dall'esser totalmente preda di folli illusioni che non ci fanno vedere i nostri enormi limiti.
È la motivazione stereotipata più banale che abbia sentito (e la sento da molti atei) circa l'origine della fede. E ovviamente è priva di fondamenta, dato che la scienza ufficiale ha origine cattoliche ;) È una storiella, insomma, ci sono due scimmie che parlano, una gli vuol dare nome Luna, l'altro Dio.. non è mica di parte.
Non e' stupida la versione del "credi nell ateismo" semplicemente perche' la nostra conoscenza, per quanto metodologicamente dimostrabile, e' labilissima per quanto riguardano concetti enormemente complicati come potrebbe essere l esistenza di un dio. Basta ad esempio metterlo in una dimensione fuori da questa, quindi con regole diverse che non sono utilizzabili ne ponderabili dall uomo, per renderlo intoccabile scientificamente. Quindi l ateo si, non crede per fede in egual modo al religioso. Parlo da uomo scientifico, anzi proprio se si usa il metodo scientifico si arriva a questa conclusione
La prova provata che Dio esista comunque è disponibile per gli Atei e per i Credenti passando per i Meta-Atei. Un linguista come te non può cadere su questo semplicissimo problema logico.Nell'esatto momento in cui si definisce anche se in maniera vaga una parola riferita ad un concetto, esso esiste almeno come aspetto linguistico o concettuale. Questo non si può negare, la parola Dio esiste.Che poi sia diverso da quello che si aspettano i credenti o gli atei questo è un altro piao di maniche.
ciao, mi sono iscritto da poco al tuo canale e sto recuperando i tuoi video. proprio perché prendo sul serio ciò che dici, ti chiedo...sei aperto ad un confronto o il tuo comunicare è unidirezionale?...questo perché anche io ho avuto un'infanzia di paese tradizionalmente cattolica, oratorio, catechismo, ecc...poi ho messo in discussione tutto e ho cercato di capire con la mia testa. e ho fatto esperienze con uno spirito soprattutto critico per vedere cosa ci fosse di vero. e in tutto ciò un punto fermo, una verità, nel mondo del bigottismo e realtà odierna della "chiesa", l'ho trovata. e mi chiedo...tu credi di aver conosciuto o fatto esperienza sufficiente per affermare che non ci sia una verità per te, in questo mondo "credente" per poter affermare che quella cosa sia credere?...perché penso che al là di ogni parola o teoria, solo un'esperienza personale può incidere nel proprio vissuto...
Quindi il mistero è attorno al motivo per cui qualcuno sia ateo o credente, giusto? Perché, come hanno detto giustamente, non esistono prove che sostengano né una né l'altra tesi. Semplicemente con la ragione è impossibile dimostrare l'esistenza di un Dio. E del resto convincere gli altri con il ragionamento senza usare la ragione è un po' difficile :D
Uff ho pubblicato senza finire. Dicevo, in tale spazio è fra le più generali ed in quanto tale non molto specifica. Se quindi consideriamo come spazio campionario l'insieme di tutti gli enti, in tale spazio la probabilità massima l'avrà un'asserzione come Dio esiste perché equivale a dire che l'essere non può non essere, essendo Dio il puro essere. Queste sono alcune considerazioni che facevo ultimamente.
Quello che gli atei chiamano "Casualità" o "Probabilità" i credenti lo chiamano "Dio". Chiamiamolo come vogliamo ma c'è qualcosa su cui non abbiamo il controllo
roberto però se ci fai caso i credenti vincono in ogni caso gli atei al massimo possono rendersi conto che sbagliavano.. perchè se credi e poi non c'è nulla non lo saprai mai.. se c'è son contenti, gli atei se non c'è nulla non se ne accorgono neanche e se c'è si renderanno conto che gli è sfuggito qualcosa in vita.. comunque la migliore cosa è seguire la propria testa e vivere credendo a quello che ci fa vivere bene e stare bene, se preferisci uno o l'altro non importa l'importante è scegliere quello che ti fa star bene che soddisfa più la tua mente e la tua persona.. della serie ad ognuno il suo..
due facce della stessa medaglia nel senso positivo del termine...gli atei e i credenti "normali" non cercano di convincere gli altri...a convertirsi, ogni credente ogni ateo fanno un cammino...poi si vedrà non finisce il loro camminare.
Caro Roberto, bel video ma è un discorso troppo lungo .. Da credente te la metto giù così: Tommaso apostolo non credeva se non toccava , poi ha toccato e ha creduto. Gesù gli disse "..ora che hai visto hai creduto? Beati quelli che non vedono e credono". Comunque Tommaso rimase apostolo e nell' apocalisse da il nome a una delle porte della nuova Gerusalemme.
non so, penso che l'ateo e il credente siano le due facce della stessa medaglia... come dice Balasso "se appena muori vedi che dio non esiste, non c'è nessuno con cui puoi vantarti di aver avuto ragione; se esiste sei fottuto a prescindere"... condivido e abbraccio l'agnosticismo, logicamente (secondo me... ma, visto che gente del calibro di Russell affermano che non si può non essere atei, sono pronto a ricredermi in qualsiasi momento) meno fallace dell'ateismo e della fede
Mah onestamente, tralasciando il resto non credevo una persona colta come te ascoltasse Dawkins. Suvvia indipendentemente dal punto di vista di un credente o di un ateo quell' uomo è di un comportamento infantile. Davanti a tutte le evidenze filosofiche che provano a lui diverse persone (Credenti, Agnostici e atei ) nega senza valide argomentazioni qualsiasi argomento Teologico. E non è nemmeno educato nei confonti di chi ha un opinione diversa dalla sua denigrando di continuo (i ìn loro assenza) i suoi opponenti.
Il libro citato da Mercadini è di divulgazione scientifica quindi non vedo che male ci sia a leggerlo independentemente dall'autore ( che è un biologo quindi competente in materia)
@@francescorani5545 Non ho commentato sulla competenza di Dawkins. Ho criticato la sua presuntuosità e infantilità che lo portano a rifiutare le opinioni di chiunque la pensi diversamente da lui. Tutto ciò lo tien chiuso nella sua bolla di presunzione e secondo me gli vieta di speculare in modo più oggettivo la realtà. La soggettività è un pericolo per il metodo scientifico per quanto sia umana.
Ma i "credenti" di cui parli erano tutti cristiani o perlomeno seguaci di religioni abramitiche? Perché in realtà la "fede in Dio" ha un significato così variegato che sinceramente bisognerebbe specificare di che tipo di "credenti" si parla….