Scabbia norvegese. Studiata e descritta per la prima volta dal dermatologo Norvegese Carl Wilhelm Boeck nel 1842. Tratto dalla pagina il dermatologo risponde. Dott. Del Sorbo.
No, gli akari della scabbia sono organismi che per sopravvivere e riprodursi necessitano dell'ospite, senza muoiono generalmente nel giro di 48 ore. A temperature di 25 gradi e in ambienti secchi gli akari sulla superficie della cute umana muoiono nel giro di 2-3 giorni, riescono a sopravvivere solo quelli che sono riusciti a scavare a fondo nell'epidermide, perché il corpo umano è in grado di termoregolarsi, quella termoregolazione e sufficiente affinché l'akaro riesca a sopravvivere. Per debellarli completamente bisogna cambiarsi ogni giorno la biancheria e iniziare un trattamento a base di permetrina. Ci sono creme con il nome di scabbicida, che bisogna mettere ogni sette giorni per 2-3 volte, è importante perché questo prodotto è nocivo sia per gli akari che per l'uomo.