Sentirsi in RITARDO con la Vita: Ecco Alcuni Semplici Consigli Dalla Psicologia! 

Ho preso la patente a 21 anche se guidavo da quando ne avevo 14.oggi a 46 anni sto realizzandomi nella professione, non ho figli, ma amo talmente gli animali e tutti i bambini del mondo che riesco a vivere benissimo senza frustrazione

Nel 2015 mi sono cancellato da Facebook e credo di essere stato profetico, dopo che un paio di anni fa vidi su Netflix un docu film intitolato the "social dilemma" veramente "agghiacciante". Assolutamente vero e incontrovertibile quanto ben esposto in questo video. L'invidia è un veleno subdolo che spesso è difficile da riconoscere e ci riempie la testa di pensieri davvero inutili. Meditare personalmente è l'unica cosa che mi aiuta almeno ad esserne consapevole, ogni giorno.

Video molto apprezzato, dato che ho superato gli anta!😅 Pur sentendomi in ritardo su tutto, se il mio esempio ( ho 51 anni) puo' essere da sprone per qualcuno, ne saro' lieta. Ho iniziato a suonare il violoncello 2 anni fa, ho ripreso a studiare inglese, sto imparando lo spagnolo e la lingua dei segni ed ho acquistato un piccolo telescopio per imparare a riconoscere pianeti e stelle. Ed ho altre attivita' in mente da provare...Questo penso sia dovuto al fatto che da giovane ho sempre pensato solo allo studio ed al lavoro...Quindi come dice il video, a parte la questione biologica, c'e' ancora tempo...

Ahhh...trattarci con gentilezza...che impresa...

Puntata Galattica grazie. Io mi sento troppo spesso in ritardo e inadeguato ma, grazie anche al tuo aiuto, sto crescendo. GRAZIE.

Grazie per questo bel video! È stato molto incoraggiante per me ascoltare le sue parole.

Buiongiorno e prima di tutto grazie! Personalmente appartengo alla schiera dei presunti "ritardatari" e mi riconosco nelle caratteristiche da te descritte. Per un periodo posso affermare con sicurezza che la causa era da attribuire senz'altro al confronto sociale, ma poi, una volta superato questo ostacolo, mi sono resa conto che emergeva un ulteriore problema, ovvero quello del tempo che scorre inesorabilmente portandoci verso la vecchiaia e la morte senza riuscire a realizzare ciò a cui più ci sentiamo portati o che ci gratifica. Qualcuno giustamente ha detto che invecchiare in fondo è un privilegio ed il senso della frase non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Ma oltre al sentimento di gratitudine cos'altro potremmo fare per allieviare quel senso di ...incompletezza? O forse questa sensazione è insita nello stesso essere umani? In fondo sia i grandi artisti o pensatori lasciano sempre qualcosa di "incompiuto", perchè dovremmo sfuggire a questa realtà tutti noi? C'è un consiglio per superare l'insoddisfazione dell'essere mortali insomma? Grazie e mi scuso in anticipo se ho in un certo senso svicolato dall'argomento principale 😊

Bel video, grazie

Messaggi utili ed autentici.Grazie

Bravo complimenti.

Grazie Genna be si a volte accade però grazie a te, ho imparato a meditare e godermi l'attimo nulla è a caso

Grazie del video,allora non sono l'unico a pensarla così 🙂.

Sebbene io abbia fatto tutto o quasi “nei tempi previsti”, mi sento spesso indietro. Passata la soddisfazione iniziale, mi dico che i traguardi che ho raggiunto sono cose di poco conto: ho preso una laurea considerata facile, ho sempre trovato e cambiato lavoro facilmente e un po’ per caso, ho avuto la fortuna di avere due figli sani che (finora) non mi hanno fatta impazzire e infine sono riuscita a iniziare a lavorare in proprio, ma facendo una cosa che potrebbe fare chiunque… Provo ammirazione per tantissime persone, ma non per me stessa. E anche se cerco di guardare questi pensieri e di metterli da parte continuando con la mia vita, mi preoccupa l’eventualità di trasmettere questa scarsa autostima ai miei figli.

vengo da una due lunghe relazione e poi separazione senza figli , come gestire mio padre e mia madre che ogni volta che li vedo mi criticano e mi ricordano come io sia un fallito da 50 anni dato che tutti i miei coetanei sono sposati e con figli mentre io sono solo e ho fallito in tutto?

Il confronto mi uccide 😢

Io a 63 anni sto cercando ancora la vita giusta da fare😅

Buonasera Dr. Romagnoli, avrei bisogno di un suo parere. In questo periodo sono in una situazione molto delicata, il mio fidanzato è in ospedale da 4 mesi e mezzo per una sindrome autoimmune rara in forma grave, sindrome di Guillain-Barré. L'hanno già trasferito in un altro ospedale, lontano 90 km. Io, sua mamma e suo fratello (loro vanno insieme perché lei non guida) ci diamo il cambio per andare da lui, finalmente dopo 4 mesi e mezzo vuole guarire, vuole vivere e la nostra presenza è fondamentale. Ho visto l'altra sera delle mie amiche "storiche" dopo 5 mesi, io lavoro a scuola ma son precaria e ci sarebbero dei concorsi e altri percorsi a livello formativo molto impegnativi da fare e loro si sono tutte impuntate sul fatto che io debba farli per non restare indietro perché più avanti sarebbe peggio. Ma come faccio a fare tutto? Questa sua malattia mi sta sfiancando, esco dall'ospedale e dopo altri 90 km di strada vorrei solo dormire. Con la scuola è sempre difficilissimo conciliare, quest'estate mi sono offerta di fare la baby sitter, in modo occasionale ma tutte le settimane, per rientrare nelle spese del viaggio. Non ce la farei a fare tutto, loro dicono che ci sono i medici per lui ma siamo noi, con loro, a dargli la forza, inoltre è sempre in pericolo tutti i giorni. Mi hanno anche detto che se io dico a lui che non vado più spesso per frequentare e studiare lui sarebbe felice per me. Io ho trovato queste affermazioni assurde, sto malissimo già di mio perché ci vorrà almeno un altro anno prima che guarisca, se va bene. Lui ha bisogno di me e IO ho bisogno di lui, se non ll vedo per 3 giorni perché vanno la mamma e il fratello sto male. Sono entrata in confusione e in ansia totale, lì sono scoppiata a piangere, perché faccio già tantissimo ma a quanto pare non è abbastanza per non rimanere indietro nella vita. Al di là del tempo, non ho nemmeno la testa ora per altre cose che mi potrebbero agitare e sovraccaricare. Non capisco se dicono così perché non sono realmente mie amiche, oppure perché dovrei fare ancora di più e darmi dei consigli per me (non richiesti). Potreste darmi una sua opinione? Grazie mille! Daniela

🙂

Genna avrei una domanda, di solito si è forse troppo sui social e non si riesce a farne un uso benefico , io ho il problema opposto, sono una Sommelier write o meglio lo ero, siccome sono molto presa dall'apprendimento e ho poca stima dei social, non riesco a sfruttarli in modo benefico per me, prima ero più presente, se pur mai come il target lo richiede, ma ora non riesco eppure volevo fare la blogger, e che nei social vedo tanta falsità, ipocrisia e sopratutto dittatura, ma mi rendo conto che per il lavoro che ho scelto dovrei sbloccare questo sentimento

Io non faccio più confronti, perché so che c'è gente messa anche peggio di me o che faceva una vita normale e magari ha perso la vita alla mia età, quindi generalmente mi reputo fortunato, avendo una famiglia, un bel po' di soldi da parte, la salute ed essendo ancora giovane. Ciò che mi fa paura in realtà e non sapere bene dove andare a parare, sono in un periodo in cui sono bloccato sia socialmente che lavorativamente, vorrei reinventarmi e iniziare un nuovo percorso, ma non so a chi rivolgermi e da dove partire