Stefano Bancalari, docente di Filosofia Morale alla facoltà di Lettere e Filosofia La Sapienza di Roma, presenta «La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale» di Edmund Husserl. www.filosofiainmovimento.it
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Dott. Stefano Bancalari, complimenti per una necessaria e sintetica insieme esplicazione di uno degli impasse meno compresi nella storia della filosofia moderna. Grazie e di cuore
Basta guardare il locale in cui è registrato l'intervento, per capire cosa valga la cultura in Italia . (Cutura di cui tutti parlano, ma di cui non importa niente alla classe dirigente. Con il bene placito di Franceschini, la cultura non sono solo i musei, della ministra fedeli per cui la cultura non è solo scuola-lavoro e meno che mai dei sindacati scuola, a cui della cultura importa meno di niente). Il contrasto tra lo squallore dei locali e le relazione per niente banale, stride. Possibile che un docente non meriti neppure un locale un po' più grande di un cubicolo, una libreria decente e un interruttore meno squallido? Per pensare male: lo studio dell'essessore provinciale o comunale alla pubblica istruzione, sarà così squallido o ben più comodo, ben arredato e (lo dico per esperienza) ragionavolmente riscaldato?
Mi colpisce il dato osservativo di quel banale e prosaico interruttore alle spalle del conferenziere, così modesto, provvisorio sembra un ironico contrastp con la confusa ampollosità di Husserl
"Confusa ampollosità di Husserl" precisamente. Pane al pane. Non bisogna avere alcuna soggezione nei confronti dei pensatori antichi. Né di quelli moderni. Nessun ipse dixit. Brava.
Maseja Briolani quando una qualsiasi esposizione manca di comprensibilità perchè carente nemmeno coerenza ,essa è dannosa. Le lezioni che ascolto aggiungono dati nuovi ,logici e comprensibiki
L'esposizione è stata molto chiara, ma l'aver detto alla fine (min. 32.15) che la visione filosofica di Husserl è affascinante (quando in realtà è assolutamente RIDICOLA al cospetto di Hegel !) è affermazione che merita un bel dislike. Perché, di fatto, Husserl non fa altro che tematizzare irrazionalisticamente la crisi del mondo capitalistico di fine XIX secolo.