Giovedì 16 maggio 2024.
Rettorato dell'Università di Napoli "L'Orientale".
Discutono:
Guido Carpi (Università di Napoli “L'Orientale”),
Emilio Mari (Università di Roma “La Sapienza”),
Damiano Rebecchini (Università Statale di Milano),
Giovanni Savino (Università di Napoli Federico II. Poi non presente causa contrattempo),
Michail Veližev (Università di Salerno).
ATTENZIONE! Per un errore di montaggio, dal minuto 2.50.15 al 3.23.35 si RIPETE l'audio dei 33.20 minuti PRECEDENTI.
Il y a un dégré de poésie qui eloigne de l'histoire et de la réalité et un dégré supérieur qui y ramène et qui l'embrasse.
Sainte-Beuve
Nei due decenni succeduti alla dissoluzione dell'URSS, gli studi filologici e letterari in Russia (così come nella russistica occidentale) reagivano all'ideologia del marxismo ufficiale dominante nel periodo sovietico privilegiando in via pressoché esclusiva metodologie che prescindono da ogni tentativo di correlare la serie letteraria con la serie storico-sociale o storico-politica: neo-formalismo, strutturalismo, decostruzionismo etc.
Al contrario, negli ultimi anni in area russistica si assiste (sia fra gli studiosi della Federazione Russa e dell'area ex sovietica che fra quelli incardinati in Occidente) a un forte risveglio d'interesse per tali forme di correlazione. Paradossalmente, ciò avviene in buona misura tramite un'originale mutuazione di metodologie e impianti teorici il cui sviluppo si è dato in Occidente, in ambiti e momenti diversi: la microstoria di tradizione italiana (Carlo Ginzburg, Giovanni Levi, Pietro Redondi); la storia intellettuale della scuola di Cambridge (Quentin Skinner, John Pocock); la "storia della lettura" e "la storia dell'istruzione e della formazione culturale", sia a livello popolare che a livello delle élites, in un'ottica influenzata dall'ultima generazione della "Scuola degli Annales" (Roger Chartier); la "storia dal basso” di Edward P. Thompson, l’eredità di Stuart Hall e del Centre for Contemporary Cultural Studies (CCCS) di Birmingham e la “New Cultural History” di Peter Burke.
A sua volta, l'originale spettro ermeneutico cui tali spunti hanno dato vita negli studi filologici e letterari in ambito russistico, può “chiudere il cerchio” come utile punto di riferimento per chi si riproponga di indagare - anche al di fuori della russistica - i rapporti fra cultura ed elaborazione dello spazio sociale sul terreno della storia.
4 окт 2024
