Grazie per lo splendido documento! Informazione più "istituzionale", ma infinitamente più garbata, seria, senza fronzoli o chiacchiere inutili. E quanti GRANDI nomi del giornalismo italiano...
Una curiosità: che sia un'edizione straordinaria non vi sono dubbi: oltre che la grafica della sigla, lo dice pure Piero Angela in fase di riepilogo delle notizie. Tuttavia, è anche vero che da quando la RAI introdusse l'edizione del Tg di mezzogiorno, esso andò SEMPRE in onda alle 13.30 (parliamo ovviamente del tg sul Nazionale, poi divenuto tg1), fu l'unica edizione a non subire l'anticipo di mezz'ora nel 1973. Dall'orologio alle spalle di Piero Angela, si vede chiaramente che il Tg inizia appunto alle 13.30. E allora, come mai viene definito "edizione straordinaria"? L'unica risposta plausibile che mi viene in mente è che, probabilmente, essendo Agosto, la programmazione della RAI era assai ridotta (mi pare le trasmissioni iniziassero alle 18) e quindi il Tg di mezzogiorno nei mesi estivi, di regola, non andasse in onda. Bisognerebbe controllare le vecchie annate del Radiocorriere tv disponibili online, vediamo se nei prossimi giorni ho tempo di darci un'occhiata!
@@MarcoParisi9804 ho controllato sui Radiocorriere dell'anno in questione e confermo: dall'8 Luglio 1968 le trasmissioni sul Nazionale non iniziavano mai prima delle 17.15 (solo un paio di volte alle 15 per la diretta di avvenimenti sportivi). Quindi, un'edizione delle 13.30 era da considerarsi "straordinaria" a tutti gli effetti. Una conferma indiretta la si ha leggendo una lettera pubblicata nel numero 41 dell'Ottobre 1976: un lettore si lamentava che durante tutto il periodo estivo le trasmissioni non iniziassero mai prima delle 17.30...però si rallegrava del fatto che finalmente la RAI avesse "concesso" che almeno il Tg delle 13.30 (che dal 15 Marzo di quell'anno era diventato tg1) continuasse ad andare in onda anche in estate...😉
@@MarcoParisi9804 in internet, la RAI ha fatto una delle pochissime cose meritorie degli ultimi anni, rendendo disponibili tutti o quasi i numeri del Radiocorriere tv dall'inizio delle pubblicazioni (1925, ovviamente allora si chiamava Radiorario) alla cessazione delle stesse negli anni '90 del secolo scorso. È un'autentica miniera di informazioni per chi sia appassionato di storia della radio e della TV...per non parlare di tutto ciò che si può dedurre in tema di cambiamenti sociali, storia del costume e della cultura. Per me (non ridere) è una lettura davvero istruttiva ed appassionante!