Direttamente dalla Live Twitch, ecco tre fiabe (una in realtà è una favola) che odio e il motivo di questo mio astio ______________________________________________________ Un solo link per tutti i social di 151eg linktr.ee/151eg #Fiabe
"scarpette rosse" è un po' come quella che ha raccontato Patrick Stella : "C'era una volta un bambino brutto. Era così brutto che TUTTI MORIRONO, fine."
Un egocentrico che scrive una storia piena di moralismi dove dentro una chiesa le statue dei santi si girano a guardare il personaggio protagonista: Adrian vibes intensify.
ANDERSEN la serie evento solo la fede può salvarci Cast H. Anderson Hans Christian Andersen Nesredna Il principe Il soldatino La testa di cavallo parlante (non mi vengono in mente altri personaggi, non ho letto molto di mano sua)
@@yukilaserpe7700 grazie per la correzione. È passato tanto tempo dall'ultima volta che ho letto la storia, e ricordandomi dello svolgimento avrò pensato (erroneamente) che fosse una fiaba di Andersen
Da piccola avevo una raccolta di fiabe e lì la storia di scarpette rosse era diversissima. innanzitutto la chiesa non veniva quasi mai nominata e la storia si concentrava su Karen che dopo essere stata adottata dalla vecchia era diventata egocentrica, viziata e ingrata, infatti in questa versione è proprio lei a bruciare le scarpette vecchie perchè ormai ne aveva di più belle. Una sera, invece di restare con la vecchia in fin di vita, Karen va al grande ballo indossando delle nuovissime scarpette rosse e inizia a ballare ballare e ballare senza più riuscire a fermarsi. Piroettando arriva al cimitero e vede la tomba della vecchia e capisce che è morta in solitudine e poi arriva alla tomba della madre, lì Karen inizia a implorare perdono e viene graziata. Karen impara la lezione e inizia ad aiutare il prossimo, come la vecchia aveva fatto con lei. L'ho striminzita non poco ma in generale questo è il succo della versione che conoscevo da piccola.
Un video che non avrei mai potuto fare perché io amo TUTTE le fiabe , è più forte di me XD Mi permetto di spendere due parole su "Scarpette Rosse". Nel caso di Andersen, dire la trama della fiaba nuda e cruda senza un briciolo di contesto può indurre a facili interpretazioni fuorvianti. Per comprendere meglio la fiaba in questione occorre menzionare due dati biografici relativi allo scrittore danese. Il primo riguarda la sua Prima Comunione. Andersen aveva ricevuto il suo PRIMO paio di scarpe nuove (era poverissimo, ricordiamolo, il figlio di una povera lavandaia alcolizzata) e ne fu così orgoglioso che, durante la cerimonia, non pensava ad altro che al fatto che i presenti in chiesa potessero ammirarlo con le sue nuove elegantissime scarpe (un altro suo ricordo: il pastore che lo mandava sempre a sedere nell'ultimo banco in chiesa perché era troppo malvestito). Ripensandoci da adulto, provò rimorso per aver dato più importanza alle sue scarpe che al sacramento ricevuto e scrisse la fiaba di Scarpette rosse. Altro dato: la sorellastra di Andersen. Il suo nome era Karen Marie e lei e Andersen non andavano per niente d'accordo. A quanto pare, Andersen sospettava che Karen facesse la prostituta e viveva nel terrore che si potesse scoprire una cosa simile e potesse gettare discredito su di lui (Andersen aveva dovuto passarne parecchio per arrivare al successo, non che la cosa giustifichi il suo livore nei confronti di Karen, ma aveva davvero avuto una vita difficilissima). Ergo, la fiaba mescola un ricordo d'infanzia a una sorta di volontà vendicativa sublimata sotto forma di fiaba nei confronti della condotta dissoluta della sorellastra. In più, bisogna tenere conto della sensibilità Romantica che ne ha partorite di storie macabre di questo genere, veri e propri incubi. Pensate ai racconti di Hoffman, che Andersen venerava letteralmente (se avete letto "I cigni selvatici", noterete che la scena in cui Elisa raccoglie le ortiche nel cimitero è ripresa paro paro dal racconto Iene di Hoffman). Tutta questa pappardella per dire che il contesto è fondamentale, non per farti piacere una cosa a tutti i costi, ma per aiutarti a comprenderla a 360 gradi. ;)
Hai assolutamente ragione che per apprezzare una fiaba (dal punto di vista culturale e storico) sia necessario conoscerne il contesto. Ma il bambino a cui vai a raccontare questa storia non può sapere tutto ciò, quindi sente fiabe così macabre o diseducative e ne risente negativamente
@@gemmystudios4115 sì, ma qui siamo tutti adulti. Quindi, parlare di contesto per comprendere meglio il racconto, mi pare appropriato. Comunque, per esperienza personale sul campo, la maggior parte dei bambini regge benissimo storie dal risvolto più macabro (anzi, si divertono proprio a sentirle). Poi ognuno è liberissimo di raccontare le fiabe che vuole ai suoi bambini o non raccontarle del tutto, a seconda della propria sensibilità o di quella del bambino, ma come dicevano i fratelli Grimm a proposito di questo stesso argomento "Chi non vuole esporre le proprie piante alla pioggia, perché le ritiene troppo delicate, non pretenderà per questo che smetta di piovere." :)
@@gemmystudios4115 In realtà il contesto è fondamentale solo per le fiabe d'autore, come Andersen (o, relativamente, Perrault, che ad esempio scrisse delle morali alle sue fiabe nei Racconti di Mamma Oca, quando le fiabe non hanno morali). Perché in genere le fiabe hanno sì un contedto medievaleggiante, ma allo stesso tempo sono senza tempo (scusa il gioco di parole). Diciamocelo, al bambino non serve un contesto storico del medioevo o del periodo in cui scrivono Basile o i Grimm per capire fiabe come La bella addormentata (comune, seppur con nomi e in versioni diverse, ad entrambe le raccolte). Questo poiché le fiabe, per quanto in un contesto antico, hanno un linguaggio pressoché universale: tanto che potremmo leggere a bambini italiani anche fiabe svedesi o africane e potrebbero benissimo capirle. Perché alla fine sono racconti di formazione maturati nel corso dei secoli: "miti senza dei" quindi (quasi) totalmente comprensibili a prescindere dal contesto in cui sono collocate le vicende. Invece per le fiabe d'autore come quelle di Andersen è importante quanto meno accennare al contesto. Non serve tanto, in realtà: secondo me per Andersen basta parlare del fatto che se i Grimm trascivono vecchi racconti orali, di origini anche molto antiche, Andersen ne scrive di totalmente originali, che quindi sono naturalmente influenzati dalla sua vita (in tutti i suoi piani, dalla biografia ai pensieri) e dalla sua epoca (quindi ad esempio la forte presenza del cristianesimo quando le fiabe, di norma, non si riferiscono a nessun credo religioso).
@@giuliag.6174 ti dirò, non sono completamente d'accordo: da un lato, è verissimo che nel caso della fiaba d'autore, come quella di Andersen, sia molto importante conoscere il retroscena non solo biografico ma culturale dello scrittore, ma io ritengo che il contesto sia FONDAMENTALE per comprendere anche le fiabe tradizionali, frutto di una collettività poetica. Spessissimo capita di vedere la fiaba completamente decontestualizzata, e privata pertanto dei simboli importantissimi che la caratterizzano. Penso al simbolo del fuso nella Bella Addormentata: nel recente film Disney Maleficent, la fata vede l'arcolaio in mezzo alla sala del trono, per caso, e le viene l'idea di renderlo l'oggetto della maledizione da lanciare alla principessa neonata. Ma questo priva il fuso di tutta la valenza simbolica, che esso incorpora nelle versioni orignali del racconto: l'atto del tessere come attività femminile per eccellenza, nell'antichità sempre (quindi, suggerisce l'idea di un destino femminile); il tessere associato alla figura delle Moire/Parche (in latino "Fatum", plurale "Fata" perché neutro, etimologia della parola fata) che tessevano il destino degli uomini; il fuso come simbolo fallico e quindi connesso alla conoscenza del sesso e l'inizio dell'età adulta ("la principessa non aveva mai visto prima né fuso né conocchia") ecc. Non dico naturalmente per i bambini, ma per noi adulti conoscere il contesto culturale è importante per tutte queste tipologie di racconto, d'autore e non. E poi, nelle fiabe, ci sono moltissimi riferimenti religiosi: in quelle prodotte da retroscena culturali cristiani, trovi la Madonna, i Santi, il Diavolo, Dio in persona che intervengono in aiuto dei protagonisti, esattamente come gli dei nei miti dell'antichità (tu hai parlato giustamente di "miti senza dei", ma c'è un motivo: un'opera di epurazione degli elementi pagani per rendere le storie "politcamente corrette" e accettabili dalle autorità cristiane). Pensa che, nella maggioranza della versioni popolari, Cenerentola incontra il principe a messa e perde la scarpetta, uscendo dalla chiesa (divenne una generica festa nella versione di Basile, la prima versione letteraria occidentale, per motivi di censura controriformistica e un ballo in quella di Perrault, perché era l'epoca dei sontuosi balli a Versailles e si voleva fare una sottile satira dei poverelli arricchiti che, con l'aiuto di conoscenze influenti, vi prendevano parte). Nelle fiabe mainstream, vale a dire Disney, questi riferimenti sono spariti per esplicito volere di Walt Disney, che aveva proibito riferimenti religiosi di sorta nei suoi film (salvo rare eccezioni). Scusa il papiro, ma l'argomento mi appassiona e mi piace parlarne e confrontarmi XD
Enrico per Tremotino devi vedere la storia un poco con gli occhi del 1700 : se sei una povera che rischia di morire di peste o colera, sposare un principe è il meglio che ti può capitare. Per il fatto che vende il figlio, io ho sempre capito (nelle mie letture) che questa era disperata, e non credeva nemmeno di avere un figlio,quindi un poco a dire : seh, figurarsi se faccio un figlio!
Poi se non sbaglio era abbastanza noto che gli aristocratici di una volta "acquistavano" figli dai contadinotti che non avevano una lira comprando anche il loro silenzio
In tedesco Tremotino si chiama Rumpelstilzchen, ed ha estremamente senso data l'assurdità del nome 😂 la frase finale della danza del falò è "ach wie gut dass niemand weiß, dass ich Rumpelstilzchen heiß!" (Oh che bello che nessuno sappia che il mio nome è... Tremotino). La cosa realmente atroce è la fine della fiaba: il giorno dopo il falò la madre del bambino richiama il nano, spara un paio di nomi comuni per poi dire "ma non è per caso che il tuo nome è Tremotino?". Lui si infuria, batte 3 volte il piede a terra, sprofonda con una gamba nel pavimento, si acchiappa con le mani la gamba rimasta libera e... si strappa in due. O.o
Ed i ragazzini che nella vita reale hanno davvero assistito al femmimicidio della madre muti. Perché in realtà è una cosa romantica, siamo noi a non aver capito.
0:01 tremotino 17:07 la cicala e la formica(io conosco la versione col plot twist ,con le formiche che salvano la cicala per poi insegnarsi a vicenda riposare e lavorare) 26:20 le scarpette rosse
quando ero bambina, era mia sorella a raccontarmi le fiabe, e ricordo che chiedevo così tanto a mia sorella di raccontarmi la storia di Rumpelstilzchen (tremotino) che si rifiutò fu raccontarmela più. Comunque ti assicuro che ci sono fiabe tedesche così assurde che Rumpelstilzchen sembra una cavolata.
tipo quella della ragazza che deve dare sia il primogenito che il secondogenito alla Vergine Maria e tutti credono che è una strega che si mangia i bambini che partorisce
Da cristiano cattolico mi fa male al cuore per le scarpette rosse. Non tanto per il messaggio sull'edonismo inteso come fuga dal dolore, ma il modo di elaborarlo. A livello educativo è assurdo: non ti mostro che la vita senza quell'errore in particolare può essere migliore, ma ti faccio avere paura eterna di quello stesso errore. Non c'è niente di meno evangelico, dove la vita vista col filtro della paura si auto alimenta. Io bambino che ascolto questa fiaba cosa potrò mai capire? Che la vita è destinata ad essere terribile in seguito ad un errore? Che in paradiso ci andrò soltanto vivendo di sensi di colpa? Dio mio che cultura schiavizzante che c'era ai tempi
@@FrancescaBergonzini Beh sì... Non so in che anni è vissuto l'autore, ma dopo dagli anni 70 sta tutto pian piano cambiando. Però lentamente... Senza fretta...
Perdonami... ^^ a proposito del messaggio evangelico (datosi che il messaggio neotestamentario dipende strettamente dalla tradizione biblica precedente, che pure vuole "riformare" trasformando un dio geloso, genocida, ecc. ecc. in un dio essenzialmente buono, che rimane, nondimeno, il medesimo...), il tuo commento m'ha riportato alla mente una battuta famosa di George Carlin (il video tuttavia è più efficace ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-tEvlmDb1jIw.html ): "La religione ha convinto la gente che c'è un uomo invisibile che vive nel cielo, che guarda quello che fai ogni minuto di ogni giorno. E l'uomo invisibile ha una lista di dieci cose specifiche che non vuole che tu faccia. E se fai una qualunque di queste cose, ti manderà in un posto speciale, pieno di fuoco e fumo e fiamme e torture e angoscia, dove farti stare e soffrire e bruciare e urlare e piangere per i secoli dei secoli fino alla fine dei tempi! Ma lui... ti ama!". :P :)
@@LucretiusNigro La storia del Dio geloso e genocida e poi buono è una stronzata. Dio è genocida e amorevole in entrambi i testamenti. Odio quando i normaloni sono realmente convinti che il Dio veterotestamentario sia spietato e quello del nuovotestamento - che è sempre YHVH, e ovviamente non sono due dèi diversi - buono. Se leggi la Bibbia troverai bellissime storie in cui Dio perdona gente che non merita il perdono nel Vecchio Testamento e passi in cui si parla di un Dio che brucia gli empi nel fuoco nel Nuovo. E comunque quella citazione è una stronzata da normaloni, ripetuta, abusata tantissime volte da una persona ignorante che non sa campare. Cerca di ragionare con la tua testa, se ne hai una, e non con le citazioni di un comico nordamericano yankee ignorante.
L'essere umano deve avere paura dell'errore. E alla fine no, nella Bibbia c'è chiaramente scritto che la punizione divina è eterna. Quindi è teologicamente corretto quell'approccio. Oltre che psicologicamente, visto che le società più alte e superiori si basavano su questo schema. Si chiama Timor di Dio questo senso di colpa, che dovremmo cercare di recuperare. Il mondo antico sapeva come sfruttare il SuperIo in nome del bene superiore, con la concezione semitica e cristiana di peccato e di dannazione. Se lo recuperassimo, invece di disprezzarlo in nome del concetto falsato moderno di 'educazione', il mondo contemporaneo sarebbe meno il puttanaio a cielo aperto che è ora. Non sei d'accordo? C'è poco di cattolico in te. Mi dispiace, ma è così.
"Scarpette rosse" l'ho letta da bambina e il trauma non è ancora sparito. A questo punto credo sia d'obbligo il video sulle tue fiabe preferite oltre ad "Amore e Psiche".
La cicala e la formica sono entrambi lavoratori stagionali. Solo che la cicala ha sbagliato lavoro (del resto si sa che per gli artisti sono tempi duri)...
Allora, le prime due le posso anche capire. Tremotino non è troppo malvagia, certo succede un po' tutto random e alla cazzo di cane. La cicala e la formica a mio avviso è stata scritta per avvertire, non per educare: non essere una cicala perché il mondo è pieno di formiche che si sentono stocazzo e sono prive di empatia, non sii una formica, se la interpreti così hai tutte le carte in regola per iniziare un regime totalitario. Ma scarpette rosse? È addirittura offensiva. La storia vuole addirittura dipingere la bambina, che in tutta questa situazione è una vittima, come una persona che ha ricevuto la giusta punizione? Se poco poco quella bimba le scarpette le rubava autocombustione?
1) Da piccolo avevo una raccolta di fiabe dei Fratelli Grimm, un'edizione pure vecchiotta, in cui Tremotino era chiamato Fracassino ahah. Comunque, la versione che conosco io è leggermente diversa, dato che il padre della ragazza (se non erro un mugnaio) non difende strenuamente la sua bugia davanti al principe/re, ma si ritrova malauguratamente a dire la bugia mentre il re è di passaggio in corteo, quindi il suo ""errore"" è stato l'aver detto la cosa sbagliata, al momento sbagliato e nel posto sbagliato, senza possibilità di correggersi perché il re/principe non gli dà alcuna possibilità di tirarsi indietro. Per il resto, resta la questione del matrimonio con il re infame, mentre tutta la componente del bambino viene spiegata con la fanciulla che in cuor suo spera che Tremotino non torni o semplicemente si scordi di tutto (motivazione un po' del cavolo, lo so). 2) Diverse versioni rendono più simpatetica la formica dal momento che viene spesso mostrata la cicala che prende in giro la formica, e viene spesso fatto intendere che più volte la cicala si è approfittata dell'ospitalità e/o della gentilezza della formica, scroccando il suo mangiare solo per tornare a prenderla in giro bighellonando. Ora, da piccolo ero il classico studentello abbastanza isolato. C'erano alcuni compagni di classe che al momento del compito dicevano "Dai aiutami siamo amici se mi aiuti poi ti tratto più bene etc." e poi, dopo il compito, mi ostracizzavano senza troppe cerimonie. Ad un certo punto, mi sono scocciato e ho detto: "Anche a me piacerebbe divertirmi nel weekend e fare le belle cose che fate anche voi, ma non mi sta bene che non facciate nulla solo perché poi intendete appoggiarvi su di me". Il bello è che poi venivo additato come l'infame o l'egoista del momento, ma dopo un po' ho smesso di badarci andando avanti per la mia strada, e infatti campo assai meglio di come campassi all'epoca. Forse, proprio per questo, ho sempre simpatizzato per le formiche. Poi è vero, la favola scritta da Esopo non dice nulla su un comportamento esplicitamente scorretto della cicala, per cui posso solo darti ragione riguardo il discorso apologetico verso il lavoratore "perché sì e basta, punto." 3) non la conosco molto bene. L'ho sentita più volte nominare, anche guardando La Melevisione, ma non ha mai fatto parte della mia infanzia. Credo che scriverò qualcosa di più approfondito dopo.
Io avevo il cartone animato delle scarpe rosse... Ne avevo una paura assurda! Uno dei miei traumi d'infanzia, altro che morte di Mufasa o della madre di Bambi o_o
AIOOOO VIDI CHE POTREBBE ESSERE CHE ESISTEVANO PERSONE CHE NON HANNO VISTO BAMBI O IL RE LEONE E QUINDI È SPOILERRR!1!1!1!1!1!1!1!11!1! ovviamente questa è pura *ironia* quindi prendila come tale
Già? L'ho visto da mio cugino e avevo l'angoscia la notte. Anche perché da bambina io mi muovevo tanto, era il mio stimming da bambina e sembrava che ballavo. Ero comunque perfettamente cosciente, e tutte queste immagini di bambine che crescevano quasi come senzatetto mi mettevano una terribile angoscia.
Tremotino non è una fiaba così inquetante ,è solo una storia di avidità, l' unica parte inquetante e quando tremotino muore dopo aver schiacciato Il pavimento.
32:43- Beppe il giardiniere del cimitero si volta a guardarla! Il mio cugino di terzo grado di volta a guardarla! Pure il mio defunto trisnonno si voltò a guardarla! Madò, se Dio in sta storia ha fatto sto casino per delle scarpette rosse, non immagino il tipo che entrava con la maglia rossa.
"Chiedo scusa alla favola antica Se non mi piace l'avara formica: Io sto dalla parte della cicala, Che il più bel canto non vende, regala" Gianni Rodari Comunque la fiaba di Tremotino la conoscevo a malapena, ricordavo i contratti ma non l'obiettivo, né tantomeno che lei fosse SPOSATA CON UNO CHE LA VOLEVA UCCIDERE! L'ultima non l'avevo mai sentita ed è davvero inquietante e disgustosa...
In la cicala e la formica c'è anche la versione dove le formiche aiutano la cicala per due inverni per poi stufarsi perché la cicala se ne approfittava troppo
Tremotino, in alcune versioni, una volta battuto si pianta un piede nel terreno per la rabbia e spacca il suo corpo in due, morendo male. "Scarpette rosse" è, per me, un capolavoro! Leggi "Pelle d'asino": è una roba malata, ma terribilmente affascinante.
Ma , soprattutto, c'è una poco illuminata negazione del valore dell'arte, il canto e la musica sono essenziali per un permettere all'essere umano entrare in contatto con la sua parte emozionale.
Per quanto riguarda la fiaba di Tremotino, quando ero piccolo mi dicevano che la prima volta la ragazza gli diede una collana, la seconda volta l'anello e la terza volta il figlio
Ciao, sono di Bergamo (città) e la cosa che hai menzionata fortunatamente è molto più blanda ora rispetto al passato, mentre in alcuni paesi in provincia questa cosa è ancora marcata e spesso molto fastidiosa
Iscritti:ok Enrico,che abbiamo per il video di oggi? Enrico:delle semplici fiabe:una con un tizio che racconta cagate e un nano magico, un'altra con delle formiche bergamasche e dei piedi putrefatti che ballano dentro scarpette Iscritti: *quality content incoming*
la prima storia ma l'aveva raccontata mia nonna quando ero piccolo, la filastrocca dello gnomo era una cosa assurda e il nome era circa "Rampelstilkin" se non erro. Dal trauma me lo ricordo
@@nadiac5570 esistono condizioni mediche che spiegano il continuo dire bugie serva una vera ragione. È possibile che la storia sia partita da un avera persona con una di queste condizioni
@@jacobstark7271 Sì, probabilmente soffriva di patologie mentali come il 99% dei contadini dell'epoca. Comprensibilissimo, viste le esistenze miserevoli che conducevano.
Nella versione che avevo in libro di fiabe la ragazza aveva 3 giorni per indovinare il nome, aveva sguinzagliato tutti i sudditi per portarle i nomi più strani, e un servo aveva visto il nano ballare in una radura nel bosco cantando: oggi il vino, domani il pane farò, e il bimbo mi mangerò,poiché in pochi conoscono il mio casato e che rumplestilskin sono chiamato! Era la mia parte preferita!!
Da buon vicino lombardo (sono di Brescia) ho sentito spesso "la cicala e la formica", e mio malgrado è l'unica che salverei. Lasciando perdere l'ovvia contraddizione con le regole dell'ospitalità greche, si sposa quasi profeticamente bene con i tempi bui che verranno secoli dopo. Inoltre la crudeltà di fondo, sempre rapportata al tempo, non la vedo necessariamente come un male. La società necessitava di elementi produttivi, anche più di adesso. Che l'arte fosse nobile e importante nessuno lo mette in dubbio, ma spesso e volentieri chi veniva educato in essa era qualcuno di importante o che se lo potesse permettere. Nella maggior parte dei casi, un contadino o un lavorante di fatica, salvo impiego militare, quello rimaneva. E se quello rimani, le illusioni non servono. Ti serve una qualcosa che da bambino ti insegni in maniera netta da che parte tira il vento.
con questa cinica "lucidità" non ci sarebbero stati i cambiamenti che sono arrivati dopo e che hanno migliorato le condizioni medie delle persone (esempio più banale, eliminando la schiavitù). È importante immaginare, è importante saper sfruttare il proprio ingegno e spesso, che piaccia o meno ai grandi lavoratori (che sono spesso solo grandi opportunisti che vivono del lavoro altrui), le idee migliori vengono partorite nei momenti di ozio. Oggi viviamo in un'epoca in cui siamo formiche e veniamo rimproverati come se fossimo cicale quando ci ritagliamo un semplice spazio per noi stessi, durante delle ferie che, parere personale, sono solo l'ennesima frode (non c'è una reale pausa dal lavoro, nel momento in cui produci e vieni consumato dal tuo stesso consumo)
Al liceo ho studiato tedesco e quando per caso ho trovato il nome di Tremotino in originale, cioè "Rumpelstilzchen", sono morto dal ridere perché all'epoca mi sembrava veramente impronunciabile, pareva una presa per il culo
Il Tremotino di once upon a time é il mio personaggio preferito della serie, é un freddo calcolatore, non il povero pazzo della fiaba 😂. Anch'io odio questa fiaba, comunque, da prima di vedere once upon a time.
Io sono una fan di Andersen, adoravo la Regina Delle Nevi, ma Scarpette Rosse è traumatizzante, ci sono delle imprecisioni nel video sulla storia, ma non a caso hanno fatto un horror ispirato a Scarpette Rosse in Corea del Sud😂😂😂
-la prima fiaba, la versione che conosco lei non finiva nuda, ma la trovavo comunque brutta e di pessimo gusto, -nella fiaba della cicala e formica, la parte che conoscevo e quella della Cicala che si vergogna, di chiedere alla formica, e ansi che divertirsi e basta aveva insultato tantissimo la formica -l'ultima non la conoscevo proprio, e ora che la so non la racconterò maia nessuno, sperando che venga lasciata perdersi via e credo che il rosso possa essere avvicinato alla crescità, tipo che la ragazza entra in addoloscenza
Ammetto che questa storia delle Scarpette Rosse non l'avevo mai sentita, e ora che l'ho sentita posso benissimo capire perché a molti (da come vedevo anche nella chat di Twitch) non piaccia, e non piace neanche a me se per questo 🤣
Credo che piú che riferirsi ad un'estate singola, la cicala e la formica intenda l'estate come la parte florida dalla vita e l'inverno la vecchiaia, perciò se tu metti da parte i frutti del tuo lavoro avrai una vecchiaia serena e senza pensieri, invece se passi tutta la giovinezza solo a godertela allora da vecchio non avrai niente da parte. Praticamente parla della pensione 😂
Sbaglio o Andersen era anche un omosessuale represso che scrisse "La Sirenetta" basandosi su una sua delusione omo-amorosa? Premetto che l'ho letto su internet e non sono sicuro della fonte ma se era pure un fervente cristiano non mi sorprende che fosse così misogino e non perfettamente allineato con la testa (visto pure il periodo). PS: conosci la favola/fiaba di Zio Lupo? XD
Io della formica e la cicala sapevo una favola leggermente modificata e anche quella originale in quella modificata sapevo che nel finale la formica in mezzo alla neve riesce a trovare qualcosa da mangiare e lo porta alle formiche per avere un posto in cui stare al caldo; le formiche la accolgono e si mettono nel tronco a festeggiare tutti insieme
-io a Tremotino preferisco la storia delle tre filatrici, sempre nei Grimm, ma molto diffusa in Europa: la madre della ragazza qui bastona sua figlia pigra, e inizia a raccontare le solite balle alla Regina che passa, perché si vergogna di come stanno le cose (iniziamo già bene). La Regina vuole portarsi a casa questa ragazza che bisogna bastonarla perché smetta di filare, e la chiude nella torre con il lino. Almeno qui non c’è la minaccia di morte, la Regina le promette solo in sposo suo figlio, se la ragazza riesce a filare tutto. Arrivano tre vecchie: una col piede piatto, una col labbrone, e una col pollice enorme. Loro filano il lino (la prima pesta il pedale, la seconda inumidisce il filo e la terza lo schiaccia col pollicione) e in cambio vogliono solo essere invitate al matrimonio. Lei quando si sposa le invita, le accoglie calorosamente, dice ha tutti che siano sue zie, ma al principe e alla Regina fanno impressione le loro deformità. Quando scoprono che vengono dal tanto filare, il principe proibisce alla sposa di stare al fuso, e così la ragazza pigra non deve più filare! C’è una versione simile, con tratti di Tremotino, nelle fiabe italiane di Calvino: “E sette!” Anche a me e alla mia famiglia non è mai piaciuta la versione originale di Tremotino, e in tutti gli adattamenti che ho visto (tranne uno che adoro) la ragazza si sposa col figlio del re, e non direttamente con quello che la minaccia di morte. -riguardo al “la cicala e la formica” devo consigliare il libro “Chi ha più coraggio: La cicala o la formica?”. È a quanto ne so l’unico dei libri di favole riscritte da Toni Morrison a esser stato tradotto in Italiano. È davvero forte, e non credo che io possa renderle giustizia riassumendola qui. Però è da dire che riconosce la crudeltà delle formiche nell’originale. -mio dio, io da piccolo continuavo a sentire riferimenti alle “Scarpette rosse”, ma non l’avevo mai letta. Poi un giorno avevo visto un corto live action della fiaba, molto rielaborata, che comunqye ti dava i traumi.
Secondo me la cicala e la formica si può ancora interpretare come una critica ai perdigiorno, e non all'ozio (in senso latino). È stata ovviamente scritta in un periodo storico dove la visione del lavoro era ben diversa, ma non mi sembra tanto dire che nella vita tu devi solo pensare a lavorare e mai a divertirti, ma che se non lavori mai, non fai nulla per il tuo futuro e perdi tutto il tempo che hai, appena avrai difficoltà non potrai sperare nella pietà degli altri.
Che io sappia Dumbo non l'ha inventato la Disney. Ricordo di avere sentito che Walt Disney aveva trovato un sunto di questa storia dietro una scatola di cereali
La prima: il tizio penso sperava nei soldi infiniti e avendola moglie non avrebbe dovuto più rinchiuderla ma poi se la sono sbrogliare in qualche modo assurdo penso,non lo so perché l abbia sposata ,mentre la ragazza è passata dal essere senza neanche più vestiti ad essere una principessa, figuriamoci se si metteva dire di no,probabilmente era felice per la nuova vita anziché per ip marito La terza non si può sentire,MA COS'È?
Ricordo un'interessante interpretazione della Cicala e la Formica in cui la formica è un perfetto esempio di chi persegue l'assenza di infelicità anziché la felicità.
Potresti parlare se credi in dio o no? Se non ci credi cosa ti ha spinto a non credere? Mi piacerebbe saperlo, io sono ateo e mi piace ascoltare le persone che parlano di questo argomento. Grazie se lo farai
@@patriziasforza8484 quindi in pratica se una persona ti prende in giro se hai la sciarpa blu tu per contrastare queste persone metti una sciarpa rossa? Come ragionamento non ha senso perché se io ti prendo in giro in qualcosa tu non doventi ciò per cui ti prendo in giro per ripicca
@@patriziasforza8484 inoltre se diventi atea non puoi ritornare religiosa è come dire sono stato gay per un periodo poi sono ritornato etero ma che ragionamenti sono vabbeh.
@@andrealardini8868 perchè si diventa atei dopo una serie di ragionamenti che si basano su cose provate dalla scienza e si diventa diciamo scettici di qualsiasi cosa e come una persona che diventa vegana, se diventi vegano vuol dire che per esempio odi l'uccisione degli animali a scopo alimentare, perciò dopo un mese non puoi diventare di nuovo onnivoro perché tutto ciò che fai hai deciso tu di farlo perché devi avere una tua morale. Io ero fortemente religioso poi con gli anni mi sono fatto una mia idea in testa mi sono informato su l'argomento e mi sono reso conto che ormai Dio lo ritenevo un personaggio di un libro che non era presente nella mia testa e soprattutto non mi influenzava più nelle mie scelte
Gli incubi! Sto cavolo di cartone animato con i funerali, le immagini della morte, gli scheletri... Davvero, è molto più inquietante vedere queste immagini di Karen che deperisce piuttosto che sentir nominare la morte in quanto morte.
Scarpette rosse è oscena ma va' capito pure il contesto religioso nel periodo in cui venne scritta era un pelino diverso dalla concezione odierna di credo religioso
In realtà secondo me la fiaba di Esopo andrebbe letta nell'ottica temporale: il vero problema della cicala non è che ha cantato sempre, ma che lo ha fatto durante l'estate. A quell'epoca le stagioni avevano un'importanza molto maggiore di quanto ne abbiano adesso nell'approvvigionamento. La cicala ha buttato tutto il suo miglior tempo di lavoro cantando e infatti poi d'inverno il cibo lo ha cercato anche se inutilmente, non è che è andata direttamente dalle formiche. Secondo me la fiaba vuole insegnare proprio ad essere come le formiche, ovvero a cogliere per tempo la necessità dei lavoro.
La raccolta delle fiabe dei fratelli Grimm è tremenda per crudeltà e cattiverie. Infatti non riuscivo a raccontare qualcosa ai miei figli da quel libro, pure le versioni originali di Cenerentola e altre famose sono da brividi. in questi giorni, ho pensato a questa fiaba perché grazie a degli artisti mi sono divertita e perché Stando in campagna, tra vedere e sentire cicale, mi è venuta in mente questa fiaba. E pensavo come in chiave moderna la si potesse migliorare. Con spirito di collaborazione, visto che la cicala aveva procurato il divertimento con la sua arte del canto, la formica avrebbe poi potuto ricambiare aiutandola in inverno.
Probabilmente puoi trovare un episodio riguardo la fiaba di Andersen in qualche serie animata a tema, ma non ti saprei indicare di più. Trovo difficile che ne abbiano fatto proprio un lungometraggio, ma non so sinceramente.
Era un film animato in una raccolta di fiabe. Andersen. Amore della zia. Come si fa a far iniziare una fiaba con "c'era una volta una bambina scalza che crepava di freddo in Scandinavia. Ah! Le morì la mamma". Già questo fa venire l'angoscia. Poi quando hanno mostrato la vecchia matrigna, era una megera. Mi pare che hanno risparmiato il taglio dei piedi, ma mostravano Karen che si consumava fisicamente ballando. Soffriva, i piedi le facevano male. E al posto dell'angelo c'era un brutto scheletro con la voce da strega cattiva. Tranquilli, sto benissimo quando mi parlate di bambine che si fanno consumare dal freddo e dalla fatica! È una vera gioia....
Sono pienamente d’accordo con te. Tuttavia ritengo che per la cicala e la formica sia d’obbligo una contestualizzazione ulteriore. È comunemente ritenuto che Esopo fosse arrivato in Grecia come schiavo. In un periodo storico in cui l’aristocrazia era dedita alla musica, alla filosofia, alla politica e ad altre arti credo sia più che comprensibile la sua avversione verso lavori meno manuali. Credo che il suo giudizio fosse scaturito dalla situazione sociale del periodo. Tuttavia condivido il tuo shock nel costatare che ad oggi il racconto persiste e che la sua morale possa essere ritenuta valida.
Io sono certo che modificando qua e là Rumpelstiltskin ne verrebbe fuori un perfetto Classico Disney, e mi immagino il folletto come un Cattivo Disney potenzialmente fenomenale, forse uno dei migliori di sempre.
Ho letto Tremotino quando ero bambina! Si chiamava "Pellediculditrampolò" (ecco, ovviamente era impronunciabile). Onestamente non mi aveva traumatizzata quasi per niente (o almeno così credevo! Perché anche dopo 10 anni mi sono ricordata della sua esistenza e l'ho trovata pure nel libro di fiabe che non apro da quasi un decennio. Quindi, boh, forse era effettivamente un po' traumatizzante, e infatti non avevo mai capito il suo significato).
Tremotino non lo conoscevo ma effettivamente ha solo un finale amaro , scarpette rosse neanche questa conoscevo ma effettivamente capisco il perché tu la odi ,perché è orrenda e stupida . La cicala e la formica invece la conosco ma effettivamente ti do ragione è estremamente esagerata da entrambi i fronti (da parte della cicala e da parte della formica ) , il lavorare troppo non ti fa godere la vita ma neanche bisogna dormire sugli allori perché se vuoi qualcosa te la devi guadagnare Bravissimo Enrico ❤️
Scarpette rosse mi pare di averla letta a 7 anni circa in un grande libro di fiabe (tutte molto traumatizzanti), ma era diversa e credo un po' addolcita (giustamente). Nonostante ciò mi traumatizzò lo stesso
Infatti pochi sanno che molte fiabe, forse non la scarpetta rossa in sé, vengono da leggende che risalgono a prima del cristianesimo era paesi dove la suddetta religione non era in voga
@@giosue3_sempai412 lo so benissimo ma "scarpette rosse" è una favola autore d'ispirazione Cristiana che tuttavia ha dei valori molto poco cristiani era quello che dicevo
@@sofiat.2226 be se proprio voi saperlo non si sa neanche se é esistito il big bang, comunque la storia di Adamo ed Eva é inventata cosí come tutto il primo testamento, perché lo ha scritto una persona che poteva solo immaginare come fossero nate le cose.(almeno credo io, sono Cristiano quindi se te lo dico io)
Non so se qualcuno di voi se lo ricorda o ce l'ha presente, ma la serie di "Simsalagrimm" aveva fatto un buon lavoro a riadattare Tremotino (almeno secondo la mia opinione): il padre non era un contaballe patologico, ci dicono che il regno è in condizioni economiche disastrose e c'era un losco galoppino del re/principe che andava ad estorcere tasse ai vari sudditi (anzi, ho appena ricontrollato: anche qui è il padre a raccontare la storia della figlia magica sarta, ma lo fa per evitare che venga giustiziata, non per vantarsi al bar con gli amici). La seconda volta la ragazza da al nano un ciondolo e la sera del terzo patto, cerca di promettergli montagne di gioielli non appena salirà al trono, ma il nano rifiuta e le dice che vuole il suo primogenito (ah, e la madre ovviamente si oppone quando il nano si ripresenta a prenderlo). Il principe in tutto questo è un pezzo di pane e il vero stronzo è il suo galoppino che lo raggira. Il nano pare essere più losco della sua versione originale e da pure alla principessa tre giorni di tempo per scoprire il suo nome e cerca pure di impedire ai due protagonisti di andare dalla principessa a riferirle il suo nome
Io la fiaba di tremotino l'ho trovata in una versione leggermente diversa: nella versione che ho trovato io il padre della fanciulla parla di sua figlia direttamente col re, non con altri uomini comuni, e poi è solo la figlia a venire imprigionata, non lui. Poi la ragazza in questa versione aveva anche una collana, quindi la prima volta da la collana, sa seconda l'anello e la terza il bambino, non si strappa mai i vestiti e i capelli, probabilmente perché questa cosa non era molto adatta a una fiaba per bambini. Comunque secondo la mia opinione: tremotino alla fine sì ok ci sono delle incongruenze ma come fiaba ci potrebbe anche stare, tanto un bambino piccolo non capisce che la famiglia non può vivere felice. Per quanto riguarda la cicala e la formica mi ricordo che da bambina lessi questa fiaba alle elementari e rimasi abbastanza scioccata del fatto che le formiche avessero lasciato la cicala morire (anche se nella versione che stava sul libro di scuola non diceva esplicitamente che la cicala sarebbe morta di freddo), comunque sono d'accordo sul fatto che questa fiaba va bene, se il bambino prende entrambi i personaggi come esempi negativi e non diventa né come la cicala né come la formica. Per quanto riguarda scarpette rosse è insalvabile, ha proprio un insegnamento sbagliato
Bellissima e raccontata benissimo soffrendo di depressione per me è molto difficile trovare qualcosa di gradevole Ma questa storia è veramente bella mi ha aiutato anche se di pochissimo Quindi grazie
Rumpelstilzchen è interessante perché pare sia una delle fiabe più antiche di cui si ha notizia (un racconto simile si trova nelle tavolette cuneiformi).
Ricordo che da piccolo alla favola della cicala e le formiche avevo fatto un continuo per un compito e avevo scritto che le formiche facevano un tribunale contro la cicala e la bandirono. La cicala viene schiacciata da un albero ma sopravvisse (ehm), successivamente incontrò un'altra cicala che aveva il suo stesso problema e, all'interno di qualcosa che non riesco a decifrare molto stretto, morirono entrami ma la cicala iniziale sopravvisse perché sì. Visse per un tempo non precisato attaccata ad un'altra cicala morta prima di morire a sua volta ma non per la fame o il freddo, ma bensì per la ferita con l'albero a quanto pare. Avevo una speciale fantasia
Amici che fate il primo anno del classico: imparate ad amare Esopo quest'anno, ci attirano con questo e poi ci lasciano marcire con Platone e altra gente che non sa scrivere (almeno non in modo chiaro per una persona del 21esimo secolo)
Il film animato di scarpette rosse mi ha fatto una paura incredibile da bimba. Vabbè che ero impressionabile già di mio, ma tutta questa scena della strega, le immagini di morte e malattia! Che incubi!
Io la conoscevo col nome impronunciabile, me l'aveva raccontata mio nonno da un libro di fiabe quando ero piccola. Con shreck ci avevo messo un po' a ricollegarle😅
Una volta ho pensato una cosa sulla storia della volpe e l'uva. Ma La volpe ha davvero torto? In natura (nel mondo reale) siste il concetto di Costi/benefici. Nella realtà se una volpe si fosse davvero trovato in quella situazione avrebbe avuto ragione a smettere di provarci a prendere l'uva, dato che insistendo a saltare sarebbe finita col consumare più calorie di quelle che avrebbe assimilato dall'uva, quindi sarebbe stato un investimento di energia svantaggioso. Cosa significa questo discorso? Bisogna non cadere nella fallacia della volpe di sminuire una cosa solo per compensare il fatto che non riesci a ottenerla. Ma si può fare l'esame di costi benefici senza essere tacciati di fare l'errore della volpe. È logico fare il discorso, io questo lavoro non lo sminuisco perché non riesco a farlo, ma perché il risultato del lavoro non soddisfera lo sforzo per ottenerlo.
Ti seguo da poco e ho appena scoperto che sei bergamasco! Compaesano mio, sei sempre il benvenuto quando con un video allieti le mie giornate. Scherzi a parte, ho apprezzato davvero molto questo video. Affettuosi saluti!
De La Cicala e la Formica ricordo il Cortometraggio Disney, dove la Cicala viene graziata dalle formiche, passando poi al film de la Pixar, A Bug's Life, dove le Cicale sono cattivissime, ma alla fine ricevono il bel servito dalle formiche :P
Riguardo alla favola della cicala, sinceramente, non l'ho mai capita veramente. Ma adesso che viene approfondita, secondo me, non ci trovo una vera morale come viene fatto pensare, ma lo trovo come racconto di satirica esagerata
