Mi interessa l’ambito green, cosa ne direste di approfondire argomenti come l’edilizia da scarti del riso o l’abbigliamento da scarti di sughero o simili?
Complimenti, ottima spiegazione di base . Secondo me se si approfondisce troppo un argomento diventa poi "difficile" da capire se non si e' veramente interessati. Bravi continuate cosi 💪💪
La tematica è estremamente interessante, così come lo sono gli elementi tecnici esposti. Avrei soltanto un piccolo appunto: essendo un canale divulgativo mi piacerebbe ci fosse un po' più di brio nel parlato, ciò per evitare la ridondanza portata dal monotono. Per il resto, grafica compresa, siete bravissimi! 💫
Il grosso problema, almeno a mio avviso, dei materiali compositi è la loro difficile riciclabilità dopo l'utilizzo. E non solo in campo automobilistico ma anche nella produzione di prodotti di consumo quotidiano, come le buste del latte, per intenderci. Anche gli scafi in materiali compositi delle imbarcazioni, che spesso vengono affondati per evitarne il riciclo.
Con tutto il rispetto, non sono un esperto, che possano essere classificati come inerti in base alle loro propietà chimiche può anche essere, non ho le qualifiche per confermarlo o smentirlo. Il mio dubbio è che, quando i pezzi in carbonio si rompono rilascino fibre. A seconda del tipo di materiale composito anche le fibre cambiano di composizione, alcune di queste sono particolarmente dure e non biodegradabili, ad esempio la fibra di boro. Questa fibra può sminuzzarsi ed essere respirata, e per via della sua durezza può danneggiare gli alveoli polmonari causando continue infiammazioni ed infezioni e forse anche favorire la comparsa dei tumori, il tutto in maniera non dissimile rispetto alle fibre di amianto, od asbesto (da qui il nome della patologia asbestosi).@@TheAlansignani
@@marcoandreani1491no, il carbonio non si comporta come l'asbesto. Le fibre non sono abbastanza leggere e piccole. Non sono "inalabili". Ed anche la polvere di Carbonio non è cancerogena (anche se sono necessari i dpi per lavorare il carbonio)
Stiamo cercando di investire di più nella qualità dei contenuti, introducendo più immagini e render 3d, ma si può sempre fare meglio. Grazie del feedback!
A parte la grande qualita` dei contenuti, apprezzo moltissimo la velocita` di esposizione. Vi permette di riportare grandi quantita` di informazioni in un tempo limitato, a differenza di molti altri canali.
sono un ingegnere progettista di telai in materiali compositi. Purtroppo trovo questo video confusionario, pressappochista ed in alcuni punti, sbagliato. Capisco che deve essere un video di divulgazione "per tutti", ma da un canale di ingegneria mi aspetto di più. Il modello 3d della scocca è imbarazzante, potevate dedicargli più di 5 minuti. Non avete parlato del nido d'ape e del motivo per cui si usa il sandwich né dei parametri di omologazione dei telai.
Aggiungerei che dal punto di vista storico, è all'inizio degli anni '80 che McLaren entrò in collaborazione con la Hercules americana e iniziò a sviluppare, per prima nell'ambiente automobilistico sportivo, per il suo progetto 4 (da qui la sigla MP/4, che sta per McLaren Project 4) la scocca in fibra di carbonio e non da fine anni '80 ad opera di altri costruttori. Sì, alcune cose sono da rivedere...
Ottima spiegazione una puntualizzazione, le auto di noi mortali il telaio non è coperto dalla carrozzeria ma è la stessa che funge da telaio. Mi interesserebbe come si realizza il singola fibra di carbonio e poi l tessuto, molti docu parlano sempre di fibre già ammatassate.