Giacomo, questo video è di una qualità assurda. Non che gli altri non lo fossero, ma rispetto alla media dei video sull'argomento questo video è una spanna sopra! Da chimico ambientale non posso che apprezzare questo contenuto.
20:08 "La persistente attività umana su un territorio (almeno per quanto riguarda la biodiversità, unica tematica affrontata nel video ed ovviamente oggetto sottinteso della frase) è molto peggio di un disastro nucleare" That hits hard, bro P.S. ho più likes qui che iscritti sul mio canale ahah
@@pierdomenicosommati443 no è adottare uno stile di vita più sano ed equilibrato con l'ambiente, smettere di consumare e produrre eccessivamente e distribuire equamente le risorse del pianeta.
Da ricercatrice ti faccio i complimenti: questo video più che una storia su Chernobyl è una lezione di scienza, metodo scientifico e valutazione della robustezza nella ricerca. Bravo!
@@sandrosandalo4687 ah quindi i fanatici sono quelli che vogliono un mix di nucleare e rinnovabili e non quelli che puntano ciecamente al 100% rinnovabili, buono a sapersi
@@sandrosandalo4687 fisici e ingegneri energetici e nucleari fanatici? Tutto apposto? Cioè non è che perché a te non stanno simpatici e non ti trovi d'accordo con ciò che dicono devi iniziare a offendere.
Grande Giacomo. Hai tutta la mia stima per il fatto di riprendere e aggiornare i tuoi vecchi video in base a nuove scoperte. Non credo siano in molti a farlo, almeno su RU-vid. Continua così👍
Una volta ho letto un articolo che diceva che nell'area demilitarizzata tra le due Coree accade un fatto simile in quanto a espansione della biodiversità. Dove non c'è l'uomo, gli animali possono vivere un pace.
Non posso che controbilanciare la critica che ti ho mosso qualche giorno fa sul tuo secondo canale con dei complimenti vivissimi per la meticolosità con cui hai analizzato le fonti su cui hai basato questo video. Un esempio di divulgazione scientifica. Sicuramente uno dei miei video preferiti del tuo canale
Complimenti per il video e per la competenza, però per ridimensionare il terrore che hanno le persone sulle radiazioni parla ad esempio del fatto che esiste una cosa che si chiama radiazione di fondo naturale e che a chernobyl nella maggior parte delle aree è al massimo il doppio del fondo medio globale, come avviene persino in altri luoghi/città ad esempio in italia, e che serve una dose 100 volte superiore annua per vedere un aumento statistico dei tumori.
🌈 come sempre hai fatto un video molto interessante, ben approfondito e di semplice comprensione. Spero che abbia la visibilità che merita! Io nel mio piccolo l’ho già condiviso🥰🥰🥰 Grazie mille Giacomo 🥰🥰❤️❤️❤️
Sei un grande, la fondatezza scientifica di questo video mi conforta: allora, è possibile, tra i cosiddetti youtuber si nascondono delle perle rare. Grazie!
Bravissimo! Davvero un bel video, chiaro, su un argomento che mi interessava! PS: Moller mi ricorda qualche personaggio (anche più di un personaggio) che è andato in tv negli ultimi anni ..
E' un bellissimo video, grazie. Mi piacerebbe sapere qualcosa di simile riguardo la flora locale. Le piante non si muovono, prendono i nutrienti dal terreno e dalle falde acquifere sottostanti, oltre che dalla pioggia. Ecco, ci saranno sicuramente studi anche su questo. E mi farebbe piacere che ne parlassi. Se hai già fatto un video sull'argomento, chiedo scusa, non l'ho visto.
Quando il libro sarà disponibile lo preordino sicuramente. Giacomo sei il migliore divulgatore scientifico che esista veramente tanti complimenti da parte mia.
Questo video è ottimo perché, a parte il focus specifico su Chernobyl che è comunque interessante, è una vera lezione di metodo scientifico. Chiunque può fare esperimenti e formulare teorie basate sui dati degli esperimenti (o comunque altri dati), ma deve farlo stando attento a essere il più preciso possibile perché intorno si trova tantissimo colleghi che non vedono l'ora di contraddirlo, quindi è un ottimo sistema di autoregolazione. Non è perfetto ovviamente, qualcosa può sempre sfuggire, come peraltro dimostra il video stesso con la storia di moller che ha potuto pubblicare per anni studi che avevano ben poco di solido, ma sempre questa storia dimostra che comunque se ci sono dei punti oscuri (che solo chi ha le competenze può notare, perché giustamente i parametri per stabilire la scientificità di uno studio non sono evidenti a chi non ha studiato ciò, anche appunto ad altri scienziati di altre materie) questi prima o poi (di solito più prima che poi) escono fuori
Grazie di esserti preso la briga di approfondire tutta sta faccenda! Sembra pazzesco che certe questioni passino inosservate nei processi di review. Secondo voi si tratta di inevitabili sviste data la grande mole di paper da revisionare o è frutto di qualcosa di più sistematico relativo all'organizzazione del processo di pubblicazione che potrebbe quindi essere migliorato? (how?)
Complimenti, trovo sia un contenuto fantastico sotto diversi punti di vista. In 21 min hai descritto la situazione e ancora meglio, hai messo in luce il dibattito sulle metodologie di analisi. Chapeau
Ti seguo ormai da un sacco di tempo: nonostante ultimamente non trovo molto interesse ad aprire RU-vid, ritrovo il piacere di sdraiarmi sul letto e guardare i tuoi video. Continua così 👍♥️
Sono un tipeeer di vecchia data ma commento raramente qui su YT. Questa volta faccio un'eccezione :) Sono felice di vedere come la qualità dei video sia costantemente in aumento, anche a livello di scrittura e ritmo. Meriti tutti i risultati che stai ottenendo. Daje
La cosa più straordinaria e rilevante a livello oggettivo è che l’uomo è peggio delle radiazioni! (Semplicistico questo pensiero, ma così è…). (Poi è ovvio che alcuni animali siano più soggetti… Però…).
Tanti complimenti Giacomo, video splendido, uno spaccato sul mondo della ricerca, sul metodo scientifico, e sulla necessità che la sua corretta applicazione sia sempre sorvegliata. Quanto alla biodiversità generatisi nella zona di Chernobyl, posso dire che da sempre sono un fervido sostenitore del progetto "Half-earth", a mio parere unica speranza dell'umanità per continuare ad essere sostenibile per il pianeta.
Sono stato a Chernobyl a ottobre 2021 e in effetti nel giro di 9 ore ho visto parecchi animali selvatici; la cosa che più mi ha sorpreso è aver visto una volpe uscire dalla foresta rossa come se nulla fosse, e poco più avanti un gruppo di cervi ha attraversato la strada. Per quanto riguarda il calo del numero di rondini non potrebbe essere anche legato a una maggior pressione da parte dei predatori? In un ambiente urbano credo che ci siano molti meno predatori,oltre che cacciatori. Altra cosa importante a Chernobyl è il gran numero di cani randagi, i discendenti dei cani domestici lasciati indietro durante la fuga. In loro si osserva qualche cambiamento? Sarebbe interessante un video a riguardo.
Io sono rimasta lì 4 giorni interi nel 2017 e ho visto tutte le bestie del creato 😂❤ alla fine ho pensato che come specie non ci meritiamo di esistere, mentre i cervi, tipo, dovrebbero governare il mondo 😂
Riguarda le rondini non credo che la loro diminuzione, come altre specie steppiche e o "agricole", sono molto legate agli allevamenti di bestiame (specie bovino) e la loro diminuzione è stimata (fonte Bird Life International) intorno al 40% della popolazione nidificante. In più ci sono problemi anche nelle aree di svernamento sub sahariane.
Allora le scorie atomiche sono una ricchezza!!! Le potrebbero spargere insieme alle altre benefiche sostanze che ci regalano nelle "scie chimiche", in un "Aereosol" Planetario che abbia magari dentro anche dei salutari "Vairus" potenziati...Insomma, sarebbe un veloce e pacifico ritorno al "Paradiso Terrestre"!!
Complimentissimi! Francamente non credevo che fosse possibile vedere ed ascoltare contenuti di questo livello oggi in qualsiasi media! La tua scelta è molto coraggiosa ed il tuo entusiasmo per la verità onesta e sincera è contagioso. Mi hai ridato un po' di speranza, ho 72 anni e sono orgoglioso di continuare a pensare criticamente ed a odiare tutto quel tantissimo che mi sembra ormai appiattito su standard televisivi. La tua frase conclusiva, detta un po' sottovoce, che "l'uomo per la natura è peggio del nucleare" è un piccolo capolavoro. Chapeau e avanti sempre così, con swing e passione! E grazie comunque per questa boccata di ossigeno!!
14:16 Un'altra ipotesi è che Moller alcuni articoli non li avesse nemmeno scritti, ma li avesse solo firmati, magari leggendoli rapidamente solo per verificare che non ci fossero errori grossolani...È una prassi che ho già visto fare nel mondo accademico
Non sapevo stessi pubblicando un libro. Non vedo l'ora di leggerlo. Da ricercatore posso dire che il mondo delle pubblicazioni scientifiche e' un wild world. Penso che lo spingere a pubblicare piu' articoli possibile crei i problemi che hai esposto nel tuo video. Ultimamente c'e' un cambio di rotta , l'ossessione per l'impact factor sta un poco scemando, almeno qui in europa, ma non posso dire lo stesso per l'Asia. Grande video cmq. keep going!
Condivido con te delle informazioni tratte da un video fatto con il drone su Chernobyl dove si vedevano mandrie di cavalli selvatici che popolavano l'area.
Ma la vera domanda è quella che ti sei posto anche tu.... i reviewer dove erano o cosa facevano quando hanno dato il benestare a pubblicare questi articoli?
Lavoro pazzesco, complimenti e solo complimenti. Quando si tocca il tema nucleare, il sensazionalismo e la disonestà intellettuale cresce a dismisura. In Italia ne sappiamo qualcosa
Perché errori così macroscopici non vengono corretti durante la peer-review? C'è un qualche tipo di connivenza e tacito accordo tra i revisori? O si tratta solo di superficialità?
Quindi siamo tutti d'accordo ora che l'affermazione " Io credo nella scienza ", sia un'affermazione quanto meno incauta. Al massimo si potrebbe dire, io ho fiducia nella buona fede della ricerca e dei ricercatori. Purtroppo la scienza risente e risentirà sempre della debolezza dell'animo umano.
Ben trovato. Video chiaro e con numerose informazioni e con riferimenti a prove documentate a supporto. Una cosa mi chiedo: a parte la serrata critica alla informazione/disinformazione di Moller e alla conclusione sull'impatto dell'uomo sulla biodiversità, che credo non abbia bisogno di conferme (inquinamento, deforestazione, specie in estinzione), dal momento che la radioattività è e resta un dato di fatto, che speranza c'è per un ripopolazione della zona? Dopotutto quello che interessa alla gente è proprio questo. Potresti gentilmente fare un video su questo argomento? Grazie e buona giornata
Bravissimo, molto interessante! Dato che ultimamente le tue produzioni si erano tanto diradate, devo confessare che stavo per riconsiderare il mio sostegno, ma video come questo ricompensano l'attesa. Conoscevo le considerazioni di Moller sulle rondini, questo video ci voleva.
Si è ben capito che questo canale è favorevole all'energia nucleare e alla relative centrali. Speriamo che tra poco non salterà che c'è uno studio di qualcuno che rivela che le radiazioni fanno bene e chi è morto a Chernobyl è morto per troppa salute!
Caro Giacomo non prendertele ma a me sembri così tanto un frate... oltre l'aspetto, anche nel modo di parlare e muoversi. Don Giacomo... non suona male 😊
Puoi leggere i report dell'ONU e della Chernobyl Tissue Bank. Anche questo studio: "Lack of transgenerational effects of ionizing radiation exposure from the Chernobyl accident" Gli impatti sono stati ingigantiti dai media e dai giornali, ma a conti fatti i danni effettivi sono stati minimi.
BEL LAVORO! AGGANGIANDOTI A QUESTO ARGOMENTO POTRESTI APPROFONDIRE COME LA NATURA RISCE A MITIGARLE RADIAZIONI E COME NOI UMANI POTREMMO APPROFOTTARE?? UN VIAGGIO NEL MONDO DELLA " BIOREMEDIATION" ,TRA FUNGHI E BATTERI MANGIA RADIAZIONI SAREBBE FANTASTICO
Giacomo, a me risulterebbe che la radiazione di fondo nella zona di Chernobyl sia scesa a livelli comparabili, se non inferiore, ai livelli della radiazione di fondo che c'è, per esempio, anche in gran parte dell'Italia centrale. Perché le mutazioni dovute alle radiazioni (almeno negli ultimi anni) dovrebbero essere aumentate? Sono state correlate con le misure di radioattività? In questi studi non sono state fatte considerazioni in merito? Questa sarebbe stata la prima considerazione che mi sarebbe venuta in mente
Ci sono da fare alcune precisazioni in merito, se è vero che il livello medio di dose assorbita può essere anche inferiore a quello che c'è in alcune zone dell'Italia centrale, bisogna distinguere anche la tipologia di radiazione e se l'esposizione deriva dall'esterno o dall'interno. Nella zona attorno a Černobyl ci sono i vari prodotti di fissione come il Cesio 137 diffusi in modo più o meno uniforme ma anche zone ad alta attività con presenza di radioisotopi ben diversi tra cui transuranici come Plutonio, Nettunio ed Americio e prodotti di attivazione neutronica come Cobalto 60 e Carbonio 14. E' più semplice avere stime precise di radioisotopi come il Cesio 137 perchè hanno dei fotopicchi di emissione gamma tipici, molto più complesso è stimare l'inquinamento da parte di isotopi del Plutonio per fare un esempio. La differenza con il confronto tra dosi assorbite in Italia può essere fuorviante perchè il fondo naturale è quasi tutto costituito da un esposizione esterna, salvo per il Radon 222 inalato, mentre a Černobyl molti radioisotopi sono entrati nelle catene alimentari ed alcuni si sono bioaccumulati nei tessuti dei vari organismi. É un discorso interessante.
@@AlbertoMelappioni si, mi rendo conto che ci siano da fare mille distinguo ed il discorso sarebbe assolutamente da approfondire (ad esempio mappa di l'aria ed il terreno per attività e per presenza dei radioisotopi che hai citato?) MI sembra però, e sono certo di sbagliare, che questi aspetti siano stati trascurati nella narrazione complessiva Comunque bel video. Quelli che fanno nascere domande sono i migliori
@@robertoinnocenti9285 parlando del video è ottimo! Tornonando al discorso di come e dove sono distribuiti i vari inquinanti, a questo punto sarebbe giusto aggiungerci anche tutte le sostanze chimiche non-radioattive che sono state impiegate durante le operazioni di "bonifica", per esempio le resine usate per incollare il pulviscolo radioattivo al terreno, i tensioattivi per pulire i mezzi ed il personale, le tonnellate di acido borico sversate nella zona, il piombo usato per le schermature ed abbandonato ecc... Diventa molto complesso capire cosa può incidere e cosa no, distinguerlo dall'effetto dei radioisotopi piuttosto che da altro. Purtroppo riguardo la diffusione dei materiali radioattivi è di una difficoltà pazzesca fare degli studi precisi, faccio un esempio per rendere l'idea. Nel 2012 Carl Willis, un ingegnere nucleare in visita presso il sito, ha trovato un frammento di grafite del reattore (qualche millimetro, un granello di sabbia in pratica) in un prato nei pressi della centrale. Proprio accanto a questo frammento, che faceva schizzare i dosimetri dalla distanza di diversi metri, c'era un formicaio. Quella colonia ha sicuramente assorbito una dose molto alta di radiazioni ionizzanti se paragonata ad altri artropodi già a pochi metri di distanza nello stesso prato. Puoi immaginare che studiare situazioni del genere è estremamente complesso.
@@AlbertoMelappioni mi viene da pensare anche a tutti i possibili inquinanti lasciati sul posto in un fuggi fuggi generale. Tutti i prodotti petroliferi, agenti chimici di vario tipo ecc (oltre a quanto da te citato) Non certo il meglio del meglio. Ed a maggior ragione ricondurre alle radiazioni (sicuramente presenti) effetti che non sono nemmeno così chiari non sembra un buon esempio di genuino dibattito scientifico
Più di 5000 wiew con quasi 2000 like, complimenti in tre ore questo video è piaciuto a molti di quello che l'hanno visto. Adesso me lo gusto pure io 😉💪🏻
Ottimo, come sempre. Ovviamente, l'antropizzazione di un territorio favorisce l'aumento della popolazione di quelle specie che riescono a ricavarsi una nicchia nelle nuove condizioni ambientali, ma riduce gli spazi per le altre specie, e quindi la biodiversità nell'area. Tale processo può essere reversibile, in condizioni favorevoli. Per l'individuo, il discorso è diverso, perché riguarda la durata dell'esposizione al fattore di rischio, in questo caso la radioattività. Il rischio di contrarre patologie gravi a causa delle radiazioni, per ogni singolo esemplare è inversamente proporzionale alla durata media della sua esistenza.
due uomini che entrano nello "stesso" bosco possono avere esperienze molto diverse,e trarre conclusioni o insegnamenti o avere intuizioni ancora piu differenti. non mi stupisce che accada lo stesso in ambito scientifico,in cui si intrecciano inevitabilmente relazioni sociali,competizione,interessi economici,interessi personali,interessi nazionali ed internazionali ecc ecc ecc
Bellissimo video. Vorrei esprimere la mia umilissima idea sull'ultimo concetto che hai espresso, ovvero che per conservare la biodiversità è necessario avere più spazi dove l'intervento dell'uomo è nullo. Ecco io, basandomi sulla mia esperienza, posso dire che questa cosa non sempre è vera. Cioè per esempio dove abito io, a Siena nelle colline metallifere, il bosco è un cantiere di lavoro da millenni, quindi ha variato forma sia per quanto riguarda la flora che la fauna. Da millenni si hanno certe condizioni ambientali a causa del continuo lavoro dell'uomo (taglio del bosco, castagneti ecc...) con conseguente fauna adattata. Quindi ritengo che l'abbandono del bosco sia oramai un snaturamento. Concludo sta lungagnata dicendo che con i miei occhi ho visto che nelle riserve naturali c'è molta meno biodiversità che nei territori liberi, poiché si ha la creazione di alto fusti che per quanto riguarda la flora si ha la riduzione da 20 specie diverse che si hanno in un bosco libero a 1 e per quanto riguarda la fauna gli animali non trovano più ripari e non ci stanno più.
Milioni di anni di evoluzione non possono essere perenne distrutti da qualche millennio, per quanto riguarda diminuzione della biodiversità è solo apparente, in un sistema in una stadio avanzato scompaiono alcune specie in favore di altre più "evolute" inoltre la biodiversità non è data dal numero di specie ma dalle connessioni spontanee che si instaurano fra loro
@@franc859limi sembra tu sia fissato con questa evoluzione. Io penso che l'abbandono delle nostre terre comporta una modifica alla fauna e alla flora che nei millenni (che te dici siano pochi) si è adattata ad un ecosistema gestito in modo armonioso dall'uomo. Per il momento questo cambiamento porta alla perdita di questa numerosissima diversità di specie animali e vegetali (non chiamarla biodiversità se preferisci). Poi se in futuro torneranno i mammut e i triceratopi non lo so ma spero di no.
Gli animali in natura non vivono tantissimi anni, perciò gli effetti delle radiazioni potrebbero incidere relativamente poco. Per ora che sviluppano il cancro sono già morti... Ma è solo una mia elucubrazione e potrebbe non essere giusta.
A Chernobyl c'è gente che non se ne mai andata e vive la vecchiaia in serenità. Inoltre chissà com'è che si può andare a visitare Chernobyl, perfino la sala di controllo del reattore dove si arriva a 900 millisivert anno di radiazioni. Mentre nei terreni circostanti se prendi un volo aereo ti prendi più radiazioni, oppure facendoti una camminata a San Pietro per via del (se non ricordo male cesio) contenuto nei sampietrini.
Bellissimo video Giacomo. Alla fine emergono due cose: 1) La specie umana... è proprio un disastro! E intendo letteralmente. 2) Per questo pianeta c'è ancora speranza.
scusa perché la specie umana sarebbe un disastro? forse intendi una piccola branca della scienza dominata dalla voglia di primeggiare al di là dei fatti. La specie umana ha una storia di decine di migliaia di anni costellata da successi e conquiste culturali e spirituali incredibili, insieme a rovinosi insuccessi. tu giudichi tutta una foresta da una foglia caduta?
@@Messaggi_in_Bottiglia Mi riferivo a quello che Giacomo dice a 20:08, che la persistente attività umana in un territorio è peggio di un disastro nucleare e giocavo sul significato sia letterale che metaforico della parola disastro. Alla fine quello che noi chiamiamo disastro nucleare e solo un disastro per l'attività antropica ma per la natura e gli animali selvatici si è rivelato una cura. Nella storia del pianeta ci sono state 5 enormi estinzioni di massa in cui è sopravvissuta solo una piccola percentuale delle specie esistenti. Noi stiamo provocando la sesta e questo era ciò che intendevo con disastro. Fortunatamente la vita è molto più resiliente e tenace e come è sopravvissuta alle Big5 sopravvivrà anche a noi. Questo è ciò che intendevo con speranza.
Vorrei scrivere na pagina di complimenti ma la riassumo in un sei un Drago...dovrebbe essere abbastanza rappresentativa....parlo di tutti i video che sto guardando da quando ho scoperto il tuo canale pochi giorni fa...Complimentoni
Grazie. Eccellente lavoro di review. Unica nota stonata non imputabile al autore è che diversi commenti sembrano non aver capito i dati che hai riportato