Quando ti sposti dalla tua “confort-zone”, tutto è nuovo e il rischio è quello di avere giudizi affrettati. Vivevo in Calabria, in un paesino meraviglioso in cui, da ogni punto, puoi abbracciare con lo sguardo tutto lo Stretto di Messina. Dall’Etna e la piana di Catania alle isole Eolie, ogni giorno é pura poesia. Catapultato a Venezia, ho cercato il bello in ogni cosa. Non è facile! Ma ho colto e appreso nuove cose, nuovo costumi, nuovi sapori. Cosí ho provato il baccalà mantecato, le frittelle veneziane, i cicchetti e poi mi sono spinto oltre. È stato durante un week end in Trentino che ho provato i Knödel. Il mio giudizio affrettato ha imposto alla bocca di dire “e tuttu stu burdellu per ddu purpetti nto broru?”(tutto questo baccano per due polpette nel brodo). Poi li ho assaggiati e, sarà stata la baita in cui mi trovavo, bellissima e carica di storia e affacciata su una valle pazzesca, sarà stato il contesto, i costumi tipici delle cameriere, il personaggio da cartoon dell’oste…mi son sembrati ottimi all’ennesima potenza. Un piatto povero, della tradizione bavarese e tirolese. Cosí famosi che si ritrovano in un dipinto all’interno della cappella del castello di Hocheppan, vicino Bolzano. La Vergine partoriente e la balia é in cucina e controlla la pentola nella quale cuociono 5 canederli. Con la mano destra ne infilza uno con la forchetta e fa il gesto di assaggiarlo. Poesia!!! Non vi trattengo ancora…FAVORITE! ❤️
22 ноя 2023