Тёмный

Complesso monumentale di Santa Chiara a Napoli - Magnifico Chiostro. 

ArticoAntartico
Подписаться 226
Просмотров 32
50% 1

Complesso monumentale di Santa Chiara a Napoli: storia, curiosità del Monastero e del suo magnifico Chiostro
Con il suo chiostro maiolicato, la storia e l’arte, il Monastero di Santa Chiara è uno dei luoghi più straordinari di Napoli. Ecco tutto ciò che c’è da sapere prima della visita
Il complesso monumentale di Santa Chiara, anche noto come Monastero di Santa Chiara, è tra i più rilevanti e apprezzati monumenti del patrimonio artistico di Napoli. E’ reso celebre dal suo chiostro che ne è espressione sublime di pace e bellezza, elementi che a Napoli hanno spesso trovato attuazione nel connubio tra fede e arte, ricercatezza e virtuosismo.
Ubicato nel centro storico di Napoli, tra l’omonima via e Piazza del Gesù Nuovo, il complesso si estende su una superficie vasta che include la Basilica di origine gotica, gli ambienti monastici, l’area archeologica con i resti di uno stabilimento termale di epoca romana, l’ampia zona occupata dal museo dell’Opera Francescana, il famoso Chiostro Maiolicato e il grande campanile.
Per il suo valore intrinseco che ne ha fatto oggetto di declamazione da parte di cantori (i celebri versi di Rocco Galdieri “Munasterio ‘e Santa Chiara/tengo o core scuro scuro..” sono il canto nostalgico di un napoletano che evoca la sua Napoli lontana trasfigurandola nel ricordo del monastero) e di intellettuali, come il filosofo Benedetto Croce che, non a caso, iniziò il suo “Storie e leggende napoletane” con la menzione della cittadella francescana, Santa Chiara è tra le più variegate e riconosciute espressioni d’arte di cui Partenope dispone. Negli ultimi anni, grazie anche a una gestione rinnovata e adeguata, numerosi fedeli, turisti e autoctoni affollano la struttura, vivacizzando un vero e proprio gioiello sito nel cuore della città.
Alcune cose imperdibili da conoscere sul Complesso monumentale: breve storia e aneddoti della Chiesa di Santa Chiara
La basilica di Santa Chiara ha vissuto tre fasi cruciali che ne modificarono di volta in volta l’aspetto e la struttura architettonica determinandone rispettivamente la fondazione, il rimaneggiamento e la parziale distruzione.
Nell’anno 1310 il re angioino Roberto I detto il Saggio e la devota moglie, Sancia di Mairoca, decisero di innalzare poco fuori le mura della città medievale una basilica con annesso convento. Certamente i sovrani furono mossi dall’afflato religioso molte volte esibito, ma non fu secondaria la volontà di realizzare una magnificente struttura atta ad accogliere le spoglie mortali della famiglia reale.
Su modello gotico provenzale fu costruita in un decennio la poderosa basilica di Santa Chiara, a navata unica, perimetrata sui lati da dieci cappelle e preceduta dalla facciata, che si apre su via Benedetto Croce, con arco a sesto acuto e nella quale spicca l’antico rosone traforato. I lavori furono affidati a Gagliardo Primario e Leonardo di Vito, mentre molte delle sculture furono levate dall’abile arte di Tino da Camaino che ebbe anche l’ingrato compito di provvedere alla modellazione del primo cenotafio angioino in Santa Chiara: la tomba di Carlo, figlio del re, morto prematuramente. Si ritenne la morte per volere divino, secondo la tradizione tramandata, da chi considerò un vero affronto l’accostamento che il giovane osò fare tra la basilica e una stalla guarnita di venti mangiatoie.
Nella grande basilica lavorò Giotto
Anche consigliato da Boccaccio, Roberto D’Angiò scelse il miglior pittore dell’epoca per far affrescare la basilica, ovvero Giotto. Scene che descrivevano la vita della Madonna, i miracoli di San Francesco e di Santa Chiara abbellivano le pareti della navata. Difficile stabilire se affrescate direttamente dalla mano del Maestro o dalle maestranze della sua bottega, purtroppo delle immagini giottesche in Santa Chiara resta un ricordo sbiadito a causa di chi, durante il Seicento, le occultò colpevolmente sotto strati di stucco, sottraendo alla storia una mirabile pagina di arte medievale.
. Il 4 aprile del 1943 un bombardamento sventrò la basilica riducendo a macerie gli abbellimenti avvenuti durante il Barocco e coordinati dall’artista Domenico Antonio Vaccaro di cui miracolosamente si salvò il Chiostro Maiolicato.
Né la furia della guerra, né l’arroganza degli uomini riuscirono a ferire a morte il Complesso monumentale la cui storia fu di profonda umanità e nobilissima fede, ma che seppe essere a suo modo anche rivoluzionaria: fu tra le prime strutture ad ospitare sia un monastero femminile, quello delle Clarisse, che uno maschile, grazie all’autorizzazione elargita da Papa Clemente V il 20 giugno del 1312.
La ricostruzione riportò alla luce l’antico stile gotico
Il Chiostro è perimetrato dal porticato splendidamente dipinto nella prima metà del XVII secolo sia nelle arcate che sulle pareti, creando un armonioso pandant con i colori delle “riggiole”.

Опубликовано:

 

12 сен 2024

Поделиться:

Ссылка:

Скачать:

Готовим ссылку...

Добавить в:

Мой плейлист
Посмотреть позже
Комментарии    
Далее
Hiroshima - the unknown images
52:01
Просмотров 11 млн
Как подписать? 😂 #shorts
00:10
Просмотров 649 тыс.
Sgarbi spiega Cappella Sansevero e il Cristo Velato
10:54
Il Real Teatro di San Carlo di Napoli - Meraviglie
14:35
Top 8 Italian Unspoken Rules
10:14
Просмотров 205 тыс.
Documentario Complesso Monumentale Donnaregina
13:28
Просмотров 20 тыс.
Intervista a Mario Monicelli e Nanni Moretti (1977)
36:15