Bravissimi. Video sempre interessanti e la Dottoressa è sempre molto piacevole e mi infonde sempre un senso di positività e ottimismo. Non parla mai con superficialità, si vede l'attenzione perpetua nel trovare in ogni situazione un punto di riflessione positivo. Insomma, mi tranquillizza e interessa sempre ascoltarla.
Caro Luca, un contenuto utilissimo per chi come me, da poco, da paziente, sta affrontando una chiusura terapeutica brusca. Avervi ascoltato alleggerisce il mio senso di colpa. Un saluto
Piango al solo pensiero di quando dovrò terminare la mia psicoterapia😭 lei per me è diventata un punto di riferimento forte. E anche se so che potrò sempre chiamarla qualora avessi bisogno, il mio 'spazio' con lei non ci sarà più. Però so anche che tutto nella vita ha un inizio e una fine, anche quello che ti ha donato di nuovo il sorriso. E non smetterò mai di ringraziarla
E' sempre piacevole ascoltare le vostre conversazioni. Vero,la fine della terapia non era mai stata trattata, solo l'inizio! Spiace essere molto distante fisicamente dalla Dr. Ugazio e non poter avvalermi della sua competenza per una serie di sedute con la mia famiglia. Grazie per i tuoi video Luca! :)
@@psicologomilano Quando la professoressa Ugazio parla del percorso di psicoterapia come di un momento di temporanea "uscita dalla vita" coglie, effettivamente, un aspetto molto vero e molto profondo. O quanto meno si vive uno sdoppiamento: sei dentro e fuori la vita contemporaneamente. la forte riflessività secondo me fa riferimento al fatto che, oltre a riflettere come normalmente fai su ciò che ti capita, c'è una sorta di "metariflessione", ossia una riflessione sul tuo modo stesso di riflettere sulle emozioni ed i sentimenti che provi. Per cui, come dice giustamente lei, dopo un certo periodo, non è più sostenibile a livello di energie psichiche. Una forte riflessività può determinare una perdita di serotonina e quindi un calo dell'umore (ci sono diversi studi scientifici al riguardo, se non erro). Buon Natale Luca.
Video veramente utilissimo e molto molto interessante, anche illuminante x molti versi. Vorrei chiedere... Se durante una terapia abbastanza lunga, il terapeuta decide di dover chiudere xke' su certe situazioni non c'è evoluzione da parte del paziente . Il paziente viene informato di questa costatazione ( dei limiti in cui non riesce a progredire) o la terapia viene conclusa eludendo questo discorso?? Lasciando il paziente convinto di essere totalmente guarito... mentre in realtà non lo è..🤔
sempre interessante!....altro contatto a cui attingere!...scrivo qua xke non saprei come dirti caro Luca che i due appuntamenti di sett prox non ci saro' non x non avere il giusto assetto relazionale....anzi...ma sono al lavoro ....confido di poterne usufruire su altro tuo mezzo social.....intanto GRAZIE!
Che parole confortanti: "da tutte le malattie psichiche si può guarire"... Certo ci sono casi gravi, ma sapere che si può lottare senza combattere contro i mulini a vento è appunto confortante... Credi che la motivazione del paziente sia fondamentale nella riuscita della terapia(seppur la cronicità del disturbo)?
Quello che ho inteso io è che mai, nessuna persona, deve rinunciare o abdicare il proprio senso di responsabilità verso la vita, fa parte, penso, dell'amore di sé.