Harari tende al filosofo oltre che all'essere storico a tutto tondo (finendo quindi in altri campi) e d'altronde anche in Sapiens, che è anche il mio testo preferito, risulta "meno preciso e perfetto" rispetto a Diamonds in "Armi, Acciaio e Malattie", ma è anche normale perché gli intenti sono diversi. In Homo Deus lui pronostica dei futuri, li metti sotto torchio, li saggia e cerca di comprendere cosa potrebbe accadere, ma lui stesso afferma come le sue siano solo parole basate su ciò che si può vedere oggi, non di certo ciò che necessariamente accadrà (e in questo noi siamo parte di quella possibilità, attiva, e che potrebbe ribaltare ogni cosa), proprio per questo ammette in diversi punti e soprattutto in chiusura del libro, come tu affermi nel tuo bellissimo articolo, che "tutto ciò che sai del futuro è falso". Grazie come sempre ;)
Scusami, visto che li hai letti entrambi, posso chiederti per quale motivo ne preferisci uno, oltre a ciò che hai già scritto qua? Quale consiglieresti?
Sicuramente Harari c'era 70000 anni fa per affermare ( l'estinzione Neanderthal ad opera del Sapiens) assertivamente tutto ciò. Parte da "asserzioni " che in realtà sono prive di qualsiasi fondamento storico o arbitrarie ( un po' poco per uno storico). Insomma una mitologia per asserire che l'algoritmo è la soluzione ai problemi del mondo ( quale mondo?) . L' algoritmo è una soluzione univoca e l'intelligenza artificiale potrà dare "la sola" soluzione al problema più velocemente, ma finisce qui la presunta superiorità della macchina. Io Sapiens ,che sono ancora umano , reputo tale" ideologia" o nuova religione in maniera euristica: è una favola da Elite globalista made in Davos. Un saluto, Walter.
Mi sono lasciato ingannare dalla tua simpatia e dalla tua travolgente chiarezza...e ho ceduto, l'ho comprato. Lo sto leggendo. Da una parte mi affascina la chiarezza del quadro storico, dall'altra mi perplime il modo con cui parla delle religioni, lette come superstizioni con cui l'uomo ha voluto tacere delle domande. E siccome io sono persona di fede...non mi accontento e la fede mi stimola a pormi domande sulla vita, più che risposte. Scuserai la mia ironia. Grazie
Ti prego continua la rubrica Io mi ritengo un buon lettore, anche se ho mollato un po’ il colpo tra il lavoro e amici Ma questo video mi ha fatto tornare la voglia di leggere E non i soliti romanzi fantasy/fantascentifici che amo e amerò per sempre Però mi sono segnato tutti i libri da te menzionanti in questo video
La potenza di un Intellettuale (ho avuto, in vita, poche esperienze di questo genere di uomini) sta nella capacità di creare cultura, attraverso il riferimento ad altre figure, relativamente al pensiero delle quali viene stimolata la curiosità. Grazie per questo lavoro, Roberto, che ammiro profondamente e che mi ispira.
Mi illumini sempre come ogni volta , sicuramente leggerò questi libri. Ti ho visto ieri dal vivo con il tuo monologo sull'immigrazione. Davvero notevole...... Aspetto altre tue nuove illuminazioni
siamo già nella merda, ancora i geni dell'eterna crescita non l'hanno capito? non preoccuparti, tanto siamo già nell'era della Sesta Estinzione di massa
Morgana sei sicura che sia una cosa negativa ciò!? Perché non dovrebbe succedere !?? Dopo tutto abitiamo uno spazio dove vige sempre il secondo principio della termodinamica. Anzi in ogni punto dello spazio vige l'entropia. Causa, effetto. Se ora il nostro mondo é diventato un inferno , ci saranno state delle cause, dei motivi.
Solo ora riesco a commentare questo video, che come al solito mi lascia qualcosa, mi lascia la curiosità di approfondire questo autore con un occhio magari più propenso alla futuribilità delle sue previsioni, ma smorzato dalle tue riflessioni sia in video che nell'articolo lasciato in descrizione. Non vedo l'ora di assistere al video autocritico su quell'articolo, sono sicuro mi offrirà ulteriori spunti :)
Ho scoperto Harari da poco ed ho approfittato della quarantena per acquistare e leggere i suoi 3 best sellers. Ho da poco finito Sapiens e sto leggendo Homo deus (con la d minuscola per non sollecitare la tua sensibilità verso la nomenclatura binomiale) e devo dire che mi ritrovo al 100% con la tua analisi. Molto carino anche il tuo articolo su Kobo. Contento di aver scoperto il tuo canale Roberto, mi sono iscritto con piacere e leggerò uno dei tuoi libri in futuro, daje.
@@tb8183 Vero, ho adorato la prima stagione, mentre la seconda l'ho trovata poco originale e sotto tono. Anche in Cyberpunk 2077 viene trattata una tematica molto simile a quelle messe in campo da Harari in Homo Deus.
Bellissimo video come sempre, ho letto anche l'articolo. Mi ha fatto sorridere la parte del fonografo di Edison, poiché in fondo quello di mettere da parte le cose e un giorno trovarne un giusto utilizzo non è di certo roba da poco. Credo che tutto nel mondo abbia funzionato così è funzionerà così, in fondo della fisica quantistica non sapevamo gli impieghi che poi ha avuto , e in futuro potrà avere. Per quello che riguarda la tua ultima domanda nell'articolo direi che Sì, per me ha importanza la fantascienza e l'immaginazione. Per me due cose sono state fondamentali per lo sviluppo dell'uomo; la prima è la domanda a cui segue il pensiero che porta all'invenzione e la seconda è ovviamente l'immaginazione, e chissà quante cose tra quelle che abbiamo letto o visto ne fumetti, ha ispirato i sogni e le creazioni di tantissimi inventori del nostro secolo. Come sempre grandi spunti, grazie Roberto!
Dopo un video di Entropy for Life mi sono appassionata alla sua visione. A breve inizio Da Animali a Dei. Già scaricato in e book. Poi non vedo l’ora di leggere 21 lezioni. E sono contenta di sentire parlare Roberto
Libri che riguardano il futuro non li leggo mai. Per il semplice motivo che nessuno lo conosce (il futuro), quindi non si può far altro che ipotizzare, fantasticare, anche in modo ragionevole, ma pur sempre azzardato. Troppe volte è successo, e chi ha studiato la storia lo sa, i fatti succeduti hanno smentito clamorosamente le previsioni. Troppi sono i fattori che giocano nella determinazione di un avvenimento o del suo contrario.
Nel primo libro parla anche dell'imprevedibilità del futuro, nel terzo libro credo che ci voglia mettere in guardia sullo sviluppo tecnico, gli scenari fantascientifici sono degli esempi per una riflessione sull'argomento. Penso porti all'estremo certi scenari perché altrimenti alcuni concetti non passerebbero.
Tempismo perfetto. Dopo aver adorato i primi due libri sto leggendo in questi giorni proprio il terzo e quel paragrafo sulle Olimpiadi continuo a usarlo con i miei amici come esempio della genialità di questo autore. Riesce a portare al grande pubblico concetti complessi semplificandoli, ma non banalizzandoli. Sul tuo “ma” vorrei aggiungere una riflessione, anzi due. 1. Io l’ho intesa come una provocazione più che una previsione e le conclusioni del libro mi sembrano abbastanza chiare da questo punto di vista. Ha portato l’immaginazione all’estremo e ci ha detto “oh sapete che lo scenario peggiore potrebbe essere questo”. Da sto punto di vista chapeau sia per l’immaginazione che per la lucidità di metterlo nero su bianco in maniera “realistica”. Perché vuoi o non vuoi quella roba (visti i progressi scientifici degli ultimi anni) è realistica. 2. In quel libro c’è una premessa importante che non può essere non considerata quando si parla dei suoi contenuti. Harari inizia l’intero discorso dicendo “voglio parlare degli scenari peggiori nella speranza che mettendoli nero su bianco io possa in qualche modo influenzare gli avvenimenti, sperando che non si avverino” (Ho semplificato, ma il senso era un po’ quello) In questa ottica l’intero libro va letto con un occhio diverso. Non ne sminuisce assolutamente il valore (secondo me lo aumenta), ma sicuramente alcuni passaggi non sono da prendere in maniera letterale. Detto questo, video bomba. Parlaci più spesso di libri 😊
Sono diversi i libri che ho letto perché citati da te, questi sembrano abbastanza tosti ma se trovo l'ispirazione giusta posso farcela 😁 Nel frattempo attendo la tua seconda opera
L'idea che dal momento che 'a suo dire' il libero arbitrio è puramente illusorio, bisogna iniziare a pensare che la democrazia sia obsoleta e che le decisioni riguardo le soluzioni sociali, politiche e mediche debbano essere prese da un elite (di cui lui ovviamente fa parte) e semplicemente imposte sugli altri, apre le porte a scenari totalitari da incubo. Questo soprattutto alla luce del fatto che per Harari, come ha dichiarato apertamente più di una volta, è fondamentale che chi detiene il comando (cioè ancora le elite tecnocratiche/gnostiche di cui lui fa parte), abbiano accesso biologico al corpo fisico dei cittadini/sudditi. No, grazie.
@@darkofiu4545 ha l'appoggio 24/7 di tutti i media internazionali (su tutti WEF) che spingono questo psicopatico come se fosse il faro che deve guidarci nel nuovo futuro post umano.
In più punti, tuttavia, Harari avverte che le sue sono solo ipotesi che non vanno prese come predizioni. È lui stesso a metterci in guardia dalle sue teorie, a dire di non considerarle come predizioni allarmistiche ma solo come riflessioni sul possibile.
Certo. Ma è proprio questo che mi lascia interdetto. In certi momenti leggendo mi sono chiesto: "è un saggio scientifico o è un romanzo fantascientifico?" Non è chiaro quale sia il confine. Ha davvero senso azzardare ipotesi così audaci dicendo, contemporaneamente, che su di esse non c'è alcuna certezza e nessuno sa cosa accadrà davvero in futuro? Qual è la differenza con gli scrittori di fantascienza, allora?
@@RobertoMercadini negli anni 90 su Quark andò in onda un documentario sui carnivori, nei quali si partiva da come i carnivori mammiferi si erano evoluti dopo il vuoto lasciato dai dinosauri e come si sarebbero evoluti nel caso in cui gli uomini fossero scomparsi o nel caso in cui avessero continuato ad essere la specie dominante del pianeta. Erano ipotesi assurde, nessuno dei due casi poteva essere vero. Ma servivano a riflettere sulla differenza tra un cacciatore specializzato in un solo tipo di preda e un cacciatore generico, adattabile. Come spesso dice Harari (sto parafrasando) le predizioni non si avverano mai perché la storia è un sistema caotico di livello 2, ovvero viene influenzata dalle previsioni. È come se "Homo deus" fosse un "worst case scenario", ma con un linguaggio divulgativo. Certo, purtroppo l'enorme rischio è che le persone saltino a piè pari le avvertenze dell'autore e si lascino trasportare dal fascino discreto della distopia, iniziando a preoccuparsi di creature amortali simili a dei e di masse lasciate "inutili" e "inoccupate". È un rischio, lo capisco. Ma qualche rischio bisogna prenderselo se si vuole riflettere sul futuro. Sono elucubrazioni da romanzo distopico, e io non sono il primo a dirlo, Harari stesso ci avverte che sarebbe davvero strano se tutto ciò di cui lui parla si avverasse, e tra i tanti esempi porta l'avvento di Internet (non previsto da nessuno) rispetto alle colonie su Marte (argomento trito e ritrito e condito in tutte le salse) Una cosa che a me non è piaciuta di "Homo deus" è che ho trovato pochi contenuti originali e molti rimescolamenti da Sapiens, in cui secondo me ci sono i concetti più illuminanti.
@@LeonardoMercadante Ecco. Non ho visto quel documentario di Quark, ma temo che mi avrebbe suscitato una perplessità analoga. Come dico nel video (e nell'articolo) ho un problema con la futurologia. Ma magari è un problema mio. 🙂
Non parlo con nessuno dei libri che leggo, risulterei noioso e palloso, quindi apro RU-vid e perdo ore nei tuoi video. Grazie di tutto Roberto, sei una specie di amico virtuale. Un abbraccio
“Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del bianconiglio.” Immagino che sia stato proprio con la visione del primo film di Matrix ad insinuarsi nella mia testa, da bambino, l’idea che in un futuro distopico, l’umanità seguirà in gran parte le orme di quella storia fantasiosa. Noi, umani, abbandonati alla costante cura e sostentamento delle macchine; proiettati in una vita alternativa, frutto della nostra straordinaria immaginazione. Perché in senso lato non è già forse così? Quello che più mi spinge a considerare questa chimerica visione sul futuro sono i diversi segnali che vengono alla luce in questi ultimi tempi. Penso ad esempio al progresso della realtà virtuale, sempre più affinata, coinvolgendoci a tal punto da farci perdere la cognizione del reale. L’avvento del telefono cellulare, ove il mero scopo per la quale fu concepito inizialmente, ad oggi, ha un’incidenza sempre minore sulle sue infinite capacità. Siamo un tutt’uno con esso! E’ parte integrante delle nostre vite. Si esce sempre meno dalle mura domestiche, acquistando qualsivoglia oggetto online, gustandosi film in streaming e chattando svaccati sul comodoso divano di casa. Nel corso della storia ci siamo sempre più distinti dal regno animale, sopraelevandoci, sino ai giorni odierni, dove l’idea di “animale” richiama alla mente un essere inferiore, peloso e con il mero scopo di nutrirsi e procreare. Ma noi veniamo esattamente da lì. Progressivamente ci siamo integrati con le macchine, frutto della nostra mente, prolungamenti del nostro ingegno; nati per facilitarci la vita. Pensandoci per un attimo, credo che il fine ultimo della nostra esistenza sia la felicità, in tutte le sue forme. Allora, in questo mondo virtuale avremmo così tutti i mezzi necessari per raggiungerla. Non ci sarebbero più limiti per la nostra mente, vivremmo una vita piena, soddisfatti e senza le tipiche preoccupazioni che ci assalgono quotidianamente. E’ certo che la questione etica rema fedelmente nel senso opposto, ma non è fra l’altro facile sentenziare su queste tematiche pronunciandosi con un responso inequivocabile di giusto o sbagliato. Si vedrà in futuro fino a dove ci spingeremo.. In fin dei conti, la nostra vita, non potrebbe già essere tutta una sconfinata realtà virtuale?
Quanta povertà in ciò che hai scritto. Quanta povertà d'animo, di umanità. Si avverte una aridità i finita. La felicità relegata ad una realtà virtuale gestita da qualche multinazionale dispersa nel mondo... E con vanto seduto sul proprio divano di casa. Complimenti, sei lo schiavo perfetto di chi vuole annullare la vita, quella vera per fare posto a quella preconfezionata, controllata e gestita interamente da terzi. Con inebetita euforia tra le mani del nulla assoluto, mentre il mondo gira e la vita scivola. Lo ripeto... Quanta povertà...
Daje roberto finalmente qualcuno che apre sta discussione! Ma vogliamo parlare del suo giudizio sull'agricoltura "la più grossa trappola nella storia dell'umanità?". Cioè si permette di dire che i cacciatori raccoglitori stavano meglio, con una prospettiva di un cacciatore raccoglitore che è baloo del libro della giungla.. Boh io ho letto solo sapiens e sinceramente fa delle riflessioni che ci stanno miste a delle opinioni e delle speculazioni completamente fuori dal buon senso. Non so se gli altri due libri siano meglio, ma dopo la prima esperienza non mi è rimasta la voglia di leggerli.
Per quanto riguarda il "MA": non conosco il lavoro di Yuval Noah Harari, per questo mi baso solo su ciò che emerge dal video, ma come il buon professor Barbero insegna (ci sono svariati suoi interventi su RU-vid in cui affronta questo tema) uno storico in quanto tale non è capace di comprendere davvero il presente (come nessuno d'altronde) e meno che mai potrà mai prevedere il futuro. La sola cosa che può fare è cercare di capire ed interpretare il passato, con ogni mezzo a sua disposizione e in maniera più completa possibile, ricavandone strumenti per poter affrontare meglio il tempo in cui vive, oltre a ciò non può spingersi.
Ah perchè era riferito a quello il "MA"?! Non al titolo del libro che non rispetta la nomenclatura binomiale🤣?! (Non sono analfabeta eh🤷, solo ironico👈😏!) P.s. E ha ragione anche lo storico Barbero! Un po' come dice il Polemista Misterioso che nell'ultima live argomenta che ognuno è inevitabilmente figlio del suo tempo e il pensiero non può estendersi facendo previsioni troppo oltre il proprio periodo storico. Cosí come, per fare un esempio, quella rivelatasi esatta del filosofo Nietzsche che ha anticipato l'attualitá presente di un bel po' di anni, ma -- dice-- non può predire cosa succederá in un lontano futuro. Ma cosí come tu hai candidamente ammesso di non esserti letto il libro in questione e non sai quanto queste previsioni siano lontane nel tempo, secondo te io, dal mio canto, so anche solo in che senso Nietzsche aveva previsto il presente attuale?!☺️😅 Perciò, siccome neanche io mi sono letto questo apperentemente interessantissimo libro eccellentemente recensito dall'egregio Mercadini, buonanotte e buona lettura anche a te🤓✋!
Leggi tutti e 3 i suoi libri, nel primo (Sapiens) parla del passato, nel secondo (Homo Deus) del futuro e nell'ultimo del presente, poi potrai esprimere il tuo parere con più info a riguardo. Yuval Noah Harari è un luminare
La conquista dell'amortalità è tutto ciò di cui parla in homo deus non è così fantastica e fantasiosa, e altra sua caratteristica meravigliosa è quella di far capire molto facilmente la vicinanza almeno concettuale di tutto ciò di cui parla. Sempre grande Mercadini comunque
Mi piacerebbe sentire un tuo parere più approfondito sul libro di Hofstadter "Anelli nell'io" ("I'm a strange loop"). Io ho trovato i suoi ragionamenti molto convincenti e affascinanti, anche se la parte più tecnica (matematica) me la devo rileggere, perché è piuttosto ostica. Riguardo al discorso sulla difficoltà di prevedere il futuro, mi è venuto in mente un libro letto da poco, "Why greatness cannot be planned", di K. Stanley e J. Lehman, ricercatori nel campo dell'intelligenza artificiale. Anche se un po' ripetitivo, soprattutto nel finale, il concetto che espone è comunque molto interessante e si riallaccia agli aneddoti che riporti nel tuo articolo "Tutto quello che sai sul futuro è falso". Grande ammirazione per te!
In 9 giorni ho letto 3 libri e ne ho cominciato un quarto... mi sto dissanguando! Già leggevo una 50ina di libri l'anno quando lavoravo, ora che sono in pensione da 7 anni è una follia dispendiosa... Ho dovuto farmi costruire 2 librerie, una di 320x270 ed una di 200x200, niente da fare, sono piene anche se metto i libri su due file. Ho trovato un disimpegno dove posso farne costruire un altra ma so già che si riempirà velocemente anche lei... AIUTO!!!
Io i dubbi e le perplessità le ho avute già dal primo libro per le numerose incongruenze e contraddizioni presenti nella narrazione di Harari, che non è una narrazione scientifica e dunque obiettiva, ma spesso condizionata dal pensiero soggettivo dell’autore che tende a sostenere con argomentazioni parziali le proprie idee e orientamenti.
Scusi, un informazione, io ho letto il primo Da animali a Dei, la domanda che Le pongo è: ha una logica seguire la lettura dal secondo e poi il terzo, oppure posso leggere prima il terzo e poi il secondo? Grazie
Apprezzatissima la pignoleria sulla nomenclatura binomiale e meno male!...prima o poi quei 3 libri dovró leggerli sono da un po' nella wish list...ma prima il "tuo" articolo!!!
Articolo intrigante con buoni spunti di lettura. Il concetto di Homo deus, seppur con altre denominazioni, è stato ampiamente utilizzato da uno dei miei autori di fantascienza preferiti, Robert Heinlein. Uno fra tutti il titolo I Figli di Matusalemme. Non posso che pensare che la visione futuristica da lui ipotizzata si stia avvicinando...ma chi lo sa! Magari svoltando il prossimo angolo della tecnologia cambieranno ancora le carte in tavola.
La ricerca dell' immortalità è lo scopo ultimo e necessario alla razza umana, per stare al passo con l evoluzione tecnologica. Per evolvere deve necessariamente correggere il patrimonio genetico, per affrontare i viaggi spaziali, per interagire con le intelligenze artificiali....con questo concordo con l'autore che più che scrivere fantascienza espone un futuro più che probabile.
Scusami Roberto, potrei sapere la tua opinione su quanto Harari ha fatto con l'edizione russa di 21 lezioni per il ventunesimo secolo? Credi che gli intenti con cui ha difeso la cosa siano giusti o che bisogna rimanere fedeli alla linea?
mi hai ricordato la domanda di Yali che ha originato il libro di Jared Diamond armi acciaio e malattie che amo molto, e comunque anche a chi ama leggere fai venire voglia di leggere... grazie!
Per quanto io rimanga incollato sulle sue pagine, il modo di parlare di Harari ha un forte appeal ma a volte è al livello di un divulgatore da televendita. Il discorso sulle olimpiadi è carino, interessante, divertente; ci fa capire la bramosia di essere la nazione numero uno di alcune nazioni ma: se sei uno storico (o almeno per come mi pare si studi la storia qui da noi), non ti puoi neanche azzardare a fare un parallelismo fra le olimpiadi del 2016 e del 1016, semplicemente perché quelle del 1016 non esistevano. E quindi scrivere pagine e pagine sul "se fosse", possono anche essere ad alti livelli di intrattenimento, ma alla fine, è aria fritta. Stessa roba quando paragona il codice di Hammurabi alla Costituzione Americana. Semplicemente sono imparagonabili; non esiste scienza storica che può o vuole farlo.
Forse hai un po travisato il senso di quello che non è un vero e proprio parallelismo. Lui fa il confronto tra due cose, una che esiste e una che non esiste, proprio per spiegare uno dei perchè della non esistenza della seconda! Si può assolutamente essere d'accordo oppure no, può piacere il modo in cui si trattano i temi oppure no, ma definirlo divulgatore da televendita credo sia un po' troppo cattivo.
ho homo deus; lo acquistai circa 2 anni fa alla fiera del libro ma non l’ho mai letto. dovrei guardare questo video o rischio spoiler; com’è come libro , complesso o facilmente comprensibile? mi consigli di leggere gli altri due prima o essendo dei saggi non c’è alcun problema nella lettura di uno piuttosto che dell altro. stima per te merca. grazie
Le previsioni sono fatte grazie ai dati che sono disponibili nel momento presente. Come alla fine dell’800 si pensava che l’uomo sarebbe andato a cavallo per sempre e si rifletteva a metodi per arginare i problemi derivanti da questo; poi è arrivata l’automobile ed è cambiato tutto. Così adesso, grazie alle nuove tecnologie, un po’ troppo invadenti, si prevede che, in un prossimo o remoto futuro, queste ci soppiantino, prendendo il nostro posto. È una teoria esposta anche da Dan Brown nel libro “Origin”. La soluzione non è tanto regolamentare una cosa, limitandone i danni, ma cambiarla, perché se nata difettosa tale rimarrà. E noi umani ne siamo la prova. Non ci resta che sperare nell’automobile del XXI secolo
Grazie per il lucido articolo. Io sono un po' più tranchant su Harari; lo ritengo un furbetto che ha trovato nella "filosofia" del transumanesimo la classica gallina dalle uova d'oro. Da sconosciuto medievista a autore best seller solo propinando uno scenario cyberpunk, senza nemmeno intrattenerci con un talento letterario alla Gibson o alla Dick. Si veda invece il lavoro del nostro Cipolla con "Vele e cannoni" e il citato Diamond, che non si mettono a fare i maghi Otelma ma, da studiosi, leggono il passato con gli strumenti della storia e della sociologia.
Però lo scrive anche lui (intorno a pagina 100 mi sembra) che le previsioni non si avverano mai e l'evoluzione cambia sempre tutto, ma il passaggio di immaginarsi il futuro in modo "catastrofista" serve all'uomo per lavorare per allontanarsi da tale futuro!
Condivido in toto la tua analisi di entrambi i libri (il terzo non l'ho ancora letto). Il primo sicuramente molto interessante, e stranamente appassionante per essere un saggio. Per quanto riguarda Homo deus, le perplessità sono tante. Anche perché, seppur lui stesso puntualizzi più volte che si tratti di un'opinione strettamente personale, la sensazione, leggendo tutti i particolari spiegati così minuziosamente, è stata quella di un saggio scientifico basato su studi oggettivi. Possibilmente è stata solo una mia sensazione, non saprei. :)
Quel MA metaforico che avevo su Harari come pensatore è diventato un OH NO come reazione agli ultimi video in cui dice che se investiamo il 2% del PIL contro il cambiamento climatico stiamo apposto. Mi sembra chiaro che lui presuppone un futuro che a me personalmente non piace
Leggendo un po' di vecchie teorie e distopie varie sul futuro scritte nei secoli scorsi un po' viene da sorridere, o se non altro da pensare "ma sul serio davano così tanto peso a una cosa del genere?" Probabilmente accadrà lo stesso con le teorie di oggi. Penso che un elemento che molti "immaginatori" di scenari futuri danno per scontato* sia l'idea che la tecnologia continuerà a seguire per sempre la stessa direzione della propria epoca, con gli stessi bisogni e obiettivi. Come la corsa allo spazio. Negli anni 60 si immaginava un 2000 con la gente che vagabonda per il sistema solare e abita in orbita. Finita la guerra fredda però a nessuno è più importato di esplorare lo spazio e la tecnologia si è concentrata su altro. Senza azzardarmi, non escluderei che l'attuale ossessione per l'intelligenza artificiale e l'iperconnessione, per cui si ipotizzano governi algoritmici e lugubri simbiosi uomo-macchina possa essere poi smentita da nuove direzioni dello sviluppo umano che oggi neanche immaginiamo. *non mi riferisco nello specifico ad Harari, di cui non ho ancora letto nulla (ma mi accingo a fare al più presto)
Ho letto il suo articolo in descrizione, mi è piaciuto molto. Avrei qualche altro MA su Harari, che senza dubbio scrive dei testi affascinanti. La tesi per cui le ideologie, religioni incluse, non siano che costruzioni puramente immaginarie rischia di portare il lettore a mettere tutte le ideologie sullo stesso piano, come se le differenze tra ebraismo e cristianesimo, liberalismo e fascismo, socialismo e nazionalismo fossero tutto sommato irrilevanti. Harari avrebbe dovuto chiarire (se lo pensa) che non è così, perché è vero che le ideologie si creano sistematizzando e dogmatizzando dei materiali concreti (idee, valori, credenze) fino a renderli del tutto immateriali, ma i materiali a cui esse attingono non sono affatto fra loro equivalenti (a meno di non pensare che il costituzionalismo abbia lo stesso valore del dispotismo, o - per non farne una questione di meglio o peggio - che l'impatto dell'ebraismo sull'umanità sia stato sostanzialmente simile a quello del cristianesimo, etc.). Un secondo MA è sempre riferito a "Sapiens", in cui scrive che il grano e il mais hanno manipolato l'umanità (attraverso l'invenzione dell'agricoltura) per diffondersi. In altre parole, l'umanità avrebbe subito l'agricoltura, nell'illusione di servirsene. Una tesi assai ardita, e non poco materialistica: l'intelligenza "ideale" (funzionante mediante idee) umana sarebbe stata infatti in questo caso strumentalizzata dall'intelligenza "materiale" insita nelle piante. Ci sarebbero altri MA più piccoli, ma per evitare di ricevere un giusto "MA quanto scrive Lei? Siamo su RU-vid, mica sul suo blog personale!", la faccio più breve: credo che Harari, una gran mente, cada troppo spesso nella tuttologia. Per poter controllare e organizzare l'immenso materiale di conoscenze in suo possesso, opera infatti una sintesi che è sì affascinante, ma a un esame più serio si rivela semplicistica, anzi: riduzionistica.
Credo che Harari sia stato in un certo senso costretto dalla natura e dall’impostazione della sua opera a ridurre le numerose informazioni a una sintesi estrema. Sono consapevole che alcune sue tesi sono spinte, talvolta forse troppo ardite, ma il valore di certe sue affermazioni è enorme. La sua capacità di rivoluzionare il nostro modo di vedere le cose supera di gran lunga, a mio parere, le sue “mancanze” e semplificazioni, di cui se non ricordo male spesso si scusa. Mi piacerebbe discuterne 👍
Onestamente, trovo anch'io i suoi libri affascinanti, ma si tratta di un fascino in buona misura "pericoloso", nel senso che l'arte dello smontare tutto per poi ricostruire qualcosa (quella in cui Cartesio eccelse e che Harari pratica in modo molto meno radicale ma anche molto meno rivoluzionario) rischia di attrarre i lettori più verso la pars destruens (decisamente prevalente nella sua opera) che verso la pars costruens (appena accennata). Usare la propria brillantezza intellettuale per distruggere tanto e per costruire poco non è un atteggiamento che, dal punto di vista umano, mi attiri molto, per la verità. Poi, certo, se lo scopo per cui uno legge dei libri è provare ammirazione per l'intelligenza dell'autore, allora non riesco a immaginare lettura migliore. Come si sarà capito, non è questo lo scopo per cui li leggo io.
Io non ho letto il libro, ma da come ne sento parlare in giro ho la sensazione che lui intenda le astrazioni di cui parla come concetti di cui in realtà non ci sarebbe alcun bisogno e in cui l'umanità sarebbe rimasta "intrappolata". È così o mi sbaglio?
Ho letto il tuo articolo. Anni fa ho letto due dei saggi che menzioni e che piacquero molto anche a me, Acciao Armi e Malattie e Sapiens. Da animali a dèi. Non ho letto invece il romanzo principale che ha scatenato la tua riflessione, ovvero Homo deus, ma credo di aver capito il senso del discorso. Sarei curiosa di sentire le tue critiche sul tuo stesso articolo, perché a me è piaciuto e in base a quello che avevo già letto, compresi molti romanzi di fantascienza, non trovo nessuna vera obiezione a quanto hai espresso. Spesso il futuro si è rivelato diverso e inaspettato da come lo si era immaginato Vero. Il problema però , tra quello che coerentemente si può ipotizzare e quello che realisticamente si verifica, dipende sopratutto da leggi di mercato , da quello che conviene a chi le realizza e commercializza, e non dall'esigenza . L'esempio che fai sull'automobile è molto esaustivo. Quindi l'automobile ha risolto un problema ecologico creandone un'altro. Certo. Ma se il mercato avesse battuto la strada delle macchine elettriche invece di quelle a combustione a benzina e gas, cosa che con 120 anni di ritardo si sta iniziando solo ora a capire, il danno ecologico che i mezzi di trasporto e di tutto il sistema industriale hanno creato oggi quasi non esisterebbe. Il bisogno di un sistema alternativo e più ecologico alla combustione di gas e benzina ci farebbe presupporre che tra 100 anni non esisteranno più motori a benzina (speriamo..) e ci saranno solo sistemi elettrici e l'elettricità sarà interamente prodotta da fonti rinnovabili come eolico e solare? Se ciò non dovesse avvenire non sarà perché non sarebbe razionale questa previsione, ma perché siamo, noi Homo, specie di deficienti , altro che sapiens 😂 Quindi si. Tutto quello che sai sul futuro è falso. Anche perché non possiamo sapere nulla (al presente) di ciò che avverrà nel Futuro
Non ho letto Homo *deus* (😁) ma lo farò appena possibile perché mi hai incuriosito. Ritengo verosimile la previsione di Harari che hai citato. Ci sono un paio di "ma". Innanzitutto credo impossibile che l'uomo possa diventare immortale. In secondo luogo, non credo che il distacco fra i due tipi di homo avverrà su basi biologiche, almeno non da subito. Lo step iniziale, che porterà alla nascita di due diversi tipi di umanità, avrà come base un qualcosa di, ahimé, più tristemente umano, e cioè il potere. Se in passato il potere poteva essere messo in crisi dai movimenti di massa, un domani la tecnologia potrebbe rendere il potere di uno o di pochi totalmente inattaccabile. Non esisterà più la possibilità di rivoluzioni in grado di rovesciare lo status quo. Chi deterrà il potere avrà tutti i mezzi per continuare a detenerlo. Data l'irreversibilità di una situazione del genere, l'unica possibilità di "salvezza" sarebbe quella di impedire a quella situazione di realizzarsi. Ma considerando che l'umanità sta andando in una direzione in cui sono le stesse masse ad auspicare il conferimento dei "pieni poteri" ai ciarlatani di turno, vedo inevitabile, nel prossimo futuro, una concentrazione di poteri nelle mani di pochissime persone. Il primo distacco avverrà lì. E sarà lo stesso distacco che c'è tra il servo ed il padrone. Non sono due specie biologicamente incompatibili, ma sono due specie che vivono in "mondi" diversi e, distopicamente, inavvicinabili. Se poi il "padrone" avrà accesso a tecnologie in grado di modificare anche la genetica e la biologia, a quel punto potrebbe avvenire un distacco anche su basi biologiche e la nascita di una nuova specie. Per adesso, però, mi preoccupa di più lo step preliminare.
a proposito della nomenclatura binomiale (dio, l' ho scritto senza guardare): credo si tratti di una questione di simbolismo grafico . voglio dire la H siffatta mi pare un ponte tra due alti piloni la D siffatta mi pare un arco da tiro a segno quindi l'uomo-freccia-scoccata -tra i piloni dell' alpha e dell'omega che diventa dio di sè. è che la _d_ minuscola sarebbe stata troppo piccola.
Ciao! Io ho letto solo "Da animali a Dèi" vedendo i libri successivi come forzati dal successo del primo. Ma dopo di lui ho letto "Armi, acciaio e malattie" di Jared Diamond. Un libro incredibilmente illuminante ed esaustivo. Già conteneva molte delle cose poi scritte da Harari. Leggetelo!
@@RobertoMercadini trovo anche interessanti le conferenze di Guido Barbujani e di Telmo Pievani. Più avanti, quando riaprirò il capitolo evoluzionistico, vorrei invece leggere forse il maestro di Jared Diamond, Luigi Luca Cavalli-Sforza: lei ha mai letto qualcosa di suo?