Spesso è il contorno familiare che fa da stressor.....la famiglia è un riferimento fondamentale nella vita di ognuno, ma può anche mettere delle catene e portare un componente della famiglia allo stress, ansia, depressione....ecc
Gentile Maria, sono d'accordo con lei: il contesto famigliare, cioè le relazioni con e tra i propri famigliari (spesso caregiver), è in grado di configurarsi come un fattore di rischio molto significativo per lo sviluppo e/o il mantenimento di condizioni di sofferenza psicologica. I sistemi, come è per eccellenza quello famigliare, possono addirittura essere definiti "patogeni" o più semplicemente "disfunzionali" se sussistono alcune condizioni di pregiudizio. Talvolta l'intervento ambientale, cioè sul contesto di vita, è indispensabile all'interno di un percorso di cura efficace. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Purtoppo e' difficile che chi ci sta intorno sia in grado di aiutarci. Solitamente sono appunto il motivo per cui arriviamo in quello stato. E poi uno ci si sente ripetere ''non fare il pigro perche' non hai fatto niente?'' ''ma perche non ti dai una mossa e basta?''. Il livello di empatia delle persone che uno ha intorno di solito e' questo. Se fossero persone piu' sensibili, si renderebbero conto molto prima, e non ti parlerebbero in quel modo. Inoltre, una volta in questo stato, uno magari non lavora piu', non cerca lavoro, e di fatto rimane bloccato (economicamente) in questa situazione. Non puo' ''andarsene'' e affittare un'altro appartamento. Non riesce a trovare la motivazione/forza per cominciare a fare niente, e ogni giorno i soliti familiari / parentela / ragazzo/raggazza moglie/marito ti ributtano giu con le solite domande ''idiote'' (non ci si e' mossi perche' siamo esauriti, depressi, demotivati). E' difficile da capire se non si e' mai stati nella situazione di essere completamente bloccati/esauriti. E' come se fossero finite le batterie
Gentilissimo, il contesto ambientale, rappresentato anche dalle relazioni famigliari nelle quali siamo immersi (ultimamente in maniera costante!), ha certamente un peso ed esso è talvolta anche notevole nell'esacerbare o mantenere condizioni di ordine depressivo come quella che ha tanto ben descritto. Questo è però solo uno degli ordini di variabili che contribuiscono alla condizione di disagio o peggio di patologia che l'individuo può esprimere. Le concause vanno infatti rintracciate anche nella biologia e nella psicologia dell'individuo, ciascuna avente il proprio peso specifico che è variabile da persona a persona e che non si deve mai tralasciare di indagare. Certamente i commenti e le domande che ha voluto qui riportare sono totalmente controproducenti per chi le riceve, in quanto non empatiche e prive di ogni capacità di stimolare efficacemente le risorse individuali, e questo è il motivo per cui non le sentirebbe mai pronunciare da un bravo psicoterapeuta che possa dirsi tale. Grazie del prezioso contributo che ha voluto riportare! Cordiali saluti, dott. Simone Sottocorno
Ho dovuto rivedere chi avesse scritto questo post pensavo fossi stato io, ma non credo di sapermi esprimere così bene... comunque si è proprio così che mi sento e così come sto, è ho mandato a fanculo 5 o 6 posti di lavoro solo l anno scorso. Vorrei andarmene sparire e fare un mio percorso personale. Ma non posso ho investito tutto qua e sto a controllare i miei che non stanno benissimo allo stesso tempo mi sono ritrovato così... praticamente mi sento solo anche se so che non lo sono ma forse vorrei esserlo e starmene per conto mio e fare davvero tutto quello che vorrei fare e parlo di cose semplici come bere una birra, andare a pescare, o semplicemente non dover rendere conto a tutte quelle aspettative. A volte credo sia solo questione di denaro ma più mi cerco di informare su ciò che mi accade più capisco che è questione di fare proprio un percorso personale solo ed esclusivamente personale
ho vissuto in questo stato per mesi. Avevo un sonno pazzesco quando mi avevano cacciato via dall'azienda. Ogni mattina quando mi alzavo, sentivo di perdere tutte le forze nel giro di 10 minuti, il tempo di andare a fare colazione, ma cercavo in tutti i modi di non andare a letto e di restare sveglio fino alla sera. Oggi me ne sbatto il cazzo se i miei superiori mi dicono su, anzi gli faccio vedere che hanno torto marcio e che sparano cazzate. Frega un cazzo se anche questi mi vogliono cacciare via perché non sono il loro disegno
Io non ci sto più dentro...ogni minima cosa mi fa impazzire non sopporto più nulla non voglio più relazionarmi con le persone strette. Ho pensato al suicidio o penso allo sparire da un altra parte la dove nessuno mi conosce. Ultimamente sto cercando di capire perché?? Perché sono diventato così. Ero la classica persona che buttava ogni muro ero la persona che chiunque voleva stare affianco o passarci del tempo. Ora invece non voglio io vedere più nessuno soprattutto le persone che rispetto perché so già che la minima scintilla parte un esplosione nucleare. Ho allontanato tutti e mi sento tradito da tutti giorno per giorno e sempre più pesante. C'è chi dice che mi sta affianco e ogni volta che mi propongo per parlarne mi viene detto in continuazione sei tu il problema ma se tu, perché tu ecc ecc. Sto morendo dentro piano piano...non avrei mai pensato una cosa del genere e posso dire che non ci passi non lo puoi capire.... Perdonatemi per lo sfogo
Ti capisco benissimo!!!!! Nessuno capisce il dolore dell anima, della mente!! Ti annichilisce, ti distrugge, ti svuota, e ti spegne, e chi ti sta accanto....non fa altro che esacerbare il disturbo....!!!! Manca empatia, sensibilità: quella che abbiamo noi molto accentuata, al contrario.!!! È doloroso, sopportare un esaurimento o una depressione....col dito puntato!!!!
Anche la mi ex ormai compagna si comporta come descrivi tu. Mi ha allontanato … era cosi dolce ed ora molto egoista .. prima o poi ne uscirà lo spero per lei
Presente. Esattamente tutti i sintomi che sto accusando dopo una fase di stress culminata con una serie di attacchi di ansia. Attualmente sono in cura da una psicoterapeuta per indagare assieme tutte le cause che hanno scatenato questa mia condizione. Avere un esaurimento di questo tipo è molto frustrante e debilitante, ma per esperienza posso dire che il miglior modo per affrontarlo è quello di rimanere positivi e non preoccuparsi ulteriormente della propria incapacità di svolgere le normali attività. Accettare questo stato con serenità rappresenta già di per sé un importante passo per uscirne.
Gentile Sara, la ringrazio per il feedback. Spesso tra teorie, descrizioni dei manuali e la realtà concreta passa molta distanza. La pratica clinica e l'accumulo di esperienza permettono di ridurre il gap, ma ciò che aiuta davvero è la genuina curiosità di incontrare il mondo dell'altro a cui si sceglie di dare una mano, condito da un'abbondante dose di empatia e passione per il proprio lavoro. Un caro saluto, Simone Sottocorno
Bellissimo video, incoraggiante, infonde sicurezza di poter affrontare al meglio tutto. Grazie per partecipare a noi da casa la vostra cultura ed erudizione nella materia.
Grazie, sono lieto che il discorso le sia stato di conforto. Sul sito internet di InTerapia potrà trovare molti articoli inerenti varie tematiche di psicologia. Un caro saluto, Simone Sottocorno
Mi permetto di suggerirle di non sottovalutare questo tipo di condizione psicologica, ma di ricorrere ad un valido trattamento di psicoterapia. Potrebbe così trovare non solo un sollievo ed un benessere immediato, ma anche prevenire eventuali "esaurimenti" futuri attraverso l'acquisizione di strumenti utili sul piano relazionale, emotivo e cognitivo. Cordiali saluti, dott. Simone Sottocorno
@@sacasari Gentile Sara, nella frenetica e competitiva società occidentale contemporanea, lo stress lavoro-correlato è un fattore di rischio sempre più pesante nell’esacerbare sindromi ansioso-depressive. Non lasci che “vada sempre peggio”, si prenda del tempo per sé e per lavorare invece sulle proprie risorse personali, vero e proprio antidoto anche ai contesti professionali più tossici. Le faccio i miei migliori auguri! Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
A volte la depressione è determinata da una mancanza di mezzi economici che non permette di realizzare le proprie aspirazioni. Ci si adatta, si combatte, si reagisce ma si rimane nello stesso punto. Si mettono in ballo tutte le proprie capacità ma il tutto si ferma perché mancano i soldi per realizzarlo, si arriva sul punto di riuscire ma poi si torna indietro e si accetta una vita che non ci appartiene. Non c'è apatia ma voglia di fare che diventa energia bloccata. E fa male.
Gentile Lucilla, certamente una cronica invalidazione dei propri bisogni, desideri e scopi di vita, per esempio dovuta da scarsità di risorse, può generare vissuti di impotenza, rassegnazione e sconforto. Spesso questo stato è preceduto da una fase di "lotta" rabbiosa e vissuti personali di ingiustizia, in cui l'individuo cerca di attingere alle proprie risorse personali per superare gli ostacoli e gli impedimenti alle proprie aspirazioni e necessità. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie per la gentile risposta. E in questa situazione da me descritta, cosa è più sensato e utile fare? Perseverare nella ricerca della propria realizzazione, ( perché è lì che si trova la nostra anima, la nostra essenza) oppure rinunciare, cambiare obbiettivi, trovare alternative che diventano, però, una sorta di esilio dal vero sé, dalla vera vita? Entrambe le situazioni portano grande disagio quotidiano, dispiacere, somatizzazioni e di conseguenza, depressione. La vita appare come un giardino pieno di fiori, nel quale non si hanno mezzi per entrare.
@@lucillalight3155 Gentile Lucilla, un percorso di psicoterapia può rivelarsi utilissimo per mettere a fuoco il proprio progetto di vita e trovare le strategie più funzionali al perseguimento degli scopi. Spesso ciò che genera sofferenza è il desiderio stesso, che nella tradizione buddhista viene definito come “attaccamento”. Chiedere aiuto in caso di bisogno è sempre una buona scelta. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Bravissimo, una spiegazione molto chiara in cui mi ritrovo perfettamente! Chi mi può dare i consigli giusti, a parte quelli più generici dell' esercizio fisico ecc...?
Gentile Maria Antonietta, indicazioni più specifiche non possono prescindere da un consulto specialistico (se lo desidera, mi rendo disponibile anche online), poiché ogni persona è diversa e le ragioni per cui prova ansia e depressione nell'attualità sono soggettive e vanno trattate all'interno di un percorso di psicoterapia, anche al fine di prevenire eventuali ricadute future. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Grazie x la risposta! È che ho fatto la psicoterapia anni fa, ora avevo ricominciato ma non riesco a reggere il fatto di andare a rivangare le cause, cercare sempre spiegazioni ma mai soluzioni! Forse x me non ce ne sono! Non saprei proprio cosa pensare o fare. Gli ansiolitici mi danno un aiuto; e poi, mi baso su ciò che ho acquisito. Peccato non risolvere mai del tutto, ma la mia personalità è complessa e la mia vita è stata complicata. Grazie ancora!
@@mariaantoniettacodispoti5125 Buongiorno, le psicoterapie non sono tutte uguali: la terapia cognitivo - comportamentale oltre ad essere la più efficace da un punto di vista scientifico si caratterizza proprio per una grande attenzione al malessere nel momento presente, offrendo strategie di gestione pratiche ed utili; la rielaborazione del passato riguarda spesso una fase successiva del lavoro, quando si è ottenuta una remissione parziale o completa dei sintomi. Non perda le speranze, solo scelga con attenzione il suo terapeuta! Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Seguo questo tipo di video per confermarmi come chi si definisce "dottore" parla e dice tutto e non dice niente, questo è un altro" dottore"che conferma la conferma della regola
Gentile Giovanni, rispetto le sue personalissime regole. Il video vuole divulgare informazioni di carattere scientifico, accessibili e comprensibili a tutti. Mi dispiace che non abbia incontrato il suo gusto, grazie lo stesso di avere espresso la sua opinione. Cordiali saluti, dott. Simone Sottocorno
Ci spiace che il nostro video non sia stato di suo gradimento, rimaniamo convinti che uno dei nostri compiti sia quello di produrre video divulgativi su argomenti di carattere psicologico. Una Buona Giornata
Gentile Paolo, l’esperienza della depressione è davvero terribile, ogni cosa si svuota di senso e i sentimenti di tristezza e angoscia pervadono ogni dimensione della vita. Fortunatamente nella maggior parte dei casi si tratta di “episodi” depressivi, cioè periodi di tempo circoscritti che hanno quindi un inizio ed una fine, che possono ricorrere durante l’arco di vita; in alcuni casi si assiste ad una ciclicità di questi episodi, che si alternano ad altri di normotimia o di espansione dell’umore (come nei disturbi bipolari); più raramente questa condizione assume connotati cronici, allora si parla di distimia. Una psicoterapia efficace per i disordini dell’umore, in alcuni casi da associarsi ad una terapia farmacologica, può risolvere definitivamente questo problema lavorando sulle cause profonde dei vissuti depressivi. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Gentile Luisa, esistono comunità terapeutiche, talvolta specializzate nel trattamento di pazienti con problematiche psichiatriche precise. Solitamente l’accesso è mediato dai servizi del dipartimento di salute mentale, ma può anche essere richiesto in forma privata. Per un ricovero a scopo detensivo invece, magari della durata di una settimana o poco più, si può rivolgere al Sevizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) o anche semplicemente recandosi al Pronto Soccorso che provvederà a richiedere una consulenza psichiatrica d’urgenza. Le auguro di trovare sollievo al suo malessere. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Io adesso sono molto peggio di come lei descrive e sto tirando troppo la corda. Ho passato le vacanze natalizie a letto con ansia, gastrite, spossatezza, attacchi di panico, formicolio. Sono docente. Mi sono chiusa in me stessa. Non ce la faccio più e vivo sola.
Gent.ma Graziella, le suggerisco caldamente di rivolgersi ad uno specialista per ottenere aiuto, perché stare meglio si può se si ricorre a terapie efficaci. La Terapia Cognitivo - Comportamentale ad esempio è sostenuta da una grande mole di letteratura che ne sottolinea l'efficacia, soprattutto nel trattamento di ansia e depressione. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 la ringrazio, sono seguita ormai da 2 anni da uno psichiatra a causa di un brutto episodio di cyberbullismo e mobbing nella scuola dove insegno. Le due influenze subite a dicembre mi hanno buttata giù. A scuola c'è stata una lunga epidemia, ma perchè non si parla della mancanza della tutela della salute dei docenti nelle scuole?
Certamente è un tema importante quello della sicurezza dei docenti nelle scuole. Non sarei tuttavia in grado di parlarne adeguatamente perché è un’ambito in cui non ho formazione ne esperienza. Le auguro di superare questo brutto periodo e di trovare la sicurezza che cerca, anche sul luogo di lavoro. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 è proprio questo il problema, che nessuno parla del nostro burnout, del mobbing dei dirigenti e del bullismo degli studenti, e noi zitti a subire. Grazie della risposta.
@@grazvendra16 Gent.ma Gabriella, comprendo la sua frustrazione e l'impotenza che prova di fronte alla situazione. Il suo desiderio di parlare di queste cose è del tutto legittimo e comprensibile. Forse può iniziare parlandone con i colleghi insegnanti e con il dirigente scolastico, che possano aiutarla a capire come gestire questa situazione delicata. Cerchi di mantenere un atteggiamento positivo e di non scoraggiarsi, anche se la situazione sembra difficile. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Gentile Carmela, le suggerisco di consultare uno specialista per ricevere la corretta diagnosi della problematica da lei descritta. Di conseguenza il professionista saprà anche indicarle gli approfondimenti necessari e successivamente la forma di trattamento più indicata per una sua gestione e risoluzione. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Buonasera, quello che descrive è una parte dei complessi processi biochimici coinvolti nei disturbi depressivi, che riguardano il sistema serotoninergico, dopaminergico e noradrenergico. La ringrazio per il suo contributo. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
secondo me se tu rivanghi sempre le cose brutte ti chiudi in te stesso/a nn vivi più anche io ogni tanto tento di isolarmi x sfuggire alle ansie ma se ci sono si affrontano anche se ne esci ko e mangi dal nervoso , soprattutto con i bambini piccoli nn puo legarli diciamo ci giochi e poi ti rilassi x quello che puoi
Esistono veramente farmaci che influiscono positivamente sull'umore di un paziente in condizioni depressive? Ho conosciuto tantissima gente sotto SSRI o qualsiasi altra forma di antidepressivo non riscontrare alcun beneficio da alcun farmaco per l'umore.
Buongiorno, le posso descrivere la mia esperienza professionale: i clienti a me in carico che seguono anche terapia farmacologica con SSRI ne traggono un giovamento apprezzabile. Le stesse linee guida internazionali evidenziano come il trattamento più efficace per la cura della depressione consista nell'abbinamento di Psicoterapia Cognitivo - Comportamentale (CBT) e farmaci SSRI; questo perché i numerosissimi studi scientifici di efficacia del trattamento pubblicati nel corso dei decenni hanno evidenziano proprio questi risultati. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 La ringrazio davvero tanto. Ma per i pazienti in depressione grave a cui nessun tipo di trattamento riesce a dare beneficio che cosa si propone?
@@trumpconiparrucchini8065 Gentilissimo, purtroppo esiste una quota di individui (intorno al 20%) che non rispondono al trattamento psicoterapico e farmacologico, che in ambito clinico sono definiti "resistenti al trattamento". In questi casi è possibile proporre dispositivi terapeutici meno convenzionali ma comunque di comprovata e documentata efficacia quali per esempio la TMS (Stimolazione Magnetica Transcranica) o in estrema ratio la terapia elettroconvulsivante. Anche in questo caso comunque, come per qualsiasi tipo di trattamento del resto, si manifesterà una quota di "non responders". La scienza sta tentando di dare risposte nuove ed efficaci ma ancora non si è approdati ad una soluzione definitiva ed assoluta, una panacea insomma. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 La ringrazio molto della sua disponibilità, non è ancora chiaro cosa ne è di questo 20% (una bella frazione, insomma) che non risponde al trattamento quando spesso si manifesta un perenne rischio suicidio. Per questo numero di persone si prospetta un internamento a vita in qualche CTA? Visto che ogni segnalazione di rischio suicidio viene subito presa con qualche TSO o ricovero ospedaliero, se questi pazienti non rispondono al trattamento che vita gli si prospetta? Un'attesa perpetua di un miglioramento scientifico o una vita da ricoverati per evitare che ci si uccida senza che ci sia in realtà in atto nessun percorso terapeutico?
@@trumpconiparrucchini8065 Gentilissimo, numerose strategie terapeutiche, sia di tipo fisico sia farmacologico, sono state proposte da ricercatori e clinici esperti per il trattamento della Depressione Resistente al Trattamento (TRD). Ricerche future dovranno muoversi verso l’individuazione di specifici quadri clinici (sottotipi) di Depressione Resistente per lo sviluppo di protocolli maggiormente efficaci e selettivi. L’intervento ambientale (di tipo comunitario oppure ospedaliero), volontario o coatto, è uno dei dispositivi medici di cui è possibile disporre secondo necessità cliniche. Non c’è quindi una soluzione univoca per tutti i casi di TRD - una soluzione, per definizione, non c’è proprio - ma va valutato il caso singolo ed impostato un percorso di cura personalizzato. Purtroppo si tratta di una patologia grave che comporta tassi di invalidazione elevatissimi per chi ne soffre. Spero di aver risposto alle sue domande ed alle legittime perplessità che ha esposto. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Dottore io è da un po di tempo che ho difficoltà nel parlare.Mi metto a parlare con una persona, è in giro di mezz'ora ho il fiatone poi la testa mi comincia a girare e il corpo perde le forze.Si tratta di esaurimento nervoso??? Grazie mille
Gentile Erion, quello che descrive ha più a che fare con un'ansia sociale, che si manifesta cioè all'interno di situazioni sociali percepite come stressanti, come è il parlare con un'altra persona. Per esaurimento nervoso si intende invece una sindrome ansioso-depressiva, che dura da almeno 6 mesi, i cui sintomi sono pervasivi e generalizzati a tutti i contesti di vita, causando un disagio clinicamente significativo. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie della risposta.Io ho passato un brutto periodo quando mio padre era paralizzato a letto.Cercavo di aiutare però le persone che mi circondavano(famigliari) non mi ascoltavano molto.Allora me lo prendevo un po con loro e dopo un po, appena gridavo un po cadevo a letto perché non mi regevo in piedi.Testa e corpo a pezzi.Poi dopo un anno ho avvertito che pur parlando calmo in giro di mezz'ora un ora al massimo mi succedeva la stessa cosa.Ho fatto una risonanza magnetica e hanno scoperto un problema alla corteccia frontale, perché ho dei fastidi alla fronte.Io ho sofferto in passato di anzia ma no in questo modo.Io voglio solo poter parlare come prima tutto qua.Dottore mi può dire per favore sé ci riuscirò o è un stato irreversibili?? E cosa dovrei fare??? Grazie
@@erionpupa3042 Gentile Erion, non posso certo farle una diagnosi ne tanto meno un prognosi circa i problemi che descrive, senza aver avuto la possibilità di visitarla. Ciò che le posso consigliare è di rivolgersi al suo medico curante a cui rivolgere tutte le domande che ritiene opportune, eseguire gli esami strumentali necessari e attenersi al percorso di cura che le verrà proposto. Cordiali saluti, dott. Simone Sottocorno
Buonasera, spesso accade che chi sta vicino ad una persona con malessere emotivo patisce a propria volta. Questo avviene perché non è affatto semplice rapportarsi quotidianamente con gli stati mentali di chi ha un disturbo psicologico. Può stimolare suo marito ad avvalersi del supporto di uno specialista. Vedrà che a quel punto le cose miglioreranno. Cordiali saluti, dott. Simone Sottocorno
Gentile Elisa, non sono sicuro di aver compreso la sua domanda. Ad ogni modo la componente ideativa, quindi ciò che riguarda i pensieri, si configura come preponderante fra gli elementi che mantengono e amplificano uno stato ansioso-depressivo; è quello che in clinica chiamiamo "rimuginio" e "ruminazione", su cui è indispensabile intervenire con tecniche metacognitive per raggiungere un miglioramento della sintomatologia. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Buongiorno, la nevrastenia, o esaurimento nervoso, è uno stato di malessere solitamente temporaneo e reattivo a determinati eventi di vita (ma può anche avere causa endogena), ma se non trattato può ripresentarsi in forma ciclica nel corso della vita o diventare cronico. E' necessaria comunque una buona diagnosi, in quanto "esaurimento nervoso / nevrastenia" sono espressioni del gergo medico psichiatrico e neurologico ormai desuete: ad oggi si utilizzano altre categorie diagnostiche a cui corrispondono precise linee guida di trattamento, sia farmacologico che psicoterapico (la terapia cognitivo - comportamentale è considerata il trattamento di elezione per depressione e ansia). Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Buongiorno, potrebbe essere utile esplorare con uno psicologo le cause sottostanti e sviluppare strategie per affrontare i pensieri in modo più sano e produttivo, riducendo così la dipendenza dai farmaci. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Buongiorno, le suggerisco di affrontare questo stato depressivo con un percorso di psicoterapia, per evitare che si aggravi e/o che si cronicizzi comportando una significativa riduzione della qualità di vita. Resto disponibile, se lo desidera, per una videoconsulenza. Cordiali saluti, dott. Simone Sottocorno
