Esperimenti, cosmologia e materia oscura - ROAD TO QUANTUM GRAVITY 6 (con Daniele Oriti) 

Ringrazio per la chiarezza e l'entusiasmo che trasmettete.

Questa serie è una ficata. Grazie mille a entrambi!

Grazie ad entrambi per questa serie di seminari fantastica. Ho terminato i miei studi in fisica da alcuni anni ma l'appetito non è mai sceso... questo canale è esattamente ciò che mi serviva... con un livello di approfondimento tale da rendere l'argomento interessante, senza che diventi troppo impegnativo.

Bravi complimenti anche per questa puntata,attendiamo con ansia le puntate monotematiche , una domandina nel frattempo, la settimana scorsa sono apparsi due articoli uno su media inaf e un altro su di una rivista riguardo ad un esperimento svolto nel centro di ricerca sotto il gransasso, l’esperimento riguardava un metodo per calcolare il limite spaziale entro il quale si ha il collasso della funzione d’onda, l’esperimento testava le predizioni del modello Diosi Penrose che si basa sulla congettura che la gravità è la causa del collasso della funzione d’onda, ovvero quello ch regola il passaggio di un sistema da un stato quantistico sovrapposto ad uno stato classico. Il risultato dell’esperimento discorda dai valori teorici calcolati con il modello, ma questo non è importante, non vuol dire che il modello sia del tutto errato, potrebbe significare solo che la componente quantistica di gravità introdotta da Penrose sia differente da quella corretta che potrebbe discendere da una modalità diversa di quantizzare la gravità, e alla luce di questo, se ipotizziamo la congettura corretta, potrebbe essere un metodo per testare una teoria di gravità quantistica senza scomodare dimensioni e quindi energie inarrivabili ? Grazie della risposta

Eccellente - grazie mille. Gli argomenti trattati sono bellissimi.

Grazie per la passione e la competenza.

Commento qui sotto solo per una questione di comodità cronologica (ammesso che alla luce delle riflessioni, a livello fondamentale, possa ancora avere senso parlare di cronologia) nonostante il commento sia riferito all’episodio 5, il quale ha stimolato in me un’interesse particolare. Questa è una breve riflessione. L’idea di una gravità quantistica sembra dissolvere le frontiere tra fisica e metafisica, rimettendo radicalmente in discussione cosa sia cosa. La messa in discussione di nozioni geometriche, spazio-temporali, attraverso le quali abbiamo abitato, descritto e conquistato il mondo (inteso in senso cosmico), iniziata dalla filosofia, ma tardivamente compresa anche da essa stessa (azzarderei dire che quella Heideggeriana, se compresa a fondo, in quanto ontocinetica, ne ha sfiorato i contorni), riceve dalle ricerche intorno alla gravità quantistica una legittimazione profonda, corroborata dalle osservazioni sempre più dettagliate. Pare, ma alla stregua di un’intuizione tutta ancora da pensare, che pressapoco due millenni dopo si guardi in fine (e ciò significa, originariamente) nella stessa direzione, che si pensi, forse, la medesima cosa. Che i peggiori tra i fisici non lo sospettino e che i più miopi dei filosofi, ancor peggio, non abbiamo intenzione di ammetterlo, lascia il tempo che trova, se ci si incammina davvero su questo crinale. Cosa ne è della metafisica oggi può suggerircelo la fisica. Crollate le metafisiche del soggetto e l’idea ontologicamente stabile dell’essere, si apre l’epoca della fluttuazione e questa, di per se stessa, si fonda sul possibile. Ma non un possibile inteso alla stregua del qualunquismo, ma un possibile inteso come possibilità più propria di un certo tipo di natura, che sempre più irrimediabilmente, quando domandiamo nel modo giusto, avvicina l’infinitamente piccolo con l’infinitamente grande. L’idea, quanto meno sciocca, che la fisica indaghi l’ente in quanto sostanza aristotelica medievale, o in quanto oggetto presente e stabile, perde del tutto la sua validità, mostrando di non sapere di cosa si parlo. Com’è possibile alla luce di ciò, mi chiedo, non accorgersene? Si tratta, a vostro avviso, di un azzardo infondato, credere che il dialogo tra i due pensieri fisica e metafisica, che in Aristotele rappresentavano semplicemente due capitoli, stesi uno accanto all’altro, sia ancor più fecondo di quanto lo sia mai stato? Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione rivolta a tale riflessione, se non interessante, quantomeno lunga. Rinnovo i miei complimenti, quelli veri, perché basati sull’esperienza di un contributo intellettuale di grande spessore, condita dalla vostra simpatia e dalla capacità di tenere incollati. Un caro saluto.

Numeri 1 ragazzi, continuate cosi 🙏🏻

Grazie per aver sistemato l'audio

lezioni ottime

Bravi! Finalmente!👍💪

BENE ! Grazie , siete Meravigliosi !

Colgo l'occasione di questo nuovo appuntamento per porre una domanda. Un aspetto che mi sembra in forte contraddizione tra le due teorie è che la teoria dei quanti è NON LOCALE, mentre la teoria della relatività lo è. Una QUANTUM GRAVITY secondo voi dovrebbe essere LOCALE o NON LOCALE? Grazie e mi scuso se la risposta alla mia domanda è già stata data nel corso di questa serie di appuntamenti.

bravi :)... una domanda (retorica), non è che quando scopriremo la vita extrasolare bisognerà inserire tra gli ingredienti fondamentali dell'universo la vita stessa ? ancora complimenti e ciao :)

Oh Vi attendeVo... grazie bravissimi😎

In pratica mi state dicendo che ho sprecato l'estate a vedere tutti i video di Guido Tonelli che parla di fluttuazioni del vuoto dalle quali si origina il big bang? 😮

Grandi

Waw

Scusate ma io ho sempre capito che la densità critica, non permette il ritorno dell'universo a un volume molto piccolo. L'universo sarebbe quindi destinato ad espandersi. Quindi sia il bouncing sia l'universo emergente sarebbero esclusi in partenza. Dove sbaglio?

Minimalismo: Amedeo Balbi su youtube ha dedicato un video alla "scienza di Tenet" sostenendone l'inattendibilità. Perplessità: la complessità morfologica delle strutture dell'universo e l'intricata topologia (ragnatela cosmica) sembrano contraddire una certa assiomatica : omogeneità e isotropia su cui è fondato il modello cosmologico standard (big bang) . La "gravità quantistica" (alla scala di Plank) sarà sufficiente a mettere ordine in questo "disordine organizzato" ? (lo sforzo di Linneo di classificare le forme di vita sembra una bazzecola a confronto dello sforzo quotidiano di classificazione degli astrofisici della "materia visibile" e dei processi che ne determinano la fenomenologia, per non parlare di ciò che non si vede ma si deduce per via indiretta) . Fatto: questo ciclo di incontri somiglia molto ai dialoghi Platonici e ben riassume il detto socratico "so di non sapere" trasformando la fisica nell'arte della maieutica, così noi tutti aspettiamo le puntate monografiche come fossero i grimaldelli degli scassinatori di complicatissime serrature

A livello fondamentale ha senso parlare di tempo?

Hubble circa nei primi anni '30

bel video, godibile pure se lungo

Troppa pubblicità

Chi fotografa le galassie non con specchi ma con le lenti poi occulta le prove sottraendo i dark, quindi tutto torna 😂