Franziska - Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola
Inedited bootleg (low quality audio) - Milano 1992
Forse la meno nota delle otto canzoni che compongono il disco titolato
semplicemente Fabrizio De Andrè, ma meglio conosciuto come Indiani,
è una greve ballata dedicata alla compagna del bandito carceriere.
Faber narrò sempre con una sorta di nobile pudore del suo sequestro
e neanche la figura della giovane donna sfugge all'umanità dell'artista.
La malinconica solitudine dettata dalla latitanza del fuorilegge braccato,
la gelosia riflessa nello sguardo dell'uomo, i suoi occhi come due cani,
lo scorrere inesorabile delle stagioni, la sorella fortunata che si sposa,
tutto sembra dipingere Franziska quale l'unica vera vittima dell'evento.
Agra, dolce, selvatica, amara, malcontenta eppur fedele, sotto lo stesso
cielo terra e femmina condividono uguale destino forgiato da mani altrui,
temprato dai secoli, custodito in grembi infecondi, magri pascoli di fatica,
mura riempite di silenzi, roccia severa franta d'acqua vergine, ancestrale
ed immutabile il loro fato non soggiace ad alcuna scelta o libero arbitrio.
Quanto all'introduzione verbale resta il beneficio del dubbio riguardo
il riferimento a Leonard Cohen nello specifico, un banale salto di scaletta,
mentre invece è decisamente un lapsus l'elogio del coltello spagnolo:
nessun pastore sardo baratterebbe mai la sua cara pattada, sa resolza,
neppure con la più pregiata lama di Toledo.
28 ноя 2014
