Con Luporini, il suo grande collaboratore, per un RISULTATO "OLTRE I CONFINI DELLA REALTÀ" di allora e di OGGI e di DOMANI...t Tanto GENIALI e CONTROTENDENZA le loro CREAZIONI, da renderli dei VISIONARI
Ha FATTO TUTTO. SIAMO NOI CHE NON SAPPIAMO USARE LE SUE PAROLE che parlano di Condivisione, Solidarietà, Altruismo, RISPETTO prima PER SE STESSI e subito dopo PER GLI ALTRI!
Oggi più che mai impegniamoci ad ascoltare, a SENTIRE, questo bellissimo monologo, a rifletterci su almeno un minuto senza scordarlo il minuto successivo. Un saluto ed un abbraccio, amogaia.
Magari ti è utile: gli esempi che fa nelle" storie del signor G" e lo sviluppo che ne fa sono gli esempi classici della nevrosi nella psicanalisi e penso proprio si rifaccia a questa
Giorgio è PROPRIO un NOME. Si scrive ancora con l' iniziale maiuscola! O vogliamo cominciare a... rivoluzionare, partendo PROPRIO dall' ortografia???😮😮😮
La paura dell'essere umano nei confronti dei suoi simili a lui sconosciuti, infatti, dice alla fine:"Non ho pensato che potrebbe essere semplicemente, una persona"cioè come lui e non un demonio o altre forze del male. Questa paura è nata molto, a parte dalla società,anche per colpa dei giornalisti che continuano a bombardarci di notizie dove sembra che anche solo rivolgere un saluto a una persona puoi venir ammazzato. In questo modo sarà sempre difficile avere relazioni con altri esseri umani.
Quanto eri grande, Giorgio. Un monologo che facendoti ridere ti scoperchia davanti il piccolo abisso delle paure irrazionali umane, dell'incomunicabilità, dell'alienazione. Tutto estremamente gaberiano.
@lupolori95 mi fa piacere che dei ragazzi molto giovani apprezzino Giorgio Gaber. Ha creato un modo di fare il teatro. E' stato davvero un grande personaggio. Ho visto tutti, ma proprio tutti i suoi spettacoli da quando avevo 13 anni
quando l'avevo visto io a teatro finiva diversamente. L'uomo che aveva davanti era un pastore anglicano, e lui , ancora spaventato ma sollevato dalllo sventato pericolo , lo mandava a quel paese osannando il Papa e la chiesa cattolica....genio
Rappresenta la paura dell'essere umano nei confronti dei suoi simili a lui sconosciuti, infatti lui dice alla fine: "Non ho pensato che potrebbe essere semplicemente... una persona" cioè come lui e non un demonio o altre forze del male. A mio modo di vedere questa paura è nata molto, a parte dalla società, ma anche per colpa dei giornalisti che continuano a bombardarci di notizie dove sembra che anche solo rivolgere un saluto a una persona puoi venir ammazzato.
Difficile ,forse impossibile esprimere così sinteticamente un concetto il cui contenuto è di una profondità assoluta.Neanche Erri de Luca,sintetico per eccellenza.
