«Intus-legere». Una lettura dei classici del pensiero.
Tipologia video: SEZIONE CRITICA. Periodo: CONTEMPORANEO.
Abstract
Saggio breve ma densissimo, si consegna alle stampe nel 1903. È considerato uno dei classici del pensiero sociologico ed il suo autore, Georg Simmel, uno dei massimi esponenti. Il tema è l'effetto delle metropoli nella vita psichica e sociale degli individui: come la metropoli modifica il comportamento individuale e la sfera socio-relazionale. Le coppie dicotomiche individuate sono almeno due: metropoli-provincia; spirito soggettivo-spirito oggettivo.
Il problema più profondo della vita moderna per l'individuo scaturisce, nell'analisi di Simmel, da una pretesa: quella di «preservare l'indipendenza e la particolarità del suo essere determinato di fronte alle forze preponderanti della società». Non è un caso che il saggio si inserisca nel pieno dello sviluppo tecnico-scientifico, il cui pericolo d'annientamento della soggettività veniva rilevato, tra gli altri, dallo stesso Nietzsche.
Mentre la vita di provincia si basa sulle relazioni profonde ed affettive, sulla sentimentalità, sulla «quieta ripetizione di abitudini ininterrotte», le metropoli producono nell'individuo una «intensificazione della vita nervosa». Perso nella massa quantitativa di persone, oggetti, istituzioni, arte, linguaggi, egli ha come unico mezzo di reazione, di preservazione di sé, per conservarsi sociale, l'indifferenza, lo spirito blasé. La «sentimentalità» domina la campagna e la provincia, l'«intelletto» calcolatore, «organo della psiche meno sensibile e più lontano dagli strati profondi della personalità», domina la vita metropolitana. Nella molteplicità screziata tutto assume lo stesso colore, il grigio; nella sovrabbondanza tutto si riduce all'opacità.
Le metropoli costituiscono per Simmel il palcoscenico prediletto del cosiddetto spirito oggettivo e della sua supremazia sullo spirito soggettivo.
«In altre parole, nel linguaggio come nel diritto, nella tecnica della produzione come nell'arte, nella scienza come negli oggetti di uso domestico, è incorporata una quantità di spirito al cui quotidiano aumentare lo sviluppo spirituale dei soggetti può tener dietro solo in modo incompleto, e con distacco sempre crescente».
La critica che proponiamo nel presente video è la seguente: ci sembra che quanto Simmel rilevava a proposito delle metropoli, al principiarsi del '900, si sia esteso oggi su buona parte del pianeta. La preponderanza dello spirito oggettivo è oramai ovunque, non soltanto in contesti metropolitani. La rete, le apparecchiature tecnologiche sono ovunque. Ovunque, o quasi, vi è il pericolo dello spirito blasé, di quella indifferenza che l'intelletto deve meccanicamente produrre per l'impossibilità d'assorbire la complessità che ci sovrasta. Anche nella più sparuta comunità di provincia può giungere una fibra, può giungere un corriere di Amazon, si possono ascoltare potenzialmente milioni di brani musicali e vedere milioni di film. La mole è sovrastante. Il prezzo da pagare per coprire ogni singola frazione del nostro tempo di nuove emozioni, per consumare l'inedito, per abbattere definitivamente l'attesa, è l'accettazione inconscia d'una tecnica di base su alcune cose e, allo stesso tempo, il riconoscimento di una piena ignoranza su tutto. Lo spirito oggettivo si nutre della produzione quantitativa; il risultato della proporzione inversa è la diminuzione della produzione qualitativa, della profondità, del tempo lungo e delle «sudate carte». In poche battute: il ridimensionamento crescente dello spirito soggettivo, della nostra soggettività.
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15 июл 2021
