Mi comunica tantissima simpatia e mi dispiaccio sempre di più che non sia nata in quell'epoca da poterlo vedere dal vivo nelle trasmissioni.. uomo concreto nelle sue canzoni davvero per niente utopiche..
Gaber ha saputo mixare con estrema precisione la musicalità e le problematiche sociali, delinando un profilo di artista vero. Perchè un artista vero non limita mai alla propria opera, se essa non sottende un più profondo ulteriore aspetto ...Grazie Giorgio :)
un artista completo e vero, deve sapere scrivere qualche pezzo e Gaber lo sa fare. Non ha dovuto modificarsi per raggiungere il successo,credo che nella vita é cosi come lo si vede negli spettacoli. Geniale , semplice, ironico quanto basta. Grazie Giorgio
@@angelovenezia8621 l'ignoranza non ti rende ebete... talvolta è anche colpa di noi che lo conosciamo: cerchiamo di proporre agli altri i grandi artisti come Gaber con aria supponente, altre volte invece facciamo poco o niente e la gente rimane ignorante
"Il ragazzo della via Gluck riesce a farsi accettare se cantata da Adriano, che la impone con la sua personalità di interprete, ma come canzone non esiste: è ingenua, superficiale, sembra un tema fatto da un bambino di seconda elementare. Dov'è la protesta in quel "chissà dove si va a finire"? Non si riesce mai a capire se Adriano scherza o fa sul serio." Giorgio Gaber
E del resto si potrebbe dire una cosa simile di Gaber: non sempre si capisce se fa sul serio o è ironico, o usa una ironia di secondo livello. Quante volte in Italia sono stati abbattuti edifici per ripristinare del verde? Cinquant'anni fa aveva ragione Gaber e Celentano era il reazionario, ma oggi di sicuro se qualcuno è senza casa non è mica perché si sia costruito troppo poco
Sono cui dopo aver visto una recensione di Adrian la serie evento... Gaber voce splendida e una capacità di capire il mondo che pochi altri erano in grado di fat
"Il testo della canzone di Adriano esprime una certa nostalgia per il mondo dell'infanzia, è sicuramente una canzone autobiografica, ma la questione dei prati è completamente campata in aria. Uno che ha i miliardi può permettersi ben altri lussi che stare a rimpiangere i prati di periferia: per esempio, prendersi un aereo e andare a passare le vacanze alle Bahamas." Giorgio Gaber
no mio caro non sono proprio daccordo , i ricordi del infanzia non spariscono anche se hai i miliardi pero' ognuno la vede con occhi diversi forse chi e' nato nei palazzoni se ne fr5ega , ma chi e' nato dove vi sono i prati( non e' il caso di via gluch che si trova alle spalle dell stazione centrale)ma in altri casi , io vivevo in citta, ho costruito una casa in mezzo alle querce per respirare aria pulita, ma quanti se lo possono permettere?
@@giuseppeferrari9990 Infatti quando Celentano Cantava 1" il Ragazzo della Via Gluck " si ero nel piano delBoom economico che poi finiDopo il 65 inoltre Celentano all'epoca nonero Sicuramente Ricco
Mamma e quanti sofismi inutili sto leggendo in questi commenti! Gaber era una persona geniale, riusciva a capovolgere con estrema ironia qualsiasi situazione. È solo questione di punti di vista In questa canzone si chiede perché bisogna abbattere le case per fare dei prati dove poi ci va solo qualche cane qualche coppietta, in un’altra (si può) si chiede : “ma come, dopo tutta la libertà che avete, volete anche quella di pensare?” È tutto qui, una profonda capacità di analisi , una grande ironia , e la grande capacità di mettere sempre un tarlo nella testa e portarci a fare qualche domanda a noi stessi
Non è una questione di punti di vista o di capovolgimenti ironici. Questa canzonetta (rimaniamo a questa) mediocre nella musica e superficiale nel testo più che capovolgere ironicamente la realtà la mistifica. In primo luogo perché quand'anche si sono abbattute case abitate da povera gente non lo si è quasi mai fatto per creare il verde o per riparare ad errori urbanistici di qualunque altro tipo: lo si è fatto per costruire case da vendere ai ricchi ricavandone profitto. Oppure semplicemente per eliminare i poveri da quartieri dove erano socialmente sgraditi. In secondo luogo perché non è vero che i "prati" servano solo ai cani e alle coppiette. Possiamo discutere fin che si vuole su quanto Gaber fosse geniale . Resta il fatto che questa canzonetta geniale non è.
un uomo che rispondeva solo a quello che pensava (condivisibile o meno, ma spesso la prima opzione) e non a quello che gli veniva suggerito dal bottegone a suo tempo, dal nazareno ai tempi nostri, se fosse ancora tra noi, come invece accade, e da molto, per tanti altri sedicenti cantautori, di ieri e di oggi. tranquilli: anche da sua moglie, che è stata nel centrodestra.
@@graziellaselvaggio1903 quando ombretta colli passò con berlusconi era ancora vivo. certo, non so se gli abbia giovato alla salute, forse no. resta il fatto che era fuori dagli schemi, nessuno gli aveva messo il cappello, indipendente dai suoi colleghi e da, come detto, pure sua moglie.
@@gianbekk4246 nn vorrei ricordare male ma mi sembra che Giorgio fosse già morto perché ricordo che io ho pensato subito a questo, se suo marito fosse ancora vivo... Poi sai nn é nel mio carattere insistere
@@graziellaselvaggio1903 tranquilla, anche io vado col "mi sembra" e "se non ricordo male". ora però mi sovviene...sempre "se non ricordo male" di un'intervista a gaber, ormai molto invecchiato e visibilmente sofferente, che diceva, senza aggiungere commenti, ma col suo tipico tono ironico "e mia moglie va con forza italia..."
Era un ragazzo un po' come tanti Che lavorava tirava avanti Ed aspettava senza pretese Il suo stipendio a fine mese La madre a carico in due locali Mobili usati presi a cambiali In un palazzo un po' malandato Servizi in corte fitto bloccato Ma quella casa ma quella casa Ora non c'è più Ma quella casa ma quella casa L'han buttata giù Morta la madre rimasto solo Pensa alle nozze e alla morosa Che già prepara il velo da sposa Ed il corredo per la sua casa Per quella casa fitto bloccato Tremila al mese spese comprese Lui la guardava tutto contento Ed aspirava l'odor di cemento Ma quella casa ma quella casa Ora non c'è più Ma quella casa ma quella casa L'han buttata giù Già tutto è pronto le pubblicazioni Il rito in chiesa e I testimoni Quand'ecco arriva un tipo astratto Con baffi e barba e avviso di sfratto E quel palazzo un po' malandato Va demolito per farci un prato Il nostro amico la casa perde Per una legge del piano verde Ma quella casa ma quella casa Ora non c'è più Ma quella casa ma quella casa L'han buttata giù Persa la casa fitto bloccato La sua morosa lo ha abbandonato L'amore è bello ma non è tutto E per sposarsi occorre un tetto Ora quel prato è frequentato Da qualche cane e qualche coppietta E lui ripensa con gran rimpianto A quella casa che amava tanto Ma quella casa ma quella casa Ora non c'è più Ma quella casa ma quella casa L'han buttata giù
Nel Mondo in cui viviamo semplicemente l'abbattimento di un edificio per far posto a un prato è un fatto impossibile e soltanto ipotetico. Si è vero c'è chi ancora chi non ha casa e dorme per la strada non certo perché manchino le case ma piuttosto perché molti ne hanno troppe e molte sono disabitate, anche se ne ce ne fossero infinite quelle persone, in una società egoista come la nostra, continuerebbero a restare senza casa. Ahimè i prati, invece, sono scomparsi perdavvero e ne abbiamo bisogno tanto quanto un tetto che ci protegga. Alle nuove generazioni invece lasciamo un inferno di cemento. Ora i ragazzini passano la vita rinchiusi in casa a fare i videogiochi. Senza nulla togliere né a Gaber né a Celentano, che sono entrambi dei grandi, sull'argomento specifico quest'ultimo ha colto maggiormente nel segno.
A MIlano è stato fatto eccome. IL parco delle Basiliche e La Biblioteca degli alberi, sorti sopra antichi rioni popolari, famosi per la loro unità sociale, e perciò fastidiosi per il potere.
La canzone "Il ragazzo della via Gluck" è solo una sciatta canzone nata per esaltare il suo interprete, anch'esso sciatto, paraculo ed opportunista, falso moralista ma soprattutto lecchino dei potenti (vedi Benigni). L'unico merito della succitata canzone è quello di aver consentito al Grande Signor G di scrivere una "poesia impegnata" dal contenuto e valori eccezzionali.
Certo...e a ragion veduta, ben conoscendo cosa c'era veramente dietro al "Clan" e al paraculo Celentano. Hai presente il giovane Formigoni, a 23 anni, quando era Memor Domini in CL...??? Vista la "carriera"? Bene il paraculo Celentano lo stesso, sostituisci a CL la parola "Clan"
in realtà è una canzone contro la "distruzione" della natura continuando a costruire città, che esalata l'ecosostenibilità, ma pensala come vuoi... ma dimmi che cacchio c'entra con l'esaltare se stesso
Secondo me la visione della natura di Celentano è troppo idealizzata e idilliaca. Chiaramente è giusto difendere la natura, ma non bisogna prendere posizione contro lo sviluppo tecnologico.
@@mattiafogliazza3495 e poi Celentano , coi soldoni che ha, se l'e' potuta permettere la casa lussuosa in mezzo al verde, mentre Giorgio ha preferito vivere tra la gente apparendo sulla rubrica telefonica!
Testo stupidino e musica davvero modesta. In nessun modo questo pezzo alla "via Gluck" alla quale vorrebbe fare da antitesi. Se c'è davvero ci sono state, nella carriera artistica di Gaber, vera arte, vera poesia e vero impegno sociale, tutto ciò non lo si trova certo in questo banale motivetto. A parte la qualità artistica del pezzo, che cosa vorrebbe dirci la "Risposta al ragazzo della via Gluck?. Che il problema non sarebbero i prati che diventano cemento ma, al contrario, il cemento che torna prato? Cominciamo col dire che la trasformazione a verde di aree prima edificate succede molto di rado e questo per il semplice motivo che con il verde non si fanno "piccioli". Inoltre la rinaturalizzazione del suolo agrario una volta cementificato è un'operazione costosa e complessa; non è per nulla semplice ricreare un terreno agrario con tutte le caratteristiche di quello chei processi naturali avevano costruito in decine di migliaia di anni; pertanto prima di distruggere suolo naturale cementificandolo bisognerebbe sempre pensarci molto bene. Infine, se mancano le case a buon mercato per tutti non è certo perché c'è troppo verde. Il problema del costo degli ha tutt'altre cause; basti dire che a Milano la quota di parchi e giardini urbani per abitante è molto bassa,, circa un terzo rispetto a Berlino, dove però si trova casa più facilmente e a prezzi più bassi. Davvero , quindi, il problema è l'erba che diventa cemento e non i l contrario; "Il Ragazzo delle via Gluck", quindi, oltre ad essere una canzone più bella, (anche se un po' retorica e didascalica) era nel giusto all'epoca e lo è ancora di più oggi.
se sei di MIlano saprai che i pochi parchi sono stati creati sventrando antichi rioni popolari. Per esempio il parco delle Basiliche. La canzone di Gaber colpisce la retorica dell'ecologia, che oggi esce fuori con tutta la sua ipocrisia. Un'ecologia che guardacaso vede nei suoi fondatori i neomalthusiani, alcuni pedofili ed altri nazisti (vedasi i fondatori del wwf), che vuol far credere al mondo che la co2 sia un problema, guardacaso la c02 è quella prodotta dagli uomini quando respirano, senza la quale le piante non potrebbero fare la fotosintesi. Grande Gaber
@@togasso il parco delle Basilche e' ststo fatto rinunciando a ricostruire case che la guerra aveva distrutto completamente. Nessun parco di Miano e stato fatto distruggendo case popolari. Quando hanno cacciato i poveri lo hanno fatto per costruire case da ricchi, banche. Negozi ecca densita' molto maggiore di prima. Lo hanno fatto per accumulare volumetrie edilizie e quindk soldi e potere: non per il verde, non per l'ecologia. Lei si e' costruito un film a partire dalla canzonetta di Gaber, che forse voleva essere solo uno spiritoso pa radosso ma che lei ha preso sul serio come troppi oggi prendono sul serio certa superficiale (oltre che ambiguamente qualunquista e sotterraneamente contigua ai poteri forti) satira televisiva stile "Striscia la Notizia".
@@luciliocogato9746 io son di Milano, e so bene cosa c'è dietro la nascita del parco delle Basiliche ( oggi dedicato al massone papa giovanni paolo II), so quanto è stato distrutto e danneggiato, e quanto è stato demolito. Una certa cultura della pulizia dei monumenti voleva che si togliessero tutte quelle case a ridosso delle basiliche perché ritenevano piàù monumentali gli edifici sacri isolati dal verde, poi con questa scusa volevano radere al suolo il borgo di porta ticinese, da sempre fastidioso insediamento autonomo e indipendente. La filosofia dietro alla ricostruzione, che fece più danni delle bombe, era ispirata a robert moses, cacciare la popolazione nelle coree dorimitori di periferia e trasformare il centro in una sorta di vetrina con negozi e terziario. Progetti urbanistici già teorizzati da Mussolini e prima di lui dai vari piani regolatori volti a distruggere ogni concetto di socialità. Un cittadino autonomo e consapevole non ha bisogno del potere.
Grande cantautore Gaber ma questa poteva risparmiarsela! La canzone di Celentano è lo specchio di un'Italia dove la cementificazione degli anni 60 ha permesso di costruire brutture cosmiche 😅 Io vivo in Olanda e nonostante sia uno dei paesi con la più alta densità di popolazione sono riusciti a mantenere grandi parchi e aree verdi ovunque.
Infatti c'è un Gaber prima di Luporini(è questa canzone NON l'ha scritto Luporini),e un'altro Gaber con Luporini.Leggi sulla repubblica di oggi l'intervista
All'epoca era oggettivamente fuori dal tempo questa canzone. Eppure oggi è invece attualissima: non si abbattono case, ma si obbliga a rottamare auto di 10 anni, anche se non possiamo permettercene di nuove