Discussione/conversazione tra M&M promessa un mese fa e realizzata solo ora perche' ci piace dare l'impressione che siamo persone molto impegnate! Scherzi a parte, sara' interessante, almeno speriamo.
Mirko al minuto 24: se il problema è che l'Ucraina si avvicini all'occidente e sviluppi prosperità, allora il casus belli non è la NATO, è la UE; e se questo processo potrebbe estendersi anche in altri paesi, allora potrebbe estendersi anche alla Russia stessa. A questo punto la guerra non è la difesa della Russia, ma del regime russo.
Sull'economia ucraina il prof ha totalmente ragione. Io continuo a sentire autodichiarati esperti dire che il Donbass è la regione più produttiva d'Ucraina. Nel 2013 Donetsk era l'oblast più sussidiato (16mld di revnia di revenue, 40mld di sussidi statali). Gli oblast più ricchi sono Dnipro, Poltava, Kiev capitale e Karkiv. Se guardiamo la provenienza degli unicorns (e ricordiamo l'Ucraina ha creato 5 unicorns, l'Italia ZERO) e gli imprenditori che li hanno fondati, vengono o da Kiev, o Leopoli o Dnipro.
Poi, anche dentro il Donbas le cose non sono cosi' uniformi. Nel Luhansk, tolto il settore estrattivo e indotto, e' l'agrioltura a giocare un ruolo importante. Mentre a Donetsk l'economia e' molto piu' diversificata: dal porto di Mariupol, alle acciaierie e aziene petrolchimiche, passando per il settore del turismo e dei grandi eventi (vedi la famosa Donbas Arena, uno degli stadi piu' belli al mondo). Ma e' tutta roba che dal 2014 praticamente si e' ridotta del 90%.
" Da questa guerra potrà emergere una nuova Russia che dovrà ripartire, rinnegando il nazionalismo e questo revanscismo post imperiale di matrice un po’ sovietica e un po’ monarchica e rivedendo il suo rapporto con il mondo in una chiave più pacifica e più europea " ( Anna Zafesova.Giornalista russa da anni in Italia)
Prof., stupenda la sigla! Volevo proprio proporgliela (l'avevo vista tempo fa su Twitter) come "evoluzione" di quella simile che ha usato in alcuni suoi precedenti video.
Dibattito estremamente interessante. Serio, molto informativio, equilibrato e rispettoso. Praticamente l'esatto opposto di quel che si vede giornalmente in TV.
Buongiorno. Io desidero fare un commento diverso dagli altri: da studioso di matematica e scienze in generale ho particolarmente apprezzato la citazione di Kolmogorov - Fomin e Arnold! Complimenti alla vasta cultura del Prof. Boldrin
M'è piaciuto il punto fermo di Mirko riferito alla condivisione dal punto di vista storico l' atteggiamento della Russia. Le competenze di Mirko mi danno una visione diversa dal dibattito sulla rete. E Boldrin riporta il pallino al centro della conversazione con il concetto: Che ne facciamo? Bel confronto e utile per coloro che vorrebbero parlarne al netto di schieramenti.
MIkheal Gromov altro matematico russo geniale, fuggì dall'unione sovietica senza i suoi appunti per non essere bloccato. Arrivato negli stati uniti riuscì a riscrivere buona parte della sua produzione matematica a memoria. Chissà cosa si è perso nella sua memoria. Lo consiglio per chi vuole farsi un'idea sulla geometria moderna.
Complimenti Siete, alla fine , pienamente d'accordo . Nonostante le piccole divergenze, credo che questo dibattito, sarebbe molto proficuo per ampliare la mente di chiunque!
Grazie per il contributo. Ho una riflessione in merito al cul de sac menzionato: lontano da ogni complottismo, secondo voi è possibile che la NATO avesse intuito questa difficoltà sin dall'inizio e avesse adottato la strategia di prolungare/diluire la guerra quanto basta per far esaurire tutte le risorse militari alla Russia? Diciamo per farla auto-demilitarizzare prima della sua sconfitta. In questo modo, perdente o vincente non fa differenza (si spera perdente), la Russia non potrebbe permettersi materialmente di attaccare altri paesi o di continuare i bombardamenti in Ucraina. Magari è per questo motivo che gli aiuti all'Ucraina arrivano sempre e costantemente in ritardo. E a questo si affiancano le sanzioni e l'isolamento economico/politico per non permettere la ricostruzione dell'esercito. Ripeto: nessun complottismo. Magari questa deduzione è di un'ingenuità sconcertante. Ho solo voluto lanciare uno spunto. :)
Bella discussione, la attendevo con interesse dopo la conclusione un po' brusca della live di qualche tempo fa. La speranza è che riesca a far meditare un po' le tifoserie che si erano create nella sezione commenti di detta live, tra chi (molto ingiustamente) dava a Mirko del filorusso e chi (filorusso per davvero) si appropriava delle sue considerazioni per dire "ecco! Avete visto? Americani brutti e cattivi!", dato che sulle questioni fondamentali (coinvolgimento americano dovuto fortemente alla debolezza europea, paranoie culturali russe, mancanza di reali atti ostili da parte occidentale) mi sembra M&M siano sostanzialmente d'accordo.
In generale e dopo mesi trovo stucchevole ogni analisi su questa guerra, dall'una e dall'altra parte. Noi occidentali siamo quello che siamo perché abbiamo vinto I grandi conflitti mondiali e anche quando abbiamo perso guerre locali sono state più ritirate che vere sconfitte. Se questa guerra fosse persa dall'Ucraina sarebbe una tragedia per noi occidentali, ancor più se il neo imperialismo russo non dovesse fermarsi all'Ucraina ovviamente. E questo non tanto perché noi occidentali si sia meglio di loro, si sia più democratici, liberali, belli o quello che volete, ma semplicemente perché non sarebbe una ritirata, sarebbe una sconfitta. E se l'occidente dovesse davvero iniziare a perdere le guerre, il primato dell'occidente sul mondo crollerebbe, e anche noi Italiani ci troveremmo a vivere una tragedia economica e culturale dalla parte degli sconfitti che durerebbe almeno un paio di generazioni, cancellandone ogni tipo di aspirazioni, desideri o futuro. Nella nostra visione occidentalo-centrica non ci siamo mai chiesti cosa abbia significato vivere in Vietnam e anche nei Paesi asiatici limitrofi prima e dopo la vittoria del Vietnam del Nord per chi aveva le nostre stesse idee liberali e democratiche. Una tragedia e intere generazioni cancellate dalla storia. In Vietnam oggi è possibile andarci in vacanza e qualcuno lo trova,anche figo come posto, ma tutto ciò è possibile da pochi anni. Dagli anni 70 al 2010, per quarant'anni, che sono due generazioni, del Vietnam non abbiamo piu sentito parlare. Cosa sia successo ai Vietnamiti che non erano comunisti (la maggioranza di loro), a nessuno frega niente . A un pro Putin nostrano, a telecamere spente e guardandolo negli occhi, mi piacerebbe chiedergli se è pronto, lui i suoi figli e i suoi nipoti, a passare davvero dalla parte dei perdenti, senza questa volta giravoltole tipo 8 settembre. Perdere una guerra per davvero è una faccenda molto seria, non da salotti TV o da manifestazioni alla moda per gente annoiata
Abbiamo vinto? ...le guerre Mondiali?... 🧐 ...credevo che gli Italiani avessero perso, la Germania idem e i Russi avessero liberato mezza Europa dal Nazismo...forse devo riguardare i libri di Storia.
"non sono caduto così in basso da dover condannare l'URSS" detto da alcuni dissidenti sovietici potrebbe essere tradotto con "non sono caduto così in basso per dover mettere inni ucraini" pur trattando la guerra senza nascodere, e giustamente, la parte dalla quale propendo. Eccezionale riferimento al Kolmogorov come libro di analisi. Non so quanti saranno interessati, ma cmq eccezionale
non mi piace la copertina che fa passare l'idea di una guerra tra Russia e Occidente per prendersi l'Ucraina. USA ed Europa potrebbero persino dichiarare guerra alla Russia e resterebbe una guerra a difesa dell'Ucraina aggredita. Non nascondo che si tratta di essere contro Putin, ma una cosa è la battaglia politica perché la Russia diventi democratica (se questo vuol dire tornare ad essere europea e "occidentale" ben venga), altra cosa è una guerra per spartirsi l'Ucraina tra diverse potenze mondiali che non è quanto sta accadendo.
@@francescosantin6134 ma guarda un po', eppure proprio come 50 anni fa è sempre il solito lato che invade coi carri armati i popoli "fratelli"; chissà come mai la reazione è sempre la stessa, violenta e totalitaria.
Mirko scusa ma dovresti riguardarti le basi del materialismo storico: le ragioni che attribuisci al popolo russo non sono altro che l'apparato ideologico che le élite al potere in Russia utilizzano per stabilizzare il consenso: la paura dell'invasione da ovest, l'idea di potenza e tutto l'armamentario ideologico e culturale di contorno servono a dissimulare il fatto - questo si materiale appunto - che una oligarchia securitaria e criminale si arricchisce alle spalle del suo popolo, manifestando oggi anche il disprezzo assoluto per i valori di autodeterminazione dei popoli - requisito minimo nei rapporti internazionali. Giustificare i criminali prendendo a prestito le loro costruzioni ideologiche non è un buon servizio, su questo non possono esserci mezze misure. Da storico dovresti dirci piuttosto come si costruisce quel sistema criminale e come riesce a insinuare la sua ideologia nel sistema di credenze e di valori del suo popolo (e non solo in quello purtroppo).
Il rischio di contaminazione dei satelliti andrebbe a minare quel sistema dato che la parte più progressista del paese ne verrebbe inevitabilmente a contatto.
@@ParabellumStoria comprendo bene la tua risposta e la condivido, tuttavia la trovo non attinente alle mie considerazioni; io sottolineavo la natura funzionale al dominio delle èlite di quelle che tu a volte descrivi come ragioni storico culturali dell'aggressione e ti invitavo a porre maggiore attenzione a come quell'ideologia sia arrivata a permeare la cultura e i valori della maggioranza dei russi, fino rischiare di portarli alla soglia del suicidio collettivo, a me ricorda qualcosa ;-)
La domanda su cosa farne della visione del mondo dell'elite russa, e forse non solo, è davvero un punto importante. L'unica cosa che, credo, si possa fare con le potenze imperiali è sconfiggerle e demilitarizzarle e sperare/accompagnarle in un processo evolutivo di sostituzione dell'elite/pensiero socio-culturale dominante nel paese... la Germania di Hitler, ma anche quella prima, era imperialista, arrabbiata e razzista... magari ha aiutato che nella sua storia ci fosse stata già un evoluzione democratica e un ceto borghese importante...Il Giappone dell'Imperatore idem imperialista e razzista... forse è stato lo sviluppo di una elite che si basava sul commercio e il mercato... ovviamente aiutò che nessuno dei due possedesse le bombe nucleari; l'esempio che riportava il professore è giusto: se crollano economicamente, gli dai aiuti ma al tempo stesso si ricreano le stesse dinamiche di potere, si è punto a capo...
Penso che ci sia molto da dire a riguardo. Innanzitutto, c'è l'aspetto della ricostruzione economica. Se un paese, come la Germania o il Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, attraversa un periodo di crisi economica prolungato, è importante fornire aiuti e assistenza internazionale adeguati per assicurarsi che il processo di ricostruzione sia equo e sostenibile. Può anche essere utile costruire un'alleanza tra i paesi interessati e affrontare insieme le questioni che si presentano. Questo contribuirebbe a promuovere una cultura di cooperazione, fiducia reciproca e un senso di appartenenza comune. Inoltre, l'aiuto internazionale può anche essere un prezioso strumento di diplomazia e di cambio di rotta nel pensiero politico dominante. Il supporto economico può aiutare a creare un clima favorevole alla modernizzazione, offrendo opportunità di sviluppo, formazione ed educazione che possano alimentare un cambiamento nelle mentalità e nelle strutture sociali. Si può anche incoraggiare il dialogo tra le parti in causa attraverso l'assegnazione di borse di studio, programmi di scambio internazionale e partenariati internazionali.
Comunque il libro che illustra l'approccio teorico di Mearsheimer alle Relazioni Internazionali è tradotto in italiano e si chiama "La logica di potenza". Il realismo offensivo è molto rigido nei suoi schemi ma interessante da conoscere.
Discussione interessantissima però il tema principale che era venuto fuori durante la famosa live di LO, ovvero se questa guerra è funzionale agli USA, mi sembra sia stato un po' eluso. Sbaglio?
È la prima volta che vedo Boldrin e Campochiari assieme e devo dire che l esposizione è ineccepibile; applicare lezioni storiche come Versailles, constatare l inferiorità tecnologica economica e militare russa rispetto all Occidente, pensare ai rischi di una cessione dei territori occupati parziale o totale, comprendere e riconoscere il livello strategico del nord stream come un fattore “antipatico” per gli USA, sono difficilmente confutabili. In altri blog riferibili a Boldrin gli atteggiamenti medi sono meno equilibrati direi da tifosi. Argomentare così metterebbe in seria difficoltà i vari Orsini, Odfifreddi,Caracciolo o Fabbri. Complimenti
@@quennHIMIKA se non ti risulta mi dispiace per te. Io a questi due li seguo da tempo. Ne hanno parlato diverse volte. Poi se non sei riuscito mai a trovare il momento che ne parlano, non è difficile capire i trattati di Kiev. Trattati che sono Stati disattesi da tutti. Basta leggerli. Vieni bannato perché li posti sempre. Lo farei pure io con una persona che fa ste cose solo per creare flame
Visto che è stato citato McNeill, consiglio a tutti la lettura di questo bellissimo saggio che propone una veduta ampia sulla disciplina di cui McNeill a posteriori è stato considerato una delle colonne portanti: la World History. Il libro si intitola: 'World History. Le nuove rotte della storia', Laura Di Fiore - Marco Meriggi, Laterza
In merito a chi sostiene: l'Europa prima o poi mollerà l'Ucraina, chiedo in base a cosa questo convincimento? Il discorso odierno di Macron oltretutto va in direzione opposta a questo convincimento!
vitali rinunce? Quali rinunce? Il gas costa ai livelli di giugno e probabilmente scenderà, il petrolio è prossimo agli 80 dollari...i russi se continua così torneranno ad una economia di sussistenza...
@@stefanovitali8665 ancora recessione in arrivo? Anche la WW2 porto recessione in UK ma il governo e il popolo approvarono la guerra nel 39. Stai partendo da presupposti sbagliati per arrampicarti sugli specchi...
Ricordiamo sempre che il fumo nuoce gravemente alla salute! L'amica di San Pietro Burgo sta bene? Nella live di liberioltre il campochiari ci ha fatto preoccupare!
La guerra in Ucraina e' una cosa complessa, la rivalita' tra USA e Russia comincia nel 1949 quando e' stata fondata la NATO. Questa guerra e' la continuazione di quel processo che mira a portare l'impero russo al collasso. Il ruolo di superpotenza ha un costo che l'economia russa non puo' permettersi, la Russia ha un calo demografico accentuato che fra una decina d'anni sara' difficile riempire i ranghi dell'esercito, e' uno stato multi etnico con nascita di nazionalismi al suo interno. La Russia e' conscia che se l'Ucraina si sgancia e' l'inizio della fine. Cina e Mongolia rivendicano parte della Siberia. La guerra e' il denotatore che fara cambiare la Russia profondamente, l'Ucraina e' motivata, ha armi di precisione di luinga distanza e unita' combattenti indipendenti e mobili. Oltre alla guerra vera e propria bisognera' mettere in conto l'impatto delle sanzioni dal momento che la Russia e' carente di capitali da investire e tecnologia.
Prof. Boldrin, grazie per l'approfondimento. L'analogia della guerra in Vietnam è interessante. Vedo che la usa spesso brevemente in alcuni suoi video. Sarebbe bello se lei dedicasse in maniera strutturata più tempo (e.g. 30 minuti) a quella guerra e alle analogie con la guerra attuale. Saluti
24:00 Stesso dilemma pedagogico è dalla parte del wto. Punire una potenza obsoletamente Imperiale e violenta: per educare tutte le altre potenze con velleità imperiali a rispettare quello che i popoli direbbero se fossero liberi (parafrasando l'espressione di Mirko in relazione ai bielorussi).
Il rappresentare nella vignetta l'orso russo potente, mentre USA e UE sono 2 vecchi bolsi, mi sembra alquanto fuorviante. In realtà la potenza sta dalla parte dei "vecchi", purtroppo usata molto poco.
Nel momento in cui Mirko dice che "Gli stati sono composti da persone" penso vengano automaticamente giù almeno 3/4 delle considerazioni di chi usa la Geopolitica come sinonimo di politica estera. Gran bella discussione comunque. Complimenti!!
55:00 Nel mio piccolo sostengo il lavoro culturale di Navalny. Non riesco a controllare tutti i suoi contenuti, so che usa l'anticorruzione come grimaldello per scardinare la narrativa uniforme russa, ma lo sostengo perché è ciò che, per quanto piccolo, si sta muovendo all'interno della coscienza russa.
o di Fabbri in Campochiari parlo della paranoia russa e della pianura europea da 7 mesi, come della teoria degli stati cuscinetto con Aldo Giannulli.. e abbiamo coniato il termine "la politica cingolata".
@@ParabellumStoria Abbi pazienza, tu sei una fonte di Fabbri? Non scadiamo nell’assurdo. Come ho già detto (e come probabilmente sai, altrimenti eccomi ad informartene), hai fatto un discreto numero di citazioni letterali non accreditate. Frasi peraltro dritte dritte da conferenze delle ultime settimane. Viceversa non ho mai sentito Fabbri citare espressioni coniate da te. A tal proposito mi costringi e mi dai la possibilità di ricordare che la creazione di una semantica personale, non accresce il discorso in caratura intellettuale, anzi è quasi sempre vero il contrario. Ti do atto di essere l’unico ad aver portato alcuni temi fattuali di partenza, inclusa la psicologia russa, nelle illogicità tipiche di alcuni tuoi colleghi RU-vidr -Professore prima di tutti- che se lasciati a ruota libera tendono a sostituire la parola Russia con la parola Putin.
Ho seguito con interesse il video ma il punto in cui alla domanda:"Per gli americani è facile giocare, dato che qui chi rischia il culo siamo noi" si è risposto :"e quindi?". Ora, la risposta è forma contratta per:"Avete fatto scelte sbagliate, ora ve ne assumete le conseguenze". Ma le scelte sono sbagliate rispetto a cosa? Sono sbagliate rispetto ad una strategia che evidentemente non permette che ci siano certi rapporti economici (più precisamente energetici). Questo non vuole forse dire limitare le libertà di scelta, cioè affermare che "hai libertà di scelta, ma non nel senso di andare contro gli interessi economici di chi detta la linea"?. Questo vorrebbe dire che se Arabia ed Emirati dovessero assumere una posizione di un certo tipo (che si intravede) noi dovremmo abbandonare l'acquisto di petrolio da loro con danni sempre più gravi? L'altro problema riguarda i "metri di misura": perché il ragionamento fatto sopra dovrebbe valere solo per una parte? Il rifiuto della applicazione di quel "metro di misura" da parte di altri paesi non è una sorta di "posizione religiosa"? Nel senso (ed uso un linguaggio volutamente religioso per spiegarlo): noi siamo nel giusto e, anche se le altre posizioni (tutte insieme) riflettono "un raggio soltanto di quella verità che illumina tutti gli uomini" (Nostra Aetate, 2), esse devono essere considerate soltanto delle superstizioni perché non contengono le caratteristiche che realmente funzionano (i Sacramenti). In definitiva, l'applicazione di quel metro di misura è strettamente riservato a chi può realmente applicarlo: noi.
Bellissimo video! Finalmente si mostrano le contraddizioni delle varie posizioni e si svolgono gli argomenti fino alle loro conclusioni e implicazioni così da mettersi di fronte i problemi reali e concreti, é chiaro infatti che uno dei punti centrali diventa il ruolo politico e strategico dell'Europa e che se e nella misura in cui il progetto europeo assumerà diversa consistenza geopolitica sarà inevitabile un confronto dialettico con gli USA. In considerazione di ciò mi sembra però sciocco trattare le posizioni di Fusaro, Dibba e Orsini come quelle di mentitori che sanno di mentire anche perché in questo modo si squalificano talmente tanto le loro tesi, in quanto semplici punti di vista personali, che si depotenziano anche le argomentazioni volte a smontarle come dimostra il pessimo confronto di Dufer. A me sembra che queste persone individuino semplicemente la contraddizione sopra messa in luce a partire da premesse errate e unilaterali a cui seguono ovviamente errate e altrettanto unilaterali conseguenze, in quanto le loro posizioni sono maturate in continuità con gli atteggiamenti ideologici che hanno contraddistinto la vita occidentale negli ultimi due secoli ma che proprio per questo non possono essere trattate come un nulla, sebbene non stiano in piedi, in quanto bisogna render chiari i motivi per cui le posizioni che sostengono non sono in grado di stare salde ma anzi è necessario che si dissolvano.
E quindi? io dovrei lavorare in base alle simpatie/antipatie di Michele? Seguendo questa logica non potrei collaborare con nessuno, ne ospitare nessuno, dato che troverai sempre qualcuno a cui non piace Boldrin, Gaspardo, Parsi, Breccia, Limes, Domino, Lo, Grieco etc. Pensa a ciò che dico su Limes... che è esattamente lo stesso punto di vista che esprimo su LO, da Grieco, sul mio canale etc, poi ognuno è responsabile di ciò che dice... Limes ha un centinaio di collaboratori, secondo te esprimono tutti la stessa linea? se fossero faziosi come intendi, perchè io ho spazio?
Domanda un po‘ generale che non vuole essere polemica e che sottende una preoccupazione reale. Se la Russia diventerà un paria tra gli Stati e la Cina sta diventando il nuovo nemico degli occidentali, da sanzionare o non incentivare, bisogna rassegnarsi all‘idea di tornare a una economia analoga ai tempi in cui questi paesi non erano „amici“. La differenza che c’è ora rispetto ai quarant’anni successivi alla seconda guerra mondiale è che a quei tempi la Cina non era un partner economico per il semplice fatto che non produceva niente da esportare, mentre la Russia era un nemico politico ma restava un partner commerciale che esportava le sue materie prime. Se continua così, a prescindere da come andrà a finire la guerra in Ucraina, la Russia diventerà economicamente come la Corea del Nord non potrà esportare più le sue materie prime (che contrariamente alla Corea del Nord sono tutt’altro che irrilevanti e corrispondono almeno a un terzo dell‘approvvigionamento energetico europeo, un quarto dei metalli, quasi la metà della produzione mondiale di grano e foraggi per gli allevamenti di Europa, Asia e Africa). La Cina di oggi, contrariamente a quella di Mao Tze tung, non solo è un gigante economico che produce prodotti Low Tech come un tempo facevano italia, Francia e Inghilterra, ma incredibilmente di più di quanto non facessero questi paesi ai tempi del boom economico, anche perché la popolazione di acquirenti e quasi 10 volte superiore a quella di allora perché un tempo si produceva solo per gli abitanti dei paesi occidentali e adesso anche per Africa, Asia e parte del sudamerica-che solo in parte è concorrenza per quel tipo di prodotti per la Cina-, facendo crescere esponenzialmente la domanda. Oltre questo la Cina è detentrice di quasi la metà delle materie prime necessarie per la produzione di prodotti elettronici (compresi i microchip), e per le tecnologie delle energie rinnovabili, su cui si basano le produzioni High-Tec occidentali e su cui punta l’Occidente per la produzione energetica in assenza delle risorse energetiche russe. A tutto questo c‘è da aggiungere che ai tempi della guerra fredda tutta l’Asia non cinese e russa e tutta l’Africa avevano una economia da colonie o ex tali, lasciando gestire in un modo o nell‘altro le proprie risorse naturali all’Occidente, mentre adesso sia in Asia che in Africa ci sono economie emergenti o popolazione crescente che ha bisogno di risorse e in caso di crisi economica emigrerebbe per non morire. Il sudamerica durante la guerra fredda era un partner economico occidentale perché gestito da dittature pilotate dagli occidentali, mentre adesso è costituito da paesi emancipati non dissimili dal quelli europei durante la guerra fredda e che badano più agli interessi dei propri cittadini che a quelli di una ristretta oligarchia corrompibile, perché se no si rischierebbero rivoluzioni e guerre civili come quelle che portarono Fidel Castro al potere. Quindi il punto è questo: Per potere mantenere il nostro benessere abbiamo bisogno di guadagnare vendendo i nostri prodotti e servizi. Per produrre prodotti abbiamo bisogno di materie prime (che non abbiamo) e necessitiamo di energia (che attualmente non produciamo). Per vendere prodotti abbiamo bisogno di acquirenti. Se si escludono russi e cinesi restano i paesi americani e il Giappone (che sono anche i nostri principali concorrenti visto che producono quello che produciamo noi), gli africani e e il resto degli asiatici. Cinesi e russi oltre a essere stati gli unici clienti che, se volessimo convertire la nostra economia in qualcosa di più moderno, non ci farebbero concorrenza sono i principali produttori di ciò di cui abbiamo bisogno per le nostre produzioni, quindi da un punto di vista commerciale il partner ideale per gli scambi, anche se da un punto di vista politico sono il nostro peggior nemico. Se si escludono loro restano gli africani e i restanti paesi asiatici. Questi paesi producono in parte le principali materie prime di cui abbiamo bisogno, hanno bisogno dei nostri prodotti tecnologici, ma hanno anche bisogno per campare dei prodotti della terra russi. I cinesi producono in abbondanza e molto più di noi gran parte delle cose di cui hanno bisogno questi paesi e hanno colonizzato questi paesi con strategie finanziarie, prestiti per lo sviluppo, costruzioni immobiliari, mentre noi lo abbiamo fatto schiavizzando, commettendo crimini di guerra, sostenendo dittatori sanguinari. A questo c‘è da aggiungere che questi paesi hanno bisogno di energia e di varie materie prime di cui anche noi abbiamo bisogno, noi gli diciamo che se la comprano dai russi, iraniani e venezuelani li tratteremo come nemici e distruggeremo le loro economie, ma al contempo compiamo tutta l‘ energia dai restanti produttori offrendo prezzi maggiori che i paesi poveri non si possono permettere, mentre Putin è riuscito a convincerli che lui non può vendergli grano, fosfati, petrolio e gas a basso prezzo perché noi glie lo impediamo. Qualcuno ha capito come si sta pianificando di organizzare l‘economia occidentale qualora si riesca ad evitare la distruzione dell’umanità con una guerra nucleare e si decidesse d’inno giungere a nessun compromesso con le „autarchie“ asiatiche, come invece lo abbiamo fatto con quelle mussulmane con cui abbiamo cooperazioni rigogliose e pacifiche (quando accettano le cooperazioni che gli proponiamo)!? C‘è un modo per evitare di tornare a vivere come ai tempi di Giolitti evitando una versione esponenziale e definitiva delle guerre che capitarono alla società dei tempi di Giolitti!?
@@carlocollecchi8514 Sta calmo porcoddue. Lo puntualizzavo perché tante volte in questi mesi ho sentito parlare delle manie russe di accerchiamento spiegate con motivazioni più o meno fantasiose, o imprecise come in questo caso. In realtà Hopkirk illustra dal punto di vista storico-antropologico come ciò abbia origine dalle invasioni mongole del 1200 e ti argomenta perché. Il grande gioco 1990 Dopodiché sia questo vero o falso, dovuto a questo o ad altro, non me ne fotte un cazzo. A calci in culo vanno presi i russi.
L'accerchiamento é fattuale: confinano con NATO e Cina "via terra", con USA e Giappone "via mare"; gli stretti per l'accesso al Mar Mediterraneo e Baltico sono in mano alla NATO. Hanno combattuto guerre con praticamente tutti i loro vicini nell'ultimo secolo e solo da poco si stanno avvicinando alla Cina, ma perché gli USA e gli alleati applicano una strategia di "massima pressione" su tutti e due. Se non sono accerchiati loro, allora nessuno lo é.
Limes non piace nemmeno a me, negli ultimi 2 anni, o cmq da quando Fabbri è andato via. E' venuta fuori una ideologia, che prima era meno presente. Detto ciò, accomunare Limes al FQ, ma anche la carta igienica usata al FQ, è un insulto becero verso Limes e verso la carta igienica usata di mezzo mondo
@@werewolves2000 Devo ancora capire la fascinazione verso Dario Fabbri. Nel senso che non metto in dubbio le sue conoscenze in ambito geopolitico, ma trovo che le sue osservazioni sono spesso banali e poco entranti. Magari sbaglio, avendolo visto solo parlare a video e mai per iscritto.
Il popolo Ucraino merita la libertà e le democrazie che lottano per la loro resistenza sono sorelle . Dal Vietnam all'Ucraina l'imperialismo trova la sua fine
@@giorgiomanganelli1162 Anche la popolazione del Donbass merita di non essere oppressa e massacrata dai BANDERISTI RUSSOFOBI (NAZISTI) dell'ovest dell'ucraina, quelli che hanno preso il potere nel 2014 tramite un golpe sponsorizzato dagli USA ...
