La lavorazione dei metalli era un’attività praticata già dal III millennio a.C. , ma con l'affermarsi della civiltà nuragica, a partire dalla metà del II millennio a.C., la metallurgia si afferma come risorsa economica e culturale. I metalli estratti e lavorati in Sardegna erano il rame, l’argento e il piombo. La capacità di lavorare il rame in lega con lo stagno (9 parti di rame e 1 di stagno formano la lega di bronzo) consentì la produzione di una notevole varietà di manufatti metallici: spade, pugnali, asce, spilloni, fibule, anelli, bracciali, pettini, rasoi, martelli, molle da fonditore, palette da carbone e prodotti artistici, fra i quali i bronzetti. Questi ultimi sono piccole sculture in bronzo ottenute con la tecnica a cera persa, una tecnica che prevedeva una prima fase di realizzazione in cera della scultura, e nella seconda fase si rivestiva l'oggetto in cera con argilla refrattaria. Infine si colava il bronzo fuso nella forma e si lasciava raffreddare. Queste statuine raffigurano una vasta gamma di personaggi: arcieri, spadaccini, pugilatori, lottatori, figure femminili, animali, oggetti di uso comune, modellini di nuraghe, navicelle e altro ancora. Queste statuette costituiscono una preziosa fonte iconografica che restituisce uno spaccato del mondo nuragico.
Signor Montalbano, quella di Orroli non è stata l'unica scoperta di bronzetti databili all'età del bronzo, c'è anche da considerare il caso del pozzo sacro Funtana Coberta, che non fu manomesso, dove sono stati ritrovati bronzetti o frammenti per essere esatti (come la testa cornuta di un arciere), databili alla tarda età del bronzo. Comunque la tomba ad Orroli presentava ancora parti intatte ma ne so più o meno quanto lei, tuttavia il caso di Funtana Coberta da solo dovrebbe bastare a retrodatare l'inizio della produzione di bronzetti nuragici intorno al XII secolo a.c, certo non l'intera produzione.
Pierluigi Montalbano www.unionesarda.it/articoli/articolo/288597 Ecco un articolo che riguarda la retrodatazione dei bronzetti, o almeno di alcuni, mi sorprendo che tu non sia informato sull'argomento.
Una precisazione: alcuni bronzetti risalgono anche al XIII secolo A.C, poi è vero che la maggior parte è del X-XIII secolo, ma dovresti menzionare anche i ritrovamente più antichi.
Giacomo Pozza Pur confidando nelle capacità e nella preparazione dei due archeologi che hanno scavato quella tomba, non condivido quella cronologia. Si tratta di frammenti ritrovati in una tomba rovistata, quindi il ritrovamento dovrà essere sottoposto al vaglio degli studiosi. Qualora, in futuro, quel dato fosse confermato, si aprirebbero scenari molto interessanti per l'epoca nuragica. Al momento, affidarsi a elementi di dubbia attribuzione cronologica costituisce un rischio notevole per la ricostruzione del sito. In attesa di leggere i dati stratigrafici, e la loro interpretazione, propendo per una cronologia che inizia nel Bronzo finale (IX a.C. in Sardegna) e continua fino alla metà del VI a.C., la stessa cronologia testimoniata anche dai ritrovamenti in tombe sigillate (quindi affidabili) trovate in ambito etrusco.
Il bronzetto che suona i launeddasa secondo me è un satiro,riconducibile al culto dionisiaco, o a quello romano, il fauno.Il satiro viene spesso rappresentato con una erezione e che suona l aulos strumento molto simile a i launeddasa.