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Poesia latina #10: Orazio, Ode 1, 35 ("Inno alla Fortuna") 

Carlo Rolle
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Amiche e amici, buongiorno! Vi presento oggi una poesia meno nota rispetto a quelle che abbiamo finora analizzato in questa serie, ma molto suggestiva.
Si tratta di un’invocazione ad una divinità potente ed imperscrutabile nei suoi disegni,; invocazione nella quale confluiscono vari temi presenti in altre odi di Orazio, tra cui il ricordo doloroso delle guerre civili, l’inquietudine per il futuro e il senso della precarietà dell’esistenza umana.
È una poesia carica di simboli, che ci consente di gettare uno sguardo nell’immaginario degli antichi, i quali tendevano a personificare concetti per noi astratti. La potente fantasia di Orazio evoca apparizioni vivide e insieme allucinanti, che sfilano davanti ai nostri occhi come un corteo di fantasmi.
Anche quest’ode, come quelle esaminate nei video n° 5 e 7 di questa serie, ci mostra il lato oscuro della fantasia di questo poeta, lontano dallo stereotipo di un classicismo olimpico ed auto-compiaciuto, che alcuni a torto gli attribuirono. In realtà Orazio fu anche un grande poeta dell’inquietudine.
Il metro di questa poesia è quello della strofe alcaica. La lettura è basata sulla pronuncia “scientifica” o “restituta” del latino, vicina a quella dell’età classica. La tecnica dello split screen consente di visualizzare il testo con le notazioni della prosodia e della metrica. Il video ha anche accurati sottotitoli.
Se troverete interessante questo video, per favore non dimenticate di lasciare il vostro like anche su RU-vid. Questo aiuterà la visibilità del mio canale e il mio progetto di far conoscere il patrimonio culturale del mondo antico, ancora a disposizione di tutti noi.
Grazie per il vostro interesse e buona visione!

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5 сен 2024

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Комментарии : 13   
@ridhachaabani1274
@ridhachaabani1274 4 года назад
La ringrazio, Lei ci offre il frutto di un gran lavoro fatto con una grande passione, COMPLIMENTI
@CarloRolle
@CarloRolle 4 года назад
Salve, mi fa piacere di leggerla qui, oltre che su Facebook. Sono io che la ringrazio. I suoi like e le sue condivisioni mi aiutano a far conoscere il mio canale. Per me è importante, perché io pubblico poco, mentre RU-vid premia la logica del presenzialismo: i canali che crescono di più sono quelli che pubblicano qualcosa ogni pochi giorni. Io invece penso che sia meglio astenersi dal pubblicare contenuti non accurati, anche perché il lavoro che fa porta l'autore stesso a capire meglio i testi e ad avvicinarsi alle epoche di cui parla. Ma senza persone intelligenti e appassionate come lei, pronte a guardare un lungo video il lunedì sera dopo una giornata di lavoro, e in più di spendere tempo per condividerlo e lasciare un gentile messaggio di apprezzamento, io non potrei proprio esistere: mi sarei già dissolto nell'aria. Grazie ancora, apprezzo il valore del tempo che mi viene dedicato e cercherò di restare all'altezza delle aspettative.
@marilenabuccella
@marilenabuccella 4 года назад
Che bello! Ho vissuto un’immersione in questa bella ode che non conoscevo, proprio in questi giorni in cui sto meditando sulla Fortuna, su come è difficile accettare i venti contrari... Grazie, continuerò a seguire con interessa
@CarloRolle
@CarloRolle 4 года назад
Grazie delle sue parole, benvenuta sul mio canale. Sto continuando a lavorare su questa serie. Ci sono ancora decine di odi bellissime e relativamente poco conosciute da analizzare.
@athma75
@athma75 4 года назад
Bentornato professore! Ammiro come sempre il suo eloquio e la sua capacità espositiva, e non da ultimo la sua fornitissima e curata biblioteca, ho solo alcuni dei suoi libri, non le collane complete, solo quelli da me scelti, ottime edizioni, un privato piacere che con pochi si condivide.
@CarloRolle
@CarloRolle 4 года назад
Grazie! E' sempre un piacere parlare con chi ama i libri. Neanch'io ho le collane complete, tranne pochissime. Non sono un collezionista e cerco seriamente di leggere quello che compro, anche se spesso per molti libri ci riesco solo diversi anni dopo. Però mi concedo il piacere della caccia nei mercatini dei libri usati e d'occasione: leggendo si incontrano sempre nuove indicazioni per scoprire bellissimi libri, che forse in futuro non saranno ristampati più.
@lucia1960lascialfari
@lucia1960lascialfari 3 года назад
Grazie professore, mi ha riportato a scuola ma con tanto più entusiasmo e un po' di doce malinconia. Complimenti lei è così piacevole da ascoltare
@CarloRolle
@CarloRolle 3 года назад
Buonasera, grazie delle sue gentili parole, molto lieto di conoscerla! Benvenuta sul mio canale, spero che ascolterà altri video della serie. Adoro parlare di queste odi perché sono così belle e così cariche di significati: ognuna di esse è una finestra sul mondo antico.
@claudiacampana4410
@claudiacampana4410 4 года назад
Bentornato Professore !!!!
@CarloRolle
@CarloRolle 4 года назад
Grazie di esserci ancora! In questi mesi ho lavorato a un po' di cose diverse. A presto!
@CarloRolle
@CarloRolle 4 года назад
SERIE SULLE ODI DI ORAZIO. Bibliografia basilare: - Q. Orazio Flacco: “Le Opere Antologia”, introduzione e commento a cura di Antonio La Penna, La Nuova Italia Editrice, Firenze, (6° ristampa) 1975; - Q. Orazio Flacco: “Odi, Epodi”, con testo a fronte, introduzione, traduzione e note di Mario Ramous, Garzanti Libri S.p.a., Milano, 2000; - Q. Orazio Flacco: “Le Odi, il Carme Secolare, gli Epodi”, testo latino e versione poetica di Guido Vitali, Nicola Zanichelli Editore, Bologna, 1955; - Q. Orazio Flacco: “Odi e Epodi”, con testo a fronte, introduzione di Alfonso Traina, traduzione e note di Enzo Mandruzzato, Rizzoli Editore., Milano, 1985; - Virginio Cremona: “La poesia civile di Orazio” (2a edizione riveduta e corretta), Vita e Pensiero, Milano, 1982; - Eduard Fraenkel: “Orazio”, edizione italiana a cura di Salvatore Lilla, premessa di Scevola Mariotti, Salerno Editrice S.r.l., Roma, 1993 (original edition: “Horace”, The Clarendon Press, Oxford, 1957); - Antonio La Penna: “Orazio e l’ideologia del principato”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1963; - Antonio La Penna: “Fra teatro, poesia e politica romana”, Giulio Einaudi editore S.p.a, Torino, 1979; - Antonio La Penna: “Saggi e studi su Orazio”, G.C. Sansoni editore, Firenze, 1993; - Antonio La Penna: “La letteratura latina del primo periodo augusteo (42-15 a.C.)”, Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari, 2013-18; - Ettore Paratore: “La letteratura latina dell’età repubblicana e augustea”, nuova edizione aggiornata, G.C. Sansoni, Firenze e Edizioni Accademia, Milano, 1969; - Giovanni Pascoli: “Lyra (Catullo e Orazio)” a cura di Dante Nardo e Sergio Romagnoli, introduzione di Manara Valgimigli, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1956 - 1960 (5° ristampa) (original edition: “Lyra”, Casa Editrice Raffaello Giusti, Livorno, 1985 - 1942); - Giorgio Pasquali: “Orazio Lirico. Studi”, ristampa xerografica con introduzione, indici ed appendice di aggiornamento bibliografico a cura di Antonio La Penna, Felice Le Monnier, Firenze, 1964; - Luciano Perelli: “Storia della letteratura latina”, Paravia, Torino, 1969; - Luciano Perelli: “Antologia della letteratura latina”, Paravia, Torino, 1971; - Massimo Lenchantin de Gubernatis: “Manuale di prosodia e metrica latina”, Casa Editrice Giuseppe Principato, Milano (nuova ristampa), 2005; - Alfonso Traina - Giorgio Bernardi Perini: “Propedeutica al latino universitario”, 6a edizione riveduta e aggiornata, Pàtron Editore, Bologna, 2017.
@jpaolorizzo6658
@jpaolorizzo6658 Год назад
Egregius Magister , secondo Lei c'è qualche relazione tra la Dea Fortuna e la divina Provvidenza?
@CarloRolle
@CarloRolle Год назад
Tra questi due concetti vi è una superficiale somiglianza, che - direi - sottolinea la difficoltà per l'uomo di collegare certi avvenimenti ad un fine discernibile. Entrambi i concetti fanno riferimento all'imperscrutabilità di certi avvenimenti, entrambi costituiscono tentativi di elaborare questa imperscrutabilità. Però il contesto filosofico/religioso che essi hanno alle spalle è molto diverso. La divina Provvidenza del cristianesimo presuppone un Dio che interviene, o che si riserva di intervenire, nelle vicende del Mondo. Tanto è vero che a lui o ai suoi intermediari (la Madonna, i santi, gli angeli) gli uomini rivolgono preghiere, le quali hanno il pieno l'avallo della Chiesa e che da essa sono spesso organizzate e dirette. Per questo direi che la divina Provvidenza non è un'entità autonoma, né tanto meno un'entità arbitraria e volubile. Essa è più un nome per un disegno che Dio ha messo in atto, anche se esso è troppo complesso per essere da noi afferrato nelle sue articolazioni storiche. La Fortuna degli antichi invece non implicava necessariamente un Dio che interviene nel mondo. Essa era compatibile che varie nozioni di Dio o degli dèi, ma anche con la mancanza di una tale nozione, mancanza dovuta per esempio ai limiti intrinseci della conoscenza umana. La Fortuna era quindi un'entità tendenzialmente arbitraria e volubile, della quale alcuni asserivano, sulla base di certe loro esperienze di godere il favore (per esempio Lucio Cornelio Silla oppure Gaio Giulio Cesare). Credo che l'accostamento tra la Fortuna degli antichi e la divina Provvidenza dei cristiani debba non poco a certe ambiguità insite nel linguaggio comune. Per esempio, quando si sente dire che, per spiegare qualcosa, "si invoca" la divina Provvidenza, questo non significa che ad essa vengono rivolte preghiere. In quel caso il termine "invocare" ha invece il senso di "chiamare in causa", come si dice per un imputato che "invoca" il Quinto Emendamento al fine non dare spiegazioni ad un'autorità negli USA.
Далее
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