"Sapiens" di Harari: cosa ne pensate? 

Ho letto "Sapiens" e lo amo. Lo amo nonostante sia d'accordo con te: non è un testo scientifico. Ma penso che le due cose non siano inconciliabili (amarlo e riconoscerne i limiti scientifici): basta sapere che non si ha a che fare con un testo accademico ma con un libro il cui scopo è creare suggestioni, evocazioni, immagini dirompenti. Per esempio, una delle immagini che mi sono piaciute di più: non è l'uomo che ha soggiogato la Terra con l'agricoltura, ma è la Terra che ha soggiogato l'uomo con l'agricoltura: ovviamente non è un'immagine "scientifica"; ma è incredibilmente evocativa e nella sua dirompenza dice moltissimo. Lo scopo ultimo del libro secondo me è insegnarci a "uscire dallo schema": si può vedere il mondo fuori dai paradigmi abituali, con occhi diversi, un po' come nel gioco del quadrato di nove punti da congiungere con tre segmenti. Ora sto leggendo "21 lezioni per il XXI secolo" e mi sta piacendo altrettanto (è diverso, formato da saggi brevi, che si possono leggere anche in ordine sparso, e alcuni sono di una bellezza incredibile).

Concordo, è una rigurgitazione di concetti già fin troppo presenti nella società odierna, infatti immancabilmente senza soluzioni nè incoraggiamenti, libro perfetto per i pessimisti ma già non per i realisti. Questa è la mia opinione. Penso poi che il successo sia dovuto al fatto che primo questi concetti sono tutti raccolti in un solo libro e secondo per la qualità di scrittura e narrazione e anche e soprattutto per l'autorità dell'autore, che si presenta come storico, filosofo e saggista, dando l'idea a gente che poco ne sa del'argomento che egli sia più che qualificato per parlare di certe cose.