Completamente d'accordo. "Il turismo è il nostro petrolio" è una frase che solo una persona completamente a digiuno di economia può pensare, e ogni volta che la sento è sempre detta da imprenditori di successo (Briatore, Berlusconi) che credono che la loro esperienza aziendale si possa applicare direttamente alla guida di una nazione. Se sei una azienda, non cambia niente se devi pagare poche persone tanto o molte persone poco, ti interessa quanto spendi in totale e non quante persone impieghi. Non consideri il numero di lavoratori una risorsa limitata, e se c'è modo di fare profitti non vedi il costo opportunità di impiegare quelle persone altrove: puoi sempre assumerne altre. Ma se sei una nazione il numero di impiegati è esogeno: non decidi gli abitanti della nazione. Se impieghi la gente nel turismo non la stai impiegando altrove. Il turismo per una nazione è per molti versi *l'opposto* del petrolio. Quello che conta è la produttività del lavoro: un settore in cui ogni lavoratore produce tanto, è un settore che traina il resto dell'economia (effetto Baumol), un settore in cui ogni lavoratore produce poco affossa il resto dell'economia. Il petrolio è ottimo da questo punto di vista: se deve estrarre petrolio da un pozzo, un singolo lavoratore produce decine di milioni di € al mese. Questo alza il reddito medio nazionale pro capite, sposta la bilancia commerciale, produce reddito e libera lavoratori che possono fare altro. Il Turismo è l'opposto. In Italia il Turismo genera il 5% del PIL (grande successo!) con il 7% degli occupati (ops!). Un lavoratore nel turismo produce quindi in media il 30% in meno di un altro lavoratore. Questo non scala in nessun modo: ogni cameriere serve sempre un numero fisso di tavoli. Se aumentasse il turismo, dovrebbero assumere un dipendente che sta facendo oggi altro - in media pagato di più - e fargli fare il cameriere. E non mi si venga a parlare di attingere ai disoccupati, come se il problema dei disoccupati fosse che il lavoro non esiste, come se fosse una risorsa finita e se aggiungi posti qualsiasi questi magicamente si riempiono. Se uno è disoccupato non è perché non *c'è* lavoro: o è perché è inoccupabile (o difficilmente occupabile) per vari motivi, o è perché non vuole (spesso giustamente) fare i lavori che ci sono. Ad esempio perché non sono dove piace a loro (spostarsi non è facile), o perché non sono il lavoro che piace a loro (cambiare settore non è facile), o perché non pagano abbastanza per le loro aspettative (non è facile dopo un master alla Bocconi andare a fare il cameriere a 700€ al mese). Non è aumentando i posti di lavoro da cameriere a 700€ al mese a Rimini che risolvi la disoccupazione in Italia, perché di posti da cameriere a 700€ a Rimini ce ne sono già centinaia che andrebbero completamente vuoti se non ci fossero quantomeno gli immigrati a far andare avanti la baracca turismo.
Nel turismo guadagnano solo i proprietari dei locali (dei "muri") ed i gestori. Il resto della manodopera vive di stenti. È uno dei settori che produce il massimo di evasione fiscale e di sfruttamento. Ha anche l'effetto collaterale di far decollare i prezzi di ogni cosa nelle aree interessate, spingendo i residenti ad andarsene. È una pura e semplice iattura. Non per caso tutti i paesi *sviluppati* orientano con decisione tutte le loro scelte economiche *lontano* dal turismo. Se volete vivere una vita decorosa in paese decente, chiedete ai vostri politici che investano sulla *industria*, sulla *ricerca* e sulla *innovazione*.
Vero...ottima analisi. Soprattutto all'aumento dei prezzi nessuno pensa... Nei posti super turistici i local devono andarsene...o fanno una vita infima (ammesso di trovare un alloggio).
Penso che il turismo, per come viene gestito e considerato dai più in Italia, sia una delle grandi iatture. Drena forza lavoro che potrebbe essere formata in ambiti più importanti, genera per sua natura, una pletora di micro imprese che non fanno che ampliare il gap della produttività. Inoltre i politici,tutti, pensano al turismo in maniera estrattiva, clientelare vedi concessioni e licenze. Insomma penso che il turismo sia un driver molto importante ma che debba avere un ruolo ancillare.
In generale il turismo di massa non fa che deturpare e sfruttare il territorio arricchendo pochissimi e lasciando briciole (Page da fame) alla 99% di chi lavora nel settore
D'accordo su ciò che hai scritto, ma ho un dubbio su una specifica cosa che hai elencato: sei sicuro che drena forza lavoro che potrebbe essere meglio formata? Le persone che fanno i camerieri sono o studenti che si stanno già formando altrove o gente che altro non è capace a fare
Ricerca e innovazione è un percorso lungo... si e noi ne facciamo anche un bel pezzo e poi scegliamo di sbagliare strada. Laureari stem che vanno all'estero. Blocco del mercato di cbd, OGM, nucleare.
4:40 come hanno reagito la ministra Santanche ed i suoi sostenitori ai dati riportati da Trezzi? a) hanno presentato dei dati migliori a sostegno delle loro tesi b) si sono incuriositi ed hanno deciso di approfondire il tema accantonando i loro preconcetti c) combo blocco + "eh allora il PD"
Aggiungo che se basi l'economia sul turismo, in caso di crisi è difficile risollevarti con manovre specifiche, sei comunque dipendente dal fatto che gli altri paesi ripartano e tornino in vacanza
Argomento di strettissima attualità, con ultima parte più che condivisibile. Mai nessuno tocca il concetto di costo/opportunità in termini di: chi dà quanto, a chi, per fare cosa e con quale ritorno in termini di fruizione personale. Sinceramente ed egoisticamente, vedere che dalle tasse nn evase e nn evadibili dei più , si sussidi chi crea wellness per gli apoartenenti a categorie ad alto reddito, mi crea un discreto malessere. Magari potrebbe essere opportuno, per qs investitori, consorziarsi per aumentare la loro capitalizzazione, attirando anche altre forme di investimento privato. E qui ci vuole uno bravo, però....saluti
Ho ascoltato le tue tesi, che riflettono lavori piuttosto solidi. Concordo nella sostanza ma provo a dare una lettura alternativa molto pragmatica: Il turismo non è scalabile in generale ma in Italia, abbiamo la fortuna, non replicabile, di avere una quantità di materiale turistico difficilmente superabile da altri paesi, per questioni geografiche, climatiche, storiche, artistiche e cosi via. Pensare di vivere di solo turismo è ovviamente folle, ma capire che quel potenziale va assolutamente massimizzato ( fino al punto massimo di costo beneficio ) si. Esempi a piacere per migliorare: sfruttare tutti i teatri lirici in Italia per concerti di ogni genere musicale, tutto l'anno, aprire archivi storici, residenze private, collezioni, etc. E dico questo per una questione pratica: L'Italia ha perso la corsa della tecnologia almeno 25 anni fa, le vocazioni STEM ( soprattutto in certi indirizzi ) sono ad un punto di non ritorno e non vedo nessun indicatore che realisticamente possa invertire la rotta. Ho quasi 50 anni e ne ho viste un pò, spero di sbagliarmi, ma i modelli di crescita nei settori di punta, sono fatti da paesi stile Singapore, Corea, China, USA, paesi scandinavi, Svizzera, etc che fanno le cose in maniera opposta alle nostre. Come pensiamo di poterli solo rincorrere ? Con la nostra "eccellenza che il mondo ci invidia" "la nostra accademia" ?
Quindi dobbiamo rassegnarci a fare i camerieri del mondo, perché se siamo indietro ora è impossibile recuperare. Questo è un ragionamento da terzo mondo. Se c'è la volontà politica e sociale si può intraprendere un percorso di miglioramento, ovviamente a lungo termine. Rassegnarsi all'immobilismo è inutile, ci sono diversi esempi di paesi che hanno recuperato il gap tecnologico.
@@giuseppearleo6324 il terzo mondo vuole fare centrali nucleari e sviluppare, è un ragionamento da arrendeista. Con una punta di saccenza e egocentrismo
@@giuseppearleo6324nulla e' impossibile ma, lo dico con triste realismo, negli USA l innovazione e' molto concentrata in zone note. La vedo dura per Iowa ed il wyoming. Stesso discorso si applica in Europa. Solo per iniziare dovremmo generare lo stessi rate di laureati dei paesi virtuosi, senza fuoricorso, avere capitali di rischio, docenti che fanno sabbatici in incubatori, etc etc. Solo per iniziare a provarci.
io credo che accada semplicemente perche sono lavori a basso livello di istruzione e che quindi puo fare molta gente, però questo non basta per spiegare che non si possa puntare sul turismo, basta cambiare il sistema di redistribuzione (ad esempio con tasse di soggiorno molto alte) il turismo è un bene limitato con un offerta rigida puo aumentare il prezzo del bene che i turisti stranieri si troverebbero a contendere con sempre piu altri potenziali turisti visto che molti paesi emergenti stanno creando classe media e alta, il punto è poi trovare un modo per non far rimanere questi guadagni solo ai proprietari degli immobili e delle attività turistiche.
@@DG.0X ridistribuendo il reddito del turismo? Il prezzo che aumenta é un dato di fatto e continuerà ad aumentare mano mano che indiani e cinesi potranno viaggiare, bisogna tornare in modo per far guadagnare tutta la comunità dal turismo e non solo i proprietari degli immobili, io credo che un buon modo sia, aumentare tasse di soggiorno e biglietti di musei servizi pubblici siti archeologici ecc. se proprio lo si vuole si possono invece esentare gli italiani dalla tassa di soggiorno.
Bello questo video, ora penso di "rubare" un po' dalle tue fonti per la mia tesi (non proprio sul turismo ma più strettamente sulla cultura, che comunque è molto correlata).
Al di là delle considerazioni economiche condivisibili mi collego al tema Grecia. Frequento da anni le dolomiti e nelle mie escursioni effettivamente riscontro il fenomeno "overtourism" per alcune zone specifiche. Settimana scorsa ore 07.00 direzione tre cime coda a partire da misurina. Io nel versante opposto (paesaggisticamente stupendo) ho incontrato 30 persone dall altra parte vedevo parcheggio Auronzo pieno quindi circa 2000 persone in quel versante. Tralascio altre zone.
Tutto vero...la prova la si trova in Grecia dove si registra un divario tra il benessere delle isole, che sono il target preferito dal flusso turistico, e quello della Grecia continentale, dove disoccupazione e disagio sociale sono più evidenti
Che il turismo possa essere il petrolio è una fesseria clamorosa. Ma da piccolo imprenditore nel settore , dove vivo e lavoro, ho notato come il turismo abbia creato un indotto in edilizia, export enogastronomico, una richiesta di infrastruttura dei trasporti (dateci Uber), agricoltura e allevamento. Organizzazione di eventi grandi e piccoli. Poi, ho letto alcuni commenti deliranti, non penso che Stellantis non produca in Italia perché abbiamo troppo turismo. Mettiamo tutto nelle giuste proporzioni.
Il turismo e come il petrolio, nel senso che puo portare alla Dutch disease in un'economia che ne dipende eccessivamente, cosa che sospetto stia gia accadendo in Italia
Mi trovo d'accordo sul punto generale, ovvero che il turismo non possa essere il cuore economico di una nazione (può però esserlo per dei paesi o delle intere province). Però non mi trovo su alcune delle analisi fatte e delle motivazioni per il quale non possa esserlo. Una grossa fetta del discorso che hai fatto, si basa sui salari dei dipendenti delle attività turistiche, che sono mediamente bassi e non aumentano. Questo però non mi sembra un limite del turismo, ma del modo di fare impresa degli italiani. Non è mica scritto sulla roccia che un cameriere debba essere pagato 800€ al mese, con un contratto part time a 20 ore settimanali, per andarne a lavorare in realtà 60 o più. Come non sta scritto sulla bibbia che la quasi totalità delle aziende del settore, debba evadere tutto l'evadibile. Se riuscissimo anche semplicemente a far rispettare la legge a tutti questi """"imprenditori"""", i numeri di queste ricerche, cambierebbero molto a mio avviso, e ne conseguirebbe un benessere generale molto più diffuso. Un altro punto sul quale non mi trovo d'accordo, è l'investimento di soldi pubblici, che a tuo parere non sarebbe una buona cosa. Non mi trovi d'accordo perché, per come la vedo io, la maggior parte delle infrastrutture necessarie a dare uno slancio al turismo italiano, sono infrastrutture basilari anche per la vita dei cittadini, e ti faccio l'esempio della Sicilia, regione nella quale vivo e che tra quelle spesso indicate come regione che dovrebbe vivere di turismo. Ciò che serve per rendere la Sicilia più turistica di quanto non lo sia, sono semplicemente collegamenti stradali rinnovati, collegamenti ferroviari resi quantomeno decenti, mezzi pubblici efficienti, maggior pulizia e cura delle città. Tutte cose che sarebbero essenziali per migliorare la vita dei cittadini oltre che quella dei turisti. In conclusione, ok, il turismo non può essere il motore trainante di una nazione, però, se fai le cose per bene, il turismo ti permette di creare molti posti di lavoro, e di aumentare di molto i consumi. E proprio il fatto che si tratti di lavori non specializzati, fattibili quasi da chiunque, secondo me è tutt'altro che di secondaria importanza, visto che gran parte della popolazione di non lavoratori, è gente non specializzata, che potrebbe migliorare enormemente la propria qualità di vita, se potesse avere anche solo 1400€ al mese, invece di 0.
Basterebbe vedere il video per intero, nel citare trezzi si mostrano i salari dei vari settori, quello turistico vale zero. Si potrebbe fare lo stesso discordo sul va per addetto.
Che poi in Italia noi abbiamo un settore chimico farmaceutico da paura Aziende che fatturano centinaia di milioni o miliardi, che marginano più del 70%… che pagano stipendi alti con benefit interessanti… a cui serve personale qualificato Ma niente a noi fa schifo
@@Delibng no non fa schifo, semplicemente aziende che trattano dipendenti e competenze col rispetto che meritano ce ne son troppo poche, e allora uno va all'estero che fa prima. Non potranno mai assumere tutte le persone competenti.
Il posto nel quale abito è una zona di mare che in estate decuplica in quanto numero di individui, poco fuori Roma. Due sole strade principali la collegano a tutte le zone limitrofe. Diventa un' odissea fare un percorso di pochi chilometri in auto, mezzi di trasporto pubblico lacunosi non aiutano. E per fortuna è un turismo interno, nessuno viene per visitare una ciola, ma per andare al mare e a pranzo/cena fuori, uniche due cose che si possono fare quì. Per chi ci vive tutto l'anno è una tortura. Non sono contro il turismo, assolutamente, ma sono convinto che la gente che inneggia a certe cose non riesce neanche a comprendere le implicazioni di ciò che afferma con convinzione.
4:01 Ricordati che qua in America, la maggior parte di chi lavora nel turismo (dipendenti, ovviamente) non vive di stipendi ma di mance. Il salario minimo all’ora per i camerieri e personale di sala è 2.30$. Più le mance, che non essendo un income dell’azienda, non vengono riportate nei bilanci. Considera anche che tanti, ma proprio tanti, lasciano le mance in contanti, e voila’…i redditi dei camerieri risultano bassissimi
In Italia il Turismo genera di fatto il 6% del PIL Italiano quindi siamo poveri, i Francesi che 'sono ricchi' hanno il turismo al 9,7% del PIL. Quindi il turismo non è la panacea che risolve i mali della nazione però non andrebbe demonizzato. Esempio locale: la Liguria è molto industrializzata e ha puntato sempre poco al Turismo(anche se non sembra), la Costa Azzurra ha puntato molto al Turismo e (apparentemente) meno all'industria, ma molto su R&D. Bene la Liguria dovrebbe essere ricchissima e la riviera francese 'povera'?. Lo stipendio medio nella Costa Azzurra è maggiore di quello medio della Liguria. Il PIL pro capite della Costa Azzurra è maggiore di quello della Liguria, la produttività della Costa Azzurra è maggiore... Va da sé che l'economia nizzarda è un mix di Turismo + R&D + Industria. Ora il Turismo della Costa Azzurra ha 'attratto' quelle che loro definiscono le industrie 'amenities oriented' cioè le R&D da Parigi, Strasburgo ma anche Bruxelles, Rotterdam o Bonn trasferiscono le loro sedi a Nizza. Nizza fa 'turismo di sistema' cioè servizi, qualità della vita, aeroporti. In questo caso aree 'turistiche' hanno poi attratto industrie sfruttando la qualità dei servizi e le amenità locali. Quindi la popolazione è cresciuta del 100%. Occorre dire che un mix tra 'tecnologia' 'ricerca' e 'amenità' anche intese come qualità della vita e del luogo possono fare squadra. Faccio un esempio: per un motivo a me inspiegabile un ricercatore IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) preferisce trasferirsi a Nervi o Bogliasco anche da sedi Europee o Extra Europee rispetto ad una accomodante sistemazione a Pieve Emanuele. Ma qui sto 'divagando'. Di certo se prendiamo ad esempio Catania, questa avrebbe tutte le carte in regola per diventare un polo di attrazione per industrie appunto 'amenities oriented' facendo squadra tra un turismo che fonde bellezze naturali, storia e cultura con una adeguata 'massa critica' la 'Etna Valley' ed un Aeroporto Internazionale, che credo sia uno dei migliori d'Italia. Perché non guardare gli esempi stranieri (mi vengono in mente Francia e Spagna ma ce ne sono altri penso ad esempio ai distretti in Croazia. (ma lì non ho poi riscontri pratici) però l'Est punta moltissimo su I.T. ricerca e innovazione partendo d un buon background (io ho studiato di recente su 3-4 libri di autori appunto Croati), noi sembriamo un po al palo sia rispetto ai Francesi che pure rispetto ai Croati o agli Sloveni ma perfino i Rumeni proprio in campo I.T. ci hanno sorpassati ... boh? Seguivo oggi un serie di seminari e relatori italiani non ce n'erano, Croati erano 2 e Russi 8 e Spagnoli, Belgi, Tedeschi. Esempio di Catania: fra le più importanti si citano Impianti, Nokia, Numonyx, Maxim Integrated Products, Analog Devices Incorporated, Texas Instruments Incorporated, NXP Semiconductors, Technoprobe, Enel Green Power, Vodafone, IBM, Alcatel, Selex Communications, Telespazio, Nortel, Berna e Wyeth. Attorno a queste grandi aziende è sorto un indotto di oltre un migliaio di micro aziende che producono i semilavorati necessitanti per le varie produzioni. La forza lavoro giunse ad impiegare circa 5.000 giovani tra laureati e diplomati. Un 'modello' del Genere non si crea dall'oggi al domani aprire un ristorante è decisamente più semplice ... :)
Basterebbe aprirsi un qualsiasi report sulla produttività per accorgersi che nella regione occitana e alpi-costa azzurra la produttività > di quella di Piemonte e Liguria. Pertanto il tuo ragionamento parte da assunti erronei. Infatti essendo che La Costa Azzurra e l'Occitania hanno sviluppato un mix economico che combina turismo, ricerca e sviluppo (R&D) e industria leggera. Questo ha permesso loro di attrarre investimenti e lavoratori altamente qualificati, contribuendo a un'elevata produttività e un PIL pro capite superiore rispetto alla Liguria. Tuttavia, questo successo non è solo il risultato del turismo, ma piuttosto della capacità di integrare diversi settori economici. Quindi ciò avvalora la tesi di Modica e di tutto il resto della letteratura ~> tradable porta a maggiore competitività sul non tradable e una maggiore capacità di spesa nei settori a basso valore aggiunto.
da notare come il turista vada in pianura padana (il posto paesaggisticamente più brutto d'Italia) ma evitino marche, umbria, abruzzo e molise) del resto come è ovvio aspettarsi (e come mostra la classifica) le regioni più popolate sono anche quelle che si sponsorizzano molto di più rispetto alle zone del centro est d'italia che sono anche le meno popolate d'Italia (dato che per ovvie ragioni ci saranno meno spenna turisti, ergo meno soldi investiti nello sponsorizzarsi, perchè fondamentalmente è tutto trainato dalle grandi città) infatti se vado all'estero e voglio vedere come vivano realmente in quei luoghi non vado mai in queste vetrine addobbate appositamente (tipo manhattan per intenderci) cerco sempre luoghi rurali per vedere come vivano realmente nella quotidianità in quei luoghi (molto più interessante di vedere qualcosa già osservato mille volte tramite internet) cioè, praticamente ci abbiamo vissuto già tutti a manhattan per quante volte l'abbiamo osservata tra film e vari scorrimenti online, ma quella non è certamente la vita che conduce l'americano medio, torni a casa con il vuoto dato che non hai osservato altro che un teatrino costantemente a disposizione di tutti (sempre per restare nell'esempio classico) infatti una cosa che trovo fastidiosa del turismo è che la maggiore di questi non faccia altro che farsi ammaliare dalla "sagra delle banalità" (sarebbe anche da parlare anche di quelli che vanno dall'altra parte del Mondo poi non conoscono le bellezze che hanno a pochi km da casa, o peggio ancora non le apprezzino) della serie, vado a vedermi la fioritura dei ciliegi dall'altra parte del Mondo, ma non conosco nemmeno l'esistenza di viali e boschi stracolmi di lucciole nei pressi di laghi e torrenti nelle serate di Giugno, talmente tante che a confronto le luci di natale poste nel centro di Milano sono come un cerino nel mezzo di una sconfinata prateria (per rendere l'idea di cosa si parla) giustamente, non posso farmi un selfie o una storia con roba che ho vicino casa e che difficilmente riuscirò mai a risaltare con l'obiettivo di una cam, ancora peggio se da smartphone, devo far vedere che sono arrivato dall'altra parte del Mondo che fa più figo, perchè per molti al giorno d'oggi il fine è esclusivamente questo (ormai interessa più quello che rende nei post, che quello che puoi goderti realmente, una competizione ipertossica sulle piattaforme online che ha completamente riprogrammato il modo di ragionare, che tristezza...)
Secondo me è sbagliato considerare il turismo un bene cosi limitato. Il punto principale di un investimento nel turismo non è aumentare le persone in alta stagione ma nelle altre. Lo stesso vale per i luoghi, si possono "creare" nuovi centri di interesse turistico. Sopratutto in Italia dove abbiamo patrimonio molto sparso. Penso sia proprio quello uno dei punti di forza del veneto a riguardo. Non hanno investito solo su Venezia, ma anche su verona, padova, vicenza, treviso, sulle dolomiti, sul lago di garda.... Cercando di spostare il turismo anche a periodi in cui c'è di solito meno gente.
@@leonardobertuzzi3042 da anni cresce l’occupazione eppure va e salari sono i più bassi di tutta la distribuzione, inoltre nessun paese al mondo vive di turismo.
@@Dr.Elegantia si ma il discorso salari decrescono, turismo cresce allora vuol dire... È sbagliato. Per esempio Bolzano vive di turismo e è la provincia più ricca d'Italia(e una delle più ricche d'Europa). Bisogna chiedersi quali tipi di turismo incentivare, cosa porta un vero benefit. A mio parere è proprio il diversificare l'offerta nel turismo. Bolzano ha persone che vanno in ogni stagione e non è che semplicemente abbiano aumentato i prezzi e siano diventati di lusso. Gli investimenti sul turismo dovrebbero puntare a questo un turismo sparso nel territorio e che perdura tutto l'anno.
Mi fermo a Bolzano che vive di turismo, dati e fatti alla mano provano esattamente il contrario. È banale entrare in istat e verificare il VA per branca di attività. Bolzano ha un Va generato dell’agricoltura/pesca del 4%, attività professionali circa un 4%, manifattura 23%, attività finanziarie circa 20%, settore pubblico pesa un 40%. Pare che il turismo non sia nemmeno qui la pentola d’oro.
@@Dr.Elegantia hai ragione nel dire che ho sbagliato a dire "vive di turismo" era più che altro per dire che è una delle regioni più turistiche in Italia. In percentuale alla popolazione la regione con più turisti d'Italia(il che mi fa supporre che sia una di quelle che guadagna di più da esso in percentuale). Nessuno dei dati che mi hai portato o che ho trovato valuta l'impatto del turismo sui vari settori economici svolti nella provincia di Bolzano. Premetto però che tutto ciò che trovo tende a essere relativamente vecchio. Non capisco come escludi che il turismo sia economicamente impattante a Bolzano solo perché non valutato
@@Dr.Elegantia Ah i dati numero di turisti erano più legati alla regione non alla provincia, ma delle due Bolzano dovrebbe essere la più turistica(non sono però riuscito a confermarlo con certezza)
Ottimo video come sempre. Hai mai pensato di fare domanda per un Phd in economics Umberto? Si vede che hai tanto spirito critico e che sei in gamba. E' probabile che tu sappia usare meglio python o R di molti ricercatori in economia... Anche degli autori che hai citato qui. Lo dico perchè mi sembri un pò sprecato ecco . Ci sono dei posti part-time per conciliarlo col lavoro fuori università nel caso. Ciao :)
@@kurapika_1999 ciao, non mi interessa il phd, il mio lavoro di consulente esterno in analisi dati e sviluppo BI mi piace molto, e mi permette di usare un po’ tutte le mie competenze, dall’ambito statistico/programmazione, fino a quello tecnico organizzativo. Personalmente non mi ritengo sprecato.
@@Dr.Elegantia Si scusami mi son espresso male. Intendevo solo che per me te saresti anche più bravo di molti ricercatori ecco, visto che ne ho conosciuti. Ti ringrazio comunque per la divulgazione che fai. Ciao
😮io vado sempre in vacanza in veneto a parte Venezia poi ci sono tanti posti al mare belli e tanti alberghi per tutte le tasche e tantissimi turisti tedeschi austriaci e dell est europa che portano soldi
@@Agostino9908 ripeto: il fatto che fatturato -costi >0 non implica che fatturato/h lavorate - costi /h lavorate nel settore k > fatturato/h lavorate - costi /h lavorate nel settore y. Anzi, la ricerca finora dimostra che: Fatturato settore non tradable sia una qualche funzione (qui c’è da sbizzarrissi) del settore tradable, Ovvero: Se il fatturato del settore tradable è 100, il non tradable è una derivazione di quel 100, ipotizziamo 50 per ipotesi, al crescere di tradable, ad esempio del 10%, assistiamo ad una crescita del non tradable del 2%. Sempre numeri sparati a caso per rendere terra terra il concetto. Pertanto, se ipotizziamo di trovarci in una scelta fra investire 100 in tradable o in non tradable, avrà sempre senso (se parliamo di pubblico) non investire nel non tradable, in quanto mettendo un input al tradable di riflesso aumentiamo in non tradable, ma mettendo input a non tradable di riflesso non aumentiamo il tradable.
@@Dr.Elegantia Resta da vedere se il moltiplicarsi di attività a basso valore aggiunto (piccola ristorazione, turismo, ecc.) sia di per sé un peso oppure la conseguenza della scarsa espansione dei settori a maggior valore aggiunto. Mi spiego meglio: se un Tizio non trova un 'occupazione laddove sarebbe più produttivo o va all'estero o, con il sostegno economico della famiglia, apre un piccolo ristorante-pizzeria dotato di quattro tavoli ( a mero titolo di esempio) per la propria sussistenza. Purtroppo in Italia accade da molti decenni qualcosa di deleterio: il fattore lavoro procede da Sud a Nord dove è relativamente più scarso, come previsto dalla teoria economica, ma il capitale non procede in senso inverso, dalle regioni settentrionali dove è relativamente più abbondante, verso Sud, come dovrebbe avvenire in teoria! Considerata la centralità del settore bancario nel nostro Paese, sarebbe il caso di approfondire questo tema con un video dedicato all'assetto del sistema creditizio in Italia. Saluti.
Purtroppo, anche in altri settori dove siamo stati leader per decenni, come la meccanica di precisione e le macchine utensili, sono agli sgoccioli. Abbiamo venduto ai cinesi senza alcun paletto praticamente TUTTO. Ora copiano e copiano bene, abbiamo regalato loro quasi un secolo di know-how. Siamo alla frutta dove eravamo leader.... Una mancanza di visione, di lungimiranza....