ottima esposizione e soprattutto una visione concreta e realistica della scuola un giusto compromesso tra attivita di veicolazione delle conoscenze attraverso metodi innovativi che permettano la consapevolezza dei propri saperi attraverso l'esperienza laboratoriale
MI si consenta anche un'altra considerazione in merito alla diatriba fra "conservatori" e "innovatori" rispetto alla didattica. Premettendo che queste etichette sono del tutto discutibili (d'altronde, stiamo chiacchierando su youbube; non siamo a un congresso) e che non sono un fan della posizione "conservatrice", tale per cui la lezione deve consistere quasi esclusivamente in una lezione frontale "classica", con gli allievi che, silenziosi, seguono, nondimeno mi sento di sottolineare un punto, una riflessione che, io credo, dovrebbe accompagnare il lavoro di tutti gli insegnanti: la scuola è, in fondo, una palestra di vita. A scuola si impara ciò che serve (contenuti, abilità, comportamenti, saper stare e saper essere, ecc.) per vivere - o sopravvivere - nel mondo. Se si parte da questa premessa - che mi pare tanto ovvia da essere scontata - ci si renderà immediatamente conto che l'idea che la scuola debba essere intrattenimento è molto pericolosa. Detta in altri termini: è vero che la scuola deve stimolare gli allievi, deve indurli a interessarsi agli argomenti che vengono proposti e trattati; ma è anche vero, secondo me, che deve insegnare una cosa che noi tutti, adulti, sappiamo bene, e cioè che, volenti o nolenti, ci sono molti casi in cui ciò che la vita ci impone di fare (sia sul piano lavorativo che su altri piani) non è né piacevole né appagante; eppure lo facciamo! Vivere è anche questo: accettare di fare ciò che non piace. E io, francamente (lo dico senza spirito polemico), ho l'impressione che questo stato di cose, che diventa evidente a chiunque entri nel mondo dopo le scuole superiori (e ancor più a chi entra nel mondo del lavoro e non in quello universitario), sia come ignorato da chi insegna - e anche da coloro (e sono tanti) che insegnano agli altri a insegnare. Ho l'impressione, insomma, che uno dei problemi cruciali del sistema educativo di oggi sia proprio questo: che esiste una spaccatura troppo profonda fra la rappresentazione del mondo che si dà in classe e ciò che il mondo è. Certo, la realtà deve essere presentata con un senso della misura, tenendo conto di mille fattori (età, sensibilità, cultura, ecc.); ma ciò non toglie che deve essere presentata. Guai se ci si allontana dalla realtà! La scuola deve essere dura? No di certo! Ma deve insegnare cosa è un impegno, cosa è il sacrificio, perché questi due elementi, impegno e sacrificio, sono parte essenziale della vita di chiunque. Possiamo illuderci che non sia così, possiamo far credere agli allievi e alle allieve che non sia così; ma facciamo loro solo del male.
Basterebbe constatare che da quando sono stati introdotti concetti new age come "unità di apprendimento" (al posto di "unità didattica") e affini, bellissimi su carta, la scuola italiana ha subito un drastico calo qualitativo. Un caso?
@@six.elev3stn738 Qualità dei docenti scarsa dal momento che entrano in classe chiunque abbia uno straccio di diploma magistrale conseguiti secoli fa e lauree che con l'insegnamento non hanno nulla a che fare...
Sei piu precisa e chiara del de Simone che sto studiando, i tuoi video saranno un'ottima alternativa di studio alla classica lettura e ai riassunti. Continua cosi!
Sei la migliore che abbia mai visto, molto meglio nelle spiegazioni del mio manuale. Ciononostante visto il mio totale rigetto per la disciplina non riesco a guardare questo video per più di 15 minuti. La cosa triste è vedere una collega preparata, con dei neuroni funzionanti, costretta a studiare queste sciocchezze.
Sei sempre molto limpida ed esaustiva! ti ringrazio tanto. Volevo proporti se magari in futuro potresti fare un video di approfondimento sulle metodologie didattiche attive di cui parli qui e magari comprenderne l'uso pratico che ne hai fatto tu nel corso della tua esperienza concreta di insegnamento. Grazie in anticipo :)
Concordo! Anche perché non riesco a vedere una immediata realizzazione delle competenze per ogni argomento, mi pare una forzatura. Per alcuni argomenti è facile, per altri argomenti decisamente no, restano conoscenza e cultura, oppure la competenza si manifesterà in seguito ad esperienze della vita, a studi più approfonditi in un determinato campo. Se guardiamo alle competenze chiave di cittadinanza europee, possiamo sintetizzarle con un: saper stare al mondo, oggi. Resta sempre basilare la conoscenza della vecchia scuola (esprimersi correttamente, comprendere, scrivere, fare i conti, ecc.), aggiungiamo oggi una lingua straniera ben studiata, delle competenze digitali di base, l'educazione civica tanto bistrattata...se si riesce in questo...bingo! Ma soprattutto occorre che l'insegnante stimoli all'osservazione, al ragionamento, al chiedersi il perché delle cose, alla voglia di conoscere e imparare, insegnando agli studenti che questo processo durerà tutta la vita, nel lavoro e in altre cose che si faranno. Per questo le competenze non sono cose immediatamente tangibili dopo una esperienza didattica. Se però l'apprendimento è stato significativo, ci si è esercitati, si è soprattutto memorizzato, il cervello a tempo debito andrà a ripescare quanto appreso per trasformarlo in competenza. Se questo apprendimento non c'è stato, se la conoscenza non è sedimentata, puoi aver concluso con un bel lavoretto la tua UDA, ma nella memoria è rimasto poco. 'Non fa scienza, senza lo ritener, aver inteso'.
Molto bene l'esposizione dell'argomento. Come docente ho molte riserve su questa nuova metodologia e mi sto chiedendo cosa abbiamo proposto alle nostre classi,alle/ai ragazze/i? Inoltre ci rendiamo conto degli spazi limitati a disposizione nelle varie scuole? Mi auguro non sia un modo per riproporre le stesse modalità,rivestendole di definizioni e caratteristiche più accattivanti!Auguriamoci non sia un ulteriore modalità per impoverire la nostra scuola e i nostri ragazzi. Una Docente speranzosa e disillusa
Volevo ringraziarla per tutti questi video che ha pubblicato nell'ambito della vostra pagina di youtube. Ho imparato tanto dalle lezioni simulate e da come costruire una unità di apprendimento. Se fossi partito un po prima avrei superato un po meglio l'esame di fit, ma mi accontento così. Grazie.
Se ti vedevo prima non buttavo i soldi nel corso di OSformazione... video da coma (Quelli di Os)... Ma con te non mi sono addormentato! Grande! e concordo anche con le tue riflessioni iniziali.Non dobbiamo certo essere troppo conservatori, però al contempo dovremmo cercare di trasmettere molte conoscenze, non incentrarsi esclusivamente sulle competenze.
Video molto interessante. :) Non sono un'insegnante ma ho frequentato il socio-psico-pedagogico e mi è rimasta la passione per questo campo (ogni tanto sfrutto qualcosa per il mio lavoro di blogger freelance, poiché scrivere guide è essenzialmente insegnare attraverso il canale della scrittura). Inoltre ho preso parecchi spunti da questo e altri tuoi video per organizzare meglio i miei piani di studio da autodidatta, perché è fin troppo facile perdere di vista gli obbiettivi e seguire pari pari il percorso degli autori di libri e videolezioni, per poi mollare quando inizio ad entrare in confusione. Grazie per gli input!
Mi stai aiutando a rimettere in ordine tutto ciò che ho in testa, grazie a te sto creando un filo logico e mi sto focalizzando sui concetti fondamentali per questo concorso... a due giorni dalla prova scritta i tuoi video si stanno rivelando preziosissimi. Perché non li ho "scoperti" prima????
Avevo senz'altro colto il tuo punto di vista assolutamente in linea con tutto ciò che poi nei tuoi vari video espliciti. Lo sottolineavo perchè, tra i docenti, purtroppo "quel punto di vista opposto" continua ad essere presente (dalla Primaria alla Secondaria). La didattica per competenze è tanto affascinante, quanto difficile da far adottare dal corpo docenti che spesso si arrocca nel conservatorismo di una didattica trasmissiva che sembra dare più sicurezze.
Grazie mille. Migliaia di pagine di manuali e poi bastava la chiarezza di chi tutte queste cose le applica ogni giorno e non si ferma alla teoria per comprendere come si costruisce un' UDA. Complimenti e da collega condivido pienamente l'analisi conoscenze/competenze. Se partiamo dal presupposto che gli allievi sappiano già tutto...a scuola che ci vengono a fare?
Video molto interessante. tu sei molto precisa e chiara (ed insegni pure le materie che insegno io xd ) Però quanti annunci pubblicitari in 20 minuti di video!
Ciao, ti seguo sempre con interesse. Grazie dei tuoi preziosi consigli, li trovo molto utili! Volevo chiederti: in vista del nuovo concorso abilitati per il quale presenteremo una lezione simulata, quale modello di PPT utilizzerai? Ti sei già preparata uno scheletro giusto? Potresti mostrarcelo? Ancora grazie mille per la tua disponibilità
Grazie mille, molto chiara ed esaustiva la spiegazione! Sto faticando a trovare es. Di Uda per le classi di concorso A22 e A12. Tra l'altro so che al concorso estrarremo la prova il giorno prima... potresti elaborare un es. pratico? Grazie ancora
Ciao, mi spiace ma non essendo la mia materia e a causa degli impegni non riesco però puoi provare a iscriverti a qualche gruppo facebook e magari trovi del materiale utile
Salve, mi potresti chiarire la questione della competenza' La troviamo prima come obiettivo dell'Uda , poi come risultato del compito specifico e infinite come competenza da stabilire con griglia di valutazione che concorrerà al voto finale della maturità. Quale delle tre? E in che modo influisce sul voto visto che bisogna pur quantificare considerando insieme abilità e conoscenze? Grazie e complimenti
Domanda: per "compito di realtà" si può intendere anche proporre un riassunto? Possiamo considerare la capacità di riassumere un testo una competenza importante legata al lavoro dello studente? Mette insieme la comprensione di un testo, la conoscenza di elementi di narratologia (le sequenze), l'uso della lingua madre (riformulazione). Grazie
Ciao! Mi sono abilitata all'estero e sono un po' confusa. Non credo ci sia differenza tra la progettazione di una unità didattica per come la facevamo noi e la UdA italiana, ma non ne sono certa. Ti chiederei un confronto.GRazie!
Buongiorno, io sto seguendo il corso da 30 cfu per l'abilitazione all'insegnamento alla secondaria, storia e filosofia (A19). Dicono che le prove finali saranno una prova scritta che consiste in una progettazione didattica (anche mediante tecnologie multimediali) e una prova orale che consiste in una lezione simulata. Secondo te cosa significa? Su cosa dovrei prepararmi? La progettazione didayyica è un'uda?Argomento 24 ore prima. Grazie mille, C
Ciao, mi sto preparando alla prova orale del concorso, per cui sto preparando un canovaccio di UDA che poi andrò a modificare per la traccia che estrarrò. Sto leggendo le indicazioni nazionali per il curricolo, si parla di traguardi e obiettivi. Ho cercato cosa si intende con questi termini, si dice che l'obiettivo è quello di raggiungere una certa abilità (abilità= la capacità di mettere in pratica le conoscenze attraverso esercizi, situazioni strettamente legate all'ambito scolastico), mentre il traguardo è la chiara esplicitazione della competenza, ovvero la manifestazione della competenza in ambito più ampio e non strettamente legato alla scuola. La competenza è l'insieme del sapere, abilità e capacità di andare oltre l'ambito extrascolastico. Ho capito bene? Ci sono argomenti però in cui non riesco a vedere una competenza immediata ad es: la bioluminescenza oppure la teoria dell'evoluzione di Darwin: queste mi sembrano conoscenze e stop. Almeno per un ragazzino delle medie. Se parliamo delle leggi di Ohm, qui è più facile vedere un'attinenza con la vita reale e quotidiana per poter applicare quanto imparato. Tu giustamente dici che stiamo andando un po' troppo oltre se ci fissiamo sulla competenza a discapito della conoscenza. E sono d'accordo con te. Non ci vuole l'Europa a dirci cosa deve saper fare un cittadino. La funzione della scuola è sempre stata quella di dare delle conoscenze atte a cavarsela nella vita, questo un bravo insegnante lo ha sempre fatto anche senza UDA. Un insegnante scarso ha sempre fatto solo nozionismo o si è interessato poco di capire se i suoi studenti avevano appreso. Le competenze, a mio avviso, si sviluppano a braccetto con la metacognizione e le esperienze che la vita ti mette di fronte. Infatti il nostro cervello accantona e dimentica ciò che non serve in quel momento, ma è pronto a riprenderlo in mano ed è facile se l'apprendimento è stato efficace. Non possiamo pensare di avere tutti ragazzi allo stesso livello, tutti tuttologi tuttofare. Alcuni matureranno dopo, altri saranno più pronti, indipendentemente da come tu hai insegnato.
Ciao, sono assolutamente d'accordo con te. Penso che al di là delle competenze, pur importanti, noi insegnanti dovremmo dare ai nostri studenti soprattutto degli strumenti e ancora di più la curiosità di imparare, approfondire, informarsi. Sapere dove e come ricercare un'informazione piuttosto della conoscenza sterile intesa come pura nozione. Per tornare alla tua domanda quando le conoscenze non rimandano necessariamente a delle competenze puoi fare riferimento all'Imparare ad imparare che è sempre valido.
Relativamente al tuo commento sul fatto che con la didattica per competenze "non si darebbe più importanza ai contenuti", io da insegnante di Primaria che cerca di attivare una didattica per competenze da molto, ormai, ti dico che NON SI SVILUPPA COMPETENZA se non partendo da CONTENUTI E ABILITA'. Lavorare per competenze NON significa accantonare CONTENUTI ED ABILITA', MA FOCALIZZARE L'ATTENZIONE sulla capacità di applicarli e NON sulla loro mera acquisizione.
Ciao! Trovo i tuoi video molto utili! Avrei una richiesta, faresti un video dove parli di curricoli? Grazie, a me interessa il curricolo per l'istituto professionale particolarmente...
Complimenti e grazie, molto chiaro! Una domanda, se mi chiedono di elaborare un esempio di progettazione didattica rivolta a promuovere l'apprendimento di una capacità come ad esempio sviluppare l'attitudine al rispetto reciproco, posso applicare lo stesso ragionamento oppure è proprio tutt'altra cosa?
Ciao e complimenti per il canale...ho fatto la prova scritta il 17 marzo e , ancora incredulo, l'ho passata. Ti vorrei chiedere: ma all'orale ti dicono subito l'esito passato/non passato? Oppure devi aspettare il voto nella graduatoria finale? Grazie se vorrai rispondermi e continua così!
Ma sì. Tanto se uno sa o non sa scrivere in italiano o coniugare i verbi chissenefrega? Questi romantici convinti di voler scrivere correttamente sono veramente dei testardi. Tanto più che la comunicazione è ormai ridotta a tweet e SMS. Tanto meglio.
