⚡La riparazione è stata semplice, con questo video volevo ragionare con voi sulle cause più comuni di anomalia su questo tipo di oggetti. Secondo me in generale, sono facilmente recuperabili le chiavi elettroniche. L'unico guasto serio è quello che riguarda il chip che si occupa del codice di sicurezza, perché è programmato, ma credo che abbia bassa probabilità di accadimento rispetto agli altri guasti (pulsanti, contatti, componenti SMD, piste, ossidazione, ....) Penna magica Survival Hacking: amzn.to/3nr5qEz
Ciao Pier Ho un quesito da darti. È possibile scavalcare un floppy disk inserendo un hard disk esterno al suo posto? Mi chiedeva mio fratello che ha problemi con un macchinario fine anni 70 Grazie! :) 👋👋
@@lulaki4879 cerca in rete emulatore floppy, troverai dispositivi che ti permettono di realizzare l'interfaccia FDD nativa del floppy e dall'altra parte tipicamente una porta USB su cui inserire una chiavetta o anche un HDD con porta usb
Ciao, io ho una chiave che scarica la batteria in pochissimi giorni, in pratica meno di una settimana. Non riesco a venirne a capo. Secondo te cosa può essere?
@@RaffaelePignataro questa domanda arriva spesso. Potrebbe essere un componente in corto circuito, tipicamente un piccolo condensatore smd. Per verificarlo dovresti alimentare a banco con limitazione in corrente e identificare il componente che scalda. Segui le piste di alimentazione.
@@PierAisa grazie mille, non ci avevo proprio pensato! Appena possibile faccio la verifica. Il vero problema sarà poi eventualmente sostituire il componente smd o meglio identificarne il valore, visto che sopra non ci sono sigle... Ti farò sapere!
Ciao Pier,riparazione semplice ma arricchita da indagine accurata dei segnali ( vedi sonde,oscilloscopio diodo sckottky). Video gradito al 100 per cento. Grazie,Maurizio da Torino
grazie gentilissimo, questa riparazione è stata semplice e ci tenevo a ragionare con voi sulle principali cause di guasto per questo tipo di oggetti e cercare di approfondire ad un livello medio il circuito in modo che possa essere fruibile anche dai meno esperti. Se ti può fare comodo ecco la mia videolist www.pieraisa.it/videolist. Se sei iscritto al canale ci vediamo alla prossima puntata, ciao
07:07 Quelle penne in fibra di vetro sono anche la mia fissa. Nota: oltre agli ads odiosi di yt ci siamo assorbiti il mastrolindo. Ottima l'idea di pulire attraverso l'uso dello stagno con l'azione la sua colofonia interna. 10:28 Eccallà: kolla-a-kaldo 😂
Complimenti Pier, anche per una riparazione “semplice” la tua analisi e risoluzione del problema è sempre un piacere da seguire. Confesso che sono sempre molto più interessato a seguirti nei video sulle riparazioni (dai quali si impara sempre qualcosa) rispetto ai recenti video sul montaggio di kit (di interesse più particolare e specialistico)
Grazie per il commento so bene che le riparazioni sono da un punto di vista di interesse vincenti, ma nella programmazione dei video in maniera periodica risultano complesse da gestire, perché hanno tempi non facilmente prevedibili per loro natura e spesso ci sono sorprese con tempi lunghi per la logistica, come ad esempio il reperimento dei componenti in sostituzione. Porto avanti il filone dei Kit per rianimare quel bellissimo spirito che era presente negli anni passati, sulla prototipazione, sperando di poter ispirare idee tramite oggetti di utilità
Ciao Pier, la riparazione è stata semplice, ma come al solito hai reso il video interessante a prescindere, primo per la spiegazione del funzionamento dei canali di comunicazione della chiave, secondo per quei furbissimi metodi di rilevazione della RF (il trucco dello schottky è magari noto ai più ma non a me, magari mi tornerà utile non si sa mai). Sempre gradito l'appuntamento settimanale!
grazie per il commento. Può andare bene anche un diodo al germanio, con la sua bassa soglia, il tipico diodo usato come rivelatore RF nei vecchi apparati radio.
Ciao Pier, ottimo lavoro come sempre e anche la spiegazione, solito problema la batteria che causa danni perché bisognerebbe controllare o sostituirla almeno una volta all'anno, perché queste batterie non a tutte viene indicata la data di scadenza, dove la puoi utilizzare in modo tra virgolette sicuro, strano che i pulsantini siano ancora buoni di solito anche loro si degradano, la penna ottica è fantastica per la pulizia e per togliere la vernice dalle piste per poterle saldare. Buon weekend.
Il tema delle batterie è molto delicato specialmente per quello che riguarda la pericolosità delle sostanze coinvolte. Hai fatto bene a ricordare il tema dei pulsanti tattili perché è un elemento molto delicato considerato l'elevato numero di volte che viene azionato spesso può rompersi Grazie Ciao e alla prossima!
Altro argomento interessante, questi piccoli device in uso quotidiano che possono smettere di funzionare x diversi motivi,ottimo l,uso dei vari tester in kit 👍👍👍
Nel video ho elencato le principali cause di aonmalie. Ho dimenticato di menzionare i pulsanti tattili, anche questi sono oggetti molto sollecitati e spesso si rompono.
Interessante la penna in fibra di vetro, non la conoscevo, utilissima per pulire la parte esterna delle prese rca delle apparecchiature audio che sono poco raggiungibili e che spesso se non utilizzate si ossidano soprattutto se non hanno una buona doratura. Da acquistare subito.
ciao Pier, concordo con chi ha ritenuto il video molto interessante. Interessante perché spesso oggetti che vengono ritenuti "banali" (perché usati tutti i giorni senza riflettere alla complessità che contengono) in realtà contengono una notevole complessità. Ad esempio l'integratino (quanto ho sempre odiato i diminutivi in elettronica : integratino , telefonino , carichino...) che controlla il tutto è un notevole esempio di processore multifunzione con un bell'algoritmo dentro (implementare il rolling code non è banale..). Questa complessità a noi elettronici entusiasti affascina. Io trovo che dovresti proseguire (anche) su questo filone. Ciao, Fabio
Grazie per il commento per quanto possibile cerco di tenere aperti diversi temi, in particolare quello delle riparazioni è quello un pochino più delicato perché i video richiedevano più tempo siccome tra i maggiori incertezza e c'è bisogno di più tempo per i reperimento dei componenti in sostituzione
bello il trucchetto del diodo. E a pensarci bene ... quanta tecnologia in una semplice chiave elettronica, c'è anche un uControllore oltre che una parte RF. Un tempo oltre ad essere ingombrante avrebbe avuto anche costi proibilitivi. Adesso li producono come se fossero delle comuni viti in grandi quantità. E considerando tutto sono anche affidabili...
Esattamente Bisogna considerare anche che l'ambiente in cui operano è abbastanza ostile soprattutto da un punto di vista di vibrazioni e shock... la chiave dell'auto è un oggetto che cade molto spesso
I videoriparazioni sono il 🔝 la dimostrazione di come la teoria e la pratica vadano a braccetto come gli ingredienti fondamentali di una ricetta ..per il dolce..😉..e l'esperienza/conoscenza di Pier la ciliegina su la torta. Grazie Pier .👍 Ps.. peccato si possa mettere solo un 👍 Pps..quella del diodo schotty con il multimetro in mV non la conoscevo 💪
grazie gentilissimo, sempre un piacere per me portare le riparazioni sul canale. Questa è stata semplice, ma ci ha dato l'occasione di analizzare le cause più frequenti di guasto... ho dimenticato di menzionare i pulsanti come ulteriore elemento debole
Bravo Pier, ottimo recupero di un telecomando-chiave con un banale ma insidioso problema sui contatti (tra l'altro inconveniente anche abbastanza comune). Interessante il metodo dello schottky per captare il segnale,mi sono subito venuti in mente i ricevitori di un tempo con un diodo al germanio senza alimentazione . Bello anche l'aggeggino che utilizzi per captare la 50 hz con antenna incisa,ho costruito qualcosa di simile tempo fa pescato in rete,sempre con i tre transistor in cascata. Purtroppo quando capita un guasto su queste chiavi a livello di chip,si tratta sempre di una sostituzione/riprogrammazione onerosa,come già tu hai detto,penso che sulle auto di nuova generazione se succede sia anche peggio, c'è da sperare sempre che il guasto sia limitato ad un problema di contatti. Grazie del video,buona Domenica e buona serata.
grazie per il commento, proprio così se si guasta il chip principale sono guai... l'accesso in programmazione è materia per i centri autorizzati, con l'utilizzo di apparecchiature certificate. Si potrebbe fare una parte due con un a chiave più recente Ci vediamo alla prossima!
Grazie per il commento e infatti ci ho tenuto a sottolineare, che la sola misura della tensione può non essere indicativa, bisognerebbe fare qualche prova a carico
Ciao Pier! Sempre interessanti i tuoi video. 👍 La gomma a "penna" in fibra di vetro era nata per cancellare l'inchiostro di China dai fogli lucidi per i disegni tecnici, anche io l'ho sempre usata sia per i disegni che in elettronica, vorrei solo dare qualche consiglio di uso, attenti ai residui della cancellazione, respirare la polvere della fibra di vetro non è proprio l'ideale, consiglierei di aspirare con quegli aspirapolvere a batteria per le briciole.😊
Mmmm... il filtro di quegli aspirabriciole non è l'ideale ne' per le fibre di vetro ne' tantomeno per quelle di amianto, visto che si rischia di diffonderle. Conviene sciacquare via con alcool da un vaporizzatore ed asciugare con carta usa e getta.
Gli altri grandi nemici dell'elettronica sono il marketing e le strategie di consumo (🤣) e le tante sostanze corrosive in giro per il circuito stampato. Questo risparmio spasmodico sulla componentistica spesso porta ad un livello di difettosità un po' troppo elevato
@@PierAisa Oh, alleluia! lo dico sempre a quelli che criticano l'elettronica in genere dicendo che causa noie, cerco di spiegargli che : - In generale se aumenta la complessità aumentano le possibilità di guasti, indipendentemente dalla tecnologia che usi per implementare questa funzione. - Il risparmio e la voglia di speculare sul profitto incidono sempre sulla qualità dei componenti - Spesso sento dire 'quell'ing. che ha progettato questa cosa dove aveva la testa' e io ribatto: se la soluzione è mal realizzata non è colpa dell'ing. che quasi sempre sa quel che fa e vede le criticità della soluzione (non è un'imbecille), ma del designer stilista, dell'uomo del marketing etc. Per fare un'esempio. La vecchia lavatrice che avevo doveva prelevare il detersivo da due differenti cassetti a seconda del programma di lavaggio. L'avessi pensata io avrei usato due diverse elettrovalvole (1 per cassetto) per decidere il base al programma. Ma il genio del marketing, per risparmiare il costo di 1 elettrovalvola ha ideato un' astruso aggeggio di plastica costituito da un'improbabile cilindro cavo nel quale assialmente un getto di acqua finisce per entrare ed uscire lateralmente all'interno di una feritoia posta appunto lateralmente a questo cilindro che si spera sia allineata con una delle scanalature che dirottano l'acqua in un cassetto o nell'altro. Questo manufatto è strutturalmente pieno di alette buchetti pertugi vari etc e dopo 20 anni di funzionamento si è usurato e non dirige l'acqua dove deve. Però faccio un'osservazione interessante: L'elettrovalvola, dopo 20 anni di vita continua a funzionare correttamente. Quindi: cosa è più affidabile? L'elettrovalvola o un'oscuro aggeggino di plastica che dopo un pò di anni perde acqua da tutte le parti perchè usurato? (Tra l'altro perla delle perle l'acqua entra "sparata" in questo cilindro assialmente e ovviamente entra fintanto che questo cilindro scorrevole è vicino all'uscita, quando è più lontano si presenta una situazione simile a quella che avresti tu se con una pistola ad acqua sperassi di centrare il collo di una bottiglia sparando da 1 metro il getto. Domanda: quanta acqua pensi che entra nella bottiglia?) Tutto per risparmiare un'elettrovalvola. ;-)
Ciao Pier, per quanto riguarda la parte immobilzer, a me la chiave stava dando problemi e in modo random non permetteva la messa in moto dell'auto. Il ferramentista a cui mi sono rivolto che duplica anche le chiavi per le auto, per risolvere ha clonato e inserito un chip aggiuntivo dentro il guscio per poi disabilitare (a detta sua) quello originale
Grazie per l'interessante commento che ci permette di approfondire il tema. Nel mio caso la chiave era abbastanza datata probabilmente in quelle più attuali le cose si complicano
Ciao Pier, bella riparazione! Aspettiamo la comparazione dei diversi prodotti disossidanti per contatti elettrici. Magari consigliando quando usare quelli oleosi e quando quelli secchi. Io uso un comunissimo Svitol Professional Electric
Bello , riparando auto qualcuna è capitata anche a me . Una sola cosa , per lo più il funzionamento dell' immobilizzatore non è vincolato allo stato della batteria, anche rimuovendola , seppur le chiusure non vanno l' avviamento avviene sempre , sfrutta un alimentazione indotta dal collarino induttivo che c'è attorno al cilindretto d' avviamento ? Ti giuro che non ho mai indagato ma ora mi metti il dubbio .
Hai ragione! Ho dimenticato di dire che il barilotto è in grado di trasferire quel poco di carica necessaria per alimentare la chiave durante il veloce colloquio con il transponder
@@PierAisa Vero, le chiavi della mia punto 2° serie non hanno la batteria (é solo chiave meccanica). Avevo intuito che lo scambio di carica necessaria all'alimentazione del circuito avvenisse in questo modo dopo aver visto il tuo video ma ora me ne hai dato conferma.
mi permetto di suggerire attenzione a quel pennello, le fibre si rompono e si infilano nelle dita che è un piacere, io da anni uso anche i guanti monouso, bel video come sempre
Ciao Pier! Ci voleva una riparazione, anche se "semplice" per chi lo sa fare, ma per gli altri costa una chiave con telecomando nuova: "solo" qualche 100€... A volte queste pile, decidono di perdere l'elettrolita che genera questi problemi. Grazie e, alla prossima!
grazie per il commento. Anche in una riparazione semplice si nascondono moltissimi spunti di riflessione. La cosa che mi piace molto è che anche persone che non sono specializzate nell'elettronica si possano cimentare in queste attività risolvendo in autonomia i problemi di primo livello come ad esempio l'ossidazione
Bravo. Potresti fare un altro video dove spieghi come si potrebbe duplicare tale chiave, e cosa serve. Naturalmente parlo della parte radio, perché il transponder non credo si possa. Chiedo perché vedo in vendita chiavi vergini a poco prezzo senza transponder..... Grazie.
Grazie per il commento. Per la parte a radiofrequenza non ci sono particolari problemi a ripararla con la sostituzione dei componenti necessari. Invece sulla parte relativa al Rolling code la questione è molto più complicata. Sulle prime versioni si riusciva a fare anche una clonazione semplice. Adesso solo apparecchiature certificate per questo scopo possono farlo... anche da qui deriva l'elevato costo sulla duplicazione. Se sei iscritto al canale ci vediamo alla prossima puntata.
Bello, non tanto per la riparazione quanto per aver capito come funzionano. Per esempio avevo intuito che le due funzioni (Apertura porte/Immobilizer) richiedessero "elettronica differente" ma ingenuamente non avrei immaginato che fossero conglobate in un'unico integrato, che peraltro è "commerciale" nel senso che deve essere di uso comune. La mia attuale auto ha un congegno che va sotto il nome di keyless che ha una sorta di "sicurezza": se lasci il telecomando in auto e chiudi la porta si lamenta e non chiude l'auto (per evitare che ti possa 'chiudere fuori'). Sono sorpreso dalla precisione di questo aggeggio e visto che si tratta di segnali in RF mi domando come fa ad essere cosi preciso nel distinguere le due condizioni: a) telecomando in prossimità del finestrino anche aperto -> si accorge che è all'interno e non mi lascia chiudere le porte b) chiave appena all'esterno della porta e la pressione del tasto aziona le porte? Ma se funziona in RF come fa? non mi risulta che, senza schermature apposite uno possa "bloccare" un'onda elettromagnetica in modo cosi preciso....
Tema molto interessante che richiederebbe un approfondimento. Secondo me il tutto è gestito dalla centralina dell'auto sull'analisi degli eventi. La centralina registra l'avviamento lo spegnimento dell'auto e la volontà di comando dell'utente e ricostruisce il concetto di prossimità dentro o fuori dall'auto, in base a questi elementi oltre alla analisi dell'intensità del segnale radio. Quello che contano sono i gradienti in aumento o in diminuzione del segnale radio che indicano gli spostamenti della chiave rispetto alla centralina. Se segnale radio ha una certa intensità per un certo tempo può essere stabilito che si trova all'interno dell'auto
@@PierAisa L'idea è molto fine. Garba anche la possibilità di avere un antennino interno dedicato, facendolo funzionare in maniera differenziale rispetto a quello esterno... brrr, basta così.
Condensatori e batterie sversano acido che è un piacere; spesso i danni sono così evidenti che l'unica soluzione è arrendersi... oppure rivolgersi a Pier 🙂 Grandissimo. 73, Pasquale IW0HEX
La riparazione è stata semplice, con questo video volevo ragionare con voi sulle cause più comuni di anomalia su questo tipo di oggetti. Secondo me in generale, sono facilmente recuperabili le chiavi elettroniche. L'unico guasto serio è quello che riguarda il chip che si occupa del codice di sicurezza, perché è programmato, ma credo che abbia bassa probabilità di accadimento rispetto agli altri guasti (pulsanti, contatti, componenti SMD, piste, ossidazione, ....)
@@PierAisa be più che l'altro è stato utile per cercare di captare il segnale, avvolte il led su accende ma nn succede nulla ( e vale pure per i telecomandi dei cancelli)?
Complimenti Pier, sempre super professionale! Ti vorrei chiedere una cosa. Da diversi anni la chiave della mia Tiguan apre le serrature solo a breve distanza. Superati i 3-4 metri non funziona, cosa abbastanza snervante! Come posso intervenire? Premetto che il problema si verifica anche con pila nuova e che la seconda chiave che ho, funziona perfettamente anche e distanze molto elevate… quindi sono abbastanza sicuro che il problema sia nella chiave. Grazie
Grazie gentilissimo... da come dici sembrerebbe un problema sulla parte a radiofrequenza. Con pazienza potresti aprirla ed osservare che nella zona della antenna non ci siano cose strane, con attenzione ad esempio ai condensatori smd, alla antenna stessa, magari con una bella lente. Questo esame macroscopico visivo serve per escludere cose grossolane. Sarebbe interessante anche vedere il segnale in analizzatore di spettro e vedere le differenze con la chiave buona. Se il problema è nella parte di amplificazione RF, potrebbe essere un problema perché bisognerebbe sostituire tutto il chip e spesso deve essere anche riprogrammato
@@PierAisa grazie per la risposta. Ho visto un altro video di una chiave Fiat dove il chip di radiofrequenza è separato dal resto e quindi sostituibile. Nel mio caso purtroppo c’è un unico chip che probabilmente gestisce tutto. Si tratta di un ATAR862R. Non vedo altri chip sulla scheda che inoltre sembra in perfette condizioni…
Ciao Pier. Ottimo video. Ma se avessi trovato quanche condensatore ceramico craccato, come lo avresti sostituito? Nel suo corpo non è riportato il suo valore capacitivo.
Quando non è disponibile lo schema la cosa che possiamo fare è ricostruirlo e in base alla sua posizione nel circuito cercare di intuire il valore. Il caso più semplice riguarda i condensatori di bypass che possiamo battezzare con valore tipico di 100nF. Sulla parte radiofrequenza si può fare qualche considerazione sull'antenna. Per quanto riguarda i condensatori asserviti ai circuiti integrati si può dare un'occhiata al datasheet. Anche forme di dimensioni sono indicativi come ad esempio il condensatore sull'alimentazione, di solito è abbastanza generoso
salve pier sei un grande ottimo lavoro. Ho una chiave identica alla tua per la mia Fiat Panda e vorrei capire se il radiocomando a 433 MHz che aziona la chiusura centralizzata sia ancora funzionante, considerando che è rimasto senza batteria a 3 V per quattro anni.
prova a captare la 433 MHz anche solo con un diodo a bassa tensione di soglia e multimetro. Consiglio di alimentare con alimentatore da banco così puoi misurare la corrente e verificare che sia regolare... deve essere molto ridotta dell'ordine del milliampere
Ho dei dubbi sul funzionamento dell'immobilizer, sei sicuro che sia lo stesso integrato a gestire questa funzione oltre all'apertura con telecomando? Sulla mia chiave, dello stesso produttore, è presente un blocchetto separato dal circuito senza il quale l'auto non si avvia. Come se si trattasse di un tag rfid. Inoltre la seconda chiave è priva di telecomando e batteria.
Nelle prime versioni la parte immobilizer era separata dalla chiave principale come una specie di cilindretto a sé stante. Se guardi il datasheet di questo circuito integrato vedrai che la parte di gestione codice è stata integrata invece nello stesso chip. Per la parte di immobilizer Inoltre non è necessario la batteria perché l’integrato può essere alimentato dalla stessa induzione elettromagnetica creata dalla barilotto
abbastanza semplice come riparazione ma sarebbe piu' interessante tutta la parte di trasmissione e codifica con delle onde viste con chiarezza non so se questo oscilloscopio sia adatto mi pare ci vogliano di un'altro tipo per segnali digitali....magari in una successiva puntata chi lo sa?....complimenti come sempre.
No, ma per un problema del genere bisognerebbe aprire la chiave e verificare che non si siano creati percorsi conduttivi parassiti, tipicamente anche l'acqua salata può lasciare tracce conduttiva sulle piste e sui reofori esposti. Bisognerebbe fare una bella pulizia del circuito stampato con alcool isopropilico
Ho un problema con l'accesso al tuo sito riguardo il Forum, naturalmente per accedere mi viene chiesto il nome utente e la password ma mi sono dimenticate entrambe le cose per cui ho pensato di fare una nuova registrazione inserendo il nome utente e la password ma poi mi dice : l'email inserita è già in uso e si ferma lì e quindi la nuova registrazione non và a buon fine, cosa devo fare per ripristinare il mio account? So che avrei dovuto prendermi nota di entrambe le cose ma non l'ho fatto, cmq pazienza si risolve. Ciao Pier e grazie per la risposta.
ciao pier cio un amico che a un amplificatore marca krell ksa 100 k2 potresti riparalo spedendolo a te . attendo rispocia cia complimenti x il tuo canale .
Ciao. Ho preso questo video a caso, comunque molto interessante, per riparare ed evitare di buttar via soldi con i costruttori-speculatori. Tuttavia l'oggetto della mia domanda e' diverso. Ho comprato una lampadina - luce da inserire nei faretti, composta da piu' leds, a 12 Volts Li monto nei miei faretti alimentati da un trasformatore da 220 a 12 Volts e tempo 10 secondi si bruciano entrambi. Contatto il venditore, che mi comincia a dire che e' impossibile, e mi chiede misuri i volts che escono da li ? Perche' sa, mi dice, sono molto sensibili alla tensione.... A parte che non c'era scritto preventivamente la tolleranza di tensione accettabile. Io gli ho scritto che erano 12.3, in realta' il multimetro misurava 13,4 Volts. Io mi chiedo ? E se fossero stati connessi direttamente ad una batteria carica ? Quando e' carica una batteria da 12V e' probabile che misuri 13 e qualcosa al multimetro, o 11.8 se fosse scarica, quindi ? Cos'e' sta storia della sensibilita' al volt piu', volt meno. Se ci fosse un problema di tensione ultrastabile non dovrebbe essere la catena dei leds che dovrebbe essere corredata di dispositivi, o resistenze di limitazione ? Cosa avresti pensato tu ? A me e' sembrata la volonta' di voler approntare un grande raggiro. Anche perche' poi con le alogene e con altri leds la faccenda ha funzionato. Anche se mi sembra che i leds che ho preso dopo potevano lavorare sia a 220v che a 12 volts supportando entrambi le tensioni. Se ti va vorrei un tuo parere, o una tua spiegazione per capirci qualcosa. Grazie come sempre anche per le tue precedenti lezioni e spiegazioni e supporto.
Per risponderti bisogna indagare su come è fatto questo faretto led eventualmente aprendone uno o indirettamente facendo delle misure a banco salendo lentamente con la tensione e registrando la corrente da lì si può capire se effettivamente esiste uno stadio di controllo intermedio se esistono resistenze di limitazione oppure nulla
@@gpf5204 A me non interessa cosa ci sia dopo dentro il circuito dei leds, non li produco io. Io prendo per buoni dei leds a 12 volts che funzionano a 12 volts. A me interesserebbe capire se un led da 12 volts puo' essere alimentato da una batteria che quando e' carica segna 13.4 o da un alimentatore forse starato che arriva a 13.4. Quale sarebbe in volts la tolleranza di un alimetatore medio e' un domandone lo so, ma diciamo che io faccio il maestro di danza al massimo so leggere i numeri a display di un tester.
@maui-maui4011 dipende dal costruttore. Un buon progetto dovrebbe avere una ampia tolleranza, tipicamente in elettronica sulle alimentazioni un 10% è tipico, di conseguenza nel caso di 12V dovrebbe poter funzionare fra 10.8V e 13.2V. Forse nel tuo caso sono stati più stretti. Per risolvere il problema puoi prevedere l'inserimento di diodi in serie per calare la tensione. Il diodo tipicamente fa cadere 0.65 V e con due diodi dovresti tornare su valori compatibili quando usi una batteria carica a 13.4V. Scegli diodi con una portata in corrente sufficiente per la potenza dei led.
