È stato un grande davvero Giorgio Gaber, ma tanto. Poeta disfattista, mente acuta... Hai smesso di vomitare? Stai bene? Gaber era soprattutto un attore di teatro, poi un cantautore se vuoi. Ti ricordo Guccini, che con il suo stile di filosofia ad alto livello canta la piccolezza dell'uomo, e De André, che ha sempre cantato gli ultimi. Con gentilezza e umanità.
LA DIVISIONE DEI POTERI DELLO STATO : Quello politico, quello esecutivo e quello GIUDIZIARIO (" Un sistema, nel Sistema" : L ' Italia ) , nell' attesa delle " Riforme Strutturali". ( Un onere, della POLITICA ! ).
La vivo come un sequel di "Io se fossi dio", piú allegro ma sempre ficcante. Va beh, ho fatto il critico saggio, ora smetto di scrivere cazzate e me lo riguardo
Scusa, Io se fossi Dio è un grande pezzo, sicuramente non il migliore che ha scritto. È una incazzatura, e la rabbia spesso non è un ragionamento, anzi, a volte, molte volte il contrario. Ha scritto canzoni mitiche davvero il grande Gaber, era geniale, senza dubbio.
@@albertobettinelli2472 Io la penso molto diversamente per me io se fossi dio sia quella del 1980 e del 1991 sono capolavori.......Anche quando e' moda e' moda da polli di allevamento MaSmettetela di santificare GABER xerche' lui era anche quello delle canzoni-invettive che sputtanava tutto e tutti ma non per qualunquismo ma per cercare di aprirci gli occhi su questo mondo per tenerci vigili e con un senso critico su tutto....Ma poi toccava a noi cambiare e abbiamo fallito miseramente.
Gaber, poeta disfattista. Ironia raffinata, cultura alta, finissima ironia che solo lui possedeva. Però poeta disfattista, appunto, non lasciava speranze. Ho avuto la fortuna di vederlo 12 volte dal vivo. Sempre in giacca e cravatta, sempre elegante, e ci teneva ad essere elegante, e cantava tutt'altro. La povertà dell'uomo? No, nemmeno quella. Come De André è riuscito a cantare gli ultimi, sempre, lasciando comunque un segno di speranza, come Guccini è riuscito a cantare con filosofia alta la piccolezza dell'uomo di fronte all'universo immenso, ma Guccini letteratura pura se volete, Gaber: poeta disfattista. Capacità addirittura spicoterapeutice. A cosa serve l'uomo? Non parlava come Guccini della piccolezza dell'uomo, piuttosto della sua inutilità. Il tutto è falso, il falso è tutto. Amo Gaber, tanto. Ma poeta disfattista, appunto. Amo De André: Ricordati Signore di questi servi disobbedienti alle leggi del branco; non dimenticare i loro volti, perché dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti! Comunque sia, a Gaber, tanto di cappello, sempre.
Attenti però. Gaber io lo adoro. Se lo chiamo poeta disfattista c'è un perché. " che tu sia politico o magistrato" Io non dimentico Falcone e Borsellino, saltati in aria perché credevano nello Stato, lo Stato di Diritto, non lo stato Mafioso che è riuscito a sostituirlo, dove lo Stato, appunto, non si fa vedere. Lo Stato che canta il grande Gaber è la sua assenza sui contribuenti, ma lo Stato esiste cari miei. Gaber, poeta disfattista. Esistono le strade, le fogne, illuminazione notturna per le strade? Lo Stato esiste, c'è! Ma al grande Gaber io concedo tutto, per l'intelligenza che ha avuto, per la sottile ironia che solo lui ha saputo possedere. Anche per oggi non si vola. Uno spettacolo del 74. Spettacolo spettacolare