Un capolavoro di sintesi, chiarezza e profondità che rende estremamente intelligibile il pensiero di Kant (vale anche per gli altri video dedicati a Kant) e aiuta a districarne i nodi fondamentali. Da un collega.
Il ragionamento per postulati di Kant mi ricorda un po' la scommessa di Pascal. Ma "sporca" un po' la purezza del concetto di non finalizzare la virtù se parliamo di teorica "ricompensa divina". Scusa i tanti commenti a questo video (e non serve rispondere a tutto ovviamente) ma la Ragion Pratica di Kant è per me il centro di gravità permanente di tutta la mia filosofia personale.
Salve, sono una giovane collega, seguo spesso i tuoi video che trovo utili nell'impostazione delle lezioni. mi piacerebbe confrontarmi con te su alcune questioni metodologiche.
scrivimi pure via mail a ermannoferretti@gmail.com (o tramite messaggio privato sui social che trovi elencati in descrizione nei video più recenti del canale)
Sono al minuto 26 e ho già skippato 5 pubblicità e un sondaggio (su come valuto l esperienza pubblicitaria di youtube) ... secondo me non si può fare così....
Professore, ma quindi quando si dice che per Kant non bisogna mentire nemmeno ad un nazista che viene a chiederti se nascondi degli ebrei, è un esempio sbagliato della morale Kantiana? Perché ascoltando di Kant sento questa cosa, ma lei qua ha detto il contrario: che per Kant dipende dalla situazione (ed ha fatto l'esempio del patriottismo)
Chissà se Kant si sarebbe determinato per senso del dovere scrivendo di una possibile e ragionevole felicità in un altro mondo...difficile secondo me agire incondizionatamente orientando la volontà di seguire la legge morale solo per dovere dimenticandosi della possibile felicità che se ne potrebbe trarre
Ecco un esempio di imperativo categorico non sempre condivisibile e molto discutibile. Ama la Patria. Se nessuno amasse la Patria e si sentisse prima di tutto cittadino del mondo senza nessuna caratteristica distintiva in quanto appartenente a quello specifico Paese, il mondo sarebbe molto migliore e non ci sarebbero nazionalismo e guerre tra nazioni/stati, indipendentemente dalla forma di governo democratica o tirannica.
Fare del bene agli altri senza pensare solo a noi stessi può portare a felicità, caro Kant. Se si impara a farlo. E lo conferma la mia intera vita, personale e professionale, ma anche forse tutto quello che sta facendo Ermanno stesso. Virtù e felicità sono assolutamente compatibili. D'altronde adoperati per ricavare felicità dalla felicità altrui e dal bene che procuri agli altri non può forse essere anche questo imperativo categorico e legge morale?
L' "a priori" kantiano sia per la gnoseologia che come morale, è l'unica cosa che non riesco a condividere, se lo intendiamo come innato. Nel senso che spazio, tempo categorie, e legge morale sono comunque cose che si creano nella formazione dell'individuo e diverse proprio in base a quella formazione. A priori rispetto all'esperienza sensibile certo. Ma non a priori innata. Il setaccio, gli occhiali blu (o di altro colore), la morale interna si vengono a posizionare successivamente su quella che è una tabula rasa alla nascita secondo me. Ho visto da poco una bella serie messicana Triáda o Triptych in inglese, peraltro basata sulla vera storia rielaborata di tre gemelli omozigoti separati alla nascita apposta e posizionati in tre ceti sociali differenti per capire se lo sviluppo mentale, morale ecc è genetico o ambientale.
Ovvio che ad esempio la morale interna deve essere a priori rispetto all'esperienza. Non mi serve trovarmi nella situazione pratica, per avere dentro di me la regola interna di essere onesto, ad esempio. Ma non ci sono nato.
Buongiorno Professore, Prima di tutto vorrei ringraziarla per avermi concesso una seconda opportunita' per ripercorrere la strada educativa che avevo smarrito in gioventu'. Il liceo e' una cosa troppo seria per lasciarla ad un adolescente .... Una domanda: possiamo dire che, visto per Kant l'uomo razionale non puo' raggiungere il sommo bene e sara' piu propenso a conseguire la felicita' sulla virtu' (in particolare se e' l'intenzione che determina la virtuosita di un'azione), l'unico modo che l'uomo ha di perseguire la virtu e' di accettare i postulati (l'anima ee' immortale e Dio e' buono) in un atto di fede, e quindi l'unico modo di perseguire una vita virtuosa e' di accettare la fede? La ringrazio ancora per il suo contributo all'educazione di tanti che non saprebbero altrimenti come orientarsi in materie cosi vaste e complicate. Avere una guida che semplifica e chiarifica e' un dono che non ha prezzo.
No, direi che Kant propone una via laica per la virtù, nel senso che l'imperativo categorico secondo Kant si fonda sulla ragione, quindi anche un eventuale ateo dovrebbe essere in grado di perseguire la virtù allo stesso modo di un credente. I postulati servono solo per garantire una via di fuga da una vita altrimenti di puro sacrificio; per garantire il raggiungimento cioè della felicità. La virtù però pare essere abbastanza (nei limiti delle fragilità umane) alla portata.
Di solito, con "morale descrittiva" si intende quella morale che si occupa semplicemente di descrivere il comportamento umano, per come esso è; la "morale prescrittiva", invece, cerca di prescrivere delle regole: non si accontenta di quello che l'uomo fa o è, ma cerca di dirgli come agire (in un modo che quindi è diverso da quello spontaneo).
A Kant sarebbe piaciuto il golf dove spetta al giocatore stesso darsi penalità in caso di infrazioni e l'intero sport si basa sul rispetto individuale delle regole (ma nonostante tutto ho visto imbroglioni assurdi anche su gare dilettantistiche senza particolare valore 🥲)