mi permetto, amo Montale ho comperato un edizione Mondadori che contiene tutte le poesie di Montale, io stesso scrivo poesie indegnamente sono ispirato da Montale, Ungaretti e Sbarbaro, chissà forse vincerò il Nobel ahahah
da 8:11 a 10:25 FANTASTICO e poi 11:30 "la morte" ...quanta autenticità in questi discorsi. Bellissimo compendio di tanti autori su questi temi. GRAZIE
diceva mio figlio , al 3 liceo , l'uomo desidera e si impegna per realizzare quel desiderio e continua a desiderare e così si impegna in continuazione per non pensare alla morte , essendo la vita un'illusione e di per sè senza senso .
Mi sono svegliato anche stamattina, e da troppo tempo ormai, sentendomi Gregorio Samsa. Altri 1200 km in una solitudine assordante con la netta impressione di non avere più punti di riferimento. Poi capito qui e trovo chi parla di me, di quelli come me. E inaspettatamente, Candidamente, mi ritrovo a pensare a Voltaire. Uno yoyo e’ sicuramente più stabile del sottoscritto. Grazie...
Grazie mille, ci voleva una visione trasversale tra storia, filosofia e letteratura. Opportuno sottolineare l'importanza di una revisione critica dell'esistenzialismo, oltre che la sua validità antropologica e a prescindere dalla storia
sono personalmente commosso da questa lezione. Da amante di Kafka, Dostoevskij e Sartre l'ho trovato un momento religioso. Quando dice "immenso", riferendosi a Kafka, non ce l'ho fatta, lacrime.
Nel momento in cui la roccia rotola giù di nuovo e Sisifo -nonostante sappia che sarà sempre così- decide di scendere e trainarla su un'altra volta, egli è più forte della sua roccia...
So solo quello che mi basta e stento per non sprecare i battiti del cuore, perché sapere, sappilo, è un tormento: è sempre chi più sa che ha più dolore. - Patrizia Valduga, Cento quartine
Ho amato tanto il mio professore di filosofia che a distanza di circa 50 anni l’ho ritrovato in lei. Grazie per la sua presenza nella mia vita. In merito alla lezione mi permetto di sollevarle una domanda: Leopardi non aveva già anticipato il tema esistenzialista con tutto ciò implica? “Al gener nostro il fato non donò che il morire”.....Grazie❤️
Consiglio a tutti un libro, Behave di Robert Sapolski. Sembra apparentemente scollegato ma a mio parere è una conferma “biologica” dell’esistenzialismo.
Buongiorno prof, ho iniziato recentemente a leggere Camus e sarebbe meraviglioso una lezione interamente incentrata su lui fatta da lei, anche perché sicuramente capirei molto di più i suoi libri. Spero di non disturbarla con la mia richiesta, grazie per tutto quello che mi insegna.
Forse non è la sede più appropriata, ma vorrei chiederti un consiglio. Devo fare un compito complesso di educazione civica sul rapporto uomo -natura passando per Leopardi, Fichte, Hegel fino ad approdare a Calvino con le città invisibili. Sapresti indicarmi qualche lettura adeguata o video...Grazie! 😙 È davvero interessante tutto ciò che spieghi❤
Professore Su Dostoevskij c' è un bel film a puntate visibile su RU-vid di alessandro cane ( un amore di Dostoevskij) del 1977. Ha poche visualizzazioni se non lo ha mai visto lo consiglio
Nello specifico "Aut-Aut" ha proprio come significato imperniante il tema della scelta, lo sottolinea il titolo stesso, aut-aut, o-o, inteso come "o questo, o quello", paradigma del dilemma esistenziale cifra dell'esistenzialismo stesso. Nello stesso libro si evoca, solo in secundis, lo scacco esistenziale e la noia, forse trattati meglio in "Don Giovanni", "Timore e tremore" o, appunto, il sopracitato "Diario di un seduttore". Mi corregga il prof se sbaglio.
Scusa ma tra Pascal e Kierkegaard non puoi non citare Leopardi che dopo Pascal è il primo esistenzialista che ignori in questa sintesi e invece è imprescindibile.
E il cinema? Ha spaziato tra filosofia, letteratura e poesia ma il cinema è rimasto fuori,. Ed è un peccato, perché l'esistenzialismo nel cinema è fondamentale, tanto da aver ispirato anche divertenti parodie, penso a Totò in "l'imperatore di Capri"
Io rovescerei la domanda, è utile votare? In una nazione dove negli ultimi 12 anni nonostante regolari elezioni abbiamo avuto 7 governi? Con questa legge elettorale?
Il significato lo trovi nell'etimologia stessa delle dottrine: Nichilismo, da nihil, ossia "nulla" in latino. Le dottrine nichiliste si facevano nullificatrici o negatrici di un soggetto, che poteva essere una dottrina morale, un costrutto fenomenologico o epistemologico. Diciamo che, se dovessimo individuare un nesso "causa-effetto", il nichilismo nega l'effetto annichilendone la causa L'esistenzialismo invece ha come cifra il dubbio, il tema della scelta, il significato stesso dell'esistenza; se ne analizzano le dinamiche, c'è una ricerca più della giusta domanda che della relativa risposta, in generale è una corrente molto vasta perché ha come tema fondante il senso della vita, e perciò è molto più riflessa nella narrativa poiché un tema forse ancor meglio trattabile con formule metaforiche.
Sembra che gli esistenzialisti cerchino di trovare la verità, senza compromessi, e per questo mi sento di metterci dentro anche "cospirazione contro la razza umana" di logiotti
Non necessariamente: Sartre era comunista, Camus si è poi allontanato dal comunismo (e da Sartre) ma è rimasto sicuramente di idee socialiste, e la sua "rivolta" potrebbe essere estesa anche sul piano politico
questa filosofia negativista è di un contraddittorio evidente, l'uomo, l'umanità deve trovare il senso della vita, la libertà, nella ribellione. Sembra come una persona malata di nervi che va dallo psicologo, su quali basi deve guarire quel malato?! Secondo me la vera ribellione è nell'interiorità di ognuno di noi, ma più precisamente nella spiritualità, come ci insegna Gesù Cristo. Tutti questi filosofi negativisti, sempre secondo me non insegnano nulla di nuovo, anzi partono da una base solida che sono le sacre scritture, infatti è solo un opposizione e accanimento contro la sacralità. Vorrei ricordare inoltre Ghandhi che con la sua immensa spiritualità sconfisse uno degli imperi più potenti della terra, il colonialismo inglese, basterebbe questo a far capire la vera ribellione, o proprio Gesù Cristo che sconfisse l'impero più potente della terra i barbari Romani, che andarono in quelle terre con le spade e ritornarono con la bibbia, forse non ci rendiamo ancora conto che la spiritualità vince sempre ed è quello il vero senso della vita, altri non ne esistono, sono solo illusioni. Nessun impero, monarchia, dispostismo, comunismo, democrazia può fare a meno di spiritualità, questa è la più bella notizia che dovrebbe passare. Il peccato che commisero i nostri progenitori Adamo ed Eva è proprio questo, dimenticarsi dell'etica di DIO e sviluppare la ragione intellettuale umana, o credere nei dei muti, i Baal, che portano a vivere questo mondo così come lo vediamo, la verità è sotto i nostri occhi. La filosofia fa credere nell'idealismo e realismo, L.Wittengestein su tutti, un'eresiarca entrato anche nella filosofia ponticia purtroppo! ADVERSUS VITTGENSTAINUM Una terribile eresia serpeggia nelle Facoltà di Filosofia italiane, anche pontificie. Si tratta dell'eresia di L. Wittgenstein, Autore di una forma di Idealismo, cioè di Panteismo, più sofisticata rispetto a quelle ottocentesche. Esaminiamo alcune proposizioni riprese dal Tractatus logico-philosophicus per capire meglio qual'è il problema: 1) Wittgenstein scrive che "la logica pervade il mondo; i limiti del mondo sono anche i limiti di essa. Tale proposizione stabilisce l'identità tra ideale e reale, come in ogni forma di Idealismo. 2) L'eresiarca scrive: "I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo". Il linguaggio è costituito da segni composti da significati e significanti, ma la cosa in sé, cioè il significabile, non entra a far parte del segno, cioè del linguaggio. Per Wittgenstein la cosa in sé non ha consistenza ontologica. Tale proposizione dunque conferma l'Idealismo di Wittgenstein. 3) Wittgenstein scrive "Io sono il mio mondo". Questa proposizione lo ricollega direttamente alla filosofia idealista di Fichte. Non capisco come certi professori di filosofia cattolici possano ritenere il pensiero di Wittgenstein un punto di riferimento. Prof.Massimo Cogliandro Laureato in teologia
Hai detto una marea di cavolate. Già allargare il senso a un livello così grande è sbagliato, ma criticare questi filosofi e letterari poiché non si appoggiano ad un uomo morto 2000 anni fa è pazzia.
@@francescovalente5117 rileggiti il commento perché non ha detto questo. E studiati i filosofi che cita e critica magari prima di pretendere di capire già tutto.