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Lezione fenomenologica ai severiniani. 

Paolo Dai Pra'
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Partendo da Kant, e passando per Husserl, spieghiamo perché non ha senso fare a meno del tempo.

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1 окт 2024

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Комментарии : 32   
@lordbendtner9328
@lordbendtner9328 Месяц назад
Aspettiamoci risposta di 30 minuti da parte di antimaterialista
@inemicideldestino3059
@inemicideldestino3059 Месяц назад
hahahahah
@simone_maucci
@simone_maucci Месяц назад
Commento di Antimaterialista tra tre, due, uno...😅
@VittorioVallenari
@VittorioVallenari Месяц назад
L' eternità di cui parla severino è ciò che rende possibile il tempo stesso di cui tu parli. Il tempo è una struttura che emerge dagli eterni.
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Месяц назад
Renderà possibile il tempo (ammesso che voglia dire qualcosa) ma non rende possibile l'apparire di quella cosa che cade. Tutto si riduce a geometria piana, una piccola flatlandia soave.
@NicolaBusatto
@NicolaBusatto Месяц назад
@@fenomenologicamente Credo che le aporie in Severino risedano piu sul lato del linguaggio che sul lato della concezione del tempo. Ma questa è un'altra questione; complimenti per il canale
@cacca6260
@cacca6260 Месяц назад
Forse ciò che chiamiamo tempo altro non è che la percezione del movimento fenomenico, giacchè facendo cadere il cubo si osserva un unico movimento e non due attimi distinti. Sapete consigliarmi dei libri in merito?
@alexgregorj
@alexgregorj Месяц назад
Anche dio è nella mente esattamente come il tempo
@Siddhanta8905
@Siddhanta8905 Месяц назад
Se si intende il Dio teista, creatore ed ordinatore, hai ragione. La mente non può comprendere l'Assoluto, ma non si arrende a tale evidenza. Sovrappone quindi all'Assoluto l'idea di essere grande, buono, misericordioso, ordinatore, ecc. Ma l'Assoluto in quanto tale è indeterminato, mentre "grande" è una determinazione spaziale, "buono" è una determinazione emotiva, e in quanto "ordinatore" lo determiniamo come agente dell'azione. È successo che Quello non è più l'Assoluto, ma è una pura ideazione con la quale si pretenderebbe di sovrapporre determinazioni della vicenda umana all'Assoluto. È una necessità della mente distratta, estrovertita, che così facendo può permettersi di oggettivamente qualcosa di non oggettivabile, che tuttavia diviene così una pura ideazione, e non l'Assoluto in quanto tale. Una cosa del tutto simile avviene anche a livello microcosmico, tra l'intuizione della nozione di "io sono" e la sovrapposizione mentale che è l'ego-senso dell'io.
@alexgregorj
@alexgregorj Месяц назад
@@Siddhanta8905 E quindi cosa è assoluto ? Perchè tolti tutti questi ideali non rimane che un concetto vuoto. Quello che dio è nella mia definizione un concetto vuoto senza oggetto, una creazione del linguaggio ossi della mente.
@Siddhanta8905
@Siddhanta8905 Месяц назад
l'Assoluto non si può esprimere a mezzo del linguaggio, o altro. È inconcepibile e impensabile per l'intelletto e la mente, non è oggetto delle facoltà sensoriali, o d'azione. Non ha nome, non ha forma, non ha causa e non produce alcun effetto. È non nato, libero dalle relazioni quali soggetto-oggetto, causa-effetto, spazio-tempo, ecc. In effetti, è indicabile attraverso la negazione di ciò che non è. Anche qualora provassimo con le parole a indicare l'Assoluto, il contenuto di tali parole risulterebbe non rappresentabile dalla mente. Per esempio: l'Assoluto è "dove" uno non vede altro, uno non conosce altro; si pensa subito al sonno profondo. Comunemente si intende il sonno profondo come uno stato d'incoscienza. Tuttavia, la stessa esperienza che "là" non c'era niente.. non c'era ne mondo ne io, suggerisce che nel sonno profondo c'è coscienza dell'assenza degli oggetti di conoscenza. C'è solo e soltanto coscienza. Accade qualcosa di simile alla percezione che abbiamo dello spazio profondo. Si potrebbe pensare che lì ci sia assenza di luce, ed in effetti appare buio pesto. Tuttavia, là c'è solo luce, pur non essendovi alcun oggetto che possa rifletterla. Da ciò sbrerebbe emergere la conclusione che il sonno profondo in quanto stato, è una mera rappresentazione della mente del vegliante, e non il sonno profondo in quanto tale. Il sonno profondo come comunemente inteso, è un pregiudizio della veglia. Quindi, anche se noi volessimo indicare l'Assoluto con la parola "Coscienza", la mente non potrebbe comunque avere una rappresentazione adeguata della natura essenziale della coscienza, essendo questa - tra l'altro - non oggettivabile. Per quanto riguarda il termine "Dio", è ambiguo, e bisogna stabilire cosa si intende, o bisogna dedurlo dal contesto, ecc. Una definizione piuttosto condivisa, è che sia considerato la causa dell'universo. In tal caso, concordo parzialmente con te, in quanto, come già detto, tale Dio sarebbe costituito da una pura ideazione, così come è una pura ideazione il concetto di causalità. Per non lasciare la mia asserzione ingiustificata, produrrò un'analogia. Osservando un vaso sono portato a pensare che la sua causa sia l'argilla (parliamo di causa materiale, mentre Dio è visto - nella più condivisa concezione - come causa materiale ed efficiente dell'universo). A una più attenta analisi, rilevo però che è argilla in ogni sua parte. Rilevo che "vaso" è solo un nome, una forma, ed un particolare utilizzo sovraimposto all'argilla. "Vaso" in quanto effetto, non esiste nemmeno, in quanto nessun secondo è mai emerso realmente dall'argilla. "Vaso" è irreale in quanto nome-forma, mentre è reale in quanto argilla. E per quanto riguarda l'essere vaso in quanto - esempio - contenitore di fiori, ciò non è a sua volta una realtà stabile, in quanto se ci metto dell'acqua è una brocca, se ci metto delle spezie è una giara, e se ci metto un ombrello è un.. portaombrelli. Ponendo come metro di giudizio della realtà l'essere esistente indipendentemente, il vaso in quanto effetto è irreale. Se l'effetto è irreale, allora la causalità dell'argilla si dissolve come pura ideazione, mentre emerge in quanto realtà non-duale nella prospettiva "vaso". Se si obiettasse che non è così, allora si risponderebbe di presentare come obiezione il vaso separato dall'argilla, così che tu possa tenerti il tuo vaso, e io possa prendere la mia argilla. Ovviamente questa è un'analogia, e come tale il suo intento è quello di facilitare l'esposizione del pensiero di chi scrive, al fine che chi legge possa comprendere quanto si vorrebbe comunicare. Si può comunque provare a sostituire la parola "argilla" con il binomio - solo apparente - "esistenza-coscienza", e la parola "vaso" con la parola "mondo-universo".
@alexgregorj
@alexgregorj Месяц назад
@@Siddhanta8905 non so risponderti…. attendiamo lumi dal filosofo che ha fatto questo video 😊
@antonioschiavi6870
@antonioschiavi6870 Месяц назад
Non sono d'accordo con te: un conto è lo spaziotempo fatto di cose e del loro mutare o spostarsi, un conto sono le forme pure, appartenenti all'Io penso trascendentale e al contempo oggettive e necessarie rispetto ad Esso. Quanto a Dio, che ne sappiamo?
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Месяц назад
Era solo una citazione da un celebre passo delle ricerche logiche di Husserl vol. I: anche Dio e i mostri, anche una creatura con un sistema percettivo del tutto differente dal nostro, dovrebbe percepire il cubo come permanente, la macchia di colore come estesa ecc.
@paolorossi5398
@paolorossi5398 Месяц назад
Se così fosse, l'apparire severiniano sarebbe più che un apparire di enti concreti un apparire di fantasmi più o meno come quello parmenideo. Una complicazione di deduzioni per ritornare al problema iniziale.
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Месяц назад
O forse al non-problema: la risoluzione del problema si scorge allo sparire di esso; la rosa è senza perché, fiorisce poiché fiorisce, non si cura di sé stessa e non le interessa se la guardi.
@paolorossi5398
@paolorossi5398 Месяц назад
Ti seguo da un bel po' ma, mi pare di non avere mai letto un tuo articolo su Silesio. Forse perché i grandi amano celarsi. Molte grazie comunque per la risposta.
@michelegrillo7447
@michelegrillo7447 Месяц назад
Verissimo! Tuttavia per quanto riguarda Dio la questione si complica e lungi da me approcciarmivisi. Ma se non erro per Kant Dio è al di fuori di tempo e spazio o per lo meno ivi è stato posto.
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Месяц назад
Non si sta ovviamente dicendo nulla di Dio. Era per dire, con Husserl: anche un ente che avesse un sistema percettivo del tutto diverso dal nostro (Dio), per poter vedere una macchia di colore, deve vederla come estesa ecc. È la cosa che si offre nei suoi vincoli di senso ecc
@Siddhanta8905
@Siddhanta8905 Месяц назад
​@@fenomenologicamente là dove è come se vi fosse dualità, uno vede l'altro, uno ode l'altro, ecc., uno conosce l'altro. Ma per colui il quale tutto è il Sé non-duale che è la stessa Esistenza-Coscienza assoluta, cosa si dovrebbe vedere, e con che cosa? Cosa si dovrebbe udire, e con che cosa, ecc., cosa si dovrebbe conoscere, e tramite che cosa? La parola "Dio" è tra le più ambigue, ma da come ne parli, con husserl, si deduce che Dio, è entro il dominio delle relazioni, limitato da spazio-tempo-causa, soggetto-oggetto, ecc. Ciò potrebbe anche essere corretto se con "Dio" si intendesse quello di stampo "teista", creatore, ordinatore supremo, ecc. Tuttavia, con la parola "Dio", taluni indicano, a seconda dei casi: l'Assoluto; la stessa Esistenza in quanto tale; l'intima realtà che soggiace al contenuto della nozione di sé; ecc. In tal caso, non sarebbe più corretto sostenere che Dio sia limitato da spazio-tempo, ecc., o comunque da altro da sé. Se per esempio, prendiamo in esame la concezione che Dio sia Assoluto, ad esempio, allora notiamo che non ha senso descriverlo come limitato dal dominio della relazione. Ugualmente, se fosse Pura Esistenza, non si potrebbe avere per Esso la percezione di alcunché, poiché non vi sarebbe affatto un secondo oltre a Sé; se per assurdo vi fosse per l'Esistenza un secondo oltre a sè, questo sarebbe la non-esistenza, e la non-esistenza semplicemente non esiste.
@Tyron95
@Tyron95 Месяц назад
Io penso che siamo all'alba di una nuova rivoluzione copernicana: i fisici stanno prendendo in seria considerazione l'inesistenza dello scorrimento del tempo. Usando la metafora copernicana, l'uomo ha sempre guardato il sole muoversi e diceva "visto? Il tempo scorre". Credo che ci renderemo conto che invece il sole è fermo e che lo scorrimento del tempo è solo frutto della nostra prospettiva di creature programmate dall'evoluzione a percepirlo in movimento, così come siamo programmati per percepire solo tre dimensioni. Se il tempo è fermo allora presente, passato e futuro esistono tutti nello stesso momento, sono predeterminati e la nostra coscienza si colloca nella prospettiva di un singolo punto che non ha accesso diretto a ciò che c'è prima e ciò che c'è dopo che, come vuole Nietzsche, sono la stessa cosa in quanto il tempo è un cerchio troppo ampio per essere ancora compreso dai noi.
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Месяц назад
Mah, che tutto ciò che c'è sia eterno da Platone in poi l'ha detto un fracasso di gente.
@Tyron95
@Tyron95 Месяц назад
@@fenomenologicamente sì sono d'accordo, non è un'idea originale, ma ciò non la rende meno valida, no?
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Месяц назад
@Tyron95 Assolutamente d'accordo. L'antichità di una teoria non è ragione della sua falsità né della sua verità.
@alessiozuccaro4810
@alessiozuccaro4810 Месяц назад
Il tempo appare alla coscienza. La coscienza è nel tempo?
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Месяц назад
La coscienza umana è attraversata da un corpo, si trova qui e non lì, vede quella cosa ma non quell'altra, che è coperta da ciò che vede. La coscienza è corpo e mondo. Il mondo, non la coscienza, è trascendentale. Abbandoniamo le superstizioni idealiste per le quali la coscienza sarebbe qualcosa di strano, sottile e privilegiato rispetto al resto.
@hirrful
@hirrful Месяц назад
Perché il mondo dovrebbe essere trascendentale?
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Месяц назад
​@@hirrfull'espressione è di Heidegger, ed ha ragione: ogni significato, compreso l'io, si disvela nella concretezza di una situazione.
@alessiozuccaro4810
@alessiozuccaro4810 Месяц назад
@@fenomenologicamente Grazie per la risposta. Obietto: se la coscienza fosse localizzata qui e non lì, ci sarebbe un punto indicabile come "fine della coscienza, inizio della non-coscienza". Dove si trova questo punto, a suo parere? Trovo che ci sia confusione terminologica: per "coscienza" non si dovrebbe intendere un contenuto della coscienza, cioè qualcosa che sia oggettivabile, ma il soggetto ultimo, ciò che non può essere oggettivato. Se concordiamo su questa definizione, sarà facile mostrare che la coscienza non ha nulla di corporeo, nulla di temporale, nulla di spaziale perché tutto ciò che è concepibile è, per ciò stesso, oggettivabile, e perciò distinto dalla coscienza.Io osservo i miei pensieri, osservo il mio corpo, osservo lo spazio e osservo il tempo: tutto ciò è oggetto, dunque non è soggetto. In questo sta la trascendenza. Allo stesso tempo, essendo totalmente trascendente, la coscienza è totalmente immanente: mi può forse indicare qualcosa che esiste al di fuori di essa? Il cubo nella sua totalità esiste in quanto concetto nella coscienza. Di tutto ciò che può esistere fuori dalla coscienza io non posso esserne cosciente in principio, in nessun caso, in nessun "mondo". In quanto tale, la coscienza è tutto ciò che c'è, da cui la mia obiezione sull'impossibilità di localizzarla. Mi scuso per la lunghezza del messaggio, complimenti per il suo lavoro!
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente Месяц назад
@@alessiozuccaro4810 La coscienza è superstizione; appaiono (presuntivamente) cose, non coscienze.
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