Molto interessante il tuo raccontoe riflessivo, Marco colui che il creatore del cielo e della terra del mare e di tutto ciò che noi vediamo, da sempre all'uomo una possibilità di salvezza affinché non venga in giudizio poiché dio in un attimo ti ha fatto vedere tutta la tua vita , ciò che ti è successo non è x caso poiché Gesu ti ama e ti ha guardato da una morte certa .e scritto nella bibbia che DIO a tanto amato il mondo che a dato il suo unigenito Figliuolo affinché chiunque crede in lui ed perisca ma abbia la vita e questa vita la su trova solo in Gesù senza di lui nella propria vita ve solo tenebre insoddisfazione e un vuoto nel cuore che solo lui può riempire, DIO ti benedica e ti sostenga. cmq sei un campione e ti ammiro x il tuo talento.
Storia, purtroppo conosciuta. Un mio amico morì in questo modo più di 10 anni fa durante i campionati italiani. Fu trovato dalle squadre di soccorso ad oltre 25 metri, con in una mano il fucile e l'altra l'asta con un sarago che, guarda la sorte, era ancora vivo. Aveva osato troppo, dopo oltre 3 ore di gara, con mare non calmo. Era un 20enne e forse proprio quei suoi 20 anni lo faceva credere immortale. R.I.P.
Grazie di condividere anche queste esperienze Marco. I racconti delle pescate sono entusiasmanti, ma è di fondamentale importanza che personaggi della tua levatura trasmettano messaggi così importanti. Con stima
Questa storia mi ha fatto mancare il respiro , purtroppo ci sono persone che non ce la fanno ,spero che il messaggio che hai lasciato sia ben ascoltato ,grande Marco❣️
il video più importante che abbia mai visto. Essere consapevoli e rispettosi del mare e dei propri limiti è fondamentale..più di ogni altra cosa. Con la maturità intellettuale è più facile capire alcuni aspetti di questa disciplina . Impartire ai giovani alcune regole fondamentali è davvero importante. Grazie Marco.
Io ci provo sempre in qualsiasi cosa faccio - anche se servisse a salvare una vita sarebbe già fantastico - Ad ogni modo mi auguro che questo modo di trasmettere qualcosa in versione più realistica - possa aiutare più di una persona.
Ciao Marco, spesso pescando ci sei vicino con i tuoi consigli per risolvere azioni di pesca. Da domani ti sentiremo prenderci il braccio dicendo" va bene così.....sali". Grazie
Grande Marco ,sei molto umile a raccontare questa tua storia di Vita , molti non lo fanno ed è per questo che ti ammiro molto, grazie mille per i tuoi consigli. Maestro
Ti seguo da sempre ma vedo questo video per la prima volta e mi sono venuti i brividi. Mi dispiace ma mi fa piacere sentirle raccontare questa storia da te Marco. Buon mare
Lo elaborato tante volte - soprattutto quando mi rendevo conto che stavo iniziando a rischiare e mi aiutava a rimettermi in riga. Mi auguro possa servire allo stesso modo a chi non ha la minima idea di quanto è preziosa la vita.
Ciao Marco. Quando la morte ti sfiora é una sensazione che ti segna profondamente nell' anima. Probabilmente il nostro Angelo custode ci ha tirati fuori. Un saluto.
Ho sempre pensato che c'è qualcosa di indecifrabile in questi eventi. A me ne sono capitati più di uno in situazioni sempre molto diverse tra loro - sia in acqua che a terra - eppure non è facile dargli una spiegazione.
Brividi Marco,mi hai fatto pensare a ciò che mi è successo anni fa,un esperienza simile e solo in quei momenti ti accorgi veramente di certi valori,hai fatto bene a condividere la tua storia,un saluto Giacomo
Sei troppo forte signor marco le do del lei perché non ho il piacere di conoscerla di persona e posso dirle che è un gran maestro mi piacerebbe tanto conoscerla dal vivo chissà un giorno forse capiterà
gia', provato anch'io in apnea a Tabarka sui 31 metri, mi ero attardato nel guardare su il meraviglioso spettacolo e mi ero dimenticato del tempo,,,,vivo per miracolo
Me lo auguro davvero che faccia riflettere qualcuno mentre è li con la speranza che il pesce arrivi a tiro. Purtroppo poi il dentice è il peggiore perchè ti affascina - ti fa perdere il controllo, ti fa tirare l'apnea ben oltre i limiti.
Non ho mai forzato un apnea in vita mia se non in allenamento in vasca controllato a vista dal compagno.. Perché ammetto che ho sempre avuto una paura fottuta.. Dal primo corso di apnea fatto ad oggi ho anche smesso di andare solo perché ho capito l'importanza di avere un compagno che abbia le tue stesse o superiori prestazioni.. Sempre in due e ben venga anche il terzo. Uno scende, l altro controlla la discesa nel mentre recupera e uno sul gommone.. . In un giorno facciamo in due la metà delle discese che potremo fare in solitaria e probabilmente 1/3 del pesce. Nessuna cattura per quanto bella e desiderata può valere una vita umana. Il mare non perdona. Bellissimo video complimenti spero lo vedano più persone possibili sopratutto come altri hanno detto a chi si sta approcciando a questa disciplina tanto bello quanto pericolosa se eseguita senza i giusti insegnamenti...
Grande Marco mi è successa l'identica cosa anni fa .Ero solo in gommone a parecchie miglia dalla costa e a fine giornata dopo circa 7 ore di pesca,mi diressi su uno spot per tentare la cattura di una grossa cernia bianca che da giorni cercavo di catturare, ero in formissima mi allenavo con grandi campioni di apnea ed ero consapevole dei mie possibilità mi sentivo invincibile ..mi hai fatto rivivere il tutto con il tuo racconto... ma a differenza tua la consapevolezza del pericolo della grossa cazzata la cominciai a metabolizzare nei giorni e mesi successivi a causa del mal tempo che mi non mi permise di tornare in acqua nelle giornate successive alla tragedia sfiorata. Un bello scoglio da superare nel tempo che non sto qui a raccontare nei dettagli vissuti, ma da quell'accaduto è cambiato tanto nella mia vita di pescasub ...continua a fare questi video sono quelli che servono di più oggi ai giovani e non solo .. un salutone dalla Calabria
@@marcobardivideopesca certamente sono traumi che a volte quando meno te lo aspetti ritornano nella mente, non ho idea se verranno superati un giorno definitamente ma fanno parte del nostro bagaglio di esperienza e poterli raccontare è gran cosa 👍🏻
Impareggiabile Direttore, quanta saggezza e verità nel tuo racconto, mi ha fatto rivivere situazione pericolosa, fortunosamente andata a buon fine. I Campioni non si smentiscono mai, il tuo aneddoto rivela rispetto nella vita che deve essere sacra per noi tutti.
Non solo cose belle ma anche l'altro lato della medaglia.....La testimonianza di un grande campione come Marco, dev'essere da spunto specialmente per chi si avvicina a questa attività credendo che sia tutto facile. Ecco il mio messaggio è questo, il mare va vissuto, il nostro corpo va capito e non è la cattura a fare di noi dei pescatori, ma la consapevolezza.... Grande Marco, grazie x la testimonianza🙏
Sei nato non solo per pescare ed insegnare ad amare il mare ma anche a rispettare noi stessi e la vita in genere... grazie maestro grazie a nome di tutti credo
Grandeeeeee maestro bardi.. Capita a tutti una volta... È successo... L'importante è non farlo più.. Avere magari un barcaiolo sempre fisso.. Specialmente se si va profondo.. Ma non lo sappiamo mai quando può accadere... Grazie 🙏
Io sono dell'idea che la pesca in coppia è migliore ma solo quando entrambi hanno piena consapevolezza. Altrimenti c'è il rischio che subentra ancora di più la voglia di superare i limiti anche per dimostrare all'altro le proprie capacità. Quindi pesca in coppia si - ma con giudizio.
Grazie Marco. Serve condividere, e se serve ! Specialmente in queste situazioni. Ne approfitto per dedicarti un’altro plauso anche per tutti gli altri video di divulgazione sulla pia negli incontri Omer con il Pelo. Grazie. Tiz
Grazie Marco, questa storia fa accapponare la pelle! Se fosse possibile andrebbe mostrato a chi inizia, ma più che altro iniettato nella testa, perché non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire....troppi la prendono di sottogamba e come qualcun'altro ha scritto sotto il mare non conosce campioni, nemmeno il grandissimo Marco Bardi, figuriamoci noi altri....
Parole sante caro Marco...in un certo qual modo nel mio piccolo è successo anche a me, dopo aver slacciato la cintura ho visto tutto a puà e ho avuto attimi di "samba" ma mi sono ripreso al respiro successivo, tutto per una bella orata che poi ho trovato giù, arpionata sulla posidonia. da allora non ho più sfidato i miei limiti sempre tutto in controllo proprio come hai detto tu... non ne vale la pena la vita è un bene troppo prezioso.😉👍
Grazie per la tua testimonianza e si può dire che sei vivo per 1 secondo - perchè da come lo hai descritto credo che 1 secondo di troppo sarebbe stato fatale. Se ti ricordi ci spieghi meglio quale può essere stata la causa? Hai trattenuto a lungo le contrazioni? Hai iperventilato prima di scendere e non hai avvertito le contrazioni?
Se non ricordo male, no, non ero iperventilato, ma ricordo che ho un pò ignorato le prime 3 contrazioni... poichè avevo visto sulla mia destra avvicinarsi a tiro un'orata sui 2.3kg e quindi ho aspettato troppo. Forse sono state almeno 5 fino alla risalita fortunatamente ero su un fondale tra 7/8 mt e quindi mi sono ripreso in tempo. Spero di essere stato utile... comunque poi e tutto soggettivo in base alla propria capacità fisica ma comunque da allora alla prima contrazione risalgo subito. Ciao a tutti, ciao Marco Grazie. @@marcobardivideopesca
@@Mika75JHX Grazie ancora. Per una logica scientifica è difficile che con 5 contrazioni si vada così vicini al limite in 7/8 mt d'acqua - a meno che non si abbia iperventilato, ma spesso non ci rende conto. Spesso mi accorgo che alcuni tendono a farlo e quando li avverti - ti dicono che non lo stavano facendo. Si dovrebbe tutti fare maggiore attenzione proprio a questo aspetto della preparazione di un tuffo.
caro Marco nel tuo racconto ho rivissuto la mia esperienza di molti anni fa , invece di risalire sono andato a vedere una tana dove ho visto entrare una cernia e quello è stato l'errore che mi ha fatto vivere la stessa tua disavventura mi si è fermato il tempo ed ho rivisto tutta la mia vita in una secondo tale e quale alla tua . mentre risalivo molto velocemente ho buttato tutto fucile maschera piombi e con le mani avevo chiuso naso e bocca un momento prima che finisse la storia della mia vita ho riguadagnato la superficie da quel giorno non riuscivo più a indossare una muta mi prendevano addirittura crisi di panico dopo 15 anni ho vinto la paura ed ora sono un fotografo subacqueo ho fatto bellissime immersioni( con le bombole ) spero che questo sia di monito a chi pratica questa bellissima disciplina che non esiste pesce che valga il rischio di superare le proprie possibilità non ti conosco caro Marco ma ti abbraccio forte Stefano
Grazie Stefano per la tua storia che aggiunge valore all'obiettivo di questo video - "FAR RIFLETTERE CHI RISCHIA DI SBAGLIARE" - non è stato facile nemmeno per me superare quel momento - ma ho capito che era solo la conseguenza di un mio errore per cui - mi ha aiutato ad andare avanti e raggiungere grandi traguardi senza mai più rischiare.
@@marcobardivideopesca caro Marco ho letto le tue bellissime parole volevo dirti che ora sto a riaffacciarmi alla pesca sub ma con molto rispetto di questa disciplina un abbraccio Stefano
Uno dei consigli da non sottovalutare grazie mille sempre,fai aprire gli occhi ad uno come me che ha cominciato da poco ,secondo me Marco è un libro tutto fa studiare e c'è solo da imparare
Grazie per la tua testimonianza Marco. A me è successo a 14 metri su un branco di dentici che non si avvicinavano. Ad ogni discesa erano sempre lì, anzi un centimetro più fuori. Ma io mi incaponivo ed incalzavo con le discese, non badando allo sforzo e dimenticandomi del recupero. Ignorando messaggi chiari del mio corpo, come il formicolio alle dita delle mani e l'insensibilita delle labbra. All'ennesima risalita cominciai a fare movimenti incontrollati, ero già in samba e soprattutto ero solo. Risaliti in gommone e scoppiai in un pianto liberatorio.
Ciao Nicola credo che il tuo racconto sia la triste storia che è successa ad almeno il 50% dei pesca sub ed è una situazione molto simile al mio racconto - Si arriva a capire l'errore solo quando ci si sbatte la testa. Questo è purtroppo l'handicap - arrivare a sbatterci la testa significa rischiare grosso e qualcuno purtroppo non può più raccontarlo.
Successo anche a me Marco, primi anni 80, ai tempi si pescava con i pochi attrezzi che si riuscivano a trovare, ero un giovane di soli 15/16 anni, autodidatta, molto coraggioso ma stupido... Anche io risalito da circa 22 metri senza piombi.
Grande Marco Bardi. Ogni pesca sub credo abbia ha vissuto esperienze al limite. La mia successe nell' estate 1998, con l amico Salvatore pescavamo palamite sulla costa Sorrentina. Quel giorno non ero in forma perché avevo dormito poco e stavo facendo cure termali. Al 3° tuffo persi i sensi in risalita, Salvatore , mi prese e mi portò in superficie. La cosa assurda è che quando rinvenni mi arrabbiai con lui affinché mi lasciasse tornare a pescare. Lui mi disse" guarda che sei andato in sincope" . Gli chiesi scusa e lo ringraziai solo dopo qualche minuto, dopo aver realizzato quello che mi era successo. Dopo 24 anni ringrazio ancora Salvatore, di nome e di fatto, grazie al quale posso raccontare questo episodio.
Intanto grazie davvero per i tuoi video, ottimi contenuti, veramente belli. Un'altra cosa che ho visto é che sei uno dei pochissimi che risponde ai commenti, e trovo che sia una cosa che faccia davvero la differenza, e vorrei ringraziarti anche per questo. Sei un grande Marco, ho avuto il piacere e la fortuna di averti conosciuto di persona e ne sono davvero onorato.
Mi dispiace molto per la tua perdita - infatti il mio scopo è sperare che qualcuno ascoltando questo racconto possa capire e stare lontano dal pericolo.
Carissimo Marco,mi hai fatto ricordare un fatto accaduto in Sardegna nel 99 a punta aldia...non ho mai avuto paura del mare,la mia esperienza subacquea prima di questo fatto è stata solo nelle vacanze estive con maschera e pinne,mai fatto una scuola di nuoto a malapena conoscevo la compensazione e tra l' altro la facevo anche male...Il fatto...non pescavo ,ma ero in vacanza,non mi sembrava vero di vedere quei fondali trasparenti dove si vedeva a metri e metri di distanza,mi divertivo con delle apnee fino spingermi sempre più in basso,fino ad un certo punto che riesco a rimanere di più sott acqua non sentivo la fame d aria e tra me e me pensavo che era buona la cosa di stare di più in apnea ma nello stesso tempo era strano...nel momento di risalire,sarò stato entro i sei sette metri,sentii all improvviso la fame d aria,riemersi e all' improvviso ricordo,ancora adesso,che iniziai a tremare..durò tutto due o tre secondi per poi riprendermi..la fortuna fu che dove mi trovavo io c erano un signore con il figlio adulto che facevano il bagno e videro la scena...il signore si avvicinò a me è disse : stai bene?forse è meglio che esci...ma in quel momento stavo bene,tornai tranquillamente sulla spiaggia sull' asciugamano e mi sdraiai ,mi sentivo stanco ma stavo bene...il signore dopo un Po si riavvicino di nuovo a me chiedendomi se stavo bene...continuai la mia vacanza senza problemi,ma con il ricordo di quell esperienza particolare...negli anni a seguire decido di fare un corso open water con le bombole e parlando con l' istruttore raccontai l' accaduto...mi disse quello che mi sarebbe potuto succedere e che mi era andata di lusso dicendomi : non sei rimasto sotto,perché quando sei risalito non sei svenuto e avevi persone vicino che ti hanno aiutato...ho rivissuto quella scena cacandomi addosso ,io del samba non sapevo nulla è ripensai come ci puoi rimettere per non curanza e alla testa di ca ..o di quando sei molto giovane e soprattutto l' inesperienza...da questa esperienza ho imparato a rispettare il mare e a non superare mai i propri limiti...come dici tu,forse bastava qualche secondo in più per non raccontarla....CIAO MARCO,MARI BLU!!!....Ragazzi prudenza prudenza,la vita è importantissima
Grazie della tua esperienza condivisa. Credo che nel tuo caso è probabile che non avendo la minima idea di cosa facevi, ti sei lasciato andare alla bellezza al piacere, probabilmente il non sentire la fame d'aria era perchè avevi IPERVENTILATO ovvero fatto una respirazione forzata che sembra aumentare l'apnea solo perchè riduce il margine di sicurezza. Questo fatto banale per molti è sconosciuto a molti altri ed è super pericoloso. Quindi chi legge questi commenti e non capisce di cosa stiamo parlando è bene che si informi - perchè la pesca in apnea può essere molto sicura se si svolge in modo consapevole, ma può diventare molto pericolosa se al contrario si svolge senza conoscenze.
Rinunciare a volte significa fare il migliore investimento. Anche perchè come dico nel video quel dentice poteva essere l'ultimo - invece poi ne ho presi tanti e ancora oggi penso a quando prenderò il prossimo.
Marco, mi hai ricordato qualcosa che ho vissuto anche io, ma non ho avuto mai il coraggio di raccontarla, soprattutto ai miei cari. Mi ero fatto la stessa promessa, continuo ancora a pescare e non ho mai più raggiunto quel limite assurdo. Ogni tanto penso a quanti sono stati meno fortunati di me. Grazie di avermelo ricordato Marco.
qualcuno purtroppo non c e l ha fatta recuperato i. superficie in sincope gia morto e la cernia ancora arpionata a mezz acqua. e sempre un attimo come hai ben spiegato
Bel video complimenti. Purtroppo mio fratello aveva la nostra stessa passione ma all’età di 18 anni, l’eccitazione alla vista di un grosso esemplare gli hanno fatto perdere quell’ultimo secondo fatale. Penso sia giustissimo sottolineare che, seppur sia bellissimo riuscire a prendere un pescione, lo è ancora di più riuscire a raccontarlo poi.. e capire quando FERMARSI.
Mi dispiace molto per l'accaduto e infatti a quei tempi mi sentivo invincibile - ma dopo l'episodio - mi sono dato dell'incosciente e mi è servito nel tempo.
Bravo Marco. Bel video, ma soprattutto una bellissima lezione di vita. Pratico la subacquea da tantissimo tempo; non pesco, anche perchè non credo di esserne capace, ma amo immergermi con le bombole. Mii piace ammirare i micro organismi, le varietà di fondale, grotte suggestive, relitti misteriosi. In sintesi, spazio con lo sguardo e non riesco a concentrarmi nella ricerca di pesci. Faccio parte di quei sub il cui corso per il brevetto (tanti anni fa... ahimè) durava circa 5 mesi, con molte prove pratiche sia in piscina che in mare, ma anche con tante nozioni di teoria che dovevi necessariamente imparare. Per questo, so bene che la sincope rappresenta un grave pericolo e non deve essere mai sottovalutato. I nostri Hobbies, per dirla chiaramente, debbono restare tali e non diventare mai una sfida contro il destino e/o la natura. Non potrò mai dimenticare, anche se il fatto risale a circa 25 anni fa, che un mio amico, bravissimo apneista, morì durante una battuta di pesca per un fatto analogo a quello che hai raccontato. C'erano anche alcuni amici che lo seguivano dalla barca, ma lui era a circa 30 metri di profondità e nessuno, soprattutto con l'ansia a mille per non vederlo risalire, riuscì a raggiungerlo e quando dopo oltre mezz'ora passò un gommone con altri sub che avevano bombole a bordo, purtroppo era ormai tardi. Spero che il tuo bel racconto serva a farci riflettere sui possibili e potenziali rischi, ma soprattutto sull'importanza della vita.
Grazie Fred per il tuo contributo. Anche io vengo dalla stessa scuola - prima una selezione per essere ammesso al corso. Entravano 10 su 60 partecipanti - poi 6 mesi di corso (roba da incursori della Marina) ma che di fatto mi ha forgiato bene. Poi la mia passione per il mare si è spostata sulla pesca anche se ho imparato a conoscere ogni sfumatura del mare. E' il mare l'elemento chiave.
Caro Marco mi è successo tanti anni fa in un giorno d' estate non ho avvertito ombre nere solo un sentirmi leggerissimo in un mare caldo Luminoso . È mancata una frazione di tempo . Attenzione ragazzi.
Grazie Maurizio della tua testimonianza che è più realistica, in effetti in alcuni casi si prova proprio una sensazione di benessere - come una mancanza di necessità di respirare - poi all'improvviso si scatena l'inferno. Tutto dipende da vari fattori - il tipo di respirazione - la profondità - la durata dell'apnea - la distrazione che fa perdere il controllo. Magari tu queste cose le conosci, ma in molti purtroppo non le conoscono.
Siamo umani e non scevri da errori - per cui è bene imparare che nessuno è invincibile. Chi crede di esserlo si sta solo creando un film nella sua fantasia.
Io sono rimasto impigliato in una grossa lenza che non avevo più un filo di fiato. Anche a me passò in un istante tutta la mia vita davanti e tutte le mie credenze religiose. Mi sa che ero veramente vicino al punto di non ritorno.
Evidentemente avevi ancora una buona autonomia - altrimenti non lo raccontavi. Questo è molto importante perchè l'imprevisto ci può sempre stare e nella pesca in apnea, lo dico soprattutto per chi non ha esperienza.
Questo video lo metterei obbligatorio per tutti i corsi di sport ,pesca moto bici sci ....mai oltrepassare i propi limiti.io ho vissuto qualcosa di similare con l alpinismo.girero' il video a tutti gli amici sportivi
Ho vissuto un'esatta fotocopia.... la visione della vita passata, etc. Ma con un ulteriore differenza: ho visto cosa sarebbe accaduto da lì a tre quattro ore! Ero in superficie e facevo "la rana" con la faccia al fondo... il battito del diesel di una motobarca in avvicinamento mi diede una scossa e mi ripresi. In gommone raccontai l'accaduto a mio fratello che di nulla si accorse, ma gli dissi: torneremo a casa, ma prima faremo una deviazione non prevista e, passando sotto casa di un amico, l'avremo trovato alla finestra, quasi ad aspettarci.... e che ci avrebbe assolutamente, quasi costretti a fargli fotografare "in cucina" la nostra pescata..... tutto avvenne esattamente come avevo predetto, nei minimi particolari, tutto tutto. Ed oggi, settantenne, sono qui a raccontarlo anche a voi. Buon mare a tutti!
Ciao Marco, bellissimo video che può davvero essere utile a chi magari potrebbe fare lo stesso sbaglio. Comunque nel video si vede che risalì pinneggindo velocemente, ma in questo caso non è peggio? Non ti consuma più ossigeno?
E' vero è una pinneggiata sbagliata, ma come puoi immaginare il video è una ricostruzione dell'accaduto - con una persona che ha tirato troppo e gli viene spontaneo cercare una risalita veloce. L'importante è avere il controllo - quindi una pinneggiata efficace e non faticosa.
Sono andato vicino 2 volte a "quell'attimo" , 1 perche' fui investito molti anni fa' da un motoscafo, 2 proprio in situazione analoga.Confermo: in un attimo,ti passa la vita davanti.👍
Grazie Renato per il commento. Purtroppo è una esperienza che può accadere sia sott'acqua che fuori. A me è successo alcune volte anche fuori dall'acqua in situazioni incredibili - ma la sensazione della vita che scorre in un flash è sempre la stessa. Molto particolare, ma sarebbe meglio non conoscere.
il mare e pieno di pericoli a me e capitato di rimanere col cavetto portapesci incastrato in una fessura e non riuscivo a risalire meno male che non mi feci prendere dal panico e sganciai la cintura e pieno di paura tornai sopra
Grazie Salvatore del tuo racconto - in effetti può sempre accadere quello che non potresti nemmeno immaginare ed è per questo che 1) si deve sapere quali sono i pericoli 2) si deve essere pronti ad affrontarli 3) dobbiamo avere sempre una autonomia di sicurezza tale da restare calmi - intervenire e avere la certezza di farcela.
Non uccidere PIÙ. Lo dice un ex che ha seguito gli Insegnamenti dei più anziani, che avevano abbandonato il fucile per la fotocamera. Grazie per la testimonianza e viva la Vita.
Non siamo tutti uguali - ma nel mio caso non ho la frenesia dell'uccisione- infatti mi diletto spesso in foto e video sub. La cattura del pesce per me è un istinto. In natura dove non esistono ragionamenti gli animali uccidono per mangiare e per rafforzare la specie - ma mai per il gusto di uccidere. Anche io sono guidato dall'istinto di caccia che sento dentro di me - ma mi impegno anche a rispettare la natura. Pulisco - non inquino - non catturo più di quello che mi serve - mi sono imposto misure minime che sono il doppio di quelle di legge - non pesco pesci facili - sono soddisfatto quando la cattura è molto difficile e comunque la maggior parte delle volte il pesce ha la meglio. Ad ogni modo rispetto anche le idee altrui e ti ringrazio del consiglio.
Io ho fatto pesca in apnea ma non così in profondità, massimo 8 metri di profondità , soprattutto per polpi. Ho sempre pensato che chi si portasse dietro il pugnale fosse un esaltato !!! Niente di più sbagliato !!! Quel giorno lo portai perché il giorno prima avevo preso dei gronchi, e quelli se mordono fanno male !!!!! Meglio una pugnalata in testa . ..o tagliare la testa ....!!! Ho un fucile della cressi pagato caro ....e ogni volta che uscivo per la paura di non perderlo me lo assicuravo bene alla muta . Quel giorno rovistando nella tana di un polpo il fucile si incastro' .....risalii ma ero bloccato da quei due metri di sagola che mi assicuravano al fucile . Preso dal panico tagliai col pugnale la sagola ....e risalii ...all'ultimo metro aprii la bocca per respirare e ingoiai un sacco di acqua !!!! Per fortuna ero in superficie spaventato. ....recuperai la calma . Poi con un amico recuperai anche il fucile. Quando si esce bisogna essere in coppia e avere un pugnale ben affilato.
Giustissimo - il coltello non serve per fare l'errore, ma 999 volte su mille per pulire il pesce o piccoli lavori, ma ci può stare quell'unica volta in cui ti serve per salvarti la vita. Io addirittura ne uso sempre 2 uno al braccio e uno in cintura. Per qualcuno sono un esaltato, ma se perdo un coltello - mi sento tranquillo che ne ho un altro.
Si ma qualche volta anche da vero che non ma si sa che forse potrebbe anche magari che lo disse Mazzarri se non c'è però potrebbe essere anche quando arriva forte 7 MT del Tirreno dove c'è Tropea e capo vaticano ma non solo estremo e per forse non tutti nei Rivoli comunque tre tiri ogni minuto anche se il respiro manca ma solo vicino di potrebbe stare con me in modo grave