Una segretissima base per la difesa antiaerea in un paese appartenuto all'ex blocco comunista, attira la nostra attenzione e ci porta fino in Boemia per riuscire a visitarla. Il sito si trova non molto distante da Praga, nei pressi di Drnov, un anonimo paesino sperduto nelle campagne. Si tratta di un bunker risalente alla Guerra Fredda, progettato per resistere ad un attacco con armi nucleari o NBC. Dal 2002 non è più operativo ma è stato preservato e trasformato in bellissimo museo. Il complesso sotterraneo si sviluppa sotto una collina, ad una profondità non particolarmente elevata, ma la protezione del bunker era comunque assicurata da una copertura corazzata di notevole spessore. Era stato scelto di costruire il bunker nell'estrema periferia di Praga, perchè le grandi città venivano considerate bersagli di un possibile attacco, e a quella distanza la struttura avrebbe resistito agli effetti di un'eventuale esplosione nucleare.
Gli accessi sono protetti da robustissime porte stagne da 8 tonnellate, dotate di grosse guarnizioni in grado di proteggere gli occupanti in caso di attacco con armi NBC. Il bunker è diviso in due parti: una zona tecnica con tutti gli impianti e una zona operativa. Gli ambienti sono distribuiti su 3 livelli e pur essendo visitabile solo parzialmente, spiccano le dimensioni imponenti della struttura pari a 5500 metri quadrati.
La costruzione del complesso sotterraneo ebbe inizio segretamente nel 1981. I lavori vennero completati in 4 anni, al termine dei quali, nel 1985 la base divenne operativa con le funzioni di quartier generale della 71° Brigata Missili Antiaerei e del 56° Battaglione Radiotecnico. Questo bunker, tra i più grandi della Repubblica Ceca, aveva come scopo il controllo dello spazio aereo su Praga e il coordinamento della difesa aerea con la supervisione dei velivoli in volo.
Questo bunker aveva in forza 170 militari di equipaggio, i quali in caso di attacco sarebbero riusciti a sopravvivere per alcune settimane. Grazie ad un sofisticato sistema di filtraggio e di pressurizzazione dell'aria, le polveri radioattive presenti all'esterno non avrebbero contaminato gli ambienti interni. Un sistema di scrubber soppressori di anidride carbonica e una riserva di bombole di ossigeno avrebbe garantito la purificazione dell'aria, mentre un poderoso impianto di climatizzazione aveva il compito di raffreddare e deumidificare gli ambienti.
In caso di attacco che avrebbe compromesso il collegamento con la elettrica esterna, sarebbe entrata in funzione una centrale elettrica autonoma in grado di assicurare l'alimentazione a tutta la base. Nella sala macchine, ancora in perfette condizioni, sono posizionati i 4 generatori Diesel di fabbricazione CKD con una potenza complessiva di 1,2 Megawatt. La riserva di gasolio da 25.000 litri, era sufficiente ad assicurare un'autonomia di 8 giorni con funzionamento continuo. Tutti gli impianti tecnici sono ancora perfettamente funzionanti, idonei a tornare in servizio in caso di necessità.
Il bunker Drnov è stato operativo per l'ultima volta nel 2002 durante il vertice della NATO a Praga, con funzioni di sorveglianza per la sicurezza dell'aeroporto civile. Dal 2014 grazie all'impegno di un'associazione di volontari, è divenuto il museo della difesa aerea. Nelle aree espositive interne si possono vedere da vicino vari tipi di missili sovietici, tra cui il celebre S-75 o il missile a lungo raggio S-200, presente in 130 siti di lancio dell'Unione Sovietica. All'esterno sono presenti mezzi speciali dotati di apparati radar e sistemi lancia missili per la difesa aerea in uso durante la guerra fredda.
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12 июл 2024