La prima puntata mi è piaciuta molto, questa siete riusciti a fare anche meglio. Io ho vissuto oltre 2 anni in Algeria e mi ricordo che loro , per via delle risorse energetiche si percepiscono tipo come una Saudi Arabia africana, ma allo stesso tempo, anche se li odiano ai francesi un po li amano. Basta dire che a differenza degli altri paesi Arabi, quelli del Magrebh e Algerini in primis, i numeri li dicono in francese e non in Arabo, oppure non lo dicono apertamente, ma in Francia ci vivrebbero ...almeno per una fase della loro vita, non tanto per il benessere ma quanto per una questione che vedono come una cosa facente parte, nel male o anche un pó nel bene, della loro cultura. Per quanto riguarda lo schiavismo, beh il terrore del mediterraneo in epoca tardo medievale e fino all'impero ottomano erano i pirati saraceni e il fatto che prendevano schiavi per venderli al mercato di Algeri, anche molti italiani sono finiti schiavi venduti li. Addirittura esistono fatti documentati di saraceni arrivati in Islanda e hanno portato con loro schiavi in Africa. Inoltre sarebbe interessantissimo se Massimo ci parlerà dei berberi e anche dello strano caso di cui moltissimi siano segratamente convertiti al cristianesimo ...forse anche per via degli scontri con gli arabi o meglio arabizzati. @Massimo, oltre Casablanca ci fu anche l'attentato al famosissimo Bar nel centro di Marrackesh quello dove vanno tutti i turisti.
Grazie per questo chiaro approfondimento del mondo islamico, soprattutto le radici dell'integralismo che sono spesso oscure e misteriose. Si attende ulteriore approfondimento sull'Egitto. Grazie ai Prof. !
Grazie Michele e grazie Massimo . Una precisa , completa e chiarissima lezione sul mondo musulmano di cui la stragrande maggioranza di noi ne sa poco o nulla. Lezione da diffondere il più possibile , cosa che io ho già fatto nel mio piccolo . Super .
Grazie mille Michele e Massimo per questo secondo round! Molto interessanti i percorsi di al-Banna e Kutb, non li sapevo. Dell'Egitto neanch'io sono un esperto, ma studiandolo un po' si vede una profonda discrasia tra un'elite laica e modernista, innestata nella rete d'impiego statale fatta di burocrazia ed compagnie pubblico-private, da sempre vicina ai regimi militari che hanno governato l'Egitto sia post che pre coloniale e dall'altro un'enorme popolazione molto più religiosa e povera (1 egiziano su 3 vive sotto la soglia di povertà) che appena ha avuto elezioni semi libere (2013) ha votato ovviamente per Morsi/Fratellanza, grazie anche a tutta la rete di welfare informale che questa gestiva prima di al-Sisi. In mezzo, i giovani della classe media che non trovano lavoro a cui sccennava Massimo. Se aggiungiamo il fatto che l'Egitto è una perfetta replica locale dell'Italia, con uno stato che ha cercato di mantenere vari benefici e sussidi (alcuni necessari vista la povertà che circola) senza averne i mezzi economici e il constante declino economico, e magari aggiungiamoci anche la nuova crisi delle entrate da Suez, beh allora il mix è abbastanza esplosivo.
Premessa: reputo possibile che io non abbia compreso la battuta. L’analogia Tunisi/Tunisia con Venezia/Veneto a mio avviso è errata. Da quel che so Venetiae prese il nome dalla area più grande abitata dai veneti che si chiamava Venetia, per esempio la regio X Venetia et Istria della riforma augustea, che però comprendeva anche territori non abitati da veneti.
Ahimè non so quasi nulla dell'islam.. Ma il modo chiaro e lineare con cui avete esposto fatti e considerazioni, ha permesso di seguire 1 ora di conversazione sull'islam perfino a me.
Bellissimo approfondimento! pieno di spunti sia sul mondo dell'islam e se vogliamo su pensieri traslati sul nostro di mondo (riguardo la parte su Schmidt).
Grazie per questa densa puntata che mi ha ancora una volta ricordato che ai nostri confini ci sono mondi grandi, e che non bisogna mai smettere di interrogarsi sulla storia e di studiare
55:40 Eppure, forse in modo utopistico, il Collegio del mondo unito dell'Adriatico proprio a quei ragazzi si rivolge: ne aggiunge solo un'élite, però è un messaggio (e un'opera) che secondo me merita di essere registrato.
“Qualche arma per combattere” è un po’ riduttivo: La dimensione del supporto sovietico si movimenti nazionalisti è stato rilevante ed analizzato. Fra gli altri da Vladimir Bukowski
34:11 la boxe c'è in molti radicali religiosi +vedi anche testimoni di geova+ perché ci vedono l'ambiente del tempo, mafia scommesse violenza etc. Ricordiamo quando scrive