Infatti già da allora Giorgio Gaber subiva una censura non indifferente: certe sue canzoni non era possibile trasmetterle nei canali radiofonici della RAI.
Mi ricorda Pasolini per certi versi . Precorre i tempi e vede dove gli altri non riescono a focalizzare l'attenzione . Quello che in questo sketch Gaber esprimeva con infinita ironia alla fine del secolo scorso oggi si sta evidenziando in tutta la sua drammatica e opprimente realtà !!!
Vedete fratelli lui come tanti saranno solo parte integrante delle nostre eredità. Su realtà sempre risapute. È che mai potranno essere scalfite. Basta solo intendere per capire la realtà di cui da sempre ci siamo riversati. L 'america e le sue cause grazie ha noi che l'abbiamo creata così.
Raccontava storie reali con umorismo, perché certe cose già erano avvenute durante la seconda guerra mondiale, raccontatami da mio padre che l'ha vissuta,.... Io ero ragazzina ed in tv quando c'era Gaber ricordo che papà diceva :dice la verità! Gaber grande!
A Cremona, città dove abito, Gaber fu boicottato da una giunta "democristiana" per aver eseguito "I Borghesi" (eravamo negli anni settanta) e i suoi spettacoli non passarono più dal nostro Teatro. Per vederli andavamo a Milano, con pullman organizzati da Associazioni Culturali. Durò un decennio, almeno fino alla fine di quel cieco potere locale. Ritornò e nei Bis eseguì "I Borghesi", naturalmente, facendo esplodere il Teatro Ponchielli. E IO C'ERO! Grazie.
Parole del tutto attuali. Che tristezza che nessuno dei potenti "e anche i troppi nonpensanti" abbia fatto tesoro del genio di Gaber. Un mondo alla deriva
Grande Giorgio,artista unico, intelligente, lungimirante e mai volgare. Uomo di spessore che con le sue performance ha reso unico ogni spettacolo. Ci manchi tanto e se avessi una bacchetta magica tornerei volentieri per rivivere quei momenti di bella TV.
A noi ci hanno insegnato tutto gli americani. Se non c’erano gli americani a quest’ora noi, eravamo europei. Vecchi, pesanti, sempre pensierosi, con gli abiti grigi e i taxi ancora neri. Non c’é popolo che sia pieno di spunti nuovi come gli americani. E generosi, e buoni, e giusti. Non c’é popolo che sia più giusto degli americani. Anche se sono costretti a fare una guerra, per cause di forza maggiore, s’intende, non la fanno mica perché conviene a loro. No! E’ perché ci sono ancora dei posti dove non c’è né giustizia, né libertà. E loro, eccola lì, pum! Te la portano. Sono portatori, gli americani. Sono portatori sani di democrazia. Nel senso che a loro non fa male, però te l’attaccano. L’America é un arsenale di democrazia. E quello che mi ha sempre colpito degli americani è questo gran desiderio questo gran bisogno di divulgare, di esportare il loro modo di vivere, la loro cultura... no, non la cultura... le innovazioni, i fatti di costume ecco, sono portatori sani di cose nuove gli americani. Sempre nel senso che a loro non fanno male però te le attaccano. Alla fine della seconda guerra mondiale, sono arrivati qui e hanno portato: jeep, scatolette, jeans, cultura... no non la cultura... movimenti dinoccolati, allegria progresso cultura... non la cultura... la Coca-Cola il benessere la tecnologia, lo sviluppo... E di colpo, l’Europa, la vecchia cara Europa, coi suoi lampioncini fiochi, le sue tradizioni i fiumi, i violini i valzer … E poi luci e neon, e vita e colori, e poi ponti autostrade, televisioni grattacieli aerei... Chewing-gum! Non c’é popolo più stupido degli americani. La cultura non li ha mai intaccati. Volutamente. Sì, perché hanno ragione di diffidare della nostra cultura vecchia elaborata, Leonardo Shakespeare Voltaire Hegel Schopenauer. Ma certo, più semplicità, più immediatezza. Loro hanno sempre creato, così, come andare al cesso. L’America é un paese di giovanotti. Gli americani sono gli unici al mondo, che a Disneyland non si sentono idioti neanche per un attimo. No, io non ce l’ho mica con l’America, no anzi, mi piace. Ce l’ho con gli americanisti di tutto il mondo. L’America, si sa, é stato un errore di navigazione. Mica ci volevamo andare, ci siamo cascati. Ecco cos’è l’America, é uno scivolo, una buca, un’enorme buca col risucchio: SSSCCHHIVVRRUMMM! No un momento, mica ci son cascati tutti subito nooo. All’inizio, c’era anche il vento dell’Est, che tirava come dice la parola, un po’ più in là. Sì, l’Unione Sovietica, con le sue promesse, il suo senso di uguaglianza, di giustizia, l’Internazionale Socialista, la sua cultura... no la cultura anche lì … E l’Italia, con le sue macerie, ma già con le sue prime luci al neon, oscillava, oscillava: “Meglio di qui... no, meglio di là...”. Chi faceva il tifo per l’uno, chi faceva il tifo per l’altro, insomma, si discuteva, ci si dibatteva tra due culture... ma no, quali culture, tra due bulldozer! Ecco. Poi a un certo punto, senza preavviso, senza nemmeno che un colonnello dell’aviazione ce lo dicesse, il vento dell’Est smette. E da quel momento, SSSCCHHIVVRRUMMM! Tutti in buca. Ma come? Non eravamo diversi? Non si oscillava? Non ci si dibatteva? Macché più niente. Tra un imbucato e l’altro non si riconosce più nessuno. Quelli di destra maledizione, mi diventano sempre più democratici. Quelli di sinistra sempre più liberali, e SSSCCHHIVVRRUMMM! Quelli di centro... no, quelli di centro niente da dire: sono sempre stati bucaioli loro. Ma dagli altri, non me lo aspettavo. E ora tutti a dire: “Che bella la buca... ma che bella la buca... non c’é niente di più democratico della buca... a me piace la buca di Reagan... no, io sono per quella di Clinton, Kennediano, eh già, perché c’é buca e buca eh, viva la buca”. La buca è l’ineluttabile destino dell’umanità. È lo sviluppo incontrollato e selvaggio, è la spietata legge del più forte intesa come selezione naturale della specie. È l’eroico sacrificio di qualsiasi giustizia sociale. È la vittoria totale del mercato. È il trionfo dell’unica visione del mondo. La buca è l’America! Ed eccoci qui anche noi, liberi, liberali, liberisti, siamo per la rivoluzione liberale, ma con la solidarietà, siamo liberistici e per il liberalismo, siamo liberaloidi, libertari, libertini. libertinotti. Liberi tutti! No, a me l'America non mi fa niente bene. Troppa libertà, non c'è niente che appiattisca l'individuo come quella libertà lì. Nemmeno una malattia ti magia così bene dal di dentro. Come sono geniali gli americani, te la mettono lì, la libertà è alla portata di tutti, come la chitarra. Ognuno suona come vuole, e tutti suonano come vuole la libertà.
Questo però non può essere del 76 però … born in the USA è del 84 o giù di lì … lo spettacolo originale lo trovate sul tubo anche quello …cambia leggermente e li si vede che è del 76 … questo penso che sia un rifacimento del 90/91 presumo … si parla di cnn e Emilio fede … penso si intenda la guerra del golfo … comunque grande monologo 😉
Gli artisti come lui sono stati tagliati fuori dal circuito pubblico. Erano troppo pericolosi per il potere costituito. Oggi vanno forte finti cantanti con testi insulsi. Piu sono mediocri e piu trovano porte aperte. Sesso droga e rapper soldi depravazione di questo trattano nei loro insulsi testi. -------------------------- I grandi artisti sono pericolosi, vanno confinati. Accontentati dei manneskif e orietta berti va.. 4 giullari truccati da femmine, mezzi nudi mezzi uomini. ------------------------- Rifiuti.
Che genio... Tornai a casa una sera dopo il bowling con gli amici( cosa che non sará mai più possibile).... E registrai questo spettacolo... Perdendomi purtroppo la prima parte... 1976.. 10 ottobre.. Mia madre muore in un incidente... Mio padre entra in depressione... Per 20 anni... La nostra vita cambia per sempre.... E Gaber.... Genio.... Crea questo... Ciao Giorgio....
Grande gaber ho avuto il piacere l'onore di conoscerti nel lontano 1969 70 a Milano ..a te .iannacci Albano eeee il mio mito Adriano....grazie eeee Grandi....🙋♂️🙋♂️🙋♂️🙋♂️🙋♂️🙋♂️🙋♂️🙋♂️🙋♂️🙋♂️
E' sempre un'Emozione riascoltare Giorgio Gaber, specialmente degli autentici Capolavori come questa canzone quando ormai è diventata merce rarissima trovare anche una sola persona che non sbavi a sentir parlare di Stati Uniti e dei suoi pseudovalori.
@@astraljag Menomale che è arrivata il/la Sapientona di turno a pontificare di questo e quello. Il mio Pensiero è quello e del suo me ne frego. Saluti e Lunga Vita
Meraviglioso! Pensa se oggi in uno dei nostri orrendi canali televisivi si presentasse dicendo queste cose... "la libertà è alla portata di tutti come la chitarra, ognuno suona come vuole e tutti suonano come vuole la libertà!"... POLITICAMENTE CORRETTO docet allora come oggi, solo che oggi è molto peggio!
Che persona e artista meraviglioso! Davvero ..muove nostalgia..e vero.pero da anche la carica di una consapevolezza profonda della realtà. Molto intelligente..molto...😉
Conclusione più attuale non ci poteva essere. La libertà oggi è effettivamente che ognuno suoni come vuole... E quindi tutti suonano meno che mediocremente.
Magari analiticamente fosse solo un ipocrisia fratello. Il dramma e che tutto nasce da noi occidentali di averla fatta e partorita così. E sappiamo il perché.
...solo che oggi in tv e sui media non si possono piu'dire certe cose,non possono passare questi messaggi ironici e critici ,tutti schierati coi poteri per un pezzo di pane o per leccaculismo