Buongiorno, amiche e amici,
vi propongo oggi una poesia lieta, un carme conviviale, in cui ritroviamo un Orazio intimo, scherzoso ed amichevole.
Eppure, quest’ode è più complessa e raffinata di quel che sembra, tanto che già nell’Alto Medioevo non se ne intendeva più pienamente il senso. Solo nel XX secolo un grande filologo e studioso delle religioni, Eduard Norden, ce ne restituì la pienezza di significato.
In questo video si parla molto anche di storia, perché nell’ode compare un importante personaggio dell’età augustea: Marco Valerio Messalla Corvino. Vedremo come Orazio lo conobbe nei mesi angosciosi che precedettero le due battaglie di Filippi.
Inoltre parleremo di un genere letterario antichissimo: l’inno. Quali ne furono le origini e la funzione? Qual’era la struttura di queste particolari composizioni? Tutte cose discusse in questo video.
Ma soprattutto, come vedrete, questa è una poesia bellissima, poco conosciuta e con una sua sottile magia, che cercherò di far emergere verso la fine del video.
Il metro di questa poesia è la strofe alcaica. La lettura è basata sulla pronuncia “scientifica” o “restituta” del latino, molto vicina a quella dell’età classica. La tecnica dello split screen consente di visualizzare il testo con le notazioni della prosodia e della metrica. Il video ha anche accurati sottotitoli, che consiglio di visualizzare.
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Buona visione!
14 окт 2024